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forma di antisemitismo del 21° secolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il neoantisemitismo,[1] o nuovo antisemitismo[2][3][4][5], è l'antisemitismo sviluppatosi nel XXI secolo che, grazie anche alle possibilità offerte da internet, diffonde odio, pregiudizi e fake news finalizzate, ad esempio, alla minimizzazione della gravità dell'Olocausto o finanche la sua negazione, generando anche atti di intimidazione e di violenza diffusi sia in numerosi paesi occidentali che, con toni particolarmente intensi, nell'Est europeo e nei Paesi arabi.[6][7][8]
La sua origine parte da movimenti politici di estrema destra,[4][5][9][10][11] estrema sinistra,[3][4][5][9][11][12] e da gruppi islamisti,[2][3][4][5][9][10][12] jihadisti e fondamentalisti islamici[3][4][5][9][10] che si oppongono al movimento sionista[4][5][9][12][13] e all'esistenza stessa dello Stato d'Israele.[4][5][9][12][13][14] Il termine è stato coniato per designare quest'ondata di antisemitismo che, soprattutto nell'Europa occidentale, ha preso piede in seguito ad alcuni fatti storici quali la seconda intifada del 2000, il fallimento degli accordi di Oslo del maggio dello stesso anno, e l'attacco alle torri gemelle di New York dell'11 settembre 2001.[15]
Secondo i critici l'antisionismo è attualmente la manifestazione più diffusa del neoantisemitismo,[4][5][9] dal momento che l'odio antiebraico viene indirizzato verso lo Stato d'Israele a causa della sua natura, maggioritariamente ebraica,[4][5][9] apparendo così come critica legittima e non come odio razziale.[4][5][9][16][17]
L'antisemitismo si manifesta in forma di crimini d'odio di vario genere (aggressione, molestia, minaccia, discriminazione, danneggiamento, offesa verbale), spesso veicolati da Internet.[18] La casistica europea è priva di sistematicità per via della diversa metodica di raccolta dei dati e di categorizzazione dei delitti nei paesi membri dell'UE; lacune statistiche sono poi dovute alla mancata denuncia da parte delle stesse vittime.[19] Per l'Italia l'Osservatorio antidiscriminazione (OSCAD) attesta, nel quadriennio 2019-2022, una netta prevalenza delle istigazioni alla violenza in forma di scritti (graffiti), striscioni, volantini o perpetrate via Internet; seguono gli episodi di vandalismo, danneggiamento e minaccia.[20]
In Francia tra gli episodi più gravi si ricordano l'attentato alla scuola ebraica di Tolosa nel 2012[21] e l'attentato all'Hypercacher di Parigi.[22] Il neoantisemitismo è ritenuto un fenomeno globale, diffuso da parte di varie entità politiche e religiose, sia in Medio Oriente che in Occidente.[10][23]
Ogni anno viene pubblicato un rapporto in cui vengono resi noti gli atti a sfondo antisemita accaduti in tutto il mondo. I dati dell'ultimo rapporto pubblicato dimostrano un aumento negli attacchi contro persone e obbiettivi ebraici.[25] La Francia risulta il Paese occidentale più pericoloso oggigiorno per gli appartenenti alla religione ebraica, a causa del maggiore numero di attacchi contro la popolazione ebraica che sono stati effettuati sul suo territorio.[26]
È necessario notare il ruolo fondamentale di certi partiti xenofobi dell'estrema destra europea, i quali fanno uso costante di dichiarazioni antisemite nei loro discorsi e nella loro propaganda politica, con lo scopo di biasimare gli ebrei nella situazione generale di crisi in Europa; il paradosso consiste nel fatto che i discorsi antisemiti vengono diffusi anche in ambienti in cui la popolazione ebraica è praticamente inesistente.
