Arsenopirite
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L'arsenopirite (simbolo IMA: Apy[8]) è un minerale del gruppo omonimo appartenente alla famiglia dei "solfuri e solfosali" con composizione chimica FeAsS.[2]
Arsenopirite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 2.EB.20[1] |
Formula chimica | FeAsS[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | monoclino[3] |
Classe di simmetria | prismatica[4] |
Parametri di cella | a = 5,7612(8) Å, b = 5,6841(7) Å, c = 5,7674(8) Å, β = 111,721(8)°, V = 175,46 ų, Z = 4[5] |
Gruppo puntuale | 2/m[6] |
Gruppo spaziale | P 21/c[4] |
Proprietà fisiche | |
Densità misurata | 6,07(15)[5] g/cm³ |
Densità calcolata | 6,18[5] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 5,5 - 6[5] |
Sfaldatura | distinta secondo {001}; in tracce secondo {010}[5] |
Frattura | irregolare[6] |
Colore | da bianco-argento a grigio-acciaio, può avere un leggero aspetto giallo[5] |
Lucentezza | metallica[3] |
Opacità | opaca[4] |
Striscio | da grigio-nero a nero[3] |
Diffusione | molto comune[7] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |

Etimologia e storia
L'arsenopirite deve il suo nome a Ernst Friedrich Glocker che nel 1847 la chiamò in questo modo per la sua composizione, una contrazione del termine antiquato "pirite arsenicale".
Classificazione
Riepilogo
Prospettiva
La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009, elenca l'arsenopirite nella classe "2. Solfuri e solfosali" e nella sottoclasse "2.E Solfuri metallici, M:S ≤ 1:2"; questa viene ulteriormente suddivisa in base al rapporto tra M(etallo) e S(ulfur, ossia zolfo) e alla composizione del minerale, in modo tale da trovare l'arsenopirite nella sezione "2.EB M:S = 1:2, con Fe, Co, Ni, PGE, ecc." dove forma il sistema nº 2.EB.20 insieme a gudmundite, osarsite, paxite e ruarsite.[9]
Tale classificazione resta invariata anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat, con l'unica differenza che la paxite qui si trova in un sistema differente (2.EB.15c).[1]
Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß l'arsenopirite si trova nella classe dei "solfuri e solfosali (solfuri, seleniuri, tellururi, arseniuri, antimoniuri, bismuturi)" e nella sottoclasse dei "solfuri con metallo: S,Se,Te < 1:1"; qui forma il "gruppo dell'arsenopirite" con il numero di sistema nº II/D.22 insieme a glaucodoto, gudmundite, ruarsite, osarsite e alloclasite.[10]
Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca l'arsenopirite nella famiglia dei "solfuri e solfosali"; qui è nella classe dei "solfuri" e nella sottoclasse dei "solfuri – compresi seleniuri e tellururi – con la composizione AmBnXp, con (m+n):p=1:2" dove forma il "gruppo dell'arsenopirite (monoclino: P21/c (pseudo-ortorombica))" con il numero di sistema 02.12.04 insieme a gudmundite, osarsite, ruarsite, iridarsenite e clinosafflorite.[11]
Abito cristallino
L'arsenopirite cristallizza nel sistema monoclino nel gruppo spaziale P21/c (gruppo nº 14) con le costanti di reticolo a = 5,7612(8) Å, b = 5,6841(7) Å, c = 5,7674(8) Å e β = 111,721(8)°, oltre 4 unità di formula per cella unitaria.[5]
Origine e giacitura
L'arsenopirite è di origine idrotermale, in genere è uno dei primi minerali a formarsi. Si trova in pegmatiti, vene di oro-quarzo e stagno ad alta temperatura e in depositi di solfuri metamorfici da contatto; meno comunemente è di origine idrotermale a bassa temperatura. L'arsenopirite è stata trovata anche in gneiss, scisti e altre rocce metamorfiche. La paragenesi è molto varia: con pirrotite, pirite, calcopirite, galena, oro nativo, scheelite, cassiterite e molte altre specie.[6]
Essendo un minerali piuttosto comune, è poco pratico elencare i numerosissimi siti di ritrovamento;[12][13]
Forma in cui si presenta in natura
L'arsenopirite sviluppa cristalli tabulari, prismatici o squadrati, per lo più striati lungo l'asse . Sono comuni anche i cristalli geminati pseudo-ottaedrici o pseudo-ortorombici e i trigeminati a forma di stella.[14] I cristalli geminati sono incrociati secondo {101}.[15]
L'arsenopirite è isomorfa con la marcasite.[15]
Il minerale è opaco in qualsiasi forma e mostra una lucentezza metallica sulla superficie dei cristalli, che hanno colore dal bianco-argento a grigio-acciaio, può avere un leggero aspetto giallo.[5] Il colore del suo striscio va dal grigio-nero al nero.[3]
- Arsenopirite e oro, dalla contea di Mariposa in California (Stati Uniti)
- Arsenopirite e quarzo dal distretto di Castelo Branco in Portogallo
Caratteristiche fisico-chimiche
Il minerale, percosso da un martello, come la pirite dà scintille emanando l'odore caratteristico che segnala la presenza di arsenico. Polverizzato e scaldato con una fiamma dentro una provetta produce, all'inizio, un sottile strato di polvere giallo-rossastra di solfuro di arsenico la quale sublima nelle pareti della provetta; proseguendo il riscaldamento il composto diventa nero-grigiastro.[16] Il minerale è molto solubile in acido nitrico (HNO3), lo è di meno in acido cloridrico (HCl) freddo e in acido citrico (C6H8O7).[3]
- Al cannello o sul carbone dà fumi di arsenico con sentori di aglio, poi l'odore si trasforma in anidride solforosa (SO2) con globulo magnetico[15]
- Il minerale è magnetico dopo essere stato riscaldato[4]
- Fotoelettricità: 44,13 barn/elettroni[4]
- Densità di elettroni: 5,75 gm/cc[4]
- Indice di fermioni: 0.0087478423[4]
- Indice di bosoni: 0.9912521577[4]
Utilizzi
È il minerale principale per l'estrazione dell'arsenico e dei suoi derivati, ma viene utilizzato anche per l'estrazione di sottoprodotti tra cui argento e cobalto.[16]
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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