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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Alba Adriatica è un comune italiano di 13 292 abitanti[1] della provincia di Teramo in Abruzzo e fa parte dell'unione dei comuni Città Territorio-Val Vibrata. È comune autonomo dal 1956, precedentemente faceva parte del comune di Tortoreto.[5]
Alba Adriatica comune | |
---|---|
Alba Adriatica vista dal mare | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Teramo |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonietta Casciotti (lista civica di centro-sinistra Uniamo Alba) dall'11-6-2018 |
Data di istituzione | 14 luglio 1956 |
Territorio | |
Coordinate | 42°50′N 13°55′E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Superficie | 9,6 km² |
Abitanti | 13 292[1] (31-10-2024) |
Densità | 1 384,58 ab./km² |
Frazioni | Basciani, Casasanta, Villa Fiore |
Comuni confinanti | Colonnella, Corropoli, Martinsicuro, Tortoreto |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64011 |
Prefisso | 0861 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 067001 |
Cod. catastale | A125 |
Targa | TE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 206 GG[3] |
Nome abitanti | albensi |
Patrono | sant'Eufemia |
Giorno festivo | 16 settembre |
PIL | (nominale) 206,5 mln € (2021)[4] |
PIL procapite | (nominale) 16 187,4 € (2021)[4] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Alba Adriatica all'interno della provincia di Teramo | |
Sito istituzionale | |
Il territorio di Alba Adriatica è situato nella Val Vibrata. A nord confina con i comuni di Martinsicuro, Colonnella e Corropoli, a est confina con il mare Adriatico, a sud con il comune di Tortoreto e a ovest sempre con Corropoli.
Nella classificazione sismica della protezione civile è identificato come Zona 3, cioè zona a sismicità bassa, mentre nella classificazione climatica è contrassegnato come Zona C.
Il nome nacque da una discussione nel comitato promotore della Barca a due vele, vincitore del referendum per la separazione dell'allora frazione di Tortoreto Stazione dal comune di Tortoreto, discussione in cui la scelta del nome del costituendo comune fu indirizzato su Alba, proposta dall'ingegnere Ulderico Bagalini,[senza fonte] con la specifica "Adriatica", per differenziarla da Alba. Nelle ere antiche, Plinio il Vecchio descriveva i paraggi come terra dei Piceni, da Ancona a Pescara, e definiva la località, come delimitata dal torrente "Albula" (successivamente Vibrata o Ubrata) (dalle memorie di Lino Fracassa).[senza fonte]
Alba Adriatica era parte del comune di Tortoreto, di cui, con il nome di Tortoreto Stazione (dato che nel 1863, venne creata la locale stazione della prima linea del treno del Regno d'Italia, sulla costa adriatica), fu sede comunale. Il 14 luglio 1956, dopo un periodo di campagna elettorale molto accesa, il piccolo quartiere Tortoreto Stazione, con referendum a cui fece seguito il decreto del Presidente della Repubblica, si staccò dall'originaria Tortoreto, mutando il proprio nome in quello di Alba Adriatica.
Il suo stemma comunale ritrae un sole che sorge dal mare, a indicare che nasce una nuova comunità sull'Adriatico.[senza fonte] Da alcuni anni[quando?] è ormai accertata la presenza di siti neolitici di oltre cinquemila anni fa, nella parte ovest, in zona Ripoli, vicina al campo sportivo di calcio Vallese, dove sono stati trovati resti di un primitivo insediamento umano. Non si hanno riscontri archeologici o storici scritti di rilevanza, salvo una citazione di Plinio il Vecchio. Comunque, nella costruzione del viale Mazzini, negli anni Sessanta, furono ritrovati resti di anfore e altre indicazioni che, nell'epoca romana, vi erano ville romane, e centri di raccolta del sale.
Vestigia di notevole interesse è la Torre di Carlo V, una delle torri costiere di avvistamento, volute dal viceré spagnolo d'Alcalá, del Regno di Napoli (XVI secolo), posta di fronte al piccolo delta della Vibrata, il torrente che divide Alba Adriatica da Martinsicuro.
