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vescovo greco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Anfione (Alberione, Anfitrione) (... – dopo il 325) è stato un vescovo greco antico di Epifania di Cilicia e confessore[1] della fede. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Confessò con invitto coraggio la fede di Gesù Cristo ai tempi di Massimino Daia[2] Il suo nome, come vescovo di Cilicia, appare nelle liste dei vescovi firmatari dei formulari[3] nel 314 del concilio di Ancira e del Concilio di Neocesarea e nel 325 del Concilio di Nicea.
Baronio identifica il vescovo di Epifania di Cilicia con l'omonimo vescovo successore di Eusebio sulla cattedra di Nicomedia[4]; tuttavia questa identificazione non ha alcun fondamento storico.[5]
Autore di scritti ispirati ad una perfetta ortodossia[6] fu menzionato in una lettera che Sant'Atanasio inviò nel 356 ai vescovi dell'Egitto e della Libia.[7] per aver militato tra i sostenitori dell'ortodossia nei concili di Ancira e Nicea.
Fu anche vescovo di Epifania, dove consumò il resto della sua vita praticando le più eroiche virtù:
«qui tempore Galeri Maximiani confessor fuit egregius»
Dunque Anfione patì sotto Galerio ma non sarebbe morto martire.[8]
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