Afontova Gora (inrussoАфонтова гора?, "Monte Afont") è un complesso di siti archeologici del paleolitico superiore tardo e del mesoliticosiberiano situato sulla riva sinistra del fiume Yenisey vicino alla città di Krasnoyarsk, in Russia. Afontova Gora ha legami culturali e genetici con le genti della cultura di Mal'ta-Buret'. Il complesso è stato scavato per la prima volta nel 1884 da Ivan Savenkov.
Il complesso di Afontova Gora consiste di più strati stratigrafici, di cinque o più accampamenti. Gli accampamenti mostrano prove di caccia ai mammut e probabilmente sono il risultato di un'espansione verso est dei cacciatori di mammut. I fossili umani scoperti ad Afontova Gora, un maschio e una ragazza datati a 17.000~15.000 anni fa, sono conservati nel Museo dell'Ermitage.
Afontova Gora I si trova sulla riva occidentale del fiume Yenisey e ha restituito resti di cavallo, mammut, renna, bisonte delle steppe e grandi canidi. Una tibia di canide è stata datata a 16.900 anni fa e il cranio è stato descritto tassonomicamente come quello di un cane, ma ora è perduto. La sua descrizione cade al di fuori dell'intervallo dei lupi pleistocenici o moderni del nord.[1]
Afontova Gora II è il sito dove sono stati trovati i resti fossili umani. Il sito è stato scavato per la prima volta nel 1912-1914 da V.I. Gromov. Nel 1924, G.P. Sosnovsky, N.K. Auerbach e V.I. Gromov scoprirono i primi fossili umani nel sito. Sono stati scoperti resti di mammut, volpe artica, lepre artica, renna, bisonte e cavallo.
Afontova Gora II consiste di 7 strati. Lo strato 3 di Afontova Gora II è il più significativo: lo strato ha prodotto la maggior quantità di manufatti culturali ed è lo strato dove sono stati scoperti i resti fossili umani. Oltre 20.000 manufatti sono stati scoperti nello strato 3: questo strato ha prodotto oltre 450 strumenti e oltre 250 manufatti ossei (osso, corno, avorio). I fossili di due individui distinti sono stati scoperti nelle scavi iniziali: il premolare superiore di un bambino di 11-15 anni e il radio sinistro, ulna, omero, falange e osso frontale di un adulto.
Afontova Gora III è il sito del primo scavo intrapreso da Ivan Savenkov nel 1884. Il sito è stato disturbato dalle attività minerarie alla fine degli anni 1880. Il sito consiste di 3 strati.
Afontova Gora V è stato scoperto nel 1996. Sono stati scoperti resti di lepre, pika, leone delle caverne, cavallo, renna, bisonte e pernice nel sito.
Gli individui di Afontova Gora appartenevano al cluster genico degli Antichi Euroasiatici del Nord (iningleseAncient North Eurasians o ANE). Afontova Gora III era strettamente imparentato con le più tarde mummie del Tarim della Cina occidentale.[4] Inoltre Afontova Gora III era portatore dell'allele derivato rs12821256 associato con il colore dei capelli biondo, rendendolo il primo individuo conosciuto a portare questo allele derivato.[5]
«To understand this mixed genetic profile, we used qpAdm to explore admixture models of the Dzungarian groups with Tarim_EMBA1 or a terminal Pleistocene individual (AG3) from the Siberian site of Afontova Gora31, as a source (Supplementary Data 1D). AG3 is a distal representative of the ANE ancestry and shows a high affinity with Tarim_EMBA1.»
Qiaomei Fu, Cosimo Posth, Mateja Hajdinjak, Martin Petr, Swapan Mallick, Daniel Fernandes, Anja Furtwängler, Wolfgang Haak, Matthias Meyer, Alissa Mittnik, Birgit Nickel, Alexander Peltzer, Nadin Rohland, Viviane Slon, Sahra Talamo, Iosif Lazaridis, Mark Lipson, Iain Mathieson, Stephan Schiffels, Pontus Skoglund, Anatoly P Derevianko, Nikolai Drozdov, Vyacheslav Slavinsky, Alexander Tsybankov, Renata Grifoni Cremonesi, Francesco Mallegni, Bernard Gély, Eligio Vacca, Manuel R. González Morales e Lawrence G Straus, The genetic history of Ice Age Europe (PDF), in Nature, vol.534, n.7606, 2016, pp.200–5, Bibcode:2016Natur.534..200F, DOI:10.1038/nature17993, PMC4943878, PMID27135931.
