L'A.S.D. Calcio Gozzano[7], meglio noto come A.C. Gozzano, A.S.D.C. Gozzano o più semplicemente Gozzano, è una società calcistica italiana con sede nel comune di Gozzano, in provincia di Novara. Milita in Serie D, la quarta divisione del campionato italiano.
ASD Calcio Gozzano Calcio | |
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Rossoblù[1], Cusiani[2], Malgascìtt[3], Rubinettai[4], Güzön[5], Juventina[6] | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Rosso, blu |
Simboli | Malgàscia |
Dati societari | |
Città | Gozzano |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie D |
Fondazione | 1920 |
Rifondazione | 1937 |
Proprietario | Famiglia Allesina |
Presidente | Fabrizio Leonardi |
Allenatore | Manuel Lunardon |
Stadio | Alfredo d'Albertas (1 530 posti) |
Sito web | www.acgozzano.it |
Palmarès | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Fondata nel 1920 col nome di Club Sportivo Juventus Gozzano[8][9], è affiliata alla FIGC dal 1924.
Ha militato per oltre novant'anni soprattutto nelle categorie regionali del Piemonte, raggiungendo la massima divisione dilettantistica a cavallo tra l’ultimo ventennio del XX secolo e l'inizio del XXI secolo. Nella stagione 2017-2018, vincendo il proprio girone di Serie D, è stato promosso per la prima volta nel professionismo; l'anno seguente ha quindi ottenuto la salvezza in Serie C, conseguendo il miglior risultato della propria storia.
Nella stagione 2023-2024 milita nel girone A di Serie D, quarta divisione del campionato italiano di calcio.
Storia
La pratica del football è stata avviata a Gozzano dalla locale comunità dei gesuiti, che durante la prima guerra mondiale avevano messo in piedi una rudimentale squadra (denominata Fides) e organizzato le prime partite, sia fra i paesani che contro i comuni limitrofi.[8]
La storia dell'AC Gozzano inizia con il Club Sportivo Juventus, primo consorzio calcistico basato a Gozzano di cui è nota la partecipazione a campionati regolari, la cui fondazione avvenne il 1º aprile 1920: i suoi colori istituzionali furono il rosa (sostituito presto dal rosso) e il blu.[8][9] Le prime testimonianze sull'esistenza di tale società la descrivono come una polisportiva dedita a ciclismo e (per l'appunto) foot-ball.
Non essendo stato possibile per molto tempo risalire a un'esatta data di fondazione (la quale è stata accertata solo nei primi anni 2020 a seguito di ricerche sul campo), l'affiliazione della Juventus alla FIGC, formalizzata il 16 giugno 1924, ha finito per essere convenzionalmente considerata come "vero" punto d'inizio della storia della squadra.[10]
La carenza di testimonianze storiche precise si protrae fino al periodo bellico e non permette di tracciare un profilo cronologico accurato degli albori: si sa tuttavia che la Juventus rimase attiva almeno fino al 1932, per poi entrare in quiescenza e rinascere con ragione sociale Associazione Calcio Gozzano nel biennio 1937-1938[10].
Nel 1945, dopo un'ulteriore inattività forzata di cinque anni causata dalla seconda guerra mondiale, il sodalizio si riorganizzò sotto la guida dei presidenti Ranzini e Gioira, del vicepresidente marchese Alfredo d’Albertas e del collaboratore Rino Zanni[10].
Ri-ottenuta l'affiliazione alla FIGC, il Gozzano (forte di un organico di spessore in cui spiccava l’ex nazionale argentino Evaristo Barrera) esordì vincendo il girone A del campionato piemontese di Prima Divisione e piazzandosi terzo nel successivo girone valido per le semifinali regionali. La progressiva partenza dei giocatori migliori impedì, negli anni successivi, di eguagliare o migliorare tale risultato[10].
Nel 1948 la presidenza del Gozzano passò proprio al marchese d’Albertas, il quale riuscì a riorganizzare la rosa con l'innesto di giovani talentuosi e infine a portare i rossoblù a vincere il campionato 1951-1952, ottenendo così l'accesso alla Promozione. Tra i giocatori “lanciati” in questo periodo si fece notare il giovanissimo Ermanno Tarabbia, che di lì a poco avrebbe calcato i campi della Serie A[10].
