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Giorno della Memoria

giornata internazionale per la commemorazione delle vittime dell'Olocausto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Giorno della Memoria
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Il Giorno della Memoria[1][2] è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria[3]. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine della Shoah[4].

Fatti in breve Tipo, Data ...
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Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quella data nel 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola-Oder in direzione della Germania, "liberarono" il campo di concentramento di Auschwitz.

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Storia

Riepilogo
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Il campo di concentramento di Auschwitz venne liberato Il 27 gennaio 1945 dalle truppe sovietiche della 60ª Armata del "1º Fronte ucraino" del maresciallo Ivan Stepanovič Konev che arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti[5]. La scoperta del campo e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. Secondo alcuni storici, quest'evento storico dovrebbe essere denominato "apertura del campo di Auschwitz" o ancora "scoperta del campo di Auschwitz"[6].

Ad Auschwitz, circa dieci giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri ancora in grado di camminare, molti dei quali morirono durante la marcia stessa. L'apertura dei cancelli del campo fece conoscere non solo molti testimoni della tragedia, ma anche i metodi di tortura e annientamento utilizzati in quel lager nazista.

Benché i sovietici avessero già liberato, circa sei mesi prima, il campo di concentramento di Majdanek[7] e conquistato, nell'estate del 1944, anche le zone in cui si trovavano i campi di sterminio di Belzec, Sobibor e Treblinka precedentemente smantellati dai nazisti (1943)[8], fu stabilito che la celebrazione del giorno della Memoria coincidesse con la data di liberazione di Auschwitz[9].

La data del 27 gennaio in ricordo dell'Olocausto, il genocidio nazista che portò allo sterminio del popolo ebraico e di altre minoranze, è indicata quale data ufficiale agli Stati membri dell'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[10] del 1º novembre 2005.

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Il Giorno della Memoria in Italia

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Olocausto in Italia.

L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto, delle leggi razziali fasciste e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

Prima di arrivare a definire il disegno di legge, si era a lungo discusso su quale dovesse essere considerata la data simbolica di riferimento: si trattava di decidere su quali eventi fondare la riflessione pubblica sulla memoria. Erano emerse in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille cittadini italiani di religione ebraica furono catturati e deportati dall'Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l'attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio. Dall'altra parte vi era chi sosteneva (in particolare l'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell'antifascismo e delle deportazioni politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – oramai simbolo universale della tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale – da anni rappresenta per tutta l'Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione, avvenuta il 27 gennaio.

Gli articoli 1 e 2 della legge 20 luglio 2000 n. 211 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.[11]»

Celebrazioni a livello locale

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I Giusti tra le nazioni

Fino al 1º gennaio 2022 l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme riconosceva nel mondo, 28.217 persone come Giusti tra le nazioni, cioè non ebrei che durante l'Olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati, fra cui 766 italiani[17].

Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull'esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem alle persone che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda le figure esemplari che si sono battute e si battono contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito[18], su proposta di Gariwo la foresta dei Giusti[19], la Giornata europea dei Giusti per il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.

Note

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Bibliografia

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Altri progetti

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