Troia (Italia)
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Troia è un comune italiano di 6 609 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.
Troia comune | |
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Veduta notturna della concattedrale di Troia | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Foggia |
Amministrazione | |
Sindaco | Francesco Caserta (lista civica) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 41°22′N 15°18′E |
Altitudine | 439 m s.l.m. |
Superficie | 168,25 km² |
Abitanti | 6 609[1] (31-10-2023) |
Densità | 39,28 ab./km² |
Frazioni | Borgo Giardinetto |
Comuni confinanti | Biccari, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito, Foggia, Lucera, Orsara di Puglia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 71029 |
Prefisso | 0881 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 071058 |
Cod. catastale | L447 |
Targa | FG |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 964 GG[3] |
Nome abitanti | troiani |
Patrono | sant'Eleuterio, sant'Urbano, san Ponziano, san Secondino, sant'Anastasio |
Giorno festivo | 19 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Troia nella provincia di Foggia | |
Sito istituzionale | |
Situata sulle pendici del Subappennino Dauno, a ridosso del Tavoliere delle Puglie, fino agli inizi del Novecento era spesso citata come Troja[4] o Troia di Puglia[5].
La cittadina ha antichissima fondazione, tanto che i ritrovamenti archeologici denotano che il centro fu fondato in epoca anteriore alle guerre puniche.[senza fonte] Prima di essere colonizzata dai Romani, la città era conosciuta ai Greci come Aika (poi latinizzato in Aecae). Il centro ebbe un forte sviluppo socioeconomico in epoca imperiale, quando si trovò ad essere attraversato dalla via Traiana nel tratto compreso fra Aequum Tuticum e Herdonia. Fu in quell'epoca che venne istituita la diocesi di Eca ad opera dei tre vescovi Marco, Eleuterio (patrono di Troia) e Secondino (anch'egli patrono della città assieme ai santi Ponziano, Anastasio e Urbano).
L'antica Aecae andò distrutta a seguito delle invasioni barbariche, e solo nel 1019 rinacque col nome attuale per volere di Basilio Boioannes, catapano bizantino d'Italia, che la ribattezzò Troia in ricordo dell'antica città anatolica.[senza fonte] Un documento in lingua greca, redatto nello stesso anno 1019 da funzionari bizantini, attesta che la fondazione della nuova città avvenne ad opera di genti provenienti dalla contea di Ariano, e dunque dall'area appenninica[6]. Assediata dai Saraceni[senza fonte] e poi trasformata in roccaforte dai bizantini, Troia fu soggetta a numerosi assedi: da quello di Enrico II, a quello dell'imperatore Federico II di Svevia. La città sorgeva infatti in posizione strategica lungo la medievale via Francigena (erede della via Traiana e attestata in territorio di Troia nel Privilegium baiulorum imperialium del 1024[7]).
Nel 1093, Urbano II, il Papa delle crociate, tenne il primo concilio di Troja, cui seguirono altri tre, rispettivamente nel 1115 (papa Pasquale II), nel 1120 (papa Callisto II) e nel 1127 (papa Onorio II). Nel 1462 vi si combatté la sanguinosa battaglia di Troia, nella quale gli Angioini furono duramente sconfitti dagli Aragonesi.
In epoca moderna la cittadinanza ebbe quali feudatari tra gli altri Perretto (o Pietro) De Andreis, Muzio Attendolo Sforza, Garzia Cavaniglia e Giovanni Cossa. Tra il 1501 e il 1504 venne infeudata a Giovanna di Trastámara e alla figlia Giovanna d'Aragona, già consorte di Ferdinando II di Napoli, ritornando nel demanio regio nel 1518 in seguito alla morte di quest'ultima. Tale parentesi di relativa autonomia sarebbe durata solo pochi anni, dal momento che la città, posta in vendita dal viceré Raimondo de Cardona, venne acquistata da Troiano Cavaniglia nel 1521, per poi passare sotto il controllo dei Di Capua conti di Altavilla fino al 1583, quando Giovanni di Capua la vendette per la somma di 59.400 ducati al conte di Gambatesa Ferrante Lombardo (1531-1594), esponente della famiglia Lombardo. Il Lombardo, espressione del nuovo ceto emergente nel regno legato alle attività bancarie, al commercio del grano e all'industria armentaria era nativo di Troia nonché uno dei personaggi più ricchi del regno. La città tuttavia accolse negativamente il nuovo feudatario, al punto che ottenne di liberarsi dal suo controllo e rientrare nel regio demanio il 15 ottobre 1585, riscattandosi mediante il pagamento di una somma pari a quella versata da Ferrante Lombardo. Venne tuttavia nuovamente concessa in feudo nel XVII secolo alla famiglia d'Avalos. Nel 1649 Francesco d'Avalos, gran cancelliere del Regno e mastro d'atti, ottenne da Filippo IV di Spagna il titolo di principe di Troia. La città sarebbe rimasta sotto il controllo della famiglia d'Avalos sino all'eversione della feudalità.
Il movimento repubblicano di matrice giacobina ebbe a Troia pochi aderenti e la città fu uno dei bastioni della rivolta antifrancese nel 1799, soffocata dal generale Guillaume Philibert Duhesme, aprendo le porte senza resistenza all'armata sanfedista del cardinale Ruffo.