Dopo aver ottenuto la salvezza per due anni consecutivi, al termine della stagione nel 1953-1954 d'Albertas si trovò a corto di risorse e decise di auto-retrocedere la squadra in Prima Divisione. Dovendo rifondare nuovamente la squadra con l'innesto di molti giovani, il Gozzano rimase nella categoria in questione fino al 1956-1957, allorché primeggiò nel proprio girone e ottenne la promozione nel Campionato Dilettanti (dal 1959 trasformato in Prima Categoria), ove rimase fino al 1962, beneficiando dell'innesto di giocatori d'esperienza quale Bruno Padulazzi[10].
Dopo aver chiuso il campionato 1961-1962 al quinto posto nel proprio girone, il marchese d'Albertas, lamentando lo scarso interesse della comunità di Gozzano nei confronti della propria squadra, se ne disimpegnò, decidendo di trasferirsi nei quadri sociali dello Stresa Sportiva. Non essendosi fatto avanti nessuno per subentrargli, l'A.C. Gozzano entrò in stato di inattività: per cinque anni la pratica calcistica comunale venne portata avanti unicamente nell'ambito del CSI e dell'oratorio parrocchiale[10].
Nel giro di poco tempo il comune di Gozzano iniziò a far pressione su d'Albertas affinché rivedesse la propria decisione: nel 1967 il marchese acconsentì e finanziò la ripartenza della squadra rossoblù dalla Terza Categoria della provincia di Novara. Vinto il campionato senza subire alcuna sconfitta, il Gozzano inanellò un ciclo di stagioni positive che già nel 1971 lo riportarono a militare in Promozione[10].
Dopo sette stagioni "stabili", nel 1978-1979 i cusiani vinsero il proprio girone a pari merito col Borgosesia: a sorpresa lo spareggio, giocato allo stadio della Liberazione di Omegna, vide prevalere per 2-0 proprio il Gozzano, che conquistò così il primo accesso alla Serie D[10].
In estate il marchese d'Albertas si riposizionò alla presidenza onoraria ed ammise in società nuovi soggetti (onde incrementare la base finanziaria), mentre la squadra venne rifondata con numerosi nuovi acquisti. Ciò non bastò a mantenere la categoria: il Gozzano stazionò stabilmente nella bassa classifica e a nulla valsero né gli innesti effettuati nel calciomercato "di riparazione" né il doppio esonero dell'allenatore (ad Annibale Mastrini subentrò Mario Tortul, poi a sua volta "silurato" in favore di Aldino Ruga)[10].
Poco dopo la retrocessione entrò tuttavia in società l'esperto direttore sportivo Carlo Pedroli, già socio fondatore del Verbania (che aveva condotto ad alcune buone stagioni in Serie C), che riorganizzò la rosa e la ricondusse già nel 1982 a giocarsi la risalita nell'interregionale dilettantistica. Ancora una volta la posta venne messa in palio tramite uno spareggio, stavolta contro la Cossatese, che aveva chiuso a pari punti con i cusiani il girone di competenza. La gara, giocata allo stadio Leonida Robbiano di Vercelli, vide tuttavia dominare i biancazzurri di Cossato, che superarono il Gozzano per 3-0[10].
La sconfitta innescò una fase di declino per la compagine rossoblù, che nel mentre subì anche una scissione (poi rientrata) di parte delle giovanili, costituitesi nel club autonomo Junior Gozzano; entro il 1985 i cusiani retrocedettero in Prima Categoria[10]. Il marchese d'Albertas riprese brevemente la presidenza rossoblù tra il 1981 e il 1985, per poi lasciare definitivamente la società in quanto ormai anziano e debilitato (morì poi nel 1992)[11].
