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personaggio della mitologia greca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ila (in greco antico: ῞Υλας?, Hylas)[1] è un personaggio della mitologia greca, la cui storia si intreccia con quella di Eracle e degli Argonauti.[1][2][3]
Ila | |
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Ila e le ninfe, olio su tela di John William Waterhouse (1896; Manchester, City Art Galleries). | |
Saga | Argonauti |
Nome orig. | ῞Υλας (Hylas) |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | maschio |
Professione | scudiero |
Eracle, il semidio nato da Zeus e Alcmena, si invaghì della bellezza di Ila[1][3] e lo rapì dopo aver ucciso suo padre Teiodamante, re dei Driopi,[3] mentre lottava anche contro questi ultimi.[2] Ila lo accompagnò quindi nelle sue gesta, in qualità di scudiero.[3] Secondo il mito, Ila era anch'egli un semidio, essendo nato dall'unione di Teiodamante con una ninfa, chiamata Menodice, figlia di Orione.[4] In altre fonti, molto vaghe in merito, il principe sarebbe stato figlio di Ceice,[5] o di un altro argonauta di nome Eufemo, cognato di Eracle.[5]
Insieme si imbarcarono con Giasone per accompagnarlo alla ricerca del vello d'oro. Durante una sosta in Misia, Ila scese dalla nave con Eracle e si allontanò in cerca di una fonte d'acqua dolce.[3][2]
Quando le Naiadi della fonte, che stavano danzando attorno alla sorgente, videro arrivare Ila, se ne innamorarono immediatamente.[3][2] Nel momento in cui Ila si chinò per prendere l'acqua, una delle ninfe lo prese e lo tirò verso l'acqua per baciarlo, trascinandolo poi nel fiume con loro.[3][2][1]
Eracle udì le grida di Ila e si mise a cercarlo disperatamente, temendo che fosse stato assalito da qualche ladro.[3][2] Non solo egli non riuscì a trovarlo: gli Argonauti ripartirono senza di loro.[3][2] Di Ila nessuno vide più traccia.[3][2]
Durante le infruttuose ricerche Eracle si fece aiutare dagli abitanti della zona, e questo momento fu ricordato a lungo dai Misi, con una cerimonia annuale in cui i sacerdoti gridavano il nome di Ila per tre volte.[2]
Il mito del rapimento di Ila fu molto amato dagli artisti in varie epoche, particolarmente dai Romantici, che più volte ritrassero il giovane irretito dalle Naiadi. L'opera più nota è probabilmente Ila e le ninfe, olio su tela di John William Waterhouse, che raffigurò il giovane anche in un altro dipinto, ma insieme a una ninfa sola. La figura di Ila ha ispirato inoltre numerosi poeti e scrittori, alcuni tra i quali: Edmund Spenser,[6] Christopher Marlowe,[7] Oscar Wilde[8] e Florence Earle Coates (che scrisse l'omonimo componimento, presente nei suoi Poemi).[9]
Nel cinema storico è comparso in Gli Argonauti, dov'è stato interpretato da John Cairney.
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