Durante gli anni 10 del XXI secolo, si registra un aumento dei fenomeni di neoantisemitismo anche sotto forma di discussione filosofica o accademica sul diritto all'esistenza dello Stato d'Israele; tali argomentazioni sono ritenute da alcuni come un'espressione di neoantisemitismo per il fatto che non mettono in discussione le singole politiche dello Stato d'Israele ma invochino, invece, la delegittimazione dell'intera entità politica israeliana, motivata dalla natura stessa dello stato ebraico di Israele.[27]
Durante il 2014, l'Europa è stata sommersa da discorsi antisemiti presenti in particolare in concomitanza alle proteste contro l'operazione Margine di protezione. Questi discorsi utilizzavano espressioni di odio antisemita, attribuendo ogni responsabilità del conflitto a Israele: si tratta di un tipico esempio di neoantisemitismo che lega l'antisemitismo, in quanto forma di odio collettivo per un'intera etnia, a una protesta di tipo politico. Di conseguenza tre dei ministri degli esteri europei del tempo, Federica Mogherini, Frank-Walter Steinmeier, e Laurent Fabius, hanno condannato tali espressioni di carattere chiaramente antisemita dichiarando in una nota ufficiale: «L'agitazione antisemita, i discorsi d'odio contro gli ebrei, gli attacchi contro le persone di credo ebraico e contro le sinagoghe non possono essere tollerate nelle nostre società in Europa. Condanniamo con forza le oltraggiose dichiarazioni, dimostrazioni e attacchi antisemiti nei nostri Paesi nei giorni scorsi. Rispettiamo la libertà di riunione e di espressione. Comunque, procederemo con tutti i mezzi legali disponibili contro azioni e dichiarazioni che siano considerabili come atti di antisemitismo, razzismo e xenofobia. Niente, incluso il drammatico confronto militare a Gaza, giustifica alcuna trasgressione simile in Europa. Faremo del nostro meglio, insieme e nei nostri Paesi, per assicurarci che tutti i concittadini continuino a vivere in pace e sicurezza».[28]
Nonostante gli episodi a sfondo antisemita in Italia non siano molto frequenti, ci sono varie testimonianze, in particolare su internet, di propagandistica antisemita come, ad esempio, la pubblicazione dei nomi dei docenti ebrei nelle università italiane, accusati di essere "complici" dello Stato d'Israele.[29]. Nel 2012 è iniziata la diffusione tramite forum neonazisti, i siti di file-sharing, o nelle pagine web di siti negazionisti, di un filmato intitolato "Wissen macht frei - la conoscenza rende liberi", con evidente parafrasi della frase Arbeit macht frei, che campeggiava all'ingresso dei lager, con contenuti fortemente negazionisti, peraltro smentiti dalla ricerca storica[30], questo video include anche brani di un'intervista al negazionista Faurisson avvenuta nel corso di una discussa lezione durante un corso di master sul Medio oriente presso l'università di Teramo, organizzato da Claudio Moffa, al tempo professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche e anch'esso revisionista e sostenitore della tesi dello "sfruttamento dell'Olocausto", per "fini politici ed economici"[31].
L'istituto Jewish Policy Research ha condotto un sondaggio dal quale risulta che la maggior parte degli ebrei residenti in Italia si sente minacciata a causa della propria identità etnica e religiosa[32]. Internet diventa a volte una facile piattaforma per la diffusione di discorsi xenofobi, e tra essi anche di prediche antisemite contro i membri della comunità ebraica. Tali discorsi aumentano in particolare durante periodi di crisi politica ed economica. Infatti, dal sondaggio risulta che nel 75 per cento dei casi le affermazioni antisemite riguardano il presunto legame tra ebrei e l'attuale crisi economica. La matrice più pericolosa di diffusione dei pregiudizi antisemiti viene identificata nei movimenti di estrema sinistra, seguita dai movimenti di estrema destra e infine da movimenti islamici radicali[33].
L'osservatorio europeo per il periodo compreso fra 2012 e 2022 ho fornito un rapporto con alcune serie di dati storici registrati sull'antisemitismo nel paese, tra questi il numero ufficiale di casi registrati fornito dal ministero dell'interno[34] di condotta criminale antisemitica e quelli non ufficiali forniti dall'Osservatorio sul pregiudizio antiebraico contemporaneo[35]. Il medesimo rapporto indica che nel 2022 sono stati registrati 22 episodi di antisemitismo con incitamento alla violenza online[36]
Nel 2024 viene reso noto che secondo la fondazione CDEC, in un periodo di 25 anni vi è stato un fenomeno di antisemitismo proveniente da diverse aree, specie estrema sinistra, destra radicale, islamismo ed antigiudaismo.[37]
Internet, a causa della sua natura di mezzo di comunicazione con poche limitazioni, è diventato il maggior canale di diffusione della propaganda antisemita.[38]
Il fenomeno in rete si caratterizza per il proliferare di discorsi di incitamento all'odio[39] , con incremento dei medesimi nei periodo di tempo vicini alla ricorrenza della Giorno della Memoria, unitamente a disinformazione e "contro-narrazioni" spesso di carattere cospirazionista.[40]
Certe posizioni neoantisemite vengono giustificate con presunte "prove" dell'esistenza di una "potenza ebraica" in grado di danneggiare il mondo a seconda dei presunti interessi ebraici[40]. Tali posizioni, genericamente indicate come teorie del complotto giudaico si focalizzano in particolare sulla presenza di persone appartenenti alla religione ebraica (o ritenuti tali) nelle istituzioni politiche e finanziarie globali, assumendo che tale incarico venga utilizzato dai primi per manovrare l'ordine mondiale, sfruttando le diverse comunità religiose esistenti.
In seguito ad alcune manifestazioni violente a sfondo antisemita, come ad esempio l'attentato alla sinagoga di Copenhaghen, sono state organizzate manifestazioni di solidarietà con la comunità ebraica, allo scopo di combattere la violenza e l'intolleranza a sfondo religioso e razziale, a cura di cittadini appartenenti a fedi e comunità religiose differenti. La catena di pace che è stata realizzata attorno alle sinagoghe di Stoccolma e di Oslo durante il mese di febbraio 2015 ne è una testimonianza.[41]
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