Penta (Fisciano)
frazione del comune italiano di Fisciano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Penta è la seconda frazione del comune di Fisciano per ordine di popolosità, in provincia di Salerno.
Penta frazione | |
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Piazza Vittorio Emanuele | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Comune | Fisciano |
Territorio | |
Coordinate | 40°45′41.8″N 14°47′38.82″E |
Altitudine | 270 m s.l.m. |
Abitanti | 1 581[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84084 |
Prefisso | 089 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | pentani |
Patrono | san Rocco e sant'Anna (compatroni) |
Giorno festivo | 16 agosto e 26 luglio |
Cartografia | |
Secondo alcuni l'etimologia del toponimo 'Penta' si dovrebbe al greco 'pente' in relazione alle cinque porte civiche, ma questa tesi è poco credibile in primo luogo perché nell'area non sono riscontrabili particolari influenze di tipo bizantino, ed in secondo luogo perché le suddette porte sono molto più tarde rispetto alle prime notizie del luogo, che datano all'XI sec. Assai più convincente è invece la tesi del Natella, che, coerentemente con l'orografia del luogo, ne evidenzia la radice indoeuropea dal còrso 'penta' nel senso di 'parte scoscesa del colle'.[2]
Il documento più antico in cui appare per la prima volta Penta è del 1011, e consiste in un atto di concessione di terre «in finibus rotensis locis, ubi sisciano, et lapenta, et saba, et catabasi, et luriniano dicitur»[3]. La storia del paese è legata alle vicende del gastaldato longobardo di Rota e poi a quelle dello Stato di Sanseverino.
Nel 1048 il casale di Penta appartiene al monastero di Santa Sofia di Salerno.
Le prime notizie sulle due chiese di Penta - quella di San Bartolomeo Apostolo e quella di Santa Maria delle Grazie - risalgono invece al 1309. Mentre nel periodo aragonese (XV-XVI secolo) Penta acquisì notevole importanza, per la presenza dei notai Paolo de Ansalone e Masullo de Riccardo e perché ospitò la Principessa Marina d'Aragona, cugina del re di Spagna Ferdinando di Castiglia e zia del futuro imperatore, Carlo V.
A tale periodo risale anche la costruzione di numerosi palazzi gentilizi, per la corte e per ospitare delegazioni diplomatiche. Ma purtroppo, nel 1583, Penta seguì le sorti di tutti i casali dello Stato dei Sanseverino e, venduta da don Ferrante Gonzaga, passò prima al Duca di Nocera, Ferrante Carafa e poi ai Caracciolo.
Nel 1656 venne colpita da una terribile pestilenza, durante la quale si diffuse il culto di San Rocco, eletto santo patrono del paese.
Agli inizi dell'Ottocento, in seguito alla promulgazione delle leggi eversive del 1809, il monastero dei Padri Virginiani fu chiuso e venduto a Vincenzo D'Anna, duca di Laviano, che lo trasformò in residenza nobiliare, per poi venderlo all'inglese Richard Keppel Craven (13 aprile 1779 – 24 giugno 1851).
Il casale ha avuto una certa fortuna nell'età medievale e sino al periodo vicereale, in quanto feudo di casa Sanseverino. Gli esponenti di questa potente famiglia feudataria, ch'ebbe il titolo principesco su Salerno (1456), dal XV secolo furono ritenuti per cariche, per titolo e per onori, i primi baroni del regno, e sebbene la loro roccaforte strategica fosse nei feudi cilentani, quella amministrativa ed economica era senza dubbio rappresentata dallo Stato di Sanseverino, in cui Penta ebbe un ruolo preponderante[4]. Questa situazione si è riflessa sull'impianto urbano, caratterizzato dalle due chiese che hanno polarizzato due rispettivi quartieri piuttosto popolosi e adornati da numerosi palazzi antichi dai portali fastosi, tra i quali si segnala il Palazzo della Principessa Maria d'Aragona-Sanseverino (1509), poi Barracano; il Palazzo Pacileo (1601), che nel portale rielabora ed amplia i temi del palazzo precedente; la Casa d'Auria (1586) che presenta un bellissimo stemma in pietra sopra la chiave di volta a Porta Le Fontanelle; i Palazzi Celentano (sec. XVI) e D'Auria (sec. XVI) al bivio Penta; il Palazzo Ansalone (XVII sec.) in via San Rocco; il Palazzo Nicodemi (sec. XIX) in via Rubino Nicodemi; il Palazzo Petrone (sec. XVII) poi divenuto convento di Santa Cecilia di fronte all'obelisco, in piazza Vittorio Emanuele.
