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scrittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Antonio Scurati (Napoli, 25 giugno 1969) è uno scrittore italiano.
Docente di letterature comparate e di scrittura creativa all'Università IULM di Milano, studioso dei mass media e collaboratore di diversi giornali, fra cui il Corriere della Sera, Internazionale e La Stampa, è diventato noto al pubblico soprattutto a partire dal romanzo M. Il figlio del secolo, primo volume della quadrilogia sulla vita di Benito Mussolini e del movimento fascista. I successivi volumi sono: M. L'uomo della provvidenza, M. Gli ultimi giorni dell'Europa, M. L'ora del destino. Il primo volume, che vinse il Premio Strega nel 2019[1], è stato tradotto in quaranta paesi; dalla storia viene tratta una serie televisiva.
Di madre napoletana e di padre di Cusano Milanino[2], Scurati si è laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Milano; prosegue gli studi all'École des hautes études en sciences sociales di Parigi, e completa la sua formazione conseguendo un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo all'Università degli Studi di Bergamo. Professore a contratto nell'ateneo bergamasco, coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Sempre presso l'Università di Bergamo insegna Teorie e tecniche del linguaggio televisivo.
Nel 2005 diviene ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione e nel 2008 si trasferisce all'Università IULM di Milano, dove attualmente è professore associato e svolge attività nell'ambito del Laboratorio di Scrittura Creativa e del Laboratorio di Oralità e Retorica nelle lauree triennali. Nella stessa università è anche co-direttore del master di scrittura Arti del racconto, insieme a Gianni Canova, in cui tiene corsi dedicati all'epica e alla scrittura narrativa basata su documenti.
Ha pubblicato nel 2003 il saggio Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale, finalista al Premio Viareggio. Il suo romanzo Il sopravvissuto (2005) ha vinto (ex aequo con Pino Roveredo) la XLIII edizione del Premio Campiello[3] e il Premio Nazionale Letterario Pisa per la Narrativa[4]. Nel 2006 ha pubblicato una versione riveduta del suo romanzo d'esordio, Il rumore sordo della battaglia; lo stesso anno esce il saggio La letteratura dell'inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione, una riflessione su media, Dadaismo, letteratura e Umanesimo.
Collabora col settimanale Internazionale e il quotidiano La Stampa. Nel 2007 pubblica Una storia romantica; nel medesimo anno realizza per Fandango il documentario La stagione dell'amore, un film che indaga sul tema dell'amore nell'Italia contemporanea, riprendendo l'inchiesta realizzata nel 1965 da Pier Paolo Pasolini in Comizi d'amore.[5] Nel 2009 pubblica Il bambino che sognava la fine del mondo, romanzo che mescola realtà e finzione, prendendo spunto dalla cronaca per descrivere impietosamente la fame di tragedie da parte dei mass-media e del mondo dell'informazione in generale.
Nel 2010 pubblica Gli anni che non stiamo vivendo. Il tempo della cronaca, una raccolta di articoli sui principali fatti contemporanei di cronaca nera, politica e attualità. Nello stesso anno affronta i medesimi argomenti con la rubrica "Lettere dal nord" all'interno del programma televisivo Parla con me. Nel 2015 è uscito, ancora per Bompiani, Il tempo migliore della nostra vita, opera fra il romanzesco e il biografico, dedicata alla vita di Leone Ginzburg, Premio Selezione Campiello[3] e Premio Viareggio 2015.[6]
Nel settembre 2018 pubblica M. Il figlio del secolo, il primo volume della quadrilogia su Benito Mussolini mirata a raccontare la storia d'Italia dal 23 marzo 1919 - giorno della fondazione dei Fasci di combattimento - sino al 1945. M. si chiude col discorso pronunciato il 3 gennaio 1925 alla Camera dei deputati, instaurazione ufficiale della dittatura dopo la crisi politica determinata dall'omicidio di Giacomo Matteotti. Certi errori storici presenti nella prima edizione del volume sono stati sottolineati nella recensione di Ernesto Galli della Loggia,[7] cui l'autore ha risposto sulle colonne dello stesso quotidiano argomentando che l'epoca attuale necessiti di "una cooperazione tra il rigore della scienza storica e l'arte del racconto romanzesco".[8] Nella notte tra il 4 e il 5 luglio 2019 il libro riceve il Premio Strega.[1] Il libro ha riscosso un vasto successo di pubblico, vendendo oltre 500 000 copie, ed è stato tradotto in quaranta Paesi.
