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Le ghiandole accessorie bulbouretrali (o di Cowper), dette anche ghiandole ampollari, bulbari, subtrigonali o bulbomembranose, sono due notevoli ghiandole parauretrali situate alla radice del corpo spugnoso dell'uretra, presso il bulbo uretrale di Kobelt. I loro dotti parauretrali attraversano i muscoli uretrali e bulboglandulare per poi sboccare nell'ampolla uretrale, all'inizio dell'uretra bulbare.[1][2][3][4]
Queste ghiandole appartengono al sistema di Cowper, di cui rappresentano le due strutture più rilevanti, nonché alle ghiandole parauretrali accessorie dell'apparato urogenitale; il loro diametro verticale ammonta in media a 13 mm, e la forma è lobulata.[5][6][7][8] Costituite da un complesso (cluster) "a corallo ramificato" di circa 40 ghiandole otricolari bulbouretrali e dotti, svolgono un importante ruolo nella produzione del liquido preseminale, nonché dell'antigene prostatico specifico (PSA) e di un potente secreto protettivo, il fattore antimicrobico di Cowper, che difende e sfiamma l'uretra maschile.[1][2][3][9][10][11]
In alcune specie di scimmia queste ghiandole sono solo vestigiali, e la loro funzione è stata sostituita dalle ghiandole coagulanti dell'uretra (nell'uomo corrispondono alla ghiandola parauretrale di Winslow - Duverney o antiprostata).[12][13][14][15]
Le ghiandole accessorie bulbouretrali sono anche indicate come ghiandole subtrigonali (dal trigono urogenitale), bulbomembranose o bulbari (dall'omonimo segmento uretrale) e ampollari (dall'ampolla uretrale; da non confondersi con le omonime ghiandole dell'uretra prostatica). Raramente, si può trovare la dizione ghiandole maggiori di Cowper.[1][2]
Le ghiandole bulbouretrali nel loro complesso sono state studiate dell'anatomista inglese William Cowper. La distinzione delle ghiandole accessorie risale però al secolo successivo, e non è contraddistinta da un eponimo specifico.[16]
Esistono numerose classificazioni possibili per queste ghiandole uretrali:
Le ghiandole accessorie bulbouretrali sono collocate in uno stroma fibromuscolare alla base del corpo spugnoso uretrale, nella regione periuretrale del pene; si trovano ai lati del bulbo uretrale di Kobelt, presso i crura penis che da esso si dipartono verso il pube.[1][2][6][25] Sono avvolte da due piccoli muscoli di forma anulare, disposti in modo concentrico ai due lati del bulbo penieno: il muscolo uretrale e il muscolo bulboglandulare (chiamato anche muscolo compressore delle ghiandole di Cowper).[6][26][27][28] Riversano il proprio secreto a livello dell'uretra bulbare, nella testa anteriore dell'ampolla uretrale (spesso presso la cresta del bulbo uretrale, un omologo della cresta principale dell'uretra prostatica), grazie ad un sistema di circa 40 dotti parauretrali, riuniti in circa 10 dotti maggiori paralleli e lunghi fino a 2 cm.[29][30][16][7][31]
Le ghiandole accessorie sono sensibilmente più grandi di quelle diaframmatiche. In media, nel giovane il loro diametro verticale (altezza) ammonta a 13 mm; le misurazione svolte mostrano tuttavia dati molto variabili, con minimi di 9 mm e massimi di 16 mm.[5][6][7][29][21][32][33][8][34] Il diametro verticale è invece minore, poiché queste ghiandole hanno una forma allungata: in media ammonta a 10 mm, ma è di fatto variabile tra 7 mm e 14 mm.[5][6][7][33][8][34] Srotolando le ghiandole, la loro lunghezza può raggiungere i 18 cm.[35][36][6] Nell'anziano tendono ad essere più voluminose, a causa del naturale processo di ingrandimento cui le ghiandole sono sottoposte; non è inoltre raro osservare fenomeni di iperplasia, paragonabili a quelli che coinvolgono la prostata, ma meno frequenti.[5][21][33][32]
