Giardino giapponese
giardino tradizionale giapponese / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il giardino giapponese (日本庭園?, nihon teien) è un giardino tradizionale il cui progetto è basato sull'estetica e le idee filosofiche giapponesi, evitando ornamenti artificiali e sottolineando vedute naturali. Piante e materiali invecchiati dal tempo sono generalmente usati dai progettisti dei giardini per suggerire antiche e lontane vedute e per esprimere la fragilità dell'esistenza così come l'inarrestabile avanzata del tempo.[1]
Per secoli i giardini giapponesi si sono sviluppati sotto l'influenza dei giardini cinesi, ma a partire dal Periodo Heian i progettisti di giardini giapponesi cominciarono a sviluppare i loro stili, basati su materiali della cultura giapponese. Durante il periodo Edo, dal XVII al XIX secolo, il giardino giapponese raggiunge il suo massimo livello e cristallizzò le sue forme in aspetti distinti, in particolare nello stile cosiddetto kaiyū shiki (回遊式庭園? "stile passeggiata") caratterizzato da una forte complessità compositivi e diffuso fra i giardini laici. Successivamente, a partire dalla fine del XIX secolo, i giardini giapponesi hanno iniziato a modellarsi fondendosi con le influenze occidentali.
I giardini laici degli imperatori e nobili sono stati progettati per la ricreazione e il piacere estetico, mentre i giardini religiosi di templi buddhisti sono stati progettati per la contemplazione e la discussione filosofica, in particolare con riferimento al mappō; una terza categoria intermedia è costituita dai giardini delle case per la cerimonia del tè. La credenza popolare per cui i giardini giapponesi servano per la meditazione è errata, dato che le pratiche ascetiche buddhiste si svolgono sempre al chiuso in specifici edifici chiamati zendō (禅堂?) e mai all'aperto[2].