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giornalista e scrittore francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
André Castelot, pseudonimo di André Storms (Anversa, 23 gennaio 1911 – Neuilly-sur-Seine, 18 luglio 2004), è stato un giornalista, scrittore e biografo francese.
Era figlio del pittore Maurice Chabas e di Gabrielle Storms-Castelot. Suo fratello era l'attore Jacques Castelot.
Ha studiato a Parigi e lì ha assunto il cognome di sua madre Gabrielle, di nazionalità francese e lei stessa scrittrice, che lo iniziò allo studio della storia con delle visite alla reggia di Versailles.[1] Secondo la testimonianza di un collega, Castelot era un uomo «molto generoso, modesto e gentile. E che amava i giovani, il che è raro in quest'ambiente».[1]
Durante l'occupazione, ha collaborato a La Gerbe, un giornale politico e letterario della repubblica di Vichy, fondato da Alphonse de Chateaubriant. Convinto collaborazionista, Chateaubriant fu condannato dalla Liberazione, mentre per Castelot non ci furono conseguenze.
Direttore e fondatore nel 1947 della collezione Presenze della Storia (pubblicato da Perrin), Castelot amava definirsi "scrittore e giornalista dal 1935", aveva collaborato per molti giornali e periodici come Le Figaro, le Midi libre, Historia e Histoire Magazine. Ha scritto principalmente nella sua residenza di campagna a Port-Mort, un paese dell'Eure, vicino a Gaillon.
Autore di più di sessantacinque biografie e saggi storici sui grandi personaggi della Storia, in modo particolare dei secoli XVI, XVIII e XIX, Castelot, insieme al suo miglior amico e collaboratore, lo scrittore Alain Decaux, ha cofondato e co-prodotto nel 1951, la trasmissione radiofonica settimanale di France Inter La Tribune de l'Histoire ("La tribuna della storia"), con un gran successo di ascolti mai cessato sino alla sua chiusura nel 1997. Sulla televisione nazionale, i due scrittori avevano anche presentato tra il 1956 e il 1966, la serie Énigmes e il programma La caméra explore le temps, realizzata da Stellio Lorenzi.
Ha scritto anche spettacoli Son et lumière (spettacoli serali da rappresentare in luoghi storici, con effetti luce e colonna sonora), principalmente per i castelli di Chambord e Compiègne, e nel 1984 ha presentato al teatro del Palais-Royal la rievocazione Francesco I il Magnifico. Ha anche collaborato insieme al regista e attore Robert Hossein in Jésus était son nom (Gesù era il suo nome) e in Je m'appelais Marie-Antoinette (Mi chiamavo Maria Antonietta). Insieme a Decaux, ha sceneggiato L'Autrichienne, un film che ricostruisce con accuratezza gli ultimi giorni di vita e il processo della regina Maria Antonietta.
La sua biografia di Napoleone II[2] è la prima a utilizzare le lettere scoperte in un baule nascosto in una soffitta di Vienna (9000 lettere), indirizzate all'imperatrice Maria Luisa d'Austria, seconda moglie di Napoleone Bonaparte e madre di Napoleone II.[1]
Castelot ha vinto quattro volte il Prix d'Académie dell'Académie française: nel 1951, nel 1952, nel 1954 e l'ultima nel 1984 per il complesso della sua opera.
È stato un membro del movimento L'Unité Capétienne.
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