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nobile famiglia tedesca, sovrani della Baviera dal 1180 al 1918 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il casato dei Wittelsbach è una dinastia originaria della Baviera, che è assurta al rango di famiglia reale europea; è considerata la più antica dinastia tedesca tuttora esistente e una delle più antiche d'Europa.
Casato di Wittelsbach | |
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Stato | Sacro Romano Impero Impero svedese Unione di Kalmar Regno di Baviera Regno di Grecia |
Casata di derivazione | Schweinfurt (non certo) |
Titoli | |
Fondatore | Ottone I di Wittelsbach, duca di Baviera |
Ultimo sovrano | Ludovico III di Baviera |
Attuale capo | Franz, duca di Baviera |
Data di fondazione | 1180 |
Data di deposizione | 1918 |
Etnia | tedesca |
Rami cadetti |
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I ruoli principali che i Wittelsbach assunsero furono: duchi, poi elettori e quindi re di Baviera (1180–1918), conti e principi elettori palatini del Reno (1214–1803), margravi di Brandeburgo (1323–1373), conti d'Olanda, Hainaut e Zelanda (1345–1432), arcivescovi elettori di Colonia (1583–1761), duchi di Jülich e Berg (1614–1794/1806), re di Svezia (1441-1448 e 1654–1720) e un membro fu anche re di Grecia (1832–1862).
La famiglia annovera inoltre due imperatori del Sacro Romano Impero (1328/1742), un re dei Romani (1400), due anti-re di Boemia (1619/1742), un re d'Ungheria (1305) e un re di Danimarca e Norvegia (1440).
Il capostipite del casato di Wittelsbach è il conte di Scheyern Ottone I (†1072), dall'ascendenza incerta e che risiedeva nell'omonimo castello (in tedesco Burg Scheyern), costruito intorno al 940.
Nel 1113 venne decisa la trasformazione del castello di Scheyern in un monastero, nel 1119 la famiglia si trasferì nel nuovo castello di Wittelsbach (in tedesco Burg Wittelsbach) fatto edificare da Ottone V di Scheyern (1083-1156)[1] poco lontano da Aichach. Il nome Wittelsbach deriva dall'unione del termine alto-tedesco antico witu, legno o bosco, e bach, ruscello, quindi traducibile in italiano in "bosco nei pressi del ruscello". Tra le prime citazioni del nome vi è quella in un documento del 1150 dell'imperatore Enrico V di Franconia in cui viene citato il conte "Otto von Witilinesbac".[2]
Nel 1209 il castello di Wittelsbach fu distrutto, per non essere mai più ricostruito, dopo che Ottone VIII ebbe assassinato re Filippo di Svevia. Ottone II era a sua volta l'antenato del conte palatino di Baviera Ottone IV (†1156), il cui figlio Ottone I fu investito del Ducato di Baviera nel 1180, dopo la caduta di Enrico il Leone. Nel 1214 Ludovico I, figlio di Ottone I, acquisì anche il Palatinato.
La famiglia Wittelsbach è stata la dinastia regnante nei territori tedeschi della Baviera (dal 1180 al 1918) e del Palatinato (dal 1214 fino al 1805); nel 1815 quest'ultimo venne parzialmente ripristinato come Reno Palatino, incorporato alla Baviera, già elevata a regno da Napoleone nel 1806.
Alla morte del duca Ottone II nel 1253, i possessi dei Wittelsbach furono divisi fra i suoi due figli maschi: Enrico divenne duca della Bassa Baviera mentre Ludovico II duca dell'Alta Baviera e conte palatino del Reno. Quando il ramo di Enrico si estinse nel 1340 il ducato fu riunito sotto l'imperatore Ludovico IV, un figlio del duca Ludovico II.
La famiglia ebbe due imperatori: Ludovico IV (1314–1347) e Carlo VII (1742–1745), entrambi appartenenti al ramo bavarese della famiglia, e un re di Germania con Roberto del Palatinato (1400–1410), un membro del ramo palatino.
Il casato di Wittelsbach si divise in due rami nel 1329: con il trattato di Pavia l'imperatore Ludovico IV garantiva il Palatino compreso il Palatinato superiore bavarese ai discendenti di suo fratello il duca Rodolfo: Rodolfo II, Roberto I e Roberto II. Rodolfo I in questo modo divenne il capostipite della "linea maggiore (palatina)" della dinastia Wittelsbach, che ritornò al potere anche in Baviera nel 1777 dopo che la "linea minore (bavarese)" che discendeva da Ludovico IV, si fu estinta.
Il ramo bavarese resse il Ducato di Baviera fino alla sua estinzione nel 1777. Per mezzo secolo, dal 1323 al 1373, il ramo minore della dinastia governò anche sul Brandeburgo, nel nord-est della Germania. Nel sud, mantennero il Tirolo tra il 1342 e il 1363. Tra il 1345 e il 1432 governarono anche l'Olanda, l'Hainaut e la Zelanda, nel nord-ovest dell'ex Impero germanico. Dal 1349 in poi la Baviera fu suddivisa tra i discendenti dell'imperatore Ludovico IV, che creò i rami Baviera-Landshut, Baviera-Straubing, Baviera-Ingolstadt e Baviera-Monaco. Con la guerra di successione di Landshut la Baviera fu riunita nel 1505, contro la pretesa del ramo palatino, sotto il ramo bavarese Baviera-Monaco.
Dal 1583 al 1761, il ramo bavarese della famiglia fornì principi elettori e arcivescovi di Colonia e molti altri vescovi (di Ratisbona, di Frisinga, di Liegi, di Münster, di Hildesheim, di Paderborn e di Osnabrück) e come gran maestro dell'Ordine Teutonico. Nel 1623 i duchi furono investiti della carica elettorale.
