Sergej Pavlovič Korolëv
ingegnere sovietico / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Sergej Pavlovič Korolëv (in russo Сергей Павлович Королёв?; in ucraino Сергі́й Па́влович Корольо́в (Королів)?, Serhij Pavlovyč Korol'ov (Koroliv); Žytomyr 30 dicembre 1906 del calendario giuliano[1], 12 gennaio 1907 – Mosca, 14 gennaio 1966) è stato un ingegnere sovietico. Fu un progettista di razzi, conosciuto semplicemente come il Capo progettista[2]. È considerato il principale artefice del programma spaziale sovietico, che ha diretto durante la corsa allo spazio tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica negli anni cinquanta e sessanta[2]. Tra i suoi principali successi il razzo vettore R-7 da lui progettato, lo Sputnik 1 che fu il primo satellite artificiale lanciato in orbita attorno alla Terra, l'invio della cagnolina Laika a bordo dello Sputnik 2. Il più grande trionfo di Korolëv fu l'invio del primo essere umano nello spazio, Jurij Gagarin, a bordo della Vostok 1[2].
Cresciuto a Odessa, Korolëv studiò come progettista aeronautico e nel 1926 venne ammesso all'università tecnica statale moscovita N. Ė. Bauman, dove si laureò nel 1929, avendo avuto come supervisore Andrej Tupolev. Nel 1938 venne arrestato con la falsa accusa di essere un controrivoluzionario e venne rilasciato solo sei anni dopo, avendo in questo periodo speso anche sei mesi presso il campo di lavoro di Kolyma[2]. Dopo il suo rilascio divenne rapidamente uno dei più affermati progettisti sovietici di razzi, entrando a far parte del programma spaziale sovietico e diventandone il direttore. Divenne membro dell'Accademia russa delle scienze e supervisionò i programmi Sputnik e Vostok, che portarono il primo uomo nello spazio e misero l'Unione Sovietica in vantaggio sugli Stati Uniti nella corsa allo spazio. La sua improvvisa morte nel gennaio 1966 interruppe i suoi piani per raggiungere la Luna prima degli statunitensi. Noto solamente come il Capo progettista per proteggerlo da possibili attentati nel corso della guerra fredda, la sua identità venne svelata solo dopo la sua morte. È sepolto presso la necropoli delle mura del Cremlino.