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Alcaloide pirrolizidinico
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Gli alcaloidi pirrolizidinici (PA) costituiscono un gruppo di alcaloidi formalmente derivati della pirrolizidina comprendente composti molto tossici, soprattutto a livello epatico. Più di 660 PA e PA N-ossidi (PANO) sono stati identificati in oltre 6.000 piante, e circa la metà di essi presentano epatotossicità.[1] Si trovano in vegetali appartenenti alle famiglie delle Boraginaceae, Asteraceae, Orchidaceae e Leguminosae, meno frequentemente nelle Convolvulaceae e Poaceae, e in almeno una specie delle Lamiaceae. È stato stimato che il 3% delle piante da fiore del mondo contengono alcaloidi pirrolizidinici.[2] Sono prodotti come meccanismo di difesa contro insetti fitofagi e animali erbivori.

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Struttura
Riepilogo
Prospettiva
La maggior parte degli alcaloidi pirrolizidinici sono esteri prodotti della reazione tra un amminoalcol e uno o due acidi carbossilici alifatici.

Principali caratteristiche strutturali di un tipico alcaloide pirrolizidinico (senecionina):
Riquadro rosso: gruppo ossidrilico esterificato in C9
Riquadro verde: gruppo ossidrilico esterificato in C7
Riquadro blu: doppio legame tra C1-C2
Riquadro arancione in alto: acido necico (acido senecico)
Riquadro arancione in basso: base necina (retronecina)
Basi necine
Gli amminoalcol derivano formalmente dalla pirrolizidina, che costituisce lo scheletro biciclico, e prendono il nome di necine o basi necine. Costituiscono gli alcaloidi pirrolizidinici più semplici e la base per la formazione di nuovi PA complessi tramite esterificazione con gli acidi necici.
- Pirrolizidina
- Supinidina
- Eliotridina
- Retronecina
Il legame C1-C2 è generalmente un doppio legame ma non necessariamente, come nel caso della platinecina e rosmarinecina
- Platinecina
- Rosmarinecina
In alcune necine può essere assente il legame tra atomo di carbonio e azoto, come nel caso della otonecina

Le necine presentano sempre un gruppo idrossimetile (-CH2-OH) in C-1 e talvolta un gruppo ossidrilico secondario in C-7 (retronecina, eliotridina) in C-2 (rosmarinecina) e in C-6 (crotanecina).
Acidi necici
Gli acidi coinvolti nelle reazioni di esterificazione sono chiamati acidi necici. Questi sono alifatici e possono essere C5 (acido angelico, acido tiglico), C7 (acido lasiocarpico, acido (+)-trachelantico, acido (-)-viridiflorico, ecc), C8 (acido monocrotalico) oppure C10 (acido senecico, acido riddelico)
- Acido angelico
- Acido tiglico
- Acido (+)-trachelantico
- Acido riddelico
Esteri risultanti
I composti risultanti sono mono e diesteri
- Intermedina
- Licosamina
- Simfitina (7-tiglil-9-viridiflorilretronecina)
o diesteri macrociclici (in questo caso i 7,9-dioli pirrolizidinici sono esterificati con un acido dicarbossilico)
- R=H : senecionina
R=OH : retrorsina - Senkirkina
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Ecologia
Alcuni lepidotteri, in particolare alcune specie di Arctiidae, utilizzano gli alcaloidi pirrolizidinici come precursori per la sintesi di feromoni[3] e per difendersi contro i predatori.[4]
Sicurezza alimentare
Il miele può contenere alcaloidi pirrolizidinici,[5][6] così come i cereali, latte, frattaglie e uova.[7][8] Fino ad oggi non esiste un regolamento internazionale degli PA negli alimenti, a differenza degli PA presenti nelle erbe e farmaci.[9][10]
Tossicologia
Gli alcaloidi pirrolizidinici 1,2-insaturi sono epatotossici.[11][12] PA possono causare la malattia veno-occlusiva (VOD) epatica[13][14][15] e cancro del fegato.[16]
Specie di piante contenenti alcaloidi pirrolizidinici
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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