Nel mentre tuttavia la FAR Rubinetterie S.p.A. (azienda gozzanese attiva nel settore idro-termo-sanitario) era entrata nella società assumendone il patronato[12][13]; il Gozzano poté così beneficiare di nuove e consistenti risorse[10]. Nel giro di pochi anni al titolare Alberto Allesina fu indi conferita la carica di presidente onorario dei rossoblù.
Il Gozzano quindi riorganizzò il suo organigramma: nel 1991 la massima carica sociale andò ad Adriano Cerutti, che seppe consolidare la società, riportandola in meno di dieci anni a militare in Promozione.
Nel 2004 il Gozzano salì ulteriormente in Eccellenza, ove quindi militò fino al 2010-2011, allorché (sotto la guida del tecnico Mauro Lesina) la squadra primeggiò nel proprio girone e infine ottenne la promozione in Serie D[10].
Contrariamente a trent'anni prima, alla prova del campionato nazionale il Gozzano (frattanto ridenominatosi Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio Gozzano) si dimostrò preparato: seppur con qualche difficoltà - e rimediando molti pareggi - i rossoblù (inizialmente ancora guidati da Lesina, poi esonerato a novembre 2011 in favore di Roberto Bacchin) ottennero la salvezza. Analogo risultato si conseguì nel biennio 2012-2013, ma ancora una volta previo cambio di guida tecnica: a inizio stagione venne infatti chiamato Enrico Bortolas[10], ma fu Salvatore Mango (subentrato in autunno[14]) a condurre in porto l'obiettivo del mantenimento della categoria[15]. Frattanto, esaurito il ciclo della presidenza Cerutti, la massima carica rossoblù era passata a Fabrizio Leonardi.
La retrocessione in Eccellenza si concretizzò nuovamente al termine del campionato 2013-2014: neanche un doppio cambio di allenatore (il neo-ingaggiato Marco Falsettini si dimise in autunno, facendo spazio al rientrante Mango[16], poi a sua volta sostituito a febbraio 2014 da Walter Viganò[17]) evitò ai rossoblù il 16º posto nel proprio girone; il successivo pareggio nel playout contro il MapelloBonate relegò i cusiani in virtù della peggior posizione in regular season[18].
Fu però solo una parentesi: nel 2014-2015 la squadra rossoblù venne rifondata sotto la gestione dell'ex capitano Alex Casella, ritiratosi dal calcio giocato e nominato direttore sportivo plenipotenziario. Affidato in panchina al confermato Walter Viganò e in campo al centravanti Massimiliano Guidetti, l'11 cusiano dominò l'Eccellenza regionale con 8 turni d'anticipo sulla fine del calendario (vincendo inoltre il suo primo trofeo con la fase regionale piemontese-valdostana di Coppa Italia Dilettanti[19]) e risalì subito in D[20].
Seguirono due stagioni in crescendo di risultati: il 2015-2016 vide il Gozzano (sempre guidato da Viganò) chiudere il girone A al sesto posto, piazzamento che venne migliorato nel campionato 2016-2017, ove i cusiani (inizialmente affidati ancora a Viganò, poi esonerato a ottobre in favore di Massimo Gardano[21]) s'attestarono in quarta piazza e infine vinsero i play-off di girone contro il Varese, senza però poi beneficiare del ripescaggio nella serie superiore.
Il trend ebbe il suo culmine nel 2017-2018: la squadra rossoblù, guidata in panchina da Marco Gaburro, s'insediò pressoché stabilmente da capolista del girone A e infine lo vinse, ottenendo la promozione diretta in Serie C[22]. A seguito di ciò venne ripristinata la storica denominazione sociale Associazione Calcio Gozzano.
La prima stagione tra i professionisti, con la squadra passata sotto la guida di Antonio Soda, si concluse con una tranquilla salvezza nel girone d'appartenenza, divenuta matematica con tre giornate d'anticipo sulla fine della stagione regolare. Data l'indisponibilità dello stadio Alfredo d'Albertas (oggetto di un cospicuo intervento ristrutturativo), il Gozzano giocò praticamente tutte le proprie gare interne di tale annata e quelle iniziali della successiva allo stadio Silvio Piola di Vercelli, potendo "tornare a casa" solo a fine 2019.
