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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Todi è un comune italiano di 15 724 abitanti della provincia di Perugia. Sorge su un colle alto 411 m s.l.m.[5] (la sede del Comune è però situata a 400 m s.l.m.) che si affaccia sulla media valle del Tevere.
Todi comune | |
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Panorama della città. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Perugia |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonino Ruggiano (centro-destra) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 42°47′N 12°25′E |
Altitudine | 400 m s.l.m. |
Superficie | 222,86 km² |
Abitanti | 15 724[1] (30-9-2022) |
Densità | 70,56 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Acquasparta (TR), Avigliano Umbro (TR), Baschi (TR), Collazzone, Fratta Todina, Gualdo Cattaneo, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montecchio (TR), Orvieto (TR), San Venanzo (TR) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 06059 |
Prefisso | 075 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 054052 |
Cod. catastale | L188 |
Targa | PG |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 193 GG[3] |
Nome abitanti | tuderti[4] |
Patrono | san Fortunato |
Giorno festivo | 14 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Todi all'interno della provincia di Perugia | |
Sito istituzionale | |
Il territorio comunale è per lo più collinare ed è composto da una miriade di piccoli insediamenti. I centri principali, oltre alla città di Todi, sono Pantalla e la zona di Ponterio-Pian di Porto, che comprende anche l'area industriale della città.
Il comune di Todi, di dimensioni piuttosto grandi, si estende nella parte meridionale della provincia di Perugia, al confine con il Ternano, nella regione Umbria.
Si trova quasi a metà strada fra Perugia e Terni (entrambe distano circa 42 km), mentre dista 35 km da Orvieto e 45 km da Spoleto.
Il comune è caratterizzato dal medio corso del fiume Tevere, che proprio a Todi piega in direzione sud-ovest verso l'orvietano. Vi scorrono anche i torrenti Rio, Naia ed Arnata.
Fu fondata tra l'VIII ed il VII secolo a.C. dagli Umbri su un colle situato sulla riva sinistra del Tevere, a circa 400 metri di altitudine e a breve distanza dal territorio abitato dagli Etruschi, col nome di Tutere, che significa "Città di confine"[6].
Secondo la leggenda, inizialmente la città doveva essere costruita ai piedi del colle, sulla riva sinistra del Tevere, ma la tovaglia con cui i fondatori stavano facendo colazione fu presa da un'aquila che, volando, la lasciò cadere sulla cima del colle. Questo accadimento venne interpretato come un segno degli dei, così i fondatori decisero di spostarsi e costruire la città in cima al colle.
Si sviluppò soprattutto fra il V e il IV secolo a.C., ricevendo forti influenze etrusche o venendo probabilmente essa stessa annessa dagli etruschi, secondo quanto tramandatoci dallo storico Stefano di Bisanzio[7]. Nel III secolo a.C. iniziò il processo di romanizzazione, pur nel rispetto delle autonomie locali, fra cui il diritto di coniare moneta propria. Ottenne la cittadinanza romana (dopo l'89 a.C.) con l'ascrizione alla tribù Clustumina, venendo successivamente ribattezzata con il nome di Colonia Julia Fida Tuder (60 a.C. circa). A partire dall'età augustea ricevette un vigoroso impulso edilizio con la costruzione di un anfiteatro, di edifici civici e ville.
Dopo le invasioni barbariche e la guerra gotica (535-553), Todi venne annessa, con il resto d'Italia, all'Impero bizantino. Resterà romano-orientale anche dopo l'invasione longobarda, entrando a far parte, con Perugia ed altri centri umbri, del cosiddetto corridoio bizantino, il quale univa Roma con l'esarcato di Ravenna.
Nel 1067 divenne comune autonomo e poi signoria (sotto gli Atti), per entrare successivamente a far parte dello Stato della Chiesa, e cominciò la sua decadenza passando da una signoria all'altra (tra cui quella dei Malatesta e di Francesco Sforza).
Nel XIII secolo il territorio della città conobbe una nuova espansione, estendendosi da Terni a est a sud, dalle gole del Forello (per un breve periodo sottomise anche Orvieto) a ovest e da Deruta a nord.
In questo periodo Todi diede i natali a Jacopone De Benedetti (meglio conosciuto come Jacopone da Todi), poeta duecentesco che compose storiche laudi come "O Signor, per cortesia".
Nel 1244, visto l'aumento della popolazione, la quale aveva superato i trentamila abitanti (più della popolazione della Roma dell'epoca), i tre borghi creati dalle classi artigianali vennero cinti da mura lunghe all'incirca 4 km, con tanto di porte e bastioni a tutt'oggi integre.