Durante il decennio francese (1808-15), con la soppressione della feudalità e la riorganizzazione del Regno di Napoli, lo Stato dei Sanseverino fu diviso nei quattro comuni di Mercato San Severino, Calvanico, Baronissi e Fisciano, di cui appunto Penta divenne frazione.
Il paese sorge nella zona collinare della Valle dell'Irno, ad 1 km da Lancusi e da Orignano. Da Fisciano dista 1,5 km, meno di 1 dall'Università degli Studi di Salerno, 2 da Sava di Baronissi, 3 da Baronissi, 3 da Gaiano e 9 da Salerno.
Il sito urbano si è sviluppato dal centro storico in direzione sud, sulla strada provinciale per Fisciano, concentrando in questa zona la gran parte dei suoi esercizi pubblici. Più in collina si trova la contrada di Capo Penta, composta da antiche abitazioni e terminante nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nei pressi di questa zona è sorto, dal 2004, un nuovo quartiere residenziale che ha ulteriormente ingrandito le dimensioni urbane del paese, nella zona di Migliano. Altra contrada vicinale di Penta è Mesanole, situata nei pressi dello stadio comunale, a metà strada fra l'università ed il centro del paese.
Da un punto di vista urbanistico vi si notano due aree nettamente distinte, Capo Penta (o Penta di sopra) e Basso Penta (o pie' di Penta), ciascuna legata ad una parrocchia e distinta dall'altra. Questi due nuclei comunicano tra di loro, sicuramente già nell'età svevo-angioina (quando le pergamene di Montevergine ci danno una visione unitaria del borgo), attraverso un tracciato viario di impronta medievale che segue l'orografia del luogo. Ma l'impianto urbano si fa notare anche per un'altra particolarità, e cioè in quanto costituisce un notevole esempio di sede dei quartieri di lignaggio studiati dal Delille e dal Rescigno.
La località di Capo Penta è in tal senso egemonizzata, lungo i secc. XV e XVI, dal lignaggio degli Auria, del quale è ancora possibile ammirare l'antica sede della Casa in prossimità di Porta a le Fontanelle. Dalla stessa Porta sino all'incrocio con l'antico asse viario un tempo detto La Croce o Li Nicodemi si sviluppano, nello stesso periodo, Li Celentani, quartiere in cui nel sec. XVI si notano anche altre presenze (Auria, Villari, de Riczardi o Ricciardi).
La località di Basso Penta, invece, almeno sino a tutto il sec. XIV è monopolizzata dai verginiani e dall'importante presenza dei Gaiano, una famiglia feudale che si divide tra Penta e il vicino borgo di Gaiano, dei Pacileo e dagli Ansalone, lignaggi che nel pieno sec. XV divideranno il territorio con gli Antinori, con i Petroni, con i Cioffi e con i Barracano.
Nel 1140 i Padri Verginiani presero possesso del monastero dedicato a Sant'Andrea, fondato probabilmente dallo stesso Patriarca dei Verginiani, San Guglielmo da Vercelli. La presenza dei Verginiani influì molto sulla coltivazione di erbe medicinali e sulla costruzione di opifici. Tanto più che nel XIV secolo Penta divenne uno dei centri più importanti della Congregazione.
