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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Isili (Ìsili in sardo[3]) è un comune italiano di 2 436 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna. Situato nella regione storica del Sarcidano, che dista circa 71 chilometri a nord di percorso stradale dal capoluogo regionale, 105 da Nuoro, 66 da Oristano e 162 da Sassari. La casa comunale è ubicata a 523 metri sul livello del mare.
Isili comune | |
---|---|
(IT) Isili (SC) Ìsili o Ìsi'i | |
Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Luca Pilia (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dall'11-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 39°44′29.4″N 9°06′35″E |
Altitudine | 523 m s.l.m. |
Superficie | 67,84 km² |
Abitanti | 2 436[1] (31-12-2023) |
Densità | 35,91 ab./km² |
Comuni confinanti | Gergei, Gesturi, Laconi (OR), Nuragus, Nurallao, Nurri, Serri, Villanova Tulo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09056 |
Prefisso | 0782 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111036 |
Cod. catastale | E336 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) isilesi (SC) isilesus |
Patrono | san Saturnino |
Giorno festivo | 30 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Isili nella provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Isili si eleva ai margini di un altopiano che si affaccia sulla vallata del Sarcidano, in un paesaggio caratterizzato da estese valli e colline. La superficie pianeggiante, resa fertile da numerosi fiumi e ruscelli, è coltivata soprattutto a cereali e foraggi. Le abbondanti acque del territorio sono imbrigliate dalla diga realizzata nella gola di Is Borrocus (il cui nome è stato erroneamente storpiato secondo il lessico campidanese in "Is Barrocus", divenuta poi la denominazione ufficiale dell'invaso), tra il 1985 e il 1991, che, ostruendo il corso del fiume, ha creato un bacino artificiale nel quale spicca un isolotto formatosi per effetto del riempimento dell'invaso, sul quale è presente una vecchia chiesetta (ristrutturata) intitolata a San Sebastiano. Il lago di Is Borrocus viene utilizzato prioritariamente come bacino di acqua potabile e, secondariamente, per la pratica di diverse discipline sportive quali la pesca sportiva, la canoa e le escursioni.
Le pareti ripide o più spesso strapiombanti delle gole che si aprono nel suo territorio, attirano gli appassionati del free climbing. Le falesie sono di tipo calcareo e di formazione miocenica[4]. La località del rio Corrigas ospita alcuni "settori" tra i più noti e frequentati in Sardegna. In tutto il territorio isilese ci sono più di 300 "vie" chiodate dagli stessi arrampicatori con gradazioni che vanno dal 5a fino ad arrivare all'8c+.
Isili è il capolinea della linea ferroviaria a scartamento ridotto per Cagliari, e della tratta turistica del Trenino Verde per Laconi (sino a poco tempo fa si arrivava sino a Sorgono). Il vecchio percorso della ferrovia che collegava Isili Sarcidano a Villacidro è stato parzialmente trasformato in pista ciclabile panoramica che parte da Isili e raggiunge Barumini.
Nella zona settentrionale del territorio comunale si trova l'area industriale di Perd' 'e Cuaddu, purtroppo mai decollata e oggi in gran parte ricoperta da un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Ancora più a nord è presente una Casa di reclusione con circa 650 ha di terreno forestale e porzioni dedicate al pascolo e alla coltivazione, lavorate dai detenuti. La colonia ha un piccolo cimitero, dove secondo alcune voci sarebbe stato sepolto Erich Priebke[5]. La direzione del carcere ha però negato[6].
Il nome della località ha origine incerta; fra le varie ipotesi formulate dagli studiosi, quella che riconduce alla storia più antica venne proposta dal prof. Raffaele Sardella, il quale ritenne che il significato del toponimo potesse farsi risalire al sumerico ISI-LI, in cui ISI significa monte e LI significa puro, santo o anche essere alto[7]. Quindi Isili significherebbe "il monte puro", "il monte alto". Tuttavia, questa analisi si limita a comparare i fonemi presi in esame ad una lingua di un popolo mai entrato in contatto documentato con la civiltà nuragica, ovvero i sumeri.
Stando al lavoro di ricerca di Eduardo Blasco Ferrer (1956-2017), il toponimo proviene dall'agglutinazione dei lessemi paleo-sardi e d'origine proto-basca *is (con il significato di "acqua", "corso d'acqua") e *ili (con il significato di "insediamento", "abitato", "città")[8]. "Ìsili" significa, dunque, "centro abitato vicino ad una sorgente d'acqua". A sostegno di questa ipotesi etimologica, ad Isili è vicino il fiume Is Borroccus.
