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sistema di scrittura della lingua coreana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
In Corea del Sud lo hangŭl[1] o hangeul (한글?, hangeulLR, han'gŭlMR), o in Corea del Nord chosŏngŭl (조선글?, chosŏngŭlMR) è l'alfabeto coreano[2] che è stato usato per scrivere la lingua coreana sin dalla sua creazione nel XV secolo da scienziati su impulso del re Sejong il Grande.[3][4]
Esso sostituì il sistema di scrittura cinese, basato sugli hanja, usato dalle élite colte del Paese fino a quel momento. La ricorrenza è festeggiata nel Giorno dello hangŭl/chosŏngŭl il 9 ottobre in Corea del Sud e il 15 gennaio in Corea del Nord.
È il sistema di scrittura ufficiale della Corea del Sud e della Corea del Nord. È un sistema di scrittura co-ufficiale nella prefettura autonoma coreana di Yanbian e nella contea autonoma coreana di Changbai nella provincia di Jilin, in Cina. A volte è anche usato per scrivere la lingua cia-cia parlata vicino alla città di Bau-Bau, in Indonesia.
A differenza del sistema di scrittura cinese, è un alfabeto fonetico, in cui ogni carattere rappresenta una sillaba ed è la composizione grafica dei due o tre suoni elementari che la compongono; a ciascuno dei suoni elementari corrisponde un simbolo, detto jamo. Ad esempio la parola hangŭl è così composta:
La forma moderna dello hangŭl deriva da un'operazione di semplificazione; storicamente, l'alfabeto coreano comprendeva molti altri simboli oggi abbandonati.
L'alfabeto è composto da 19 consonanti e 21 vocali. Invece di essere scritto in modo sequenziale, come le lettere dell'alfabeto latino, le lettere hangŭl sono raggruppate in blocchi sillabici. Ad esempio, la parola coreana per "ape", kkulbeol, è scritta "꿀벌", non "ㄲ ㅜ ㄹㅂ ㅓㄹ".[5] In quanto combina le caratteristiche dei sistemi di scrittura alfabetica e sillabica, lo hangŭl è stato descritto come "un sillabario alfabetico" da alcuni linguisti.[6][7] Come nella scrittura tradizionale giapponese e cinese, i testi scritti in hangŭl sono stati storicamente scritti dall'alto in basso, da destra a sinistra, e sono occasionalmente ancora scritti in questo modo per scopi stilistici. Oggi, lo hangŭl è tipicamente scritto da sinistra a destra con spazi tra le parole e la punteggiatura in stile occidentale.[8]
La lingua coreana viene scritta oggi quasi completamente con lo hangŭl, tuttavia circa un migliaio di caratteri cinesi (hanja) è rimasto in uso - benché relativamente raro - nella Corea del Sud. Lo hangŭl si scrive da sinistra a destra, con le righe disposte dall'alto in basso. La scrittura antica, con i caratteri disposti dall'alto in basso e le righe da destra a sinistra, è ancora usata in casi particolari o per enfasi.
Molti linguisti considerano lo hangŭl come il sistema di scrittura più logico del mondo, in parte perché le forme delle sue consonanti imitano le forme della bocca del parlante quando pronunciano ciascuna consonante.[6][8][9]
I simboli dello hangŭl moderno sono i seguenti (la traslitterazione usata in questa voce è quella ufficiale del governo sudcoreano modificata nel 2000, basata sulla pronuncia inglese di j, ch, y e w):
consonanti semplici | ㄱ | ㅋ | ㄴ | ㄷ | ㅌ | ㄹ | ㅁ | ㅂ | ㅍ | ㅅ | ㅇ | ㅈ | ㅊ | ㅎ | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
g | k | n | d | t | l | m | b | p | s | (1) | j (2) | ch (3) | h | ||
consonanti doppie | ㄲ | ㄸ | ㅃ | ㅆ | ㅉ | ||||||||||
gg | dd | bb | ss | jj | |||||||||||
coppie di consonanti | ㄵ | ㄶ | ㄺ | ㄻ | ㄼ | ㄽ | ㄾ | ㄿ | ㅀ | ㅄ | |||||
nj | nh | lg | lm | lb | ls | lt | lp | lh | bs | ||||||
vocali semplici | ㅏ | ㅓ | ㅗ | ㅜ | ㅡ | ㅣ | ㅐ | ㅔ | ㅚ | ㅟ | ㅢ | ||||
a | eo (4) | o (5) | u | eu (6) | i | ae | e | oe | wi | ui | |||||
vocali iotizzate e dittonghi | ㅑ | ㅕ | ㅛ | ㅠ | ㅒ | ㅖ | |||||||||
ya | yeo | yo | yu | yae | ye | ||||||||||
ㅘ | ㅝ | ㅙ | ㅞ | ||||||||||||
wa | wo | wae | we | ||||||||||||
(1) ㅇ è un suono simile allo ng inglese in posizione finale di sillaba, altrimenti è muta |
Il nome hangŭl fu coniato da Ju Si-gyeong nel 1912 e significa sia "grande alfabeto" in coreano antico che "alfabeto coreano" in coreano moderno. Non viene scritto in hanja, benché la prima sillaba, han (한), se usata nel senso di "coreano" possa essere resa anche col carattere 韓. Si pronuncia [hangɯl] e viene trascritta in diversi modi
Hunminjeongeum è il nome storico originale, mentre i coreani del nord adottano il nome Chosŏn'gŭl (조선글?), per via del diverso nome che loro danno alla Corea.