Massimiliano II Emanuele, elettore di Baviera, servì anche come governatore dei Paesi Bassi spagnoli (1692–1706) e come duca di Lussemburgo (1712–1714). Suo figlio l'imperatore Carlo VII fu anche re di Boemia (1741–1743).
Con la morte del figlio di Carlo, Massimiliano III Giuseppe, elettore di Baviera, il ramo bavarese si estinse nel 1777.
Il ramo palatino resse il Palatinato fino al 1918 e successe anche in Baviera nel 1777. Con la bolla d'oro del 1356 i conti palatini furono investiti della dignità elettorale.
Dopo la morte del re Roberto di Germania nel 1410 cominciò la suddivisione delle terre del Palatinato sotto numerosi rami come Neumarkt, Simmern, Zweibrücken, Birkenfeld, Neuburg e Sulzbach.
Nel 1619, l'elettore palatino protestante Federico V era re di Boemia, ma fu sconfitto dal cattolico Massimiliano I appartenente al ramo bavarese. Di conseguenza l'Alto Palatinato fu ceduto al ramo bavarese nel 1623. Quando la guerra dei trent'anni conclusasi con il trattato di Münster (chiamato anche pace di Vestfalia) nel 1648, un nuovo elettorato aggiuntivo fu creato per il conte palatino del Reno.
Uno dei rami cadetti del ramo palatino conservò anche il ducato di Jülich e Berg dal 1614 in poi. Principi del ramo palatino servirono come vescovi dell'impero (arcivescovi-elettori di Magonza e di Treviri).
Dopo l'estinzione del ramo bavarese, una disputa sulla successione e la breve guerra di successione bavarese, il ramo del Palatinato successe in Baviera nel 1777.
Con la morte dell'elettore Carlo Teodoro nel 1799 tutti i territori dei Wittelsbach in Baviera e nel Palatinato furono riuniti sotto Massimiliano I Giuseppe di Baviera un membro del ramo Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld. Al momento c'erano due rami superstiti della famiglia Wittelsbach: Zweibrücken, con a capo il duca Massimiliano Giuseppe e Birkenfeld, a capo del quale era il conte palatino Guglielmo. Massimiliano Giuseppe ereditò il titolo di Carlo Teodoro, di elettore di Baviera, mentre Guglielmo fu compensato con il titolo di duca in Baviera. La forma di duca in Baviera fu scelta perché nel 1506 era stata costituita una primogenitura nel casato di Wittelsbach con la conseguenza che vi fosse un solo di duca di Baviera nel tempo. Il 1º gennaio 1806 Massimiliano Giuseppe assunse il titolo di re.
La dichiarazione di Anif (in tedesco: Anifer Erklärung), rilasciata dal re bavarese Ludovico III il 12 novembre 1918 al castello di Anif in Austria, pose fine a 738 anni di governo della casa di Wittelsbach in Baviera.
Con il duca Ottone III che venne eletto anti-re d'Ungheria, con il nome di Bela (1305–1308) la dinastia Wittelsbach per la prima volta salì al potere al di fuori del Sacro Romano Impero.
Cristoforo III del ramo del Palatinato fu re di Danimarca, Svezia e Norvegia (1440/1442–1448) ma non lasciò discendenti. Il casato di Palatinato-Zweibrücken fornì alla monarchia di Svezia di nuovo fra il 1654-1720 Carlo X, Carlo XI, Carlo XII e Ulrika Eleonora.
La principessa Wittelsbach Sofia di Hannover (1630–1714) fu la madre di Giorgio I di Gran Bretagna; ella morì come erede presuntiva di Gran Bretagna un paio di settimane prima del caso di successione. La linea di successione giacobita è attualmente all'interno della casa di Wittelsbach: Francesco di Baviera, è riconosciuto dai giacobiti come Francesco II, principe ereditario di Baviera.
Il principe Wittelsbach Ottone di Baviera venne eletto re della Grecia alla sua indipendenza nel 1832 e fu costretto ad abdicare nel 1862.
Giuseppe Ferdinando Leopoldo di Baviera, principe delle Asturie fu scelto da Inghilterra e Olanda come favorito alla successione come sovrano di Spagna e il giovane Carlo II di Spagna lo scelse come suo erede, ma a causa della sua morte improvvisa nel 1699 i Wittelsbach non ottennero il trono spagnolo.
Dal momento che re Ottone di Grecia non ebbe figli, egli scelse suo fratello Adalberto di Baviera come principe ereditario. È stato spesso suggerito che in seguito alla sua morte, il principe Adalberto fosse divenuto erede presuntivo al trono di Grecia. I diritti alla successione greca erano passati tuttavia all'altro fratello maggiore Luitpold, che tecnicamente salì al trono greco nel 1867. A causa della rinuncia di tutti i diritti alla successione ellenica da parte di suo figlio, il re Ludovico III di Baviera, alla morte di Luitpold i diritti al trono di Grecia sarebbero stati ereditati dal figlio secondogenito, Leopoldo di Baviera. La linea di discendenza di Luitpold è tuttavia estinta con l'eccezione dei discendenti di Ludovico III. Comunque la famiglia non ha mai rivendicato diritti sulla Grecia e anzi donò nel 1959 a Re Paolo I di Grecia i gioielli della Corona greca creati per Ottone I.
Alcuni dei più significativi castelli eretti dalla dinastia dei Wittelsbach, eretti come sedi della linea dinastica reggente:
I più importanti castelli della linea palatina sono:
Dal 1597 al 1794 Bonn fu la residenza dell'Elettorato di Colonia, i cui principi elettori e arcivescovi dal 1583 al 1761 provenivano dalla dinastia dei Wittelbach.
Dal 1832 al 1862 il principe bavarese Ottone di Wittelsbach regnò ad Atene come re di Grecia.
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