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club o organizzazione le cui attività e il cui funzionamento interno sono nascosti ai non membri Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le società segrete sono organizzazioni che mantengono nascosti i nomi degli iscritti e l'attività da esse svolte; non sempre usano scopi vietati dalla legge, sebbene la legge n. 17 del 1982 (adottata dopo la scoperta della loggia P2) consideri tali quelle che segretamente svolgono certe attività di interferenza nelle funzioni pubbliche.
Storicamente, vi sono sempre stati diversi gruppi e associazioni che, per motivi diversi, hanno agito in segreto, talvolta all'oscuro dello Stato e delle sue leggi. I motivi di tale segretezza possono essere di ordine politico, economico, religioso o filosofico. Nel caso di uno scopo politico, può trattarsi del tentativo di sovvertire l'ordine costituito, ad esempio preparando una rivoluzione o compiendo atti di guerriglia o terrorismo o di resistenza ad un invasore. Benché il significato esatto di tali espressioni sia controverso, esso suggerisce un qualche livello di segretezza, come ad esempio mantenere riservata l'identità dei propri aderenti (talvolta anche ai membri stessi dell'organizzazione), fino a mantenere segreta l'esistenza stessa dell'associazione o i propri scopi all'esterno. La segretezza può comprendere ad esempio negare l'affiliazione, o procurare conseguenze negative a chi attenta al segreto, o ancora praticare riti o rituali che non è permesso osservare dall'esterno.
Per indicare gruppi di natura religiosa o filosofica che restringono ai propri membri la conoscenza di determinate verità o rituali per motivi esclusivamente dottrinali li si fa rientrare nella nozione generale di esoterismo; a volte viene applicato, in senso spregiativo, il termine setta a gruppi minoritari. L'ingresso in tali gruppi è spesso subordinato al compimento di determinate pratiche o riti complessi, come un'iniziazione.[1]
Nel caso invece di gruppi con finalità scopertamente criminali (come Triade, Yakuza o Cosa nostra), si utilizzano più specificamente termini come criminalità organizzata o mafia, a seconda dell'estensione dell'organizzazione e della sua penetrazione sociale.
Le leggi di vari Stati (tra cui la Polonia e l'Italia) proibiscono le società segrete, tuttavia la definizione di cosa sia esattamente una società segreta può variare.
La Costituzione italiana stabilisce il diritto all'associazionismo libero, mentre vieta le società segrete.
«Art. 18. I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.»
Nell'art. 18 della costituzione italiana non viene però data una definizione di società segreta, il che ha determinato non pochi problemi di carattere giuridico. Ad esempio la massoneria è stata considerata per molto tempo una società segreta, tuttavia le sedi delle istituzioni massoniche sono regolarmente denunciate in questura e gli elenchi degli iscritti sono depositati presso le prefetture[2] e sono quindi considerati "pubblici", per quanto la loro accessibilità sia limitata, principalmente a causa delle leggi sulla "privacy".
L'idea spesso diffusa in Italia di massoneria come "società segreta" nasce dal fatto che in effetti lo fu fino al Risorgimento, dato che operava segretamente per l'unità nazionale contro gli stati preunitari. Fu segreta anche durante il fascismo, durante il quale fu duramente repressa.
Nel 1982, a seguito delle vicende legate allo scandalo del rinvenimento delle liste della loggia P2, venne varata la legge 17 che fornisce all'articolo 18 una definizione:
«Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale.[3]»
Le società o fratellanze "occulte" sono un soggetto molto frequente delle teorie del complotto, che utilizzano tale termine anche per riferirsi a fratellanze come la massoneria o gli Skull and Bones che di norma non nascondono la propria esistenza o persino le liste dei propri aderenti, ma che vengono comunque sospettate di nascondere particolari credenze o perseguire programmi politici segreti.
La teoria del complotto sui massoni risale alla fine del Settecento. I massoni vennero accusati di aver organizzato la Rivoluzione francese e quella americana, gli omicidi di Jack lo Squartatore, il declino della religione e di aver dominato la politica del Partito Repubblicano degli Stati Uniti. Lo storico Georges Lefebvre, generalmente considerato una fonte autorevole sull'argomento, concede che i massoni ebbero un ruolo nell'organizzazione della rivoluzione nelle città, ma dice che non è chiaro quanto importante sia stato.
Le preoccupazioni circa un complotto massonico crebbero a tal punto, nei primi anni di vita degli Stati Uniti, da produrre la costituzione di un partito politico, il Partito Anti-Massonico. Gli Illuminati di Baviera, una società segreta tedesca nata in contrapposizione alla massoneria, figurano anch'essi nelle teorie del complotto dell'epoca. I Rosacroce e il Priorato di Sion sono a loro volta popolari soggetti di teorie della cospirazione.
Tutti i pontefici cattolici degli ultimi tre secoli sono stati oggetto di teorie del complotto. Alcuni credono che la massoneria venne condannata dalla Chiesa principalmente per la sua concezione secondo la quale tutte le religioni sarebbero uguali (relativismo religioso); questa visione è diametralmente opposta al credo di gran parte delle religioni, secondo le quali esiste una sola vera religione. Poiché vi sono oggi alcuni cattolici e protestanti che concordano con i principi massonici condannati dalla Chiesa, sono emerse nuove teorie sui massoni, come quella secondo la quale essi sarebbero degli adoratori del diavolo. Altri sostengono invece che queste opinioni sulle origini della teoria del complotto sui massoni sono esse stesse una teoria del complotto.
D'altra parte è stato provato, sia dalla magistratura che dall'apposita Commissione Parlamentare, che la loggia massonica italiana P2 nata in seno al Grande Oriente d'Italia era in effetti un'organizzazione segreta che mirava a prendere il possesso delle leve del potere in Italia (v. il suo Piano di rinascita democratica). Alcuni rastafariani che hanno portato all'estremo il loro credo, sostengono che un patriarcato razzista bianco ("Babylon", in riferimento alla biblica Babilonia) controlla il mondo allo scopo di opprimere la razza nera. Essi credono che l'imperatore Hailé Selassié d'Etiopia non morì - come risulta - nel 1975, e che i media, controllati dai bianchi razzisti (ancora una volta "Babylon"), diffusero la voce della sua morte allo scopo di schiacciare il rastafarianismo e il suo messaggio volto a rovesciare Babylon. Altri rastafari, comunque, credono nella pace e nell'unione, e interpretano Babylon come una metafora del "sistema" costituito che opprime le minoranze, come i neri e i poveri.
Le fratellanze universitarie più esclusive, come i Filomati o gli Skull and Bones dell'Università Yale, caratterizzate dal fatto che molti dei loro aderenti formano tra loro amicizie durature, protratte poi nel mondo della politica e degli affari, sono per questo sospettate di ordire complotti ed oggetto di popolari teorie del complotto negli Stati Uniti.
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