Urigeul o Uri-kŭl (우리 글?; "il nostro alfabeto") è una forma usata in entrambe le Coree.
Fino agli inizi del XX secolo, lo hangŭl era spesso denigrato da coloro che avrebbero preferito mantenere la tradizionale scrittura hanja; fu da loro pertanto spesso appellato come:
Ciò nonostante l'utilizzo della scrittura ideografica è diventato nei decenni sempre più raro in Corea del Sud ed è stato bandito in Corea del Nord; oggi questi appellativi non si usano più.
L'alfabeto coreano era originariamente chiamato Hunminjeongeum (훈민정음), dal nome del documento che introdusse la scrittura al popolo coreano nel 1446.
Oggi i sudcoreani chiamano l'alfabeto coreano Hangeul (한글), nome coniato dal linguista coreano Ju Si-gyeong nel 1912. Il nome combina la parola arcaica coreana han (한), che significa "grande", e geul (글), che significa "scritto". La parola han è usata per riferirsi alla Corea in generale, quindi il nome potrebbe essere interpretato come "scritto coreano".[senza fonte] Romanizzato nei seguenti modi:
I nordcoreani chiamano l'alfabeto coreano Chosŏn'gŭl (조선글) come Joseon, il nome nordcoreano per la Corea.[senza fonte]
Lo hangŭl fu ideato e promulgato dal quarto re della dinastia Joseon, Sejong il Grande nel XV secolo.
Fu completato a cavallo tra il 1443 e il 1444 e pubblicato due anni dopo nel documento Hunminjeongeum, da cui l'alfabeto prese il nome. Il giorno di pubblicazione dello Hunminjeongeum, il 9 ottobre, in Corea del Sud è il "giorno dello hangŭl", festa nazionale fino al 1991. Il suo equivalente in Corea del Nord è il 15 gennaio.
Secondo una vecchia leggenda re Sejong disegnò i caratteri ispirandosi ad un reticolo intricato, tuttavia la leggenda fu smentita nel 1940 a seguito del ritrovamento dello scritto Hunminjeongeum Haerye (spiegazioni ed esempi dell'alfabeto coreano), datato 1446, in cui viene spiegata la logica alla base della scelta delle forme dei caratteri.
Re Sejong disse di aver creato lo hangŭl perché i caratteri cinesi (hanja) usati per rendere per scritto il coreano parlato erano inaccurati nel riprodurre esattamente i suoni e difficili da imparare per la gente comune. Da qui il nome Hunminjeongeum, che nell'antico sino-coreano significava "i suoni adatti per l'istruzione delle persone". All'epoca solo i maschi delle famiglie aristocratiche (Yangban) venivano istruiti a leggere e scrivere gli hanja; questo rendeva la grandissima maggioranza dei coreani degli analfabeti di fatto. Lo hangŭl trovò una grande opposizione da parte delle classi colte, che rivendicavano gli hanja come l'unico sistema di scrittura legittimo. La protesta di Choe Manri e di altri confuciani nel 1444 ne fu un esempio.
Il governo prese successivamente le distanze dallo hangŭl. Re Yeonsangun, il decimo della dinastia, nel 1504 proibì che lo hangŭl venisse studiato e usato. Lo hangŭl rimase il sistema di scrittura usato dalle donne e dalle persone non istruite.