Il territorio risulta abitato fin dal Neolitico, come testimoniano vari insediamenti e numerose domus de janas. In seguito fu colonizzato dai romani, i quali lo sottrassero all'influenza cartaginese nel II secolo a.C. Importanti insediamenti romani sono presenti nella zona confinante con Nurallao, dove sorgeva l'antica Bidda Beccia (Borgo Antico), e ai confini con Nurri e Serri, nella zona di Baraci, dove sorgeva il borgo di Biora.
In epoca medievale Isili faceva parte della curatoria di Siurgus nel Giudicato di Cagliari. Alla caduta del giudicato (1258) passò ai pisani, e successivamente (1324) agli aragonesi che lo concessero in feudo alla famiglia Carroz. Fu poi unito al marchesato di Mandas, trasformato in ducato nel 1603, feudo di don Pedro Maza de Carroz Ladron e successivamente degli Hurtado de Mendoza, dei Massa de Alcantara, dei Lopez de Zuniga e infine dei Telles Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Dall'agosto 1661 al dicembre 1866 operarono con grande impegno, raggiungendo ottimi risultati sia nel campo educativo sia in quello sociale, i Padri Scolopi che su richiesta della comunità isilese aprirono una scuola gratuita per tutti. L'8 dicembre 1821 Isili diventò sede provinciale, con una popolazione di circa cinquantamila abitanti distribuiti su cinquantuno comuni. Nel 1859 la provincia di Isili fu soppressa e la cittadina fece parte di quella di Cagliari fino al 1929, passando poi a Nuoro.
Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle nuove province sarde, il comune di Isili avrebbe dovuto essere aggregato alla neonata provincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che passasse a quella di Cagliari, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Isili sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1988.[9]
«Stemma di verde, alla vacca ferma, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
I luoghi di culto di maggior interesse sono:
Abitanti censiti[10]
La variante di sardo parlata a Isili è riconducibile alla limba de mesania
Le tradizioni del passato rivivono nell'importante Museo dell'Arte del Rame e del Tessuto (Marate), che espone i tradizionali manufatti di rame e i tappeti variopinti, che nel passato rappresentavano gli elementi più caratteristici delle produzioni locali.
Il Comune ospita anche una fornita biblioteca, sulla quale è imperniato il sistema bibliotecario dell'intera zona del Sarcidano.
Nel comune sono presenti una scuola dell'infanzia (intitolata a Giuseppe Orrù), un istituto comprensivo (comprendente scuola dell'infanzia, scuola primaria intitolata a Nino Sistu e scuola secondaria di primo grado intitolata a Mario Atzori), il Liceo Pitagora (liceo scientifico, classico, liceo linguistico e liceo delle scienze umane), il Centro territoriale permanente per l'istruzione degli adulti con ambito di competenza nell'11º distretto scolastico e un istituto tecnico commerciale e per geometri (intitolato a Gino Zappa).
Paese tradizionalmente agricolo, pastorale e artigianale,[11][12] nel corso degli ultimi decenni la sua struttura economico-sociale è cambiata radicalmente, con l'affermazione del settore terziario quale principale comparto economico e contemporanea riduzione dei rami tradizionali, in virtù soprattutto delle sedi di uffici ed enti che sono presenti nel comune e dell'ospedale San Giuseppe. Nel corso degli anni ha assunto sempre maggior rilevanza economica la coltivazioni di ortaggi, fra i quali i rinomati "pomodori di Isili", collocati principalmente sul mercato isolano. Isili è stata per anni il principale centro sardo per la lavorazione artigianale del rame, con una cultura che permane tuttora e alla quale si fa risalire il tipico gergo dei ramai, denominato Romaniska o Arbareska.
Nell'abitato isilese è presente il capolinea di due linee ferroviarie a scartamento ridotto, entrambe gestite dall'ARST. La prima, la Cagliari-Isili, permette il collegamento ferroviario del paese con l'hinterland del capoluogo regionale, mentre l'altra linea, avente termine a Sorgono, dal 1997 è utilizzata esclusivamente per le relazioni turistiche del Trenino Verde, espletate soprattutto nel periodo estivo. Sino al 1956 inoltre una terza linea permetteva il collegamento di Isili con Villacidro.
La principale stazione del comune è quella di Isili, l'unica attiva per i servizi di trasporto pubblico su ferro nel territorio comunale, in cui sono presenti anche la stazione di Sarcidano e la fermata di Is Paras lungo la linea turistica per Sorgono.
Da oltre un decennio è divenuto famoso nel mondo dell'arrampicata sportiva per le sue strapiombanti falesie calcaree, tra le più affascinanti e impegnative d'Europa.
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