Quero Vas
ex comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Quero Vas è un ex comune italiano di 3 086 abitanti[2] della provincia di Belluno in Veneto.
Quero Vas ex comune | |
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Il campanile della pieve di Quero | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Belluno |
Amministrazione | |
Data di istituzione | 28 dicembre 2013 |
Data di soppressione | 22 gennaio 2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°55′22″N 11°55′57″E |
Superficie | 45,92[1] km² |
Abitanti | 3 086[2] (31-12-2023) |
Densità | 67,2 ab./km² |
Frazioni | Caorera, Carpen, Cilladon, Marziai, Quero (sede comunale), Santa Maria, Scalon, Schievenin, Vas |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 32038 |
Prefisso | 0439 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 025070 |
Cod. catastale | M332 |
Targa | BL |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Nome abitanti | queresi e vassesi |
Patrono | san Girolamo Emiliani |
Cartografia | |
Posizione dell'ex comune di Quero Vas nella provincia di Belluno | |
Sito istituzionale | |
Istituito il 28 dicembre 2013 dalla fusione di Quero e Vas[4], dal 22 gennaio 2024 si è fuso col comune di Alano di Piave per dare vita al nuovo comune di Setteville.
Il comune di Quero Vas si estendeva sulle due rive del Piave, nel punto in cui quest'ultimo lascia la provincia di Belluno per entrare nel Trevigiano. A questa altezza il fiume, dopo aver attraversato la Valbelluna, si insinua in una sorta di corridoio scavato tra le prealpi Bellunesi (la cosiddetta "stretta di Quero"), con, alla destra, il massiccio del Grappa e, alla sinistra, il monte Cesen.
Il territorio comprendeva anche diverse valli collaterali. La più importante, alla destra orografica, è la valle di Schievenin solcata dal torrente Tegorzo, dove sorgono le frazioni di Schievenin e Cilladon. Gli altri centri si distribuiscono prevalentemente lungo le poche aree pianeggianti in prossimità del letto del Piave.[5]
L'iter per la formazione del comune di Quero Vas è cominciato con il referendum del 27 ottobre 2013, durante il quale il 94% dei votanti di Quero e il 77% dei votanti di Vas si è espresso favorevolmente alla fusione dei due comuni. Il successivo 17 dicembre la Regione Veneto ha ratificato la nascita del nuovo ente con la delibera della giunta n. 324, approvata all'unanimità dal consiglio.
L'ente è divenuto operativo il 28 dicembre, con la nomina di un commissario prefettizio. Il primo sindaco, Bruno Zanolla, è stato eletto alle elezioni amministrative del 25 maggio 2014.
Il 22 gennaio 2024 il comune si è fuso col vicino comune di Alano di Piave dando vita al nuovo comune di Setteville.[6]
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 agosto 2015.
Lo stemma comunale, disegnato dal grafico Alessio Zuzolo, è stato scelto attraverso un concorso indetto dall'amministrazione locale il 28 novembre 2014 e concluso con la premiazione del 28 dicembre successivo[8][9].
Si trattava di uno scudo sannitico moderno, dalla forma leggermente adattata agli attuali standard comunicativi. I colori del campo derivano da quelli dei precedenti stemmi comunali (blu per Quero, rosso per Vas). Per quanto riguarda le figure, il fiume rappresenta le abbondanti risorse idriche della zona e, più in particolare, il Piave, ma è anche simbolo di vita e ricchezza; il ponte è un riferimento alla fusione delle due comunità, divise geograficamente dal fiume ma da secoli orientate all'unità; l'airone cinerino, oltre ad essere un abitatore tipico dell'ambiente plavense, in araldica rappresenta la discrezione e attenzione, così come alleanza nell'affrontare i pericoli. Corona e ornamenti sono quelli tipici dell'araldica civica italiana.[10]
Il gonfalone, partito di rosso e di blu, recava al centro lo stemma ed è ornato da fregi d'argento. Sopra l'arma campeggia la scritta "Comune di Quero Vas"[10].
Estendendosi tra le prealpi Bellunesi, il comune presentava un patrimonio naturalistico di grande pregio. Numerosi sono per esempio i sentieri del CAI, mentre la valle di Schievenin è molto nota in quanto località ideale come palestra di roccia.
Abitanti censiti[16]
Al 31 dicembre 2021 gli stranieri residenti nel comune erano 401, ovvero il 12,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:[18]
Per quanto riguarda l’agricoltura, troviamo molti prodotti storicamente coltivati come i fagioli, il mais, le patate, la vite con gli antichi vitigni Cruina e Bianchetta.[19] L’allevamento di bovini da carne e da latte svolge da sempre un ruolo di primo piano, senza dimenticare l’allevamento del maiale, da cui si ricavano salami e soppresse pregiate. Altre realtà sono l’allevamento e la pesca della trota, la floricoltura, il mantenimento del patrimonio boschivo oltre alla produzione della birra e della grappa. A caratterizzare l’abitato di Caorera, la produzione della Zucca Santa Bellunese iscritta nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura. Dal 2011 è attivo il “ Consorzio di Tutela della Zucca Santa Bellunese” che si propone come scopo la tutela, la valorizzazione, l’espansione e la commercializzazione del prodotto.
Durante l’anno si svolgono alcune manifestazioni a carattere agricolo quali la Fiera di Santa Croce (ultima domenica di aprile) con la tradizionale benedizione del bestiame e dei prodotti agricoli. È ricomparsa fortunatamente l’elicicoltura ossia l’allevamento delle lumache, che ha riportato sulle tavole gli squisiti scioss. Un piatto tipico di Quero è polenta e s'cios (polenta e lumache), che viene tradizionalmente preparato con le lumache prese in riva al Tegorzo (dove sono presenti in abbondanza). In onore di questo piatto e delle lumache del torrente, ogni anno nel capoluogo comunale si tiene la Sagra dei S'cios (sagra delle lumache).
Nella piccola frazione di Caorera sorge il Museo del Piave "Vincenzo Colognese", un museo che espone numerosi cimeli originali risalenti alla Grande Guerra accompagnati da pannelli illustrativi e postazioni multimediali[20].
Nella frazione di Schievenin si trova un museo di storia naturale, di proprietà del Museo di Storia Naturale ed archeologia di Montebelluna (donato a quest'ultimo da don Vittorio Vedova, parroco di Schievenin, nel 1984, a patto che l'allestimento rimanesse nel paese), che raccoglie reperti di geologia, paleontologia e zoologia[21].
La principale via di comunicazione è l'ex SS "Feltrina" che collega Treviso a Feltre. Essa transita nei pressi del capoluogo e tocca le frazioni di Santa Maria e Carpen. Il comune era inoltre ben collegato agli abitati limitrofi da diverse vie di comunicazione.
La stazione di Quero-Vas posta tra il capoluogo e Santa Maria, sulla linea Calalzo P.C.-Padova è al servizio del territorio. Tra le principali destinazioni è possibile raggiungere Belluno, Feltre, Pieve di Cadore, Montebelluna, Padova e Treviso.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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28 dicembre 2013 | 26 maggio 2014 | Graziella Bortot | - | commissario prefettizio | |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Bruno Zanolla | lista civica Impegno e futuro | sindaco | |
27 maggio 2019 | 22 gennaio 2024 | Bruno Zanolla | lista civica Impegno e futuro | sindaco |
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