Nel tardo XIX secolo il nazionalismo coreano, riacceso dai tentativi del Giappone di sganciare la Corea dalla sfera di influenza della Cina, vide nello hangŭl un simbolo nazionale. A seguito della Riforma Gabo (갑오 개혁), promossa da alcuni politici pro-giapponesi, lo hangŭl nel 1894 fu adottato in documenti ufficiali. Dopo l'annessione della Corea da parte del Giappone nel 1910 lo hangŭl fu insegnato per un breve periodo nelle scuole, ma fu successivamente bandito in ossequio alla politica giapponese dell'assimilazione culturale delle popolazioni dei territori conquistati.
La Corea, dopo aver riottenuto l'indipendenza dal Giappone nel 1945, adottò lo hangŭl come suo alfabeto ufficiale. Alcune élite avrebbero preferito mantenere un sistema misto simile a quello giapponese, che usasse gli hanja per i sostantivi, ma questo utilizzo misto è andato via via decrescendo. Oggi l'utilizzo degli hanja in normali documenti e pubblicazioni è relativamente raro.
Nel 2014 è stato istituito a Seul il National Hangeul Museum.
I jamo (자모; hanja: 字母) o nassori (낱소리) sono le singole lettere che compongono i caratteri dello hangŭl. Ja significa "lettera" o "carattere", mo significa "madre", il nome sta quindi ad indicare che i jamo sono gli elementi di base da cui si generano i caratteri.
Esistono 51 jamo, di cui 24 sono equivalenti alle lettere dell'alfabeto latino. Gli altri 27 sono raggruppamenti di due o (raramente) tre jamo. Dei 24 jamo semplici, quattordici sono consonanti (ja-eum 자음, 子音: letteralmente "suoni figli") e dieci sono vocali (mo-eum 모음, 母音: letteralmente "suoni madri"). 5 consonanti sono raddoppiate per produrre l'equivalente suono doppio e 11 raggruppamenti sono coppie di consonanti diverse. I dieci jamo vocalici formano per combinazione 11 dittonghi:
Quattro jamo vocalici sono derivati dai corrispondenti jamo semplici per aggiunta di un trattino che sta ad indicare iotizzazione, ovvero che la vocale è preceduta da una i breve (trascritta come y): ㅑ ya, ㅕ yeo, ㅛ yo e ㅠ yu. Questi quattro jamo sono considerati appartenenti al gruppo dei 24 jamo fondamentali, dato che il trattino da solo non rappresenta il suono i breve. Non esiste infatti un jamo per tale suono.
Tra le consonanti semplici, ㅊ chieut, ㅋ kieuk, ㅌ tieut e ㅍ pieup sono i corrispondenti suoni aspirati rispettivamente di ㅈ jieut, ㄱ giyeok, ㄷ digeut e ㅂ bieup; sono formati dal jamo della consonante da cui derivano con l'aggiunta di un trattino orizzontale aggiuntivo che sta ad indicare l'aspirazione del suono.
Le consonanti doppie consistono di due segni identici appaiati orizzontalmente e rappresentano il rafforzamento del suono in maniera analoga a come avviene per le consonanti doppie nella lingua italiana. Sono ㄲ ssang-giyeok (kk: ssang- 쌍 "doppio"), ㄸ ssang-digeut (tt), ㅃ ssang-bieup (pp), ㅆ ssang-siot (ss) e ㅉ ssang-jieut (jj).
Nel combinarsi a formare una sillaba, ciascun jamo può occupare tre posizioni
I singoli caratteri degli alfabeti possono rappresentare morfemi (come nella lingua cinese) o sillabe (come nel katakana giapponese). Lo hangŭl va oltre questo punto, dato che la forma del carattere è in corrispondenza con la pronuncia stessa del suono; nella forma di ciascun jamo consonante sono infatti codificati il punto di articolazione (labiale, coronale, velare, glottale) e il modo di articolazione (plosivo, nasale, sibilante, aspirato) del suono, nella forma di ciascun jamo vocale l'eventuale iotizzazione e l'addolcimento.
Ad esempio, il jamo ㅌ (t) si compone di tre tratti, ciascuno con un suo significato: il tratto in alto indica che la consonante è plosiva (come ㄱ g, ㄷ d, ㅂ b, ㅈ j); il tratto centrale indica che il suono è aspirato (come ㅎ h, ㅋ k, ㅍ p, ㅊ ch); il terzo tratto (verticale e orizzontale in fondo, sono un unico segno curvo) indicano un suono coronale (come ㄴ n, ㄷ d, ㄹ l).