Non rimangono molti altri resti del passato, se non la chiesa patronale di Sant'Eufemia, di stile settecentesco, dove vi sono dei dipinti di artisti locali rimasti sconosciuti, ora riportata all'antico splendore da un profondo restauro strutturale. Sorgono nella zona le caratteristiche ville gentilizie settecentesche e ottocentesche dei Ranalli (in via Roma), dei Fiore (Villafiore), dei Marchesi De Sanctis (la villa del generale De Sanctis, sita in zona Stadio, a sud-ovest dell'abitato, è assolutamente da visitare, essendo una bellissima villa in stile Neoclassico, circondata dal verde), la villa del marchese Flajani, in seguito destinata a biblioteca comunale e parco pubblico, dove si può leggere e riposare all'ombra di alberi plurisecolari di oltre sessanta metri, su un perfetto giardino all'inglese, sita in via Roma, e la simpatica villa della famiglia Zanoni, molto particolare e interessante, costruita nel secolo scorso.
Nell'arco dei primi anni del 1900 nell'area dell'antica stazione di Tortoreto era stanziato un primo centro abitato fatto di ville e dimore residenziali. La zona acquisì nel tempo nuove abitazioni, strade, attività commerciali e servizi divenendo sempre più apprezzata per lo svago nel tempo libero e come località balneare nonostante il non facile accesso alla spiaggia[senza fonte].
Durante i primi anni del Novecento una ricca famiglia di Torano Nuovo (un paese nelle vicinanze di Alba Adriatica) con il suo capostipite Amadio Fiore decise di edificare una villa nella zona sud di Tortoreto Stazione. La residenza fu costruita con i primi mattoni creati dalla fornace della famiglia Fiore e di lì a poco nella zona circostante vi fu lo sviluppo di nuove costruzioni, di edifici e del lungomare, così "Villa Fiore" divenne il nome della nuova area sviluppata.
Nell'estate del 2006 il comune di Alba Adriatica ha ricevuto il ministro plenipotenziario dell'ambasciata statunitense a Roma, John Dwyer, in una manifestazione pubblica. Successivamente, il ministro Dwyer ha inaugurato Villa Flaiani, trasformata in edificio ristrutturato, e il parco pubblico a fianco della caserma dei carabinieri. L'ambasciata statunitense a Roma ha donato alcuni libri alla biblioteca comunale, inaugurata dal Ministro, sull'America e sulla popolazione statunitense.
Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2007 le città di Alba Adriatica e Tortoreto vennero colpite da un'alluvione causata da piogge torrenziali e tre bombe d'acqua e aggravata dallo straripamento dell'invaso Fonte del Vascello, situato a Tortoreto Alto. La tracimazione portò una grande quantità di fango e detriti sulle due cittadine costiere, provocando ingenti danni alla popolazione e alle attività economiche. Il Consiglio dei ministri dell'epoca dichiarò lo stato di calamità per le città colpite. La cittadina ci mise un anno intero a risollevarsi dal disastro.
Lo stemma e il gonfalone di Alba Adriatica sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 febbraio 1969.[6]
Nel XVI secolo, quando Carlo V era Imperatore del Sacro Romano Impero e - tra l'altro - re di Napoli, il confine tra il Regno di Napoli a sud e lo Stato della Chiesa a nord era segnato dal corso inferiore del fiume Tronto.
Proprio vicino alla foce di questo fiume, per volere del viceré don Pedro di Toledo, nel 1547 si costruì una torre, come posto di guardia e difesa della costa dalle incursioni saracene, ed anche un edificio adiacente, destinato all'ufficio doganale del confine con lo Stato Pontificio. Solo successivamente tale fortificazione entrerà a far parte del sistema di torri costiere del Regno di Napoli.
Progettista fu il valenciano Pirro Luis Escribà (italianizzato in Pirro Aloisio Scrivà), capitano ed architetto militare, lo stesso del Forte spagnolo dell'Aquila e di Castel Sant'Elmo a Napoli. La realizzazione fu diretta dal capitano Martin da Seguera o Martín de Segura dal quale presero il nome sia il centro abitato di Martinsicuro che la stessa torre, detta anche di Carlo V.
