Un ponte coperto è, in genere, un ponte a travature in legno dotato di un tetto e di due pareti che, nella maggior parte dei ponti di questo genere, creano una "chiusura" quasi completa.[1] Lo scopo di questa copertura è quello di proteggere le parti strutturali in legno del ponte dalle intemperie. Ponti scoperti in legno hanno tipicamente una vita media breve a causa degli effetti del sole e della pioggia. I brevi momenti di privacy che si ottengono attraversando questi ponti coperti, hanno loro guadagnato il nome di "ponti dei baci".[2]
Il nome di "ponte coperto" viene comunque attribuito a quei ponti nei quali la copertura non ha la funzione di proteggere dalle intemperie la parte strutturale in legno, ma, ad esempio, riparare i passanti dalla pioggia o i cavalli affinché non s'imbizzarriscano alla vista dell'acqua sottostante.
Non sono da confondere coi ponti abitati, i quali presentano anche strutture ed edifici permanenti per consentire altre attività umane oltre al semplice transito.
I primi ponti con struttura in legno e copertura consistevano in travi orizzontali poggianti su pilastri confitti nel letto del fiume sottostante. Questo metodo di costruzione imponeva che la luce fra i pilastri immersi fosse limitata alla lunghezza massima delle travi. Lo sviluppo di questi ponti in legno aggirò questa limitazione e consentì la costruzione di ponti con luce più ampia di quelli a sola travatura o con struttura ad arco, siano essi in pietra, muratura o legno.[3]
I primi ponti coperti in legno europei avevano configurazioni a capriata. Alcuni tra i primi ponti tedeschi comprendevano alcuni elementi diagonali rinforzanti le travi con corde parallele sia al culmine che alla base.[3] Per risolvere il problema del deterioramento del legno dovuto alle intemperie e al sole, furono utilizzati vari tipi di copertura.[4]
Almeno due ponti coperti vengono considerati i primi eretti negli Stati Uniti d'America. La città di Swanzey dichiara che il proprio ponte di Carleton fu eretto nel 1789, ma il fatto non è stato verificato.[5]
La città di Filadelfia sostiene che un ponte di questo tipo costruito all'inizio del XIX secolo lungo la 30ª strada sul fiume Schuylkill fu il primo.[6] A cominciare dal 1820 circa furono sviluppati nuovi progetti reticolari, quali il ponte Burr, il ponte "a transenne" e il ponte Brown.
Verso la metà del XIX secolo lo sviluppo di ponti meno costosi in ferro battuto e ghisa sostituirono quelli in legno, salvo che nelle località ove il legno adatto era facilmente disponibile.[3]
Cina: I ponti coperti sono chiamati lángqiáo (廊桥), o "ponti vento e pioggia" a Guizhou, tradizionalmente costruiti dai Dong. Vi sono ponti coperti anche nel Fujian.[8] La contea di Taishun, nel sud della provincia di Zhejiang, provincia vicino al confine con il Fujian, ha più di 900 ponti coperti, molti dei quali vecchi di secoli, così come un museo a ponte coperto.[9][10] Ve ne sono anche un certo numero vicino alla contea di Qingyuan, come in quella di Shouning, nel nord della provincia di Fujian. Il ponte di Xijin è uno dei più grandi.
Fotografie di ponti coperti in Asia
Il ponte di Chengyang, sul fiume Linxi, nel villaggio Ma'an, regione di Guangxi, Cina
Germania / Svizzera: ponte coperto a Bad Säckingen, sul fiume Reno, che collega Bad Säckingen, in Germania, a Stein in Svizzera; costruito prima del 1272, fu distrutto e ricostruito più volte.