Angelo Cesi trasformò varie zone di Todi, allargando vie ed abbellendo alcuni palazzi.
Oggi Todi è pressoché identica alla Todi medievale, come risulta da una stampa di Giacomo Lauro del 1633. I confini della città originaria sono delimitati dal perimetro delle mura.
Durante il periodo napoleonico alcune opere d'arte vennero trafugate e portate in Francia[8] nell'ambito delle spoliazioni napoleoniche. Secondo il catalogo pubblicato nel Bulletin de la Société de l'art français del 1936[9], delle 3 opere d'arte inviate in Francia, principalmente autori del Rinascimento umbro, ne ritornarono due, mentre La vergine e Gesù dello Spagna rimase esposta al Musée Napoléon[10], e quindi al Louvre.
In seguito alla restaurazione, molti tuderti entrarono a far parte della carboneria e della Giovine Italia.
Garibaldi, riparando a Todi dopo la disfatta della Repubblica Romana, infiammò di nuovo il patriottismo tuderte e molti abitanti di Todi lo seguirono, vestendo le caratteristiche camicie rosse fino alla III guerra d'indipendenza, durante la quale molti furono arrestati e morirono in battaglia. Insieme all'Eroe dei due Mondi passò per Todi anche Anita Garibaldi, incinta e già in preda alle doglie: di lì a poco morì nei pressi delle Valli di Comacchio. Braccato dalle milizie austriache, Garibaldi fu costretto alla fuga.
Lo stemma e il gonfalone di Todi sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 settembre 1994.[11]
«Stemma: di rosso, all'aquila di argento col volo abbassato, le ali caricate da due aquilotti di nero, entrambi con la testa a destra, essa aquila coronata con corona all'antica di argento di cinque punte visibili, afferrante con gli artigli il bastone scorciato, posto in fascia, di nero, col drappo di argento panneggiato sul bastone, convesso verso la punta, con le estremità ricadenti in palo, bastone e drappo attraversanti la coda dell’aquila. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone è un drappo interzato in palo: il primo e il terzo di rosso, il secondo di bianco.
Il centro storico, medievale, vanta edifici sacri e civili di notevole prestigio:
La Piazza del Popolo è la centrale e storica piazza cittadina, una delle più importanti e interessanti del Medioevo in regione e in Italia, vera testimonianza dell'epoca dei Liberi Comuni. Attorno vi sorgono i monumenti più insigni di Todi:
Abitanti censiti[16]
Secondo i dati ISTAT al 6 giugno 2021[17] gli stranieri erano 1 601, il 10,1% della popolazione residente.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 25,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Albania (17,3%) e dal Marocco (13,3%).
Il dialetto tuderte fa parte del sottogruppo dei dialetti para-mediani, come accade in tutta l'Umbria nord-occidentale, in tutta la provincia di Viterbo nel Lazio settentrionale e in parti del centro-nord marchigiano. Tuttavia, Todi si trova a ridosso del confine ideale tra dialetti para-mediani e mediani, la linea Ancona-Roma, pertanto presenta anche caratteristiche dei dialetti umbri sud-orientali, rendendo di fatto il tuderte più affine al dialetto ternano, per via della vicinanza con Acquasparta.
La città si può considerare divisa in due zone distinte: la parte interna alle mura medievali, suddivisa in rioni, e la parte nuova, posta esternamente alle mura, suddivisa in quartieri.
I quartieri della città sono quelli di Santo Stefano, Sant'Arcangelo, Crocefisso, Cappuccini, Quartiere Europa, Broglino e Torre Squadrata.
Internamente alle mura, invece, si possono trovare i rioni di Santa Prassede, Santa Maria, Valle Bassa, San Fortunato, Porta Fratta e San Silvestro.