Proprio la seconda stagione professionistica si rivelò travagliata per i rossoblù, che nell’estate 2019 persero il patron Alberto Allesina, stroncato da una grave malattia: la F.A.R. però confermò il suo appoggio e la presidenza onoraria passò alla vedova Marilena Fornara. Affidati dapprima a David Sassarini e quindi al rientrante Soda, i cusiani si ritrovarono tuttavia stabilmente a fondo classifica del girone A di Serie C, seppur mai troppo distaccati dalla zona salvezza. Il campionato si interruppe bruscamente a febbraio 2020 a causa dell'epidemia di COVID-19, con 11 turni non ancora disputati; dopo circa quattro mesi di decisioni contrastanti tra FIGC e Lega Italiana Calcio Professionistico[23], l'8 giugno il Gozzano venne confermato all’ultimo posto nel girone A (ove si trovava al momento della sospensione) e retrocesso in Serie D.
I rovesci dell'annata precedente cooperarono a smorzare le ambizioni della società, che scontò altresì la definitiva uscita di scena del diesse Casella, passato alla Pro Vercelli: sebbene il Gozzano fosse subito riuscito a vincere il proprio girone di Serie D, la società giudicò troppo oneroso iscrivere la squadra alla Serie C e decise pertanto di restare nel dilettantismo previa riammissione in sovrannumero. Le due stagioni successive trascorsero con piazzamenti a metà classifica, senza velleità di lottare per la vetta.
Cronistoria
Cronistoria dell'A.S.D. Calcio Gozzano |
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Colori e simboli
Colori
I colori sociali del calcio gozzanese sono storicamente il rosso e il blu. Non è noto il motivo esatto che condusse alla loro scelta[10], ma è possibile ipotizzare una loro correlazione con l'araldica civica comunale: il rosso infatti connota parte dello stemma, mentre il blu domina nel gonfalone. La società si è del resto sempre riconosciuta nello stemma araldico di Gozzano quale elemento rappresentativo.
Tradizionalmente la maglia casalinga presenta un template partito in siffatte tinte[25]: è tuttavia segnalato anche l'uso di maglie palate[26][27], senza scordare altre peculiari soluzioni (tra le quali la maglia rossa con largo palo blu centrale usata verso gli anni 1980 e la maglia blu con maniche e spalle rosse adottata nel 2018-2019)[28].
Le maglie esterne tendono invece a usare soluzioni monocrome in bianco (con finiture nei colori sociali)[29] o blu navy (con dettagli bianco-rossi che richiamano i colori del civico stemma araldico)[30]; attorno al 1980 è però anche segnalato l'uso di divise giallo-blu, mentre nel 2019-2020 si è optato per il nero[31].
Le cosiddette terze divise (laddove ne è stato previsto l'utilizzo) risultano essere perlopiù costituite da completi verdi, tinta connotante il marchio della FAR Rubinetterie, sponsor sociale dal 1985[32][33].
Nella stagione 1985-1986, desiderando richiamare più direttamente l'aspetto dello stemma municipale, i colori sociali vennero mutati in bianco e rosso: la scelta fu tuttavia effimera e riscosse scarso successo tra i tifosi, sicché nel 1995 si optò per il ripristino del canonico rossoblù[34].
Simboli ufficiali
Stemma
Nei primi anni d'esistenza del club i giocatori portavano ricamato sul petto delle loro casacche il solo stemma comunale gozzanese (troncato di rosso e d'argento, con ornamenti esteriori di comune) declinato in forma d'ancile e privo di particolari orpelli esteriori.
Il più antico simbolo adottato specificamente dal club di cui sia nota l'esistenza consiste in un pallone da calcio, circondato dalla ragione sociale (scritta per esteso a lettere stampatelle auree) su fondo partito di rosso e blu.
In occasione dell'esordio in Serie D nel 1979 venne adottato un gagliardetto triangolare partito nelle tinte sociali predette, recante in posizione centrale il disegno di un pallone da calcio e la ragione sociale (in forma abbreviata) inscritta superiormente[35].
