Remove ads
contessa consorte di Castiglia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ava di Ribagorza (Ava in spagnolo, in catalano e in francese; Ribagorza, circa alla metà del X secolo – dopo il 995) fu Contessa consorte di Castiglia dal 970 al 995.
Ava | |
---|---|
Contessa consorte di Castiglia | |
In carica | 970 - 995 |
Predecessore | Urraca Garces di Pamplona |
Successore | Urraca Gómez |
Nome completo | Ava Raimundez |
Nascita | Ribagorza, circa alla metà del X secolo |
Morte | dopo il 995 |
Luogo di sepoltura | Monastero di San Pedro de Cardeña |
Padre | Raimondo II |
Madre | Garsenda di Fézensac |
Consorte | García Fernández |
Figli | Sancho Garcés Gonzalo Garcés Mayor Garcés Urraca Garcés Elvira Garcés Toda Garcés Oneca Garcés |
Religione | Cattolicesimo |
Secondo il capitolo n° XXXVI del libro XLVI della España sagrada. 46, De las santas iglesias de Lérida, Roda y Barbastro Ava era sorella di Unifedo e Isarno[1], che, secondo il codice di Roda[2], erano figli del Conte di Ribagorza, Raimondo II e della moglie Garsenda di Fézensac[3], che, ancora secondo il Codice di Roda era figlia di Guglielmo Garces[3] (ca. 895- ca. 960), primo conte d'Armagnac e di Fézensac, che, secondo la Genealogia Comitum Guasconiæ, era figlio del duca di Guascogna, García II Sánchez[4]; anche il capitolo n° XXXVI del libro XLVI della España sagrada. 46, De las santas iglesias de Lérida, Roda y Barbastro conferma che era figlio di Raimondo II Garsenda, precisando che proveniva dalla Gallia (Garsendi nomine de galiis)[5].
Sempre secondo il Codice di Roda, Raimondo II di Ribagorza, era il figlio primogenito del Conte di Ribagorza, Bernardo I e di Toda Galíndez d'Aragona[6], che ancora secondo il Codice di Roda, era figlia del terzo conte d'Aragona, Galindo III e di Arcibella di Guascogna, figlia di García I di Guascogna e di Aimena di Perigord[7].
Dopo il 960, suo padre, Raimondo II non viene più citato in alcun documento, e, nel 964, nel documento nº 194 del Catalunya Carolíngia, vol. II: Els diplomes carolingis a Catalunya, inerente ad una donazione (non consultato), Raimondo non viene citato, ma vengono citati, suo fratello, Unifedo, col titolo di conte, gli altri figli e la moglie (Hunifredus chomes et fratres mei et mater mea)[8], per cui si presume che Raimondo sia morto tra il 960 ed il 964.
Suo fratello, Unifredo (Unifredus comes filius Ragimundi) gli succedette, precisando che fu conte al tempo di Lotario II di Lotaringia (temporibus Lotarii), come ci viene confermato dal Numero XXI della Apendice, Clase Primera, El antiguo obispado de Pallas en Cataluña[9].
Verso il 960 Ava aveva sposato García Fernández, che, come riporta il documento n° 35 del Cartulario de San Millán de la Cogolla, era figlio del conte di Castiglia, Fernán González e di Sancha Sánchez di Pamplona, documento n° 35, datato 945[10];il matrimonio viene confermato sa due donazioni fatte col marito, che, nel 970, veniva già citato col titolo di conte di Castiglia (Ego predictus comes Garsea cum coniugé Ava,)[11] e poi dal documento n° II del Cartulario del infantado de Covarrubias del 972 (domno Garsea comite sive domna Ava cometissa et filiis adque filiabus vestris)[12].
Nel novembre del 978, García e la moglie, Ava (Garsias Ferdinandez cum coniuge mea Ava comitisa) , fondarono a Covarrubias il monastero dell'Infantado de Covarrubias, per la figlia Urraca (filiamque nostram Urracam) e per le principesse che non trovavano marito, come riporta il documento n° VII del Cartulario del infantado de Covarrubias (domno Garsea comite sive domna Ava cometissa et filiis adque filiabus vestris)[13].
Nel 990, l' hajib di al-Andalus, Almanzor, appoggiò una rivolta di suo figlio, Sancho Garcés, come riportano gli Annales Complutense[14].
Da quel momento la Castiglia fu divisa in due parti, una governata da Garcia e l'altra da Sancho, che aveva l'appoggio della madre, Ava, come riporta la Gran Enciclopèdia Catalana[15].
Suo marito, García , morì prigioniero a Cordova, nel 995, dopo essere stato ferito e fatto prigioniero in una scaramuccia di confine, nell'estate di quell'anno, come riportano gli Annales Complutense[16]; mentre il Chronicon Burgense riporta che fu catturato, dopo essere stato ferito in riva al Duero e che morì durante il trasferimento a Cordova; infine fu inumato nel Monastero di San Pedro de Cardeña[17].
La contea fu ereditata, assieme al titolo di conte, da suo figlio, il ribelle, Sancho Garcés[17].
Di Ava, dopo il 995, non si hanno più notizie, probabilmente morì non molto tempo dopo e fu tumulata nel Monastero di San Pedro de Cardeña[18].
Ava a García diede sette figli:[18]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.