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in anatomia, organo che occupa gran parte della cavità orale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La lingua (lat. lingua) è un organo che occupa gran parte della cavità orale.
Lingua | |
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Lingua umana | |
Anatomia del Gray | (EN) Pagina 1125 |
Arteria | arteria linguale e arteria faringea ascendente |
Vena | vena linguale |
Identificatori | |
MeSH | A03.556.500.885 e A14.549.885 |
TA | A05.1.04.001 |
FMA | 54640 |
Costituisce la parete anteriore dell'orofaringe. La sua superficie dorsale costituita dalla mucosa linguale è convessa in ogni direzione ed è distinguibile in due parti, diverse sia per aspetto sia per origine embriologica, dette corpo e radice della lingua, o porzione orale e porzione faringea. Esse sono divise da un solco a V rovesciata detto solco terminale, il cui apice costituisce una piccola cavità detta fondo cieco. È collegata posteriormente a un piccolo osso chiamato ioide e anteriormente a un piccolo e sottile filamento detto frenulo o filetto. La lingua è dotata di papille gustative, ed è, appunto, il principale organo del gusto. Essa svolge la funzione di impastare il cibo con la saliva e di spingerlo sotto i denti affinché venga triturato, e quindi spinto giù per l'esofago.
Il corpo della lingua costituisce i 2/3 del suo volume, è diviso longitudinalmente dal solco mediano, che origina posteriormente all'apice della lingua e termina anteriormente al solco terminale, presso il foro cieco. A bocca chiusa, la superficie inferiore del corpo della lingua è a contatto con il pavimento della bocca, l'apice con gli incisivi superiori, i margini laterali con le arcate gengivali e la superficie superiore con il palato duro e con il palato molle. La superficie dorsale è ricoperta dall'induito, una patina biancastra trasparente costituita dal precipitato contro il palato delle esalazioni dello stomaco attraverso l'esofago. Il colore, lo spessore, la consistenza e l'asportabilità dell'induito danno luogo a indicazioni sullo stato della funzione digestiva. Sulla superficie superiore della lingua, anteriormente all'arco palatoglosso e posteriormente al solco terminale vi è un'area in cui sono presenti 4-6 pliche mucose che costituiscono i residui delle papille foliate, presenti e funzionali in molti animali, ma non nell'uomo. Le papille gustative si distinguono in filiformi (che non hanno funzione gustativa vera e propria), che appaiono sotto forma di una diffusa e minuscola punteggiatura, sono diffuse su tutta la superficie dorsale del corpo della lingua, in particolare presso l'apice, papille fungiformi, piccole, in rilievo e tondeggianti, meno numerose delle filiformi e distribuite anch'esse su tutta la superficie, papille circumvallate, più rilevate e tondeggianti delle altre, disposte solo lungo il solco terminale e papille foliate, poste ai lati della lingua. La mucosa della superficie inferiore è di colore rosso e di consistenza viscida. Due escrescenze mucose, dette pliche fimbriate, originano posteriormente e lateralmente alla base della lingua e si dirigono antero-medialmente definendo una zona triangolare. Medialmente a queste, superficialmente e seguendo il loro decorso, si diramano le due vene linguali profonde. Il frenulo linguale collega invece la superficie inferiore della lingua con il pavimento della bocca. Lateralmente, presso la sua base, sono collocate le due papille sottolinguali da dove sboccano, mediante un orifizio, i dotti delle ghiandole sottomandibolari. Gli orifizi delle ghiandole sottolinguali sono invece numerosi e collocati postero-lateralmente rispetto a quelli delle sottomandibolari.
La radice della lingua comprende la parte posteriore della lingua, cioè quella compresa anteriormente tra gli archi palatoglossi e posteriormente tra gli archi palatofaringei. La sua superficie presenta rilievi vagamente tondeggianti che costituiscono la sporgenza di noduli linfatici immersi nella lamina propria della mucosa linguale; l'insieme dei noduli linfatici costituisce la tonsilla linguale. Sull'apice di ciascun nodulo sboccano i dotti di ghiandole tubulo-acinose. Postero-lateralmente alla tonsilla linguale vi sono le due tonsille palatine, lunghe circa 1 cm, alloggiate in spazi tra l'arco palatoglosso e il palatofaringeo, detti fosse palatine. Posteriormente e inferiormente alla tonsilla linguale vi è una plica di cartilagine elastica, l'epiglottide, che presenta due pieghe glossoepiglottiche laterali e una mediana.
La mucosa della superficie dorsale è più spessa e aderente di quella della superficie ventrale, è inoltre irregolare per la presenza di numerosi rilievi di 1 – 2 mm detti papille, suddivisibili in quattro tipi:
La radice è rivestita da un epitelio squamoso molle, che in corrispondenza dei rilievi mammellonati (sottostanti accumuli di tessuto linfoide), si invagina a formare le cripte tonsillari della tonsilla linguale. In fondo a queste cripte le ghiandole di Weber, ghiandole salivari a secrezione mucosa ricche di lisozima (glicoproteina ad azione battericida).