I dotti parauretrali accessori sono più numerosi di quelli diaframmatici, ma meno lunghi e consistenti. Superato il parenchima della ghiandola, si riuniscono in circa 10 dotti maggiori dal diametro di circa 6 mm e lunghi fino a 2 cm, che perforano il muscolo uretrale e bulboglandulare per emergere nella faccia inferiore dell'ampolla uretrale, presso gli orifizi dei dotti di Cowper e la cresta del bulbo.[29][30][16]
Poiché queste ghiandole sono fortemente lobulate verso l'alto (ove si sviluppa il lobo apicale), la loro forma è spesso paragonata ad una pera.[1][2]
Ogni ghiandola bulbouretrale è avvolta da una capsula fibroelastica quasi sferica, nota come capsula bulbouretrale, paragonabile a quella che avvolge la prostata e con funzione protettiva. È interamente composta di fibre muscolari scheletriche: sono le stesse fibre che formano i muscoli uretrale e bulboglandulare.[37][38][20] L'epitelio prevalente che costituisce le ghiandole varia da cubico semplice a colonnare semplice.[29][30][16] Dalla capsula partono dei setti rigidi che delineano decine di zone, attraversate dai tubuli e dai dotti parauretrali, ognuna delle quali contiene una singola ghiandola otricolare (cisterna).[22][39][40] Si possono definire le ghiandole accessorie come strutture composite, costituite da grappoli (cluster) di ghiandole otricolari bulbouretrali, ognuna delle quali è contenuta in una regione delineata dai setti.[22][39][41]
Ciascuna delle quattro ghiandole bulbouretrali principali presenta una struttura complessa e composita, paragonabile a quella della prostata (sebbene più semplificata e in scala ridotta). Pertanto, è possibile distinguere alcune aree di rilievo:
Sebbene questa classificazione sia poco utilizzata, è possibile individuare quattro lobi prevalenti in ognuna delle quattro ghiandole di Cowper principali. Ogni lobo è determinato dalla diversa collocazione delle ghiandole otricolari, che delineano le seguenti porzioni:
Nel denso stroma fibromuscolare di ogni ghiandola si collocano numerose ghiandole parauretrali mucose, di ridotte dimensioni (circa 1 mm di diametro per 2 mm di altezza), chiamate ghiandole tubulo-otricolari bulbouretrali, o semplicemente ghiandole otricolari bulbouretrali. Appartengono alla categoria della ghiandole tubulo-otricolari ramificate, e la loro struttura è simile a quella delle ghiandole otricolari prostatiche e vescicolari, o delle ghiandole otricolari minori (presso l'utricolo prostatico), benché siano più piccole.[51][52][43] La loro forma è nel complesso irregolarmente conica, a base periferica e apice rivolto verso l'uretra; si apre in direzione anticaudale.[53][39][54]
Il numero di queste ghiandole è variabile; in genere, nel giovane le due ghiandole accessorie presentano un sistema ramificato e labirintico di circa 40 dotti e ghiandole periuretrali.[29][30][16][7][31] Questo dato è comunque molto variabile da un individuo all'altro, passando da uomini in cui ammonta a circa 30 ad altri in cui supera le 60 unità.[29][30][16] Nell'anziano il numero delle ghiandole otricolari e dei relativi condotti tende a crescere, poiché le ghiandole bulbouretrali aumentano di volume e sono spesso soggette a fenomeni di iperplasia, con formazione di corpi amilacei (proprio come accade per la prostata).[22][39][55][40]
Una caratteristica delle ghiandole otricolari bulbouretrali è che sono collegate fra loro da un complesso sistema di molti tubuli cavi, chiamati anche dotti minori, che formano una struttura fortemente ramificata e labirintica, paragonata da alcuni manuