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contessa consorte di Castiglia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Urraca di Saldaña (Urraca anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese, in galiziano e in catalano e Urraka in basco; seconda metà del secolo X – 1038) fu Contessa consorte di Castiglia, dal 995 al 1017.
Urraca | |
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Contessa consorte di Castiglia | |
In carica | 995 - 1025 |
Predecessore | Ava di Ribagorza |
Successore | Sancha I di León |
Nome completo | Urraca Gómez |
Nascita | seconda metà del secolo X |
Morte | 1038 |
Luogo di sepoltura | Monastero benedettino di San Salvador a Oña |
Padre | Gómez Diaz |
Madre | Muniadomna Fernández |
Consorte | Sancho Garcés |
Figli | Fernando Sánchez Munia di Castiglia Trígrida di Castiglia Sancha Sánchez García Sánchez |
Religione | Cattolicesimo |
Urraca, come riporta URRACA. UN NOMBRE EGREGIOEN LA ONOMÁSTICA ALTOMEDIEVAL., era figlia di Gómez Diaz, conte di Saldaña, della famiglia dei Banu Gómez, e della zia di Sancho, Muniadomna Fernández di Castiglia, figlia di Fernan Gonzales[1].
Gómez Diaz sempre secondo URRACA. UN NOMBRE EGREGIOEN LA ONOMÁSTICA ALTOMEDIEVAL., era figlio di Diego Muñoz de Saldaña, conde de Saldaña e della di lui moglie, Trígrida[1].
Nel 994, Urraca era stata data in moglie al cugino, Sancho Garcés[1], che, come ci viene confermato dal documento n° VII del Cartulario del infantado de Covarrubias, inerente la fondazione del monastero, era figlio del conte di Castiglia, García Fernández e di Ava di Ribagorza[2].
Più o meno in quel periodo, l' hajib di al-Andalus, Almanzor, avrva appoggiato una rivolta di Sancho Garcés contro il padre, il conte Garcia, come riportano gli Annales Complutense[3].
Da quel momento la Castiglia fu divisa in due parti, una governata da Garcia e l'altra da Sancho, che aveva l'appoggio della madre, Ava, come riporta la Gran Enciclopèdia Catalana[4].
il suocero, Garcia, morì prigioniero a Cordova, nell'estate del 995, come riportano gli Annales Complutense[5]; mentre il Chronicon Burgense riporta che fu catturato, dopo essere stato ferito in riva al Duero e che morì durante il trasferimento a Cordova ed infine fu inumato nel Monastero di San Pedro de Cardeña[6].
La contea fu ereditata, assieme al titolo di conte, da suo figlio, il ribelle, Sancho Garcés[6].
Fondò assieme al marito il Monastero benedettino di San Salvador a Oña, nel 1011, dov'è ancor oggi tumulata.
Suo marito, Sancho Garcés, morì prematuramente, nel 1017, come riporta la Cronaca Burgense[6], probabilmente in battaglia, come riporta la Recherches sur l'histoire et la littérature de l'Espagne pendant le moyen age, tome premier[7].
Dopo la morte di Sancho Garcés, la contea fu ereditata, assieme al titolo di conte, da suo figlio, García Sánchez, di circa sette anni, come riporta la Historia y ficción en la épica medieval castellana[8].
Durante la minore età del figlio, García Sánchez, la reggenza fu esercitata da diversi nobili castigliani e da Urraca Gómez, come riporta il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia[9], che dal 1025, anno in cui García raggiunse la maggior età, si ritirò nel monastero di Covarrubias[10], dove, secondo gli Anales Toledanos I, nel corso del 1038, fu uccisa dalle truppe musulmane[11].
Urraca a Sancho diede cinque figli[12]:
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