POS. | Località | Abitanti | Superficie | Densità |
---|---|---|---|---|
1 | Pantalla | 1.196 | 8,1 | 147,165 |
2 | Pian di Porto (con Ponterio) | 704 | 8,9 | 79,10 |
3 | Collevalenza | 695 | 6,8 | 102,21 |
4 | Pesciano | 231 | 5,7 | 40,53 |
5 | Vasciano (con Pontenaia) | 207 | 8,8 | 23,52 |
6 | Ilci | 197 | 4,7 | 41,91 |
7 | Pontecuti | 169 | 7,2 | 23,47 |
8 | Asproli | 152 | 2,9 | 52,41 |
9 | Cacciano | 129 | 2,7 | 47,77 |
10 | San Damiano | 124 | 1,9 | 65,26 |
11 | Fiore (con Spagliagrano) | 111 | 4,1 | 27,07 |
12 | Frontignano | 109 | 2,2 | 49,54 |
13 | Pian di San Martino | 106 | 4,2 | 25,23 |
14 | Loreto | 91 | 2,3 | 39,56 |
15 | Casemasce | 89 | 6 | 14,83 |
16 | Ripaioli | 85 | 2,4 | 35,41 |
17 | Due Santi | 78 | 2,6 | 30,00 |
18 | Cecanibbi | 74 | 3 | 24,66 |
19 | Romazzano | 72 | 4 | 18,00 |
20 | Ficareto | 68 | 1,2 | 56,66 |
21 | Camerata | 62 | 2,5 | 24,80 |
22 | Cordigliano | 60 | 3 | 20,00 |
23 | Lorgnano | 57 | 2,6 | 21,92 |
24 | Canonica | 55 | 1,5 | 36,66 |
25 | Izzalini | 54 | 5,6 | 9,64 |
26 | Chioano | 50 | 2 | 25,00 |
27 | Quadro | 44 | 5,7 | 7,72 |
28 | Torrececcona | 35 | 7 | 5,00 |
29 | Petroro | 30 | 3 | 10,00 |
30 | Monticello | 26 | 3,7 | 7,03 |
31 | Montemolino | 21 | 4,6 | 4,57 |
32 | Montenero | 19 | 4,9 | 3,88 |
33 | Porchiano | 14 | 7 | 2,00 |
34 | Rosceto | 12 | 4,2 | 2,85 |
35 | Torregentile | 9 | 13 | 0,69 |
36 | Crocefisso | 2 | 4 | 0,50 |
37 | San Giorgio | 0 | 6 | 0,00 |
Totale | 5237 | 170,0 | 30,81 |
La cittadina di Todi singolarmente conta 11.059 residenti distribuiti in 52,86 km². La densità è di 209,21 abitanti per km².
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la lavorazione della ceramica; inoltre sono rinomati i laboratori di oreficeria, di intarsio, di intaglio, di scultura, di ebanisteria e di restauro.[25]
Il Comune è governato da un'amministrazione di centrodestra (Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega Nord, Todi tricolore, Per Todi con Ruspolini). Il Sindaco è Antonino Ruggiano (FI), rieletto per un secondo mandato il 13 giugno 2022 al primo turno con il 58,1%.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1944 | 1944 | Fortunato Casei | CLN | Sindaco | |
1944 | 1946 | Mazzini Mezzoprete | PSI | Sindaco | |
1946 | 1946 | Luigi Prosperi | PCI | Sindaco | |
1946 | 1952 | Giovanni Quadri | PCI | Sindaco | |
1952 | 1965 | Vittorio Antonini | PCI | Sindaco | |
1965 | 1968 | Carmelo Mantilacci | PSI | Sindaco | |
1968 | 1975 | Luigi Ferretti | PSI | Sindaco | |
1975 | 1985 | Valfiero Budassi | PSI | Sindaco | |
1985 | 1994 | Massimo Buconi | PSI | Sindaco | |
1994 | 1998 | Ottavio Nulli Pero | PPI | Sindaco | |
1998 | 2007 | Catiuscia Marini | PDS / DS | Sindaco | |
2007 | 2012 | Antonino Ruggiano | AN / PdL | Sindaco | |
2012 | 2017 | Carlo Rossini | PD | Sindaco | |
2017 | in carica | Antonino Ruggiano | FI | Sindaco |
La squadra di pallacanestro della città è la Todi Basket, che milita nel campionato regionale umbro. È presente nello stesso campo anche una società giovanile, la Minibasket Todi.
La principale squadra di calcio della città è la ASD Todi Calcio, che milita nel campionato di Promozione. Nata nel 1951, ha raggiunto il suo maggior traguardo sportivo vincendo la Coppa Italia Serie D 2000-2001.
Ogni anno, nel periodo del mese di giugno, ha luogo in centro il torneo di calcio a 5 delle frazioni e delle varie zone di Todi. Il torneo si gioca con la formula di 3 gironi, ognuno composto da 4 squadre. Dopo la fase a gironi, vi è la fase finale, a cui passano le prime e seconde di ogni girone e le 2 migliori terze di ogni gruppo.