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editore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gino Sansoni (Rocca San Casciano, 4 settembre 1907 – Milano, marzo 1980) è stato un editore e pubblicitario italiano, attivo a Milano fino agli anni Settanta del secolo XX.[1]
Personaggio molto estroso, membro dell'informale "Club del Giovedì" che si riuniva intorno a Gianni Brera. Squadrista a quattordici anni, durante il regime fascista venne inviato al confino per contrasti con il partito. Nel dopoguerra non si interessò più alla politica attiva.[2]
Nella sua attività come editore ha usato vari marchi editoriali: come C.E.A. (Casa Edistrice Astoria), Gino Sansoni Editore, I.L.E. (Istituto Librario Editoriale), Astoria, Astor ed altri minori.[senza fonte] La casa editrice di Sansoni adottava il nome Astoria per alcune pubblicazioni mentre per altre, come il mensile a fumetti horror, venne impiegato la denominazione Gino Sansoni Editore.[3]
Proprietario della casa editrice Astoria con sede in piazza Cadorna a Milano[4] con la quale pubblicò alcune testate - definite “chiuse” in quanto per poterle leggere occorreva tagliare la copertina ed era quindi impossibile restituirle all'edicola - con le quali pubblicava foto e racconti erotici a volte ristampandoli semplicemente cambiandone i titoli e, nei fumetti, modificandone i disegni spogliando o rivestendo le protagoniste in funzione del momento e dell'attenzione della censura. Fra le pubblicazioni più vendute ci fu Parigi nuda esordita in realtà nel 1955 come Pietà per i bambini grandi, racconto con una torbida vicenda amorosa che ottenne successo grazie all'idea di Sansoni di modificarne il titolo e la copertina e come Parigi nuda, venne ripubblicato per sedici anni senza sostanziali differenze.[2]
Ha pubblicato riviste di qualità, come il magazine a fumetti Horror e i “pocket”, di volumi cartonati a fumetti come il Pinocchio realizzato da Giovanni Manca, la collana Il Mistero e altre pubblicazioni di buon livello che non si limitavano a cavalcare l’onda delle mode delle tendenze del momento, ma innovando e cercando nuove strade. Oltre a queste pubblicò, sfruttando il successo che godeva negli anni sessanta la fantascienza, alcune riviste come Superfantascienza illustrata (1961-62), più grandi scrittori del futuro (1962), I racconti del Terrore (1962-63).[2]
Nel 1963 fondò la rivista Forza Milan!.[2]
Sposato ad Angela Giussani (poi separato), il nome del personaggio dell'Ispettore Ginko (l'arcinemico di Diabolik) viene dal suo nome con l'aggiunta di una "k".[4]
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