Nel 1985, in concomitanza col temporaneo passaggio ai colori bianco-rossi, lo stemma venne graficamente declinato in uno scudo francese antico partito nei due nuovi colori sociali, recante al centro lo stemma comunale di Gozzano come regolamentato nel 1930 (completo degli ornamenti esteriori d'ordinanza); la denominazione sociale si colloca sempre in capo, a lettere stampatelle auree, mentre in basso appare l'anno di fondazione[36].
Allorché la società fece "marcia indietro" sull'uso del bianco si passò brevemente a utilizzare un gagliardetto triangolare partito di rosso e blu, recante in posizione centrale lo stemma municipale inscritto in un cerchio bianco; vennero preservati in capo la ragione sociale, a caratteri stampatelli aurei, e nella cuspide l'anno di fondazione, egualmente in cifre dorate[37].
La forma a scudetto è stata poi recuperata attorno al 2006, allorché lo stemma comunale è stato nuovamente liberato dal cerchio di contenimento e le parti testuali sono state virate in bianco[38][39].
Altri simboli
Un ulteriore elemento iconicamente legato a Gozzano (e quindi al club) è la pianta essiccata del granoturco, che nella variante cusiana del dialetto novarese è denominata malgàscia.
Fino ai primi del XX secolo tale cereale venne diffusamente coltivato nel territorio cusiano e costituì una fondamentale fonte di sostentamento (non solo alimentare) per la popolazione; tuttavia, data la poca fertilità della conca di Gozzano, caratterizzata da terreni sassosi e poco esposti al sole, nei comuni circostanti nacque la diceria che i gozzanesi fossero "miseri come la pianta secca del mais" (ossia un rifiuto di nessuna utilità, essendo stato svuotato dei chicchi). Pertanto fu loro attribuito il soprannome di malgascìtt o malgascìn, ben presto esteso, di riflesso, anche ai giocatori rossoblù.
Una volta venuta meno la sua importanza economica e superate le sfumature dispregiative, la malgàscia è così divenuta un elemento qualificante e identitario per il folklore e la cultura locale[40][41].
Strutture
Stadio
Il primo campo sportivo del Gozzano venne ricavato a nord del centro abitato, sulla strada provinciale 229 che conduce a Orta San Giulio.
Successivamente le attività vennero trasferite su un terreno messo a disposizione dalla multinazionale tessile Ortalion-Bemberg nelle pertinenze del proprio locale stabilimento[10]; l'espansione del sito produttivo obbligò però presto i rossoblù a un nuovo trasloco, dapprima presso il campo sportivo dell'oratorio parrocchiale (nel cuore del centro storico)[42] e infine al campo sportivo comunale eretto ex novo nella località periferica di Monterosso.
A seguito di una progressiva implementazione, quest'ultimo campo da gioco (sorto nei pressi della chiesa della Madonna di Luzzara) divenne un vero e proprio stadio, al quale dal 21 maggio 1994 è associata la memoria del marchese Alfredo d'Albertas (1916-1992), longevo e munifico mecenate del club rossoblù.
Nel 2018, allorché il Gozzano ha ottenuto per la prima volta il "pass" per il professionismo, l’impianto di gioco ha dovuto essere potenziato: fino ad allora infatti, avendo ospitato solo competizioni dilettantistiche, gli spalti consistevano di una tribuna stabile coperta sul lato occidentale del campo e una piccola gradinata metallica sul lato orientale, capaci in combinato di accogliere al massimo circa 400 spettatori[43][44]. Le strutture esistenti sono state pertanto migliorate e integrate dalla costruzione di nuovi spalti per un totale di circa 1500 posti.
Onde consentire l'esecuzione dei lavori di ampliamento e miglioramento infrastrutturale, i rossoblù (fatte alcune valutazioni[45]) hanno disputato praticamente tutte le gare interne della stagione 2018-2019 sul terreno neutro dello stadio Silvio Piola di Vercelli, storico impianto da 5500 posti omologato anche per la Serie B[46]. Un ritardo nella concessione del permesso di trasferimento tuttavia ha obbligato a giocare la sola gara inaugurale del suddetto campionato all'ancor più grande stadio di Novara, a sua volta intitolato a Silvio Piola[47].