Nei jamo vocalici la iotizzazione era rappresentata da un punto, oggi un trattino breve aggiuntivo; un tratto verticale supplementare rappresenta l'addolcimento del suono (analogo a quello reso in lingua tedesca dalla dieresi), derivando ㅐ [ε], ㅔ [e], ㅚ [ø], ㅟ [wi] rispettivamente da ㅏ [a], ㅓ [ʌ], ㅗ [o], ㅜ [u].
Benché la struttura dello hangŭl sia molto descrittiva, ai fini pratici si comporta come un normale alfabeto; il jamo ㅌ ad esempio non viene interpretato come "consonante aspirata plosiva coronale" ma semplicemente come t. Similmente, il carattere ㅔ viene visto nella sua interezza come e.
Nella sua versione originale, lo hangŭl impiegava anche dei segni diacritici per indicare il tono della sillaba. Nella scrittura verticale, una sillaba in tono alto era contrassegnata da un punto (·) alla sua sinistra, due punti (:) indicavano invece un tono ascendente. Questi segni oggi non sono più usati.
La relazione tra la forma ed il significato dei jamo viene spiegata nel Hunminjeongeum Haerye. Le consonanti sono disegnate per descriverne la pronuncia, le vocali sono disegnate per descrivere a quale classe appartengono - la lingua coreana è contraddistinta dal fenomeno dell'armonia vocalica come la lingua ungherese e quella finlandese.
I jamo delle consonanti si dividono in cinque gruppi, ciascuno distinto da una propria forma base cui vengono aggiunti altri segni. La forma base di un suono illustra la posizione di lingua, palato, denti o gola durante la sua pronuncia.
I jamo delle vocali sono composti da tre elementi
A questi elementi base sono stati aggiunti altri punti - oggi evoluti in trattini - per rappresentare suoni derivati.
I jamo composti che terminano in ㅣ i erano invece in origine dei dittonghi; col tempo molti di essi sono evoluti in singole vocali addolcite:
Nella lingua coreana all'epoca dell'ideazione dello hangŭl l'armonia vocale era molto più presente che nel coreano attuale. Le vocali erano distinte in gruppi armonici descritti in termini di yin e yang. Parole la cui radice ha vocali yang venivano declinate usando desinenze aventi vocali yang e analogamente succedeva per le parole la cui radice ha vocali yin.
La vocale ㅣ i è neutra e può accompagnarsi a vocali di entrambi i gruppi. Le vocali yin sono ㅡ, ㅜ e ㅓ (eu, u e eo) i cui trattini secondari vanno in basso o a sinistra. Le vocali yang sono ㅗ,ㅏ e l'obsoleto ㆍ (o, a e [ə]) i cui trattini secondari vanno in alto o a destra.
Esistono diverse teorie su quali fonti possano aver ispirato re Sejong nella creazione dello hangŭl. Benché nessuna di esse sia ampiamente accettata, il professor Gari Ledyard della Columbia University pensa che cinque consonanti possano essere derivate dall'alfabeto mongolo phagspa della dinastia Yuan e le restanti lettere come descritto nello Hunminjeongeum.
Secondo lo Hunminjeongeum, re Sejong creò lo hangŭl modificando i caratteri 古篆 "Gǔ". Tale nome potrebbe derivare da 蒙古 Měnggǔ, "mongolo" e 古篆 essere un'abbreviazione di 蒙古篆字 "caratteri mongoli per i sigilli", che era una variante formale dell'alfabeto phagspa adattato per somigliare ai "caratteri per sigilli" dei cinesi. Nel palazzo reale c'erano certamente dei manoscritti in alfabeto phagspa e diversi dei ministri di re Sejong lo conoscevano bene.
Se questo fosse vero, la reticenza di re Sejong sulle origini mongole dello hangŭl potrebbe essere spiegata alla luce delle relazioni della Corea con la Cina dei Ming dopo la caduta della dinastia Yuan e il disprezzo delle classi colte per lo hangŭl, dato che i mongoli erano considerati da loro "barbari".
Secondo Ledyard le cinque lettere furono semplificate graficamente in modo da poter essere adattate nelle sillabe e modificate per poterne derivare le corrispondenti consonanti plosive aspirate ㅋ,ㅌ,ㅍ e ㅊ. A differenza quindi della spiegazione tradizionale, le consonanti non plosive (ng, ㄴ,ㅁ e ㅅ) sarebbero state derivate togliendo la parte superiore delle cinque consonanti. È plausibile che ㅁ possa derivare da ㅂ per rimozione della parte superiore, non è invece chiaro come possa accadere l'inverso, ovvero che ㅂ derivi da ㅁ, dato che ㅂ è dissimile dalle altre consonanti plosive.