La chiesa di San Bartolomeo Apostolo, è parte integrante dell'ex monastero di Sant'Andrea, poi diventato monastero dei Padri Virginiani, situata in piazza Parroco Giuseppe Ricciardi. La chiesa è a un'unica navata con nicchie laterali. Rilevante è l'organo, recuperato dopo il crollo del soffitto con il terremoto del 1980.
Nel 1493 il pittore Cristoforo Scacco di Verona realizzò per la chiesa di San Bartolomeo un trittico su commissione di un tale "Sagisius de Sagisio". Tale opera si trova oggi alla Reggia di Capodimonte (Napoli).
La congrega di San Rocco, situata in via Lavinaio, risale al XVIII secolo.
L'oratorio Immacolata Concezione è situato in p.zza Vittorio Emanuele, fino al 1807 è stata la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo di Basso Penta, poi trasferitasi nella chiesa di Santa Maria delle Grazie del monastero dei Padri Verginiani. Nel 2013 è stato convertito in oratorio parrocchiale.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, situata in via Giovanni Amendola, venera il culto di Sant'Anna (Compatrona di Penta) e San Gioacchino.
L'ex Convento di Santa Cecilia, è situato in piazza Vittorio Emanuele, precedentemente era collocato il Palazzo Petroni risalente al XVII secolo.
Monumento del 1736, spostato dalla sua antica locazione nel 1886 in piazza Vittorio Emanuele, è dedicato al Santo Patrono di Penta.
La chiesa di Santa Maria Porta del Cielo (o Porta Coeli), ha un impianto ad un'unica navata ed è situata in via Gaetano Scippa, presso lo Stadio Comunale "Pasquale Vittoria".
Le scuole dell'obbligo situate in via Giacomo Matteotti, sono:
Fanno parte dell'Istituto Comprensivo "Don Alfonso De Caro" di Fisciano - Lancusi Archiviato il 10 agosto 2017 in Internet Archive..
Fino all'anno 1998 in piazza Vittorio Emanuele era situata la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Salerno, poi spostatasi al Campus di Fisciano. Di fronte alla ex Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Salerno sorge un'antica casa del comune di Fisciano, risalente al XVII
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico[7]; la frazione appartiene all'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno. La parrocchia della frazione è San Bartolomeo Apostolo, Santa Maria delle Grazie e Santa Lucia, con sede in piazza Parroco Ricciardi.
La festa di San Rocco, che ricorre il 16 agosto, rappresenta per Penta un momento di grande unità e intimità con le proprie radici. I festeggiamenti religiosi, iniziano alle ore 5:30 del mattino, con la tradizionale benedizione dell'acqua di San Rocco e si conclude con l'imponente processione in onore del Santo Patrono di Penta, che è anche il Compatrono del Comune di Fisciano e del Mandamento.
Milza, melanzane cu a ciucculata, nocciola.
A livello gastronomico a Penta ci sono molti pub, pizzerie e birrerie, grazie alla presenza di giovani che vi soggiornano per la vicinanza con l'Università degli Studi di Salerno.
La frazione è servita da autobus locali dell'azienda di trasporti BusItalia Campania a cadenza oraria, sulle tratte:
L'intero territorio fiscianese è attraversato dall'autostrada A30 Caserta-Salerno e dal Raccordo autostradale 2 Salerno-Avellino.
La frazione è raggiungibile dal raccordo autostradale 2 Salerno-Avellino:
La ferrovia più vicina per la frazione Penta è la Stazione di Fisciano, situata nella frazione Lancusi. Raggiungibile con mezzi pubblici (autobus), è dislocata a ridosso della Strada statale 88 dei Due Principati. Fa parte della linea ferroviaria Salerno-Mercato San Severino.
Il principale impianto sportivo presente sul territorio di Fisciano è lo Stadio Comunale "Pasquale Vittoria", situato in via Gaetano Scippa. Altri impianti sportivi sono il Campetto di calcetto "Luigi De Simone" e il Bocciofilo in via Adamo Fortunato.
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