Conclusi i lavori, dal 2019 il Gozzano è tornato a giocare al d'Albertas.
Centro di allenamento
La prima squadra svolge normalmente la propria preparazione presso il summenzionato stadio d'Albertas e nel contiguo campo regolamentare in erba sintetica FAR Camp, costruito a nord dello stadio "propriamente detto"[48]. Nelle pertinenze sorge altresì una foresteria atta a fornire vitto e alloggio a parte dei tesserati e una palestra attrezzata[49].
Allorquando lo stadio è risultato inutilizzabile (segnatamente ai primi del 2019, per via dell'adeguamento dello stesso ai criteri della categoria di militanza dei rossoblù), si sono adottati come sedi di preparazione il campo sportivo di Romagnano Sesia[50] e il campo Santa Cristinetta di Borgomanero[51].
Società
Organigramma societario
In carica al 26 settembre 2021[52]:
- Marilena Fornara Allesina - presidente onorario
- Fabrizio Leonardi - presidente e membro CDA
- Bruno Bacchetta - vicepresidente e membro CDA
- Mauro Lesina - direttore generale
- Giacomo Diciannove - direttore sportivo[53]
- Federico Peano - segretario generale
- Sergio Zanetta - segretario amministrativo
- Anita Zanetta - responsabile comunicazione
- Sergio Bracchi - responsabile impianti e membro CDA[54]
- Sandro Testa - responsabile giovanili[55]
- Cristina Allesina - membro CDA
- Ardo Caligiuri - membro CDA
- Alberto Duella - membro CDA
- Massimo Duella - membro CDA
Sponsor
Di seguito la cronologia dei fornitori tecnici del Gozzano.
Settore giovanile
Il settore giovanile del Gozzano gestisce nella stagione 2019-2020 sei squadre a carattere agonistico: under-14, under-15, under-16, under-17, Juniores Nazionali e Berretti. Le attività di base, a carattere non agonistico e aperte anche a non tesserati sono invece affidate dal 2019 all'associazione Gozzano Academy[31], cui afferiscono nove formazioni che spaziano dai Piccoli Amici (6-7 anni d'età) agli under-14 non competitivi[60].
Il 3 luglio 2018 il Gozzano ha stretto un accordo di collaborazione con l'Associazione Sportiva Dilettantistica 1924 Suno F.C.D. (società limitrofa di solo vivaio, affiliata all'Inter) al fine di ampliare il bacino dal quale attingere nuovi giocatori da inserire nella trafila della cantera gozzanese[61]: a decorrere da tale patto, le squadre del Suno militanti in campionati a carattere nazionale adottano i simboli e i colori del Gozzano[62]. Accordi analoghi sono stati siglati nel 2017 l'Associazione Sportiva Dilettantistica Gargallo per la gestione delle attività di base[63] e nel 2019 con l'Associazione Sportiva Dilettantistica Pernatese[64], l'Associazione Sportiva Dilettantistica Libertas Vaprio[65] e l'Unione Sportiva Dilettantistica Pietra di Castello[66]. Nel 2020 tale rete è passata in capo alla Pro Vercelli.
Tra il 2013 e il 2015 le giovanili rossoblù sono state inserite tra i centri di formazione del Parma[67].
Sedi del settore giovanile sono pertanto il già citato stadio d'Albertas (in particolare il campo sintetico FAR Camp)[68] e vari altri campi sportivi di comuni del novarese[69][70][71][50][51].
Nelle file delle giovanili del Gozzano, nel corso dei decenni, si sono formati giocatori d'alto livello quali Pietro Dalio, Ermanno Tarabbia e Diego Zanetti[72]. Per quanto concerne le squadre, i migliori risultati sono stati raccolti negli anni 2010: nell'annata 2017-2018 la selezione Juniores si è qualificata per la prima volta alla fase nazionale del relativo campionato[73].