Anche la spiegazione del carattere ng di Ledyard differisce dalla spiegazione tradizionale. Molte parole cinesi iniziano con un suono ng ma in Cina nel XV secolo ng era una sillaba muta o pronunciata [ŋ] ed era muta nelle parole di origine cinese usate nel coreano. Inoltre la forma di ng - una linea verticale ottenuta per rimozione del tratto superiore di ㄱ - sarebbe stata troppo simile alla vocale ㅣ i. Re Sejong quindi risolse l'ambiguità aggiungendo il tratto verticale al simbolo di sillaba muta ㅇ creando ᇰ per rappresentare [ŋ] in fondo alla sillaba e un silenzio all'inizio. La distinzione tra ㅇ e ᇰ andò poi persa in favore dell'ultimo dei due.
Inoltre, la composizione dei caratteri obsoleti ᇢ, ᇦ, ᇴ (w, v, f) per aggiunta di un cerchio sotto ㅁ, ㅂ, ㅍ (m, b, p) è simile a come nel phagspa viene aggiunto un piccolo svolazzo chiuso sotto tre varianti della lettera h.
Infine, la maggior parte delle lettere base dello hangŭl erano semplici forme geometriche, almeno in origine, ma ㄷ d ha sempre avuto una piccola sporgenza nell'angolo in alto a sinistra come il d phagspa, a sua volta forse derivante dalla d tibetana, ད.
L'ordine alfabetico dello hangŭl non mescola consonanti e vocali come fanno ad esempio gli alfabeti latino e cirillico. L'ordine è invece quello degli alfabeti indiani, prima le consonanti velari, poi le coronali, poi le labiali, poi le sibilanti, eccetera. Tuttavia, le consonanti precedono le vocali, a differenza di quanto avviene nel sanscrito e nel tibetano.
L'ordine alfabetico moderno fu stabilito da Choi Sejin nel 1527, prima che venissero a crearsi i jamo delle consonanti doppie e venisse persa la distinzione tra ㅇ e ㆁ. Quando i governi della Corea del Nord e della Corea del Sud regolarizzarono l'uso dello hangŭl nei rispettivi stati, ordinarono le lettere in modo diverso; i coreani del sud raggruppano le lettere simili, quelli del nord mettono le consonanti doppie in fondo.
L'attuale ordine alfabetico dei jamo delle consonanti è
ㄱ ㄲ ㄴ ㄷ ㄸ ㄹ ㅁ ㅂ ㅃ ㅅ ㅆ ㅇ ㅈ ㅉ ㅊ ㅋ ㅌ ㅍ ㅎ
I jamo delle consonanti doppie vengono posti immediatamente dopo il jamo semplice da cui derivano; non c'è distinzione tra il ㅇ nasale e quello muto.
L'ordine dei jamo delle vocali è
ㅏ ㅐ ㅑ ㅒ ㅓ ㅔ ㅕ ㅖ ㅗ ㅘ ㅙ ㅚ ㅛ ㅜ ㅝ ㅞ ㅟ ㅠ ㅡ ㅢ ㅣ
Ogni vocale è seguita dalle sue forme derivate: quella addolcita (+ i), poi quella iotizzata, poi quella addolcita e iotizzata. I dittonghi che iniziano per w sono ordinati come fossero combinazioni di due caratteri.
L'ordine alfabetico usato in Corea del Nord è più simile a quello antico.
L'attuale ordine alfabetico dei jamo delle consonanti è
(nullo) ㄱ ㄴ ㄷ ㄹ ㅁ ㅂ ㅅ ㅇ ㅈ ㅊ ㅋ ㅌ ㅍ ㅎ ㄲ ㄸ ㅃ ㅆ ㅉ (ㅇ muto)
Il primo ㅇ è il suono nasale ㅇ ng in chiusura di sillaba. Lo ㅇ usato in posizione iniziale invece viene dopo ㅉ, perché è solo un segnaposto muto. Una sillaba senza consonante finale tuttavia viene prima di ogni combinazione con un jamo in posizione finale, pertanto precede nell'ordine la sillaba simile ma con un ㄱ finale.
tutte le "nuove" lettere, ovvero i jamo delle consonanti doppie, sono posti in fondo all'alfabeto, in modo da non alterare l'ordine tradizionale del resto dell'alfabeto.