Nel XVI secolo, dopo l'alleanza tra Francia e Impero ottomano, crebbe la minaccia di incursioni da parte dei Saraceni, che furono particolarmente intense nell'estate del 1556 quando all'Abruzzo furono risparmiate le terribili devastazioni subite dalle coste italiane solo grazie alle difese ed al sistema di punti d'avvistamento predisposte dal duca d'Atri Giovan Girolamo Acquaviva.
Di conseguenza si decise di costruire un sistema integrato di avvistamento e difesa delle coste italiane; il viceré don Pedro Afán de Ribera, duca di Alcalá, volle che anche il litorale abruzzese, come già altre coste della penisola, fosse dotato di una serie di torri costiere, destinate non solo a dare l'allarme in caso di incursioni nemiche ma, essendo dotate di guarnigione e colubrine, anche a respingere tali incursioni.
Nel 1568, Alfonso Salazar, commissario del presidente della Regia Camera di Summaria, dopo aver effettuato un sopralluogo insieme all'ingegnere Scala, dispose la costruzione di quattordici torri: Tronto, Vibrata, Salinello, Tordino, Vomano, Chirano, Fossacesia, Senella e le sei del 1563; i lavori furono portati a termine entro il 1569.
Abitanti censiti[7]
Il dialetto di Alba Adriatica è il primo, andando da nord a sud, che può essere inserito nel gruppo dei dialetti abruzzesi adriatici. Ha molte caratteristiche in comune con il dialetto di Giulianova, con cui condivide una cadenza molto simile, ma è in alcuni aspetti influenzato dai dialetti aso-truentini, in particolar modo dall'area sambenedettese. Esso presenta innanzitutto l'apocope dei finali di parola in -ne, -no e -ni (pallò/pallù per "pallone"/"palloni"): si tratta fenomeno tipicamente marchigiano, che ha inizio a partire da Ancona e termina a Giulianova. A differenza di altre parlate della costa teramana, nel dialetto albense sono assenti i frangimenti vocalici di ù in ì (brìttë per "brutto", tì per "tu"), di é in ò e di é in à (fòmmënë per "femmina", sigaròttë per "sigaretta", quallë per "quello"), presenti invece a Giulianova (i primi due) e Tortoreto (l'ultimo). È però già riscontrabile l'apertura indistinta delle vocali in pressoché tutti i vocaboli (ròppe per "rómpere", mònnë per "móndo", nòmë per "nóme", mèttë per "méttere", spèsë per "spésa"): tale fenomeno incomincia già a Corropoli, Colonnella e Martinsicuro, ed è una delle caratteristiche più vistose dell'area teramana, trovando estensione specie lungo la costa addirittura fino a Pescara. Tra gli elementi che più chiaramente differenziano il dialetto di Alba dal sambenedettese (e dal martinsicurese), è la metafonesi sannitica da "-o" finale solo per la "e" e non per la "o" (bìllë per "bello", macìllë per "macello" ma pòrchë per "porco", mòrtë per "morto"), tipica dei dialetti abruzzesi adriatici, mentre nella vicina Martinsicuro, a San Benedetto del Tronto e in generale nei dialetti della costa marchigiana meridionale è presente la metafonesi anche per la "o" (pùrchë per porco, mùrtë per morto). Quest'ultima caratteristica consentirebbe perciò di considerare il dialetto albense come di transizione tra quelli aso-truentini e quelli abruzzesi.
Nel 2008 la popolazione straniera residente ad Alba Adriatica risulta essere il 10,81% del totale[8]. La comunità più numerosa è quella cinese (3,24% del totale della popolazione residente); seguono, tra le più consistenti, quella albanese (1,76%), quella rumena (1,67%) e quella ucraina (0,52%)[9].
Il primo evento di rilevanza nazionale svoltosi sul suolo albense risale al 1970 quando si svolse la prima edizione del Premio di scultura, pittura e grafica "Marino Mazzacurati", alla presenza di giurati del calibro di Renato Guttuso, Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini.[senza fonte]
L'economia si basa essenzialmente sulle attività turistiche, sviluppate lungo tutta la costa. Il comune si è fregiato per tredici anni della bandiera blu fino al 2013 e poi nuovamente nel 2022, ovvero un riconoscimento conferito dalla FEE alle migliori località costiere europee.[10] Nella Guida Blu 2015 di Legambiente è segnalata con una vela[11].