Settore femminile
Dal 2019, in ottemperanza alle normative federali italiane, che richiedono alle società professionistiche di investire sulla formazione di una propria sezione femminile, il Gozzano ha avviato la leva di due squadre "rosa" (under-12 e under-15), puntando progressivamente a creare un settore giovanile completo[74] e quindi una prima squadra muliebre[75].
Allenatori e presidenti
Di seguito la cronologia di allenatori e presidenti del Gozzano[9][10].
Allenatori
|
Presidenti
|
Calciatori
Capitani
- ... (fino al 1921)
- Antonio Ruga[9] (1921-1922)
- ... (1922-1937 ca.)
- Antonioli[76] (1937 ca.)
- ... (1937 ca.-1975)
- Renato Antonioli[77] (1975-1976)
- ... (1976-1978)
- Marco Giromini[78] (1978-1979)
- Valerio Pivanti[10] (1979-1982)
- ... (1982-2004)
- Alex Casella[57][79] (2004-2014)
- Manuel Tommaso Lunardon[80] (2014-2018)
- Samuele Emiliano[81][82] (2018-2019)
- Roberto Guitto[83] (2019-2020)
- Fabrizio Carboni[84] (2020-)
Palmarès
Competizioni interregionali
- Serie D: 2
Competizioni regionali
- Promozione Piemonte-Valle d'Aosta: 2
- 1978-1979 (girone A), 2003-2004 (girone A)
- 2014-2015
- Prima Divisione Piemonte-Valle d'Aosta: 3
- Prima Categoria Piemonte-Valle d'Aosta: 1
- 1998-1999 (girone A)
- Seconda Categoria Piemonte-Valle d'Aosta: 1
- 1969-1970 (girone A)
Competizioni provinciali
- 1967-1968
Altri piazzamenti
- Terzo posto: 1999-2000 (girone A)
- Semifinalista: 2017-2018
- Semifinalista: 2013-2014
Onorificenze
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
- Campionati su base nazionale e interregionale
- Campionati su base regionale
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
4° | Prima Divisione | 8± | 1937-1938 | 1951-1952 | 8±[86] |
5º | Eccellenza | 1 | 2014-2015 | 17 | |
Promozione | 11 | 1952-1953 | 1977-1978 | ||
Campionato Dilettanti | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | ||
Prima Categoria | 3 | 1959-1960 | 1961-1962 | ||
6º | Eccellenza | 7 | 2004-2005 | 2010-2011 | 18 |
Prima Divisione | 4 | 1953-1954 | 1956-1957 | ||
Prima Categoria | 1 | 1970-1971 | |||
Promozione | 6 | 1978-1979 | 1984-1985 | ||
7º | Seconda Categoria | 2 | 1968-1969 | 1969-1970 | 14 |
Prima Categoria | 6 | 1985-1986 | 1990-1991 | ||
Promozione | 6 | 1995-1996 | 2003-2004 | ||
8º | Terza Categoria | 1 | 1967-1968 | 5 | |
Prima Categoria | 4 | 1991-1992 | 1998-1999 |
Partecipazione alle coppe
Statistiche di squadra
Di seguito i principali record del Gozzano al 9 luglio 2018[86]:
- Vittoria più larga:
- Vittoria più larga in trasferta:
- Sconfitta più larga:
- Cuoiopelli-Gozzano 5-0 (1979-1980)
- Sconfitta più larga in casa:
- Gozzano-Torretta Santa Caterina 1-4 (1979-1980)
Statistiche individuali
Primatiste di presenze in gare ufficiali è il difensore Alessandro "Alex" Casella, che tra il 2004 e il 2014 ha vestito la maglia rossoblù in oltre 300 occasioni; ritiratosi dall'attività agonistica, è stato per alcuni anni direttore sportivo del Gozzano[79].