L'ordine dei jamo delle vocali è
ㅏ ㅑ ㅓ ㅕ ㅗ ㅛ ㅜ ㅠ ㅡ ㅣ ㅐ ㅒ ㅔ ㅖ ㅚ ㅟ ㅢ ㅘ ㅝ ㅙ ㅞ
Tutti i jamo composti da due e tre tratti, compresi i vecchi dittonghi ㅐ e ㅔ, sono posti dopo le vocali fondamentali, mantenendo l'ordine alfabetico di Choi Sejin.
L'a-b-c dello hangŭl si chiama ganada (가나다 순), dal nome dei primi tre jamo (g, n, e d). I nomi dei jamo furono coniati da Choi Sejin nel 1527. La Corea del Nord ha standardizzato i nomi quando ha fatto dello hangŭl il suo alfabeto ufficiale.
Le consonanti moderne hanno un nome composto da due sillabe, con la consonante che compare sia all'inizio che alla fine del nome:
Jamo | nome sudcoreano | nome nordcoreano |
---|---|---|
ㄱ | giyeok (기역) | kiŭk (기윽) |
ㄴ | nieun (니은) | |
ㄷ | digeut (디귿) | tiŭt (디읃) |
ㄹ | rieul (리을) | |
ㅁ | mieum (미음) | |
ㅂ | bieup (비읍) | |
ㅅ | siot (시옷) | siŭt (시읏) |
ㅇ | ieung (이응) | |
ㅈ | jieut (지읒) | |
ㅊ | chieut (치읓) | |
ㅋ | kieuk (키읔) | |
ㅌ | tieut (티읕) | |
ㅍ | pieup (피읖) | |
ㅎ | hieut (히읗) |
La maggior parte dei jamo (tutti in Corea del Nord, tutti tranne tre in Corea del Sud, dove i nomi sono più simili a quelli originali) hanno nomi il cui formato è del tipo lettera + i + eu + lettera. Ad esempio, Choi Sejan descrisse il suono di 비읍 bieup usando gli hanja 非 (bi) e 邑 (eup). I nomi di g, d e s fecero eccezione perché non esistono hanja per i suoni euk, eut e eus, furono pertanto scelti 役 yeok, 末 kkeut e 衣 os.
Choi diede a j, ch, k, t, p e h dei nomi monosillabici, ovvero ji, chi, ki, ti, pi e hi dato che, secondo le istruzioni dello Hunminjeongeum, queste lettere non sarebbero dovute essere usate in posizione finale. Tuttavia dopo la riforma ortografica del 1933, che consente ad ogni jamo consonante di essere usato in posizione finale, i nomi furono cambiati nella forma attuale.
I jamo delle consonanti doppie aggiungono il prefisso 쌍 ssang ("doppio" o "gemello") in Corea del Sud e 된 doen (o chiusa, "forte") in Corea del Nord
Jamo | nome sudcoreano | nome nordcoreano |
---|---|---|
ㄲ | ssanggiyeok (쌍기역) | doengieuk (된기윽) |
ㄸ | ssangdigeut (쌍디귿) | doendieut (된디읃) |
ㅃ | ssangbieup (쌍비읍) | doenbieup (된비읍) |
ㅆ | ssangsiot (쌍시옷) | doensieut (된시읏) |
ㅉ | ssangjieut (쌍지읒) | doenjieut (된지읒) |
In Corea del Nord, un modo alternativo di indicare i jamo è usare la forma lettera + eu (ㅡ), per esempio 그 geu è il nome del jamo ㄱ, 쓰 sseu è il nome del jamo ㅆ, e così via.
Le vocali hanno per nome semplicemente il suono della vocale stessa, scritto facendolo precedere dall'iniziale muta ㅇ
Jamo | nome | Jamo | nome | Jamo | nome |
---|---|---|---|---|---|
ㅏ | a (아) | ㅖ | ye (예) | ㅝ | wo (워) |
ㅐ | ae (애) | ㅗ | o (오) | ㅞ | we (웨) |
ㅑ | ya (야) | ㅘ | wa (와) | ㅟ | wi (위) |
ㅒ | yae (얘) | ㅙ | wae (왜) | ㅠ | yu (유) |
ㅓ | eo (어) | ㅚ | oe (외) | ㅡ | eu (으) |
ㅔ | e (에) | ㅛ | yo (요) | ㅢ | ui (의) |
ㅕ | yeo (여) | ㅜ | u (우) | ㅣ | i (이) |
Molti jamo sono oggi obsoleti. Tra questi vi sono quelli che descrivono suoni oggi scomparsi dalla lingua nonché una serie di simboli che descrivevano suoni cinesi mai usati nella lingua coreana. Quelli più frequenti su scritture antiche sono i seguenti:
Due jamo doppi sono oggi obsoleti:
Nel sistema hangŭl originale, i jamo doppi erano usati per rappresentare alcune consonanti cinesi sonore non presenti nelle parole della lingua coreana. Solo successivamente sarebbero stati usati per rappresentare le consonanti doppie della lingua coreana.