Alba Adriatica è attraversata da una pista ciclabile che corre parallelamente alla costa permettendo di pedalare senza soluzione di continuità per circa 25 km, da Martinsicuro a Roseto degli Abruzzi, grazie ai ponti in legno costruiti sul torrente Vibrata, sul fiume Salinello e sul fiume Tordino. La pista già realizzata è parte del più ampio progetto della ciclovia Adriatica, che prevede un percorso che colleghi Ravenna con Santa Maria di Leuca.
Ad ovest, vi è la deviazione della statale sedici, nel tratto detto di via Vittorio Veneto, che passa a Ovest del centro di Alba Adriatica, strafficandolo.
Non molto lontano da via Veneto, vi è l'ingresso dell'autostrada A14, Val Vibrata. A metà di via Veneto, vi è il cavalcavia che collega la strada statale 16 con il centralissimo viale Mazzini, il lungomare e le strutture ricettive, turistiche e alberghiere. Una società privata, convenzionata dal comune, compie giornalmente il lavoro di collegamento delle periferie con il centro e l'intero lungomare Marconi.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 aprile 1995 | 13 giugno 2004 | Antonietta Casciotti | Lista civica di Centro-sinistra | Sindaco | [12][13] |
14 giugno 2004 | 23 luglio 2007 | Valerio Caserta | Lista civica | Sindaco | [14] |
24 luglio 2007 | 14 aprile 2008 | Salvatore Marino | Commissario prefettizio | [15] | |
15 aprile 2008 | 26 maggio 2013 | Franchino Giovannelli | Lista civica Alba democratica | Sindaco | [16] |
27 maggio 2013 | 10 giugno 2018 | Tonia Piccioni | Lista civica di Centro-destra Movimento per Alba | Sindaco | [17] |
10 giugno 2018 | in carica | Antonietta Casciotti | Lista civica #uniamo Alba | Sindaco |
La squadra di calcio locale, l'A.S.D. Alba Adriatica Calcio, ha disputato campionati dilettantistici regionali.
Altre società calcistiche della cittadina sono state l'Atletico Alba e il Villa Fiore, non più attive, e l'Alba Nova, che ha disputato campionati dilettantistici.
Ha sede nel comune la società di pallavolo Iseini Volley, fondata nel 1989, che disputa il campionato di serie B nazionale maschile.[19]
Nel 1973 Alba Adriatica è stata sede di arrivo della nona tappa del Giro d'Italia partita da Carpegna e vinta Patrick Sercu. Nel 2002 vi si è inoltre conclusa una tappa del Giro femminile.
Negli anni dal 1984 al 1990, la locale squadra di tennis tavolo ha raggiunto la Serie A nazionale.
Nel 1996, ad Alba Adriatica si è svolto il primo torneo di scacchi della CEE.
Nel 2011 Alba Adriatica è stata l'arrivo della cronometro, valida come sesta tappa del Giro d'Italia Giovani Under 23. Lo stesso anno si è svolta la prima edizione della competizione annuale Gran Fondo "Costa dei Parchi"[20].
Nel 2012 il comune ha ospitato l'arrivo di due tappe del Giro d'Italia Giovani Under 23; la prima, con partenza da Colonnella[21], la seconda una cronometro partita da Giulianova.[22]
Ogni anno vengono organizzati tornei estivi di beach volley,[23] beach soccer[24] e il master finale del campionato italiano di beach rugby.[25]
Per il basket la squadra locale era l'Alba Adriatica Basket che ha militato in serie C1, raggiungendo una finale di Coppa di Lega. La società ha ceduto il titolo sportivo all'Ascoli Basket nel 2009; oggi la pallacanestro albense è rappresentata dalla società ASD Alba Basket, una delle principali realtà cestistiche della Val Vibrata, fondata nel 2013 e che rivendica una continuità storico-sportiva con la precedente Alba Adriatica Basket[26].
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