Wolfgang Haak, Iosif Lazaridis, Nick Patterson, Nadin Rohland, Swapan Mallick, Bastien Llamas, Guido Brandt, Susanne Nordenfelt, Eadaoin Harney, Kristin Stewardson, Qiaomei Fu, Alissa Mittnik, Eszter Bánffy, Christos Economou, Michael Francken, Susanne Friederich, Rafael Garrido Pena, Fredrik Hallgren, Valery Khartanovich, Aleksandr Khokhlov, Michael Kunst, Pavel Kuznetsov, Harald Meller, Oleg Mochalov, Vayacheslav Moiseyev, Nicole Nicklisch, Sandra L Pichler, Roberto Risch, Manuel A Rojo Guerra e Christina Roth, Massive migration from the steppe was a source for Indo-European languages in Europe, in Nature, vol.522, n.7555, 2015, pp.207–11, Bibcode:2015Natur.522..207H, DOI:10.1038/nature14317, PMC5048219, PMID25731166.
Iain Mathieson, Songül Alpaslan-Roodenberg, Cosimo Posth, Anna Szécsényi-Nagy, Nadin Rohland, Swapan Mallick, Iñigo Olalde, Nasreen Broomandkhoshbacht, Francesca Candilio, Olivia Cheronet, Daniel Fernandes, Matthew Ferry, Beatriz Gamarra, Gloria González Fortes, Wolfgang Haak, Eadaoin Harney, Eppie Jones, Denise Keating, Ben Krause-Kyora, Isil Kucukkalipci, Megan Michel, Alissa Mittnik, Kathrin Nägele, Mario Novak, Jonas Oppenheimer, Nick Patterson, Saskia Pfrengle, Kendra Sirak, Kristin Stewardson, Stefania Vai, Stefan Alexandrov, Kurt W. Alt, Radian Andreescu, Dragana Antonović, Abigail Ash, Nadezhda Atanassova, Krum Bacvarov, Mende Balázs Gusztáv, Hervé Bocherens, Michael Bolus, Adina Boroneanţ, Yavor Boyadzhiev, Alicja Budnik, Josip Burmaz, Stefan Chohadzhiev, Nicholas J. Conard, Richard Cottiaux, Maja Čuka, Christophe Cupillard, Dorothée G. Drucker, Nedko Elenski, Michael Francken, Borislava Galabova, Georgi Ganetsovski, Bernard Gély, Tamás Hajdu, Veneta Handzhyiska, Katerina Harvati, Thomas Higham, Stanislav Iliev, Ivor Janković, Ivor Karavanić, Douglas J. Kennett, Darko Komšo, Alexandra Kozak, Damian Labuda, Martina Lari, Catalin Lazar, Maleen Leppek, Krassimir Leshtakov, Domenico Lo Vetro, Dženi Los, Ivaylo Lozanov, Maria Malina, Fabio Martini, Kath McSweeney, Harald Meller, Marko Menđušić, Pavel Mirea, Vyacheslav Moiseyev, Vanya Petrova, T. Douglas Price, Angela Simalcsik, Luca Sineo, Mario Šlaus, Vladimir Slavchev, Petar Stanev, Andrej Starović, Tamás Szeniczey, Sahra Talamo, Maria Teschler-Nicola, Corinne Thevenet, Ivan Valchev, Frédérique Valentin, Sergey Vasilyev, Fanica Veljanovska, Svetlana Venelinova, Elizaveta Veselovskaya e Bence Viola, The genomic history of southeastern Europe (PDF), in Nature, vol.555, n.7695, 21 febbraio 2018, pp.197–203, Bibcode:2018Natur.555..197M, DOI:10.1038/nature25778, ISSN0028-0836(WC· ACNP), PMC6091220, PMID29466330.
Maanasa Raghavan, Pontus Skoglund, Kelly E Graf, Mait Metspalu, Anders Albrechtsen, Ida Moltke, Simon Rasmussen, Thomas W Stafford Jr, Ludovic Orlando, Ene Metspalu, Monika Karmin, Kristiina Tambets, Siiri Rootsi, Reedik Mägi, Paula F Campos, Elena Balanovska, Oleg Balanovsky, Elza Khusnutdinova, Sergey Litvinov, Ludmila P Osipova, Sardana A Fedorova, Mikhail I Voevoda, Michael Degiorgio, Thomas Sicheritz-Ponten, Søren Brunak, Svetlana Demeshchenko, Toomas Kivisild, Richard Villems, Rasmus Nielsen e Mattias Jakobsson, Upper Palaeolithic Siberian genome reveals dual ancestry of Native Americans, in Nature, vol.505, n.7481, 2013, pp.87–91, Bibcode:2014Natur.505...87R, DOI:10.1038/nature12736, PMC4105016, PMID24256729.