Il 20 settembre 2019 il Corriere della Sera annuncia l'inizio della collaborazione di Scurati al quotidiano.[9] Il primo articolo, riguardante l'eutanasia, appare sul giornale il 28 settembre.
Nel settembre 2020 esce M. L'uomo della provvidenza, seconda parte del polittico, che segue la parabola del dittatore dal 1925 al 1932, raccontandone la politica liberticida, gli intrighi e le lotte feroci per il potere tra i vari potenti ras provinciali fascisti, le loro invidie, gelosie e rancori con al centro la figura onnipresente di Mussolini, colta nelle sue mediocrità e aberrazioni.
Nel settembre 2022 esce il terzo volume della serie, M. Gli ultimi giorni dell'Europa, che copre gli anni fatali precedenti all'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale nel giugno 1940. In occasione dell'uscita, nel corso di un'intervista, parla di Giorgia Meloni definendola "erede di Mussolini".[10]
Nel dicembre del 2023, pubblica il saggio Fascismo e populismo. Mussolini oggi, in cui traccia dei parallelismi fra la retorica del regime fascista e quella dei leader sovranisti e populisti moderni.[11][12]
Nell'aprile del 2024, Scurati è stato inizialmente invitato come ospite della puntata del 20 aprile del programma Chesarà..., in onda su Rai 3, in cui avrebbe dovuto esporre un monologo sull'Anniversario della liberazione d'Italia;[13][14] l'intervento consisteva in una versione ridotta di un articolo pubblicato su la Repubblica il giorno precedente, in cui l'autore ricordava l'assassinio di Giacomo Matteotti e le stragi nazifasciste delle Fosse Ardeatine, di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, accusando quindi Fratelli d'Italia, partito membro della maggioranza a sostegno del Governo Meloni, di non aver mai "[ripudiato] il suo passato neo-fascista".[13][15] Tuttavia, l'intervento di Scurati è stato in seguito annullato, scelta criticata dai partiti di opposizione[14] e dal sindacato interno Usigrai,[16][17] nonché dalla stessa conduttrice del programma, Serena Bortone.[14][18] Il direttore dell'Approfondimento della Rai, Paolo Corsini, e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno entrambi negato le accuse di censura, sostenendo invece che la scelta fosse dovuta a divergenze sul compenso economico da destinare a Scurati;[13][14] questa versione, però, è stata smentita sia dall'autore, che ha definito il commento di Meloni "una violenza" nei suoi confronti,[13][14] sia da Bortone, che ha comunque letto di persona il monologo durante la puntata di Chesarà....[19][20] Inoltre, un'inchiesta di la Repubblica ha rivelato l'esistenza di una comunicazione interna alla Rai che parlava esplicitamente di "motivi editoriali" in riferimento alla cancellazione dell'intervento.[13][21] Il testo integrale dell'intervento di Scurati, condiviso anche da Meloni su Facebook,[13][14] è stato poi ripubblicato dai giornali[13][22][23] e letto anche da Massimo Gramellini e Roberto Vecchioni durante la puntata del 20 aprile della trasmissione In altre parole, in onda su LA7.[20] In conseguenza delle polemiche suscitate dal caso Scurati, la dirigenza della Rai ha sospeso per sei giorni la conduttrice del programma, Serena Bortone;[24] la trasmissione è stata poi esclusa dal nuovo palinsesto 2024-2025.[25]
Infine, nell'autunno 2024 esce il quarto pannello del romanzo su Mussolini, M. L'ora del destino.
La serie incentrata sulla biografia del dittatore italiano e del regime fascista consta di quattro volumi.
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