Tifoseria
Storia
La quasi secolare permanenza nelle divisioni dilettantistiche (perlopiù a carattere regionale), l'appartenenza a un comune di popolazione ampiamente inferiore alle 10 000 unità e la vicinanza geografica ad altre realtà calcistiche dalla ricca tradizione sportiva (su tutte il Novara) hanno fatto sì che il seguito di tifosi del Gozzano sia sempre stato numericamente contenuto[88][89], in adeguata proporzione alle caratteristiche dello stadio casalingo: l'afflusso di pubblico alle gare interne ha generalmente raggiunto il migliaio di unità solo in occasione di gare particolarmente prestigiose (per la posta in palio oppure per la presenza di avversari di tradizione superiore, con conseguente soverchiamento del tifo locale da parte di quello ospite)[44][90]. Per quanto concerne le trasferte, buoni contingenti di pubblico si registrano sulle corte distanze[91], mentre in quelle più lontane essi calano al di sotto dell'ordine delle decine[92].
Sebbene in determinate circostanze (soprattutto dagli anni 2010 e in coincidenza con le maggiori fortune sportive rossoblù) alcuni tifosi tendano a presenziare alle partite del Gozzano esponendo striscioni (recanti sigle quali Briganti[93], Armata Rossoblù, Ultras Gozzano oppure Testi Mati Guzon[94]) e adottando comportamenti tipici della cultura ultras[95], la ristrettezza e l'estemporaneità di tali manifestazioni non consente di affermare l'esistenza di un vero e proprio movimento di tifoseria organizzata[44]. Tra gli anni 1970 e 1980 era invece segnalata l'esistenza di almeno due associazioni di tifosi a carattere moderato, il Club Fedelissimi[78] e gli Aficionados[96]; la sigla Fedelissimi risulta ancora usata negli anni 2020.
- Tifosi del Gozzano durante una gara interna.
- Tessera del "Club Fedelissimi" (anni 1960).
Gemellaggi e rivalità
A dispetto delle caratteristiche sopra esposte, alla tifoseria del Gozzano è comunque associabile una piccola rete di amicizie e inimicizie campanilistiche.
Per quanto concerne i buoni rapporti, dal 2012 è segnalato un legame coi collettivi al seguito del Verbania[97]. Nel 2018-2019 si è inoltre creato un buon rapporto con la tifoseria della Pro Vercelli, corroborato dal fatto che il Gozzano ha giocato gran parte delle gare casalinghe della sua prima stagione professionistica nello stadio di tale città[98].
Quanto alle rivalità, spicca nell'insieme quella contro il Borgosesia, che dà origine al cosiddetto derby della Cremosina[99]: le due squadre si sono affrontate per la prima volta il 4 dicembre 1927 e da allora si sono spesso incrociate nei campionati dilettantistici, non di rado competendo per obiettivi analoghi. Tra tutte le partite disputate resta particolarmente nota quella del 17 giugno 1979 allo stadio della Liberazione di Omegna, ove dinnanzi a circa 4 500 spettatori (un pubblico ragguardevole in rapporto al bacino d'utenza delle due squadre coinvolte) i cusiani sconfissero i sesiani e ottennero la loro prima promozione in Serie D[4].
Le fonti tendono inoltre ad attribuire la qualifica di derby anche ad altre partite che vedono il Gozzano affrontare squadre corregionali: si parla quindi di derby del Cusio o derby del lago d'Orta contro l'Omegna[100][101] e di derby dell'Altonovarese o derby dell'Agogna contro il Borgomanero[102].
In alcuni casi l'acrimonia tra tifoserie è sfociata in episodi di tafferugli a margine delle partite[103], talora finanche a cospetto dei rispettivi settori giovanili[104].
Ulteriori rivalità sono segnalate nei confronti di Cossatese (squadra che nel 1982 negò ai cusiani la seconda promozione in quarta serie) e Marano Ticino[105].
Nel 2018 la locuzione derby dell’Agogna ha iniziato a essere usata anche per designare le partite contro il Novara, maggior squadra della provincia d'appartenenza: non è però possibile parlare, in questo caso, di rivalità, ché le due squadre non si erano mai prima d'allora affrontate in un contesto ufficiale[106]. La stessa tifoseria novarese rifiuta la definizione di derby per gli scontri con il Gozzano[107].
Note
Bibliografia
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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