Soleminis
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Soleminis (Solèminis in sardo) è un comune italiano di 1 874 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna, situato a circa 18 km da Cagliari, lungo la strada statale SS387.
Soleminis comune | |
---|---|
(IT) Soleminis (SC) Solèminis | |
Chiesa di San Giacomo Apostolo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Fedele La Delfa (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 39°20′49.95″N 9°10′52.87″E |
Altitudine | 200 m s.l.m. |
Superficie | 12,79 km² |
Abitanti | 1 874[1] (31-12-2023) |
Densità | 146,52 ab./km² |
Comuni confinanti | Dolianova, Serdiana, Settimo San Pietro (CA), Sinnai (CA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09040 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111087 |
Cod. catastale | I797 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) soleminesi (SC) soleminesus |
Patrono | san Giacomo |
Cartografia | |
Posizione del comune di Soleminis all'interno della provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Il territorio di Soleminis è abitato sin dall'antichità come dimostrato dalle aree archeologiche di Fac' 'e 'Idda, Is Calitas e Cuccuru Cresia Arta. Il paese viene citato per la prima volta nell'XI secolo; in epoca giudicale Soleminis faceva parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Parteolla. A seguito della scomparsa di quest'ultimo nel 1258, passò prima al giudicato di Arborea e poi al comune di Pisa.
Dopo la conquista aragonese della Sardegna venne dato in feudo a diversi feudatari iberici ma nel XV secolo era ormai disabitato. Nel 1637 il territorio dove sorgeva venne acquistato per trentamila lire da Francesco Vico, che ebbe il titolo di marchese di Soleminis, e che lo cedette a suo nipote il quale avviò l'opera di ripopolamento del villaggio. La ripresa demografica non durò a lungo a causa dell'epidemia di peste che colpì l'isola nel 1652. Solo alcuni anni dopo, grazie alla concessione di franchigie, il centro attirò nuovi coloni che lo rivitalizzarono [3]. Il marchesato passò per successione nel 1812 agli Amat di San Filippo, ai quali il paese fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale, per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Di rilievo il parco regionale di Mont'Arrubiu, area protetta gestita dalla Regione Sardegna.
Abitanti censiti[4]
La lingua ufficiale è l'Italiano. La variante del sardo parlata a Soleminis è il campidanese occidentale.
Tra le manifestazioni più significative ci sono:
La sua economia, prevalentemente agropastorale, è arricchita da allevamenti avicoli; la coltura principale è la vite, seguita dall'ulivo.
Sono note le cantine Pili che producono vino di alta qualità.
Il comune è servito dalla fermata di Soleminis, posta alla periferia sud-occidentale dell'abitato lungo la ferrovia Cagliari-Isili. Lo scalo è collegato dai treni dell'ARST, aventi capolinea a Monserrato ed Isili.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.