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fumettista e critico letterario italiano (1947-2024) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alfredo Giuseppe Castelli[1] (Milano, 26 giugno 1947 – Milano, 7 febbraio 2024[2][3]) è stato un fumettista e critico letterario italiano.
È noto soprattutto per aver ideato, nel 1982, la sua serie di maggior successo: Martin Mystère, detective dell'impossibile, tuttora pubblicata da Sergio Bonelli Editore con cadenza mensile. È stato anche uno storico del fumetto e di letteratura popolare.[4]
Nel 1965 avviene il suo esordio in campo professionale, appena diciottenne, con la creazione del personaggio di Scheletrino, serie a fumetti di genere satirico-umoristico di cui cura testi e disegni e che venne pubblicata in appendice a Diabolik, pubblicato dalla casa editrice Astorina.[5][6][7][8] Per lo stesso editore svilupperà in seguito anche soggetti e poi sceneggiature per la serie Diabolik.[9] Nel 1966 idea la prima rivista amatoriale del fumetto italiano, Comics Club 104[10], esperimento che poi ripeterà, con maggiore maturità e profondità, in altre riviste sul fumetto italiano, come ad esempio Tilt. Dal 1966 realizza anche numerose storie di Cucciolo e Tiramolla per le Edizioni Alpe e alcune di Topolino per la Mondadori. Sempre tra gli anni 1960 e 1970 Castelli ha inoltre scritto i testi di alcune serie televisive della RAI e di alcuni caroselli a cartoni animati.
Il 1967 vede Castelli impegnato con la casa editrice Universo, per la quale scrive episodi di Pedrito el Drito, Rocky Rider e Piccola Eva.[4]
Nel 1969, con Pier Carpi (altro autore di Diabolik), crea Horror, rivista che raccoglie fumetti, articoli, interviste e notizie accomunate dal tema dell'orrore. Pubblicata dalla Sansoni di Gino Sansoni (marito di Angela Giussani, la creatrice di Diabolik), raccoglie interviste ai registi Lamberto Bava e Dario Argento e notizie riguardo al cinema non italiano e indipendente; inoltre canalizza un buon pubblico nonostante l'inesperienza della redazione, grazie anche al personaggio creato da Castelli espressamente per la rivista, Zio Boris, protagonista di una serie a strisce horror comica. Sempre nel 1969, con Mario Gomboli, Marco Baratelli e Carlo Peroni crea Tilt, inizialmente come fanzine che dura però un solo numero, prima di essere ricostituita dalla redazione del Corriere dei Ragazzi con gli stessi autori a cui si aggiungerà Tiziano Sclavi. Nello stesso anno collabora con il regista Luigi Cozzi facendo lo sceneggiatore del suo primo film sperimentale, Il tunnel sotto il mondo.
Nel 1970 comincia la sua collaborazione con Il Corriere dei Ragazzi, periodo durante il quale crea numerose serie, cui lavorano talenti come Sclavi, Bonvi, Ferdinando Tacconi, Daniele Fagarazzi e Carlo Peroni, con personaggi bizzarri e fuori dai canoni, animati da una fervida ironia e sagacia. L'Ombra, Otto Kruntz, L'Omino Bufo (disegnato da lui stesso), personaggio autoparodico, e anche i fortunatissimi Gli Aristocratici, su disegni di Tacconi (1973). Con Supergulp, poi idea Allan Quatermain, personaggio che servirà da modello per la successiva creazione di Martin Mystère, e in cui si evidenzia l'inclinazione dell'autore per un mix di generi fantastico, avventuroso e storico, all'insegna della fascinazione per tutto ciò che è "mistero", e per la ricerca in senso lato.
Per Bonelli Editore, prima di Martin Mystère, Castelli scrive per Zagor (1971 e poi 1976). A partire dal 1976 comincia una collaborazione stabile con l'editrice, cominciando a sceneggiare Ken Parker ma soprattutto Mister No, di cui scrive oltre sessanta numeri, fra cui Destinazione Haiti, Eldorado, Accusa di omicidio, Intrigo internazionale, Cinema crudele, La città del crimine, Le montagne della luna e La diga del deserto.
Castelli inoltre dirige, crea e collabora a numerose riviste: oltre alle già citate Il Giornalino e Corriere dei Ragazzi, Tilt e Horror, anche Eureka, da lui diretta insieme a Silver per una dozzina di numeri a cavallo tra il 1983 e il 1984.
Castelli ha ideato nel 1991 il mazzo Martin Mystère: Tarocchi di Atlantide, disegnato da Giancarlo Alessandrini e pubblicato da Lo Scarabeo di Torino con la supervisione di Pietro Alligo e Giordano Berti.
Nel 1997 ha realizzato, insieme con Guglielmo Duccoli e Giorgio Schottler, le sceneggiature per la docufiction di Italia 1 "AleX, indagini su mondi segreti", sei puntate dedicate al mistero.
In anni recenti, infine, ha affiancato alla sua attività di autore e di redattore quella di storico del fumetto. Castelli ha infatti svolto una lunga ricerca storica e filologica dedicata alla fase delle "origini", pubblicando in particolare un ampio volume illustrato - intitolato Eccoci ancora qui (2006) - dedicato al fumetto americano tra fine Ottocento e primi del Novecento.
Negli anni gli sono state dedicate diverse pubblicazioni biografiche da parte di varie associazioni ed enti legati al mondo del fumetto, tra cui Castelli 25 (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione) per i 25 anni di carriera, Alfredo Castelli - Storie e Mysteri di un grande narratore (Napoli Comicon)[11] e Castelli di Carta (A.Mys., Associazione Culturale Nipoti di Martin Mystère)[12], entrambi per il quarantennale di carriera.
Alfredo Castelli è deceduto la mattina del 7 febbraio 2024, dopo una lunga malattia.[13][14] Il funerale si è tenuto nella chiesa di San Pietro in Sala; in seguito Castelli è stato portato al Cimitero Monumentale, e tumulato in un colombaro.
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