In Canada e negli Stati Uniti I ponti coperti in legno venivano costruiti dalla fine del XVIII secolo fino al tardo XIX, riminescenze dei primi progetti in Germania e in Svizzera.[12] Negli ultimi anni, alcuni venivano costruiti in parte con pietre o metallo, ma le travature venivano ancora fatte di legno; negli Stati Uniti vi furono tre stili: Queen Post, Burr Arch e Town Lattice.[13]
Centinaia di queste strutture sono ancora in piedi. Esse furono portate all'attenzione del gran pubblico negli anni 1990 con il film I ponti di Madison County.[14][15]
Nel 1900 Québec, Nuovo Brunswick e Ontario avevano rispettivamente circa 1000, 400 e 5 ponti coperti. Negli anni 1990 nel Québec ne erano rimasti 98,[17] 62 nel Nuovo Brunswick,[18] uno nell'Ontario, il West Montrose Covered Bridge.[19] Tra il 1969 e il 2015 i ponti coperti rimasti in Canada passarono da 400 a meno di 200.[20]
Fotografie di ponti coperti in Canada
Il ponte coperto a West Montrose nell'Ontario, ottobre 2018
Secondo Covered Bridges Today di Brenda Krekler, una vlta esistevano negli Stati Uniti 12000 ponti coperti, ma questo numero è calato a soli 1500 negli anni 1950.[21] La National Society for the Preservation of Covered Bridges (Società nazionale per la conservazione dei ponti coperti) fu costituita nel 1950,[21] e la Federal Highway Administration (FHWA) incoraggia il mantenimento dei ponti coperti con il suo Covered Bridge Manual.[22] Nel 2018 ne sopravvivevano negli Stati Uniti meno di un migliaio .[23]
Oggi ne esistono in molti stati:
Alabama – 17 esistenti al netto di quelli che dovranno essere eliminati
California – nel 2002 ne furono censiti 11[24] compreso uno a Knight's Ferry[25]
Illinois – 5 ne rimangono nello Stato, il più importante è il Red Covered Bridge, a nord di Princeton[26]
Indiana – Nel 1980 si annoveravano in Indiana 130 ponti coperti esistenti, con il numero più alto (36) nella contea di Parke.[27].
Iowa – 9 ne rimangono, sui 19 che ne furono costruiti nello Iowa tra il 1855 e il 1885; cinque dei rimasti sono nella contea di Madison intorno a Winterset.[28]
New Hampshire – Una volta i ponti coperti dello New Hampshire erano circa 400,[32] ma alla fine del XX secolo ne rimanevano ancora soltanto circa una settantina.[33] Nel 2006 si calcola che ne siano rimasti 54, amministrati dal Dipartimento dei Trasporti dello New Hampshire, tra i quali il più famoso è il Cornish–Windsor Covered Bridge (1866), che attraversa il fiume Connecticut collegando Cornish a Windsor nel Vermont; è il ponte coperto in legno più lungo degli Stati Uniti.[32].
New Jersey – Il New Jersey era arrivato ad avere 35 ponti coperti, ma molti di questi furono distrutti o danneggiati da varie piene e ricostruiti con travature metalliche.[34] Oggi ne rimangono due, il Green Sergeant's Covered Bridge - XIX secolo e lo Scarborough Bridge, del 1959.[34]
New York – La New York Society of Covered Bridges, ne elenca 24 come rimanenti
Washington – Ne rimangono molto pochi[41] e non tutti accessibili al pubblico.
Wisconsin – Ne rimane solo uno, il ponte coperto di Cedarburg.[42][43] Ce ne sarebbe veramente anche un altro, lo Smith Rapids Covered Bridge, a Park Falls, ma esso fu costruito nel 1991.[44]
Il termine di "ponte coperto" viene utilizzato anche per ogni ponte che gode di una copertura, indipendentemente dai motivi che l'hanno voluta (alcuni degli esempi qui riportati sono anche di "ponti abitati"). Ad esempio:
Un ponte pedonale coperto è in genere un ponte che unisce due fabbricati scavalcando una via o un canale. Destinato ai pedoni, è coperto per proteggerli dalle intemperie. Casi del genere sono:
Il Bridge of Sighs (Ponte dei sospiri) di Cambridge, in Inghilterra, che attraversa il fiume Cam, unente due fabbricati appartenenti al St John's College, progettato dall'architetto Henry Hutchinson e costruito nel 1831
Il Bridge of Sighs di Oxford, in Inghilterra, che unisce due parti dello Hertford College, scavalcando la New College Lane.
(EN) Richard G. Marshall, Carleton Bridge, in New Hampshire Covered Bridges: A Link With Our Past, Concord, New Hampshire Department of Transportation, 1994, OCLC31182444.
(EN) World Guide to Covered Bridges, in WoodCenter.org, Iowa State University Institute for Transportation. URL consultato il 9 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2012).
(EN) Historic Wooden Bridges/"Covered Bridges", su user.hs-nb.de, HSNB.DE, 11 luglio 2011. URL consultato il 15 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
(EN) Mildred Brooke Hoover, Hero Eugene Rensch, Ethel Grace Rensch e William N. Abeloe, Historic Spots in California, a cura di Douglas E. Kyle, 5ªed., Stanford University Press, 2002, p.107, ISBN978-0-8047-4482-9.
(EN) John M. Vlach, Joseph J. Daniels e Joseph A. Britton: Parke County's Covered Bridge Builders, in Linda Dégh (a cura di), Indiana Folklore: A Reader, Indiana University Press, 1980, p.22, ISBN978-0-253-10986-6.
(EN) Covered Bridges in Tennessee, su tn.gov, Tennessee Department of Transportation. URL consultato il 28 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2015).