Le consonanti sibilanti ("dentali") furono modificate per rappresentare le due serie delle sibilanti cinesi, alveolari e retroflesse, tuttavia una distinzione di questo genere non è mai esistita in coreano ed era quasi del tutto scomparsa dal cinese parlato nelle regioni settentrionali. I jamo che rappresentano suoni alveolari erano allungati a sinistra, mentre i retroflessi erano allungati a destra
consonanti originali | ㅅ | ㅆ | ㅈ | ㅉ | ㅊ |
Chidu-eum (sibilante alveolare) | ᄼ | ᄽ | ᅎ | ᅏ | ᅔ |
Jeongchi-eum (sibilante retroflessa) | ᄾ | ᄿ | ᅐ | ᅑ | ᅕ |
Esisteva una vocale presente anche nell’inglese moderno e rappresentata da un punto, ᆞ, oggi pronunciata /ɒ/ (vocale posteriore aperta arrotondata, è la versione ancora più aperta di /ɔ/). Questa vocale è ancora presente nella lingua della provincia sudcoreana Jeju. La pronuncia arcaica tuttavia era probabilmente */ʌ/ (labbra non arrotondate) e la romanizzazione è “ə” (una romanizzazione alternativa fa uso della chiocciola, @).
Vi sono infine alcuni gruppi di consonanti scomparsi dalla lingua, quali ㅴ bsg e ㅵ bsd nonché alcuni dittonghi usati solo per rappresentare vocali mediali cinesi quali ㆇ, ㆈ, ㆊ e ㆋ.
Alcuni dei suoni rappresentati dai jamo obsoleti continuano ad esistere in alcuni dialetti della lingua coreana.
Dai testi antichi (dal 1446 circa in poi), si ricavano delle pronunce antiche piuttosto utili che in coreano moderno sono mutate e che, sia con che senza l'ausilio dei caratteri obsoleti nell'hangeul, in svariati casi riflettono meglio la pronuncia del Primo cinese medio (un fenomeno simile avviene anche in giapponese) e in parte del cinese moderno. Si elencano qui sotto alcune trasformazioni, che sbrogliano e disambiguano delle apparenti irregolarità e mancate corrispondenze nella pronuncia.
In generale, la grafia antica, compresa di lettere arcaiche, si chiama "Old Hangeul", 옛한글, di cui esistono degli strumenti di input (입력기) e metodi di input (입력 방법) in tastiere impostabili appositamente nelle impostazioni. Uno dei modi migliori per scrivere le sillabe in coreano medio/coreano medievale è usare la tastiera Microsoft Old Hangul (si scarica, nelle opzioni "lingua", la tastiera in coreano e, tra i metodi di input nelle opzioni, si aggiunge Microsoft Old Hangul). La tastiera, in qualunque lingua, è visualizzabile su schermo e utilizzabile con il mouse se si attiva la "tastiera virtuale", tale per cui chi non conosce la posizione dei tasti può comunque scrivere. Se la tastiera non lascia scrivere su piattaforme come Wikipedia, si può scrivere su Word o simili e fare copia-incolla. Con la tastiera Microsoft Old Hangul si possono scrivere cluster complessi e le lettere obsolete ᄝᅠ, ᅗᅠ, ᅀᅠ, ᅌᅠ, ᅙᅠ, ᅟᆞ ᅘᅠ.
Fatta eccezione per alcune particelle grammaticali usate agli albori dello hangŭl, nessun jamo compare isolato nelle parole coreane. I jamo sono invece combinati graficamente in sillabe. Ogni sillaba deve avere almeno una consonante iniziale e una vocale; quando una sillaba non ha un suono consonante iniziale, viene usato il jamo muto ㅇ come segnaposto (es. 우유 u-yu, "latte"). Non è invece necessario mettere alcun segnaposto alle sillabe che non hanno una consonante in posizione finale.
Ogni sillaba si compone di due o tre jamo:
La posizione dei jamo nella sillaba segue alcune regole:
iniziale | vocale |
iniziale |
vocale |
iniziale | vocale (1) |
vocale (2) |
iniziale | vocale |
finale |
iniziale |
vocale |
finale |
iniziale | vocale (1) |
vocale (2) | |
finale |
Il blocco deve essere proporzionato - deve poter essere inscritto in un quadrato - e l'aspetto deve ricordare quello di un hanja; all'occhio di chi non conosce lo hangŭl, una sillaba può essere confusa con un ideogramma.