La lingua compie le sue prime fasi di sviluppo durante la quarta e quinta settimana. I 2/3 anteriori originano da tre rilievi o tubercoli che si costituiscono dalla proliferazione del mesenchima sottostante il rivestimento entodermico del primo arco branchiale. Tali tubercoli si fondono in un unico corpo; questo fa salienza sulla superficie ventrale della porzione di faringe primitiva che resta inglobata all'interno del primo arco branchiale e che andrà a formare il pavimento della cavità orale definitiva. Il terzo posteriore della lingua, la radice, si sviluppa da un singolo tubercolo, la copula, che deriva principalmente dal mesenchima del secondo arco branchiale. La radice ben presto si salda con la porzione anteriore, lungo la linea di fusione va a formarsi il solco terminale o V linguale; dal cui vertice una gemma epiteliale cordonale si affonda per dare luogo all'abbozzo della tiroide e del dotto tireoglosso. Durante la sesta e settima settimana la lingua aumenta di volume e si spinge in alto nelle primitive fosse nasali, nell'ottava settimana essa rientra nella cavità orale e contemporaneamente i processi palatini si saldano tra loro lungo la linea mediana realizzando la separazione tra cavità orale e nasale. Dagli archi branchiali derivano solo la componente connettivale ed epiteliale, i muscoli linguali derivano dai somiti occipitali i cui mioblasti, migrando nella lingua, portano con loro le fibre dell'ipoglosso da cui sono innervate.
È costituito dalla muscolatura estrinseca e da quella intrinseca.
Tutti i fasci intrinseci originano e terminano nel contesto dell'organo, e in parte sono ancorati allo scheletro fibroso della lingua. Grazie a tale muscolatura la lingua può accorciarsi, ispessirsi e appiattirsi.
L'apporto ematico arterioso è garantito dall'arteria linguale, mentre il deflusso venoso dalla vena linguale. L'innervazione è fornita da cinque paia di nervi cranici e precisamente dal nervo ipoglosso, dal nervo linguale, dal nervo intermedio di Wrisberg (ramo del nervo faciale), dal nervo glossofaringeo e dal nervo vago. Molte fibre nervose si uniscono tra loro per entrare sotto forma di nervo linguale a contatto con la lingua, però in realtà questo nervo è composto dall'unione di fibre del trigemino e del facciale.
Il nervo trigemino (V nervo cranico) si occupa della sensibilità esterocettiva della parte del corpo linguale, come si occupa di tutta la sensibilità propriocettiva di corpo e base linguale. Il nervo facciale (VII nervo cranico) invece è responsabile della sensibilità gustativa della porzione anteriore al solco terminale della lingua. Il nervo glossofaringeo (IX nervo cranico) raccoglie la sensibilità dalle papille gustative poste sul solco terminale (punto di passaggio tra corpo e radice linguale) e dalla zona posteriore. Il nervo vago (X nervo cranico) trasporta le informazioni della sensibilità gustativa della parte posteriore della lingua, vicino all'epiglottide. Il nervo ipoglosso (XII nervo cranico) si occupa dell'innervazione motoria della lingua.
La nostra sensibilità gustativa ci permette di percepire:
Le sensazioni di gusto sono recepite dai calici (o bottoni) gustativi, costituiti da cellule epiteliali modificate chiamate cellule gustative.
Le cellule gustative hanno una vita media di circa una decina di giorni, quindi sono soggette a un continuo ricambio. Il loro compito è quello di analizzare la natura delle varie sostanze presenti nel cibo dopo che sono state disciolte nella saliva. Il contatto con differenti sostanze genera impulsi differenti che raggiungono il cervello, dove vengono percepiti e riconosciuti i sapori.
I calici gustativi sono localizzati in 3 dei 4 tipi di papille linguali:
mentre non sono presenti nelle Papille filiformi, che hanno funzione meccanica, trattengono il cibo, e non hanno calici gustativi.
I calici gustativi rispondono a tutti i tipi di sapori, ma in maniera differente l'uno dall'altro, sicché ad esempio ci saranno calici che reagiscono fortemente al salato, e più debolmente agli altri, e altri che si comporteranno in maniera differente.
Un tempo si credeva che le papille gustative che si trovano nelle diverse zone fossero differenti le une dalle altre, mentre oggi è noto che ogni sapore è diffuso in tutta la lingua. La credenza che esse siano concentrate in zone particolari deriva da una cattiva traduzione di uno psicologo di Harvard (Edwin G. Boring) di un articolo in tedesco del 1901. La sensibilità ai sapori è diffusa in tutta la lingua e anche in altre parti della bocca, come l'epiglottide e il palato molle.
Le informazioni sono veicolate al nervo faciale (VII paio di nervi cranici) con la corda del timpano. La sensibilità gustativa viene inoltre raccolta dal glossofaringeo e dal vago e viene trasportata al nucleo del tratto solitario e al nucleo ventro postero mediale del talamo, zona in genere di pertinenza trigeminale.
La lingua si muove per mezzo di due sistemi di muscolatura: quella "estrinseca" e quella "intrinseca". La prima comprende tutti i muscoli "al di fuori" dell'organo in questione, mentre la seconda viene spesso definita come muscolatura propria (o interna) della lingua. La lingua è ricchissima di capillari e terminazioni nervose ed è per questo molto sensibile. Talvolta può capitare di mordersi la lingua e, data la sua sensibilità, il cosiddetto "morso sulla lingua" è particolarmente doloroso.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 17668 · LCCN (EN) sh85135992 · GND (DE) 4134301-3 · BNF (FR) cb12048043g (data) · J9U (EN, HE) 987007541472405171 · NDL (EN, JA) 00575355 |
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