Durante la spedizione dei Mille e la conseguente unificazione dell'Italia, nel 1860, Troia fu teatro di alcuni episodi di resistenza borbonica.[8]
Di Antonio Salandra si narra che alcuni parlamentari del periodo prefascista fossero soliti dileggiarlo rivolgendosi a lui con frasi volutamente equivoche del tipo “come ha testé affermato l'illustre figlio di Troia…”. E sempre si narra che egli fosse solito rispondere con un invece poco ambiguo “ciò che per me fu patria, per voi è madre!”.[9]
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 gennaio 1998.[10] Nello scudo è raffigurato, in campo azzurro, un vaso panciuto d'oro, con cinque serpenti d'argento, linguati ed allumati di rosso, ondeggianti in palo, moventi dall'imboccatura del vaso, due a destra con la testa volta verso destra, due a sinistra con la testa volta verso sinistra, uno centrale con la testa volta verso sinistra, decorato in fascia di foglie di alloro. Ornamenti esteriori da Città. Il gonfalone è un drappo di rosso.[11]
La cittadina custodisce numerosi tesori artistici, tra i quali si distingue la concattedrale (fondata nel 1093), in stile romanico, con il suo rosone ad undici raggi. Rosone che era presente nel verso, nell'angolo superiore destro, delle vecchie banconote da 5.000 lire, emessa dal 1979 al 1983 (4ª serie con l'effigie di Antonello da Messina). Il Museo del Tesoro della Cattedrale custodisce anche tre esemplari (su 28 totali ancora conservati nel mondo) di Exsultet, rotoli in pergamena usati nei riti della Pasqua.
La taverna Cancarro è situata fuori dal centro abitato lungo il tratturello Camporeale-Foggia che fino agli inizi del Settecento costituiva un collegamento fondamentale tra Campania e Puglia; nei pressi sono visibili i ruderi dell'altrettanto antica masseria Cancarro. A seguito di esplorazioni archeologiche è emerso che in tempi lontani vi erano in questo luogo anche una chiesa e un'ampia area sepolcrale[13].
Abitanti censiti[14]
Il dialetto troiano, parlato nel territorio comunale, è una variante del dialetto dauno-irpino, appartenente al gruppo dei dialetti italiani meridionali.
La ampia maggioranza della popolazione troiana professa la religione cristiana nella confessione cattolica.
La diocesi di Troia, erede dell'antichissima diocesi di Eca, a partire dal 1986 fu aggregata alla diocesi di Lucera-Troia con le seguenti zone pastorali[15]:
Troia può fregiarsi della bandiera arancione, riconoscimento turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano.[16]
Il centro abitato di Troia mostra una conformazione assai stretta e allungata, dovuta al fatto che la cittadina sorse lungo un antico tracciato, il tratturello Camporeale-Foggia, che ha rappresentato la principale via di comunicazione tra Campania e Puglia fino al Settecento, quando venne aperta al transito la via regia delle Puglie (corrispondente all'attuale strada statale 90 delle Puglie). Tanto il tratturello (erede dell'antica via Traiana e della medievale via Francigena[7]) quanto il centro abitato (sorto sulle ceneri dell'antica Eca) corrono su una dorsale collinare pressoché rettilinea (con direttrice sudovest-nordest) compresa tra il torrente Celone a nord-ovest e l'ampia valle del Cervaro a sud-est.
Il panorama economico di Troia è tuttora essenzialmente agricolo, legato alla tradizionale coltivazione di grano duro e alle produzioni di olio extra vergine di oliva e di vino (uva di Troia). Notevole è la produzione di olio extra vergine di oliva, favorita dal clima relativamente fresco, asciutto e ventilato che ostacola lo svilupparsi di quegli insetti che sovente colpiscono l'ulivo, come la mosca olearia. La cultivar maggiormente presente è l'Ogliarola troiana, che dà oli dolci a bassa acidità con un fruttato di mandorla che va dal leggero al medio. La produzione di vino, del tipo nero di Troia, è quantitativamente limitata. Nel settore dell'artigianato Troia è nota per l'arte della liuteria.[18]
Il comune è raggiungibile dalla strada statale 90 Foggia-Napoli oppure, in alternativa, dalla strada statale 17 Foggia-Campobasso. La strada provinciale 115 consente invece il collegamento diretto con il capoluogo della provincia.
Dal 1867 al 2007 il territorio comunale era servito dalla stazione di Troia-Castelluccio Sauri posta sulla Napoli-Foggia, chiusa a seguito della scarsa affluenza dei passeggeri.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 marzo 1989 | 28 agosto 1990 | Adolfo Scrima | Democrazia Cristiana | Sindaco | [19] |
28 agosto 1990 | 22 novembre 1993 | Ponziano Marasco | Democrazia Cristiana | Sindaco | [19] |
25 novembre 1993 | 17 novembre 1997 | Domenico La Bella | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [19] |
17 novembre 1997 | 15 febbraio 1999 | Domenico La Bella | centro-sinistra | Sindaco | [19] |
15 febbraio 1999 | 14 giugno 1999 | Michele Di Bari | Comm. straordinario | [19] | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Lorenzo Bonghi | lista civica | Sindaco | [19] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Edoardo Beccia | lista civica | Sindaco | [19] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Edoardo Beccia | lista civica | Sindaco | [19] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Leonardo Cavalieri | lista civica | Sindaco | [19] |
27 maggio 2019 | 9 giugno 2024 | Leonardo Cavalieri | lista civica | Sindaco | [19] |
9 giugno 2024 | in carica | Francesco Caserta | lista civica | Sindaco | [19] |
Attualmente la squadra di calcio del G.S.Troia milita nel campionato regionale di Promozione, mentre la squadra di pallavolo Silver Sun Ecana milita in prima divisione. La società di calcio a 5 nel campionato regionale di Serie C2 è l’A.S.D. Futsal Troia. La Stella Azzurra Troia milita invece nel campionato provinciale di terza categoria.
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