Escludendo i jamo obsoleti, esistono 11.571 sillabe possibili.
Si conobbe all'inizio del XX secolo un movimento minoritario che propugnava l'eliminazione delle sillabe e la scrittura dei jamo su un'unica riga, in maniera analoga agli alfabeti occidentali, ma tale movimento non ebbe un grande supporto. La struttura a blocchi sillabici rende lo hangŭl molto comodo da leggere, dato che ogni sillaba ha una propria forma distintiva che viene facilmente memorizzata; molte persone di lingua madre cinese e coreana trovano la lettura delle parole in alfabeto latino meccanica come l'interpretazione del codice Morse.
Fino al XX secolo non esisteva un'ortografia ufficiale dello hangŭl. Per via delle legature, dell'assimilazione delle consonanti e delle diverse varianti dialettali, una parola coreana poteva essere scritta in modi diversi. Re Sejong preferì un'ortografia morfo-fonemica (ovvero basata sul ruolo grammaticale delle parole) piuttosto che una puramente fonemica (ovvero basata solo sulla rappresentazione dei suoni pronunciati). Agli inizi, lo hangŭl era trascritto principalmente in modo fonemico, tuttavia col passare dei secoli l'ortografia divenne parzialmente morfo-fonemica, prima nei sostantivi e poi nei verbi, come lo è oggi.
Dopo la "riforma Gabo" del 1894, la dinastia Joseon e successivamente l'impero coreano iniziarono a scrivere tutti i documenti ufficiali in hangŭl. Sotto la direzione governativa venne discusso il corretto uso dell'alfabeto, ortografia compresa, fino a quando la Corea non venne annessa dal Giappone nel 1910.
Il governatorato giapponese optò per un sistema di scrittura misto hanja-hangŭl, concettualmente simile al sistema di scrittura giapponese. Il governo rivide le regole di ortografia - allora relativamente fonemiche - nel 1911, nel 1921 e nel 1930.
Nel 1933 la Hangul Society (fondata da Ju Si-gyeong) annunciò una proposta per una riforma dell'ortografia in senso morfo-fonemico, tale riforma divenne la base delle ortografie contemporanee adottate in Corea del Nord e in Corea del Sud, che rividero successivamente le loro ortografie dopo la separazione.
Il testo guida per l'ortografia dello hangŭl è lo Hangeul machumbeop, la cui ultima revisione in Corea del Sud è stata pubblicata nel 1988 dal locale ministero dell'educazione.
Durante il periodo coloniale giapponese vennero usati gli hanja per le radici lessicali (sostantivi e verbi) e lo hangŭl per le particelle grammaticali, similmente a come katakana, hiragana e kanji sono usati nel giapponese. Oggi gli hanja sono usciti completamente dall'uso in Corea del Nord e in Corea del Sud il loro uso è limitato ad alcuni nomi propri e alla disambiguazione di parole omofone.
Nello hangŭl vengono usati anche i numeri arabi, come ad esempio nelle date 2006년 2월 24일 (24 febbraio 2006).
L'alfabeto latino - e occasionalmente altri alfabeti - possono essere usati a scopo illustrativo o per rappresentare parole straniere non ancora pienamente assimilate nella lingua coreana.
Lo hangŭl può essere scritto sia orizzontalmente che verticalmente. La direzione tradizionale è quella del cinese, dall'alto in basso e da destra a sinistra. La scrittura orizzontale nello stile dell'alfabeto latino fu promossa da Ju Si-gyeong e divenne quella largamente preferita.
Nello Hunminjeongeum i caratteri dello hangŭl erano scritti con linee angolari di pari spessore e senza grazie. Questo stile è quello usato nei libri pubblicati fino al 1900 circa ed è oggigiorno usato nelle incisioni su pietra (ad esempio per le statue).
Nel corso dei secoli venne ad evolversi uno stile di calligrafia del tipo a pennello e inchiostro che faceva ricorso alle stesse linee e agli stessi angoli della calligrafia cinese. Questo stile è detto myeongjo, dal nome della dinastia cinese Ming, ed è quello usato oggi in libri, giornali riviste e font per computer (ad esempio il Batang, 바탕 e il Gungsuh, 궁서).
Uno stile senza grazie è tornato in uso con la scrittura a penna ed è generalmente lo stile usato dai browser web.
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