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composto chimico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La silice (/'silitʃe/[2]), o anche anidride silicica o diossido di silicio secondo IUPAC, è un composto del silicio la cui formula chimica è SiO2. È comunemente presente in natura come quarzo.
Silice | |
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Nome IUPAC | |
diossido di silicio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | SiO2 |
Peso formula (u) | 60,08 |
Aspetto | solido cristallino bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-545-4 |
PubChem | 24261 |
DrugBank | DBDB11132 |
SMILES | O=[Si]=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,2 |
Solubilità in acqua | 0,15 g/l a 298 K |
Temperatura di fusione | 1726 °C (1999 K) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −910,7 |
ΔfG0 (kJ·mol−1) | −856,3 |
S0m(J·K−1mol−1) | 41,5 |
C0p,m(J·K−1mol−1) | 44,4 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 373 |
Consigli P | ---[1] |
La silice purissima per applicazioni ad alta tecnologia viene ottenuta dalla reazione in fiamma fra il tetracloruro di silicio e l'ossigeno
È una pura polvere cristallina bianca che impartisce all'acqua una lieve acidità: una sospensione di 40 g in un litro di acqua ha pH compreso tra 3,7 e 4,7.
Lo stato fisico più comune in natura è quello solido cristallino, in minerali come il quarzo e i suoi polimorfi, e più raramente quello amorfo, come nell'opale; la silice cristallina è il costituente principale di diverse rocce sedimentarie (ad es. sabbia, radiolariti, quarzareniti e pelle di leopardo). Talvolta si rinviene cristallizzata da fluidi di segregazione all'interno di rocce metamorfiche e magmatiche e all'interno di rocce carbonatiche sotto forma di selce di origine metasomatica.
Moltissimi animali e piante utilizzano la silice presente come ione silicato sia nell'acqua dolce sia in quella salata purché al di sotto dei 18 °C. Le diatomee, i radiolari, le spugne silicee, moltissimi cereali ed altre piante come la canna da zucchero e l'equiseto utilizzano questo materiale come impalcatura per lo sviluppo di strutture scheletriche.
Esistono comunque anche 15 solidi cristallini composti esclusivamente di silice, tra i quali il più famoso è certamente il quarzo o le sue forme di alta e altissima temperatura tridimite e cristobalite, oltre a solidi criptocristallini quali il calcedonio.
Nei lapidari medievali la silice appuntita è chiamata pietra del tuono, perché si credeva che fosse la punta di un fulmine caduto a terra. Siccome si riteneva che un fulmine non cadesse mai due volte sullo stesso punto, le pietre del tuono venivano ricercate e appese al collo delle persone per proteggerle dai fulmini, oppure murate sui tetti delle case affinché le saette si dirigessero altrove.
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