Ambrogio Pelagalli
allenatore di calcio, calciatore e dirigente sportivo italiano (1940-2024) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ambrogio Luigi Pelagalli (Pieve Porto Morone, 15 febbraio 1940 – Sant'Angelo Lodigiano, 25 marzo 2024[1][2]) è stato un allenatore di calcio, calciatore e dirigente sportivo italiano.
Ambrogio Pelagalli | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 172 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 71 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista, difensore) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1975 - giocatore 30 giugno 1996 - allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Caratteristiche tecniche
Terzino ad inizio carriera, negli anni della maturità divenne un centrocampista abile nell'interdizione[3] e dotato di buon senso tattico[4], schierato abitualmente a supporto di un regista.[4] Nelle ultime stagioni arretrò il proprio raggio d'azione trasformandosi in libero.[2]
Carriera
Riepilogo
Prospettiva
Calciatore
Club
Dopo gli inizi nel Dagrada Manzoni[5], approdò al settore giovanile del Milan con cui vinse due edizioni consecutive del Torneo di Viareggio (1959 e 1960).[3] Debuttò in Serie A a 20 anni, il 29 maggio 1960 nel successo interno sulla SPAL[5], e dopo una stagione in prestito all'Atalanta rientrò al Milan, dove divenne un titolare inamovibile per cinque stagioni, in cui vinse uno scudetto e una Coppa dei Campioni. A causa di un infortunio muscolare, tuttavia, non scese in campo nella finale vinta contro il Benfica, sostituito da Gino Pivatelli.[5] Con il Milan disputò complessivamente 154 partite segnando un gol.
Tornò quindi all'Atalanta, per poi disputare un campionato con la maglia della Roma, richiesto dall'allenatore Oronzo Pugliese.[4] Nella capitale disputò una sola stagione, offrendo un rendimento inferiore alle attese[4], e segnalandosi per un episodio accaduto nella partita contro il Milan: schierato in porta dopo l'espulsione di Alberto Ginulfi, evitò la goleada milanista con una serie di parate che gli valsero le ovazioni dello Stadio Olimpico.[4] A fine stagione ritornò all'Atalanta, con cui disputò altri due campionati.

Seguirono poi tre anni al Taranto in Serie B: in maglia rossoblu giocò 107 partite, ricoprendo anche il ruolo di allenatore-giocatore nel 1971, dopo l'esonero di Corrado Viciani.[6] Nel 1973, per riavvicinarsi a casa, scese in Serie C al Piacenza con i galloni di capitano, ma fu condizionato da un serio infortunio alla caviglia.[2] Concluse la carriera nella Polisportiva Medese tra i dilettanti, con il doppio ruolo di allenatore e capitano.[7]
In carriera collezionò complessivamente 235 presenze e 6 reti in Serie A e 139 presenze in Serie B.
Nazionale
Tra il 1959 e il 1960 disputò 8 partite (con zero gol) nella Nazionale Under 21[8], con cui vinse i Giochi del Mediterraneo nel 1959[9] e ottenendo il quarto posto ai Giochi Olimpici di Roma l'anno successivo.
Allenatore e dirigente
Cessata l'attività agonistica, intraprese quella di allenatore. Nel campionato di Promozione Lombardia 1975-1976 si divise tra Sannazzarese (fino a dicembre) e Pavia, dove subentrò dopo Natale all'esonerato Dordoni[10]; in seguito guidò il Derthona, subentrando a Giuseppe Trinchero.[11] Nella stagione 1983-1984 allenò il Brindisi, venendo sostituito a campionato in corso da Lucio Vinci.[12]
Tra il 1985 e il 1987 allenò il Martina, con cui ottenne la promozione in Serie C1 nel campionato 1985-1986[13] e tornando l'anno seguente alla guida del Derthona, dove rimase fino al 1990.[11] Nel successivo campionato di Serie C1 si alternò con Enrico Catuzzi e Sergio Carpanesi sulla panchina del Mantova[14] (senza evitarne la retrocessione), e nel 1991 allenò la Vastese in Serie C2, esperienza conclusa con un esonero. Proseguì la carriera di allenatore sulla panchina dell'Oltrepò, nel campionato di Serie C2 1992-1993[13], alla Vogherese nelle battute finali del campionato di Serie C2 1993-1994[15], e al Cremapergo, nel finale della stagione 1995-1996.[16]
Dopo aver svolto le mansioni di osservatore per il Milan, tra il 1997 e il 2009[13], divenne direttore sportivo del Sant'Angelo (2007-2009)[17] e tra il 2010 e il 2012 fu presidente del Derthona.[11] Nell'ottobre 2015 assunse il ruolo di direttore generale dell'area tecnica del Nibbiano, società piacentina militante nel girone emiliano di Promozione.[18]
Palmarès
Giocatore
Competizioni giovanili
Competizioni nazionali
- Milan: 1961-1962
Competizioni internazionali
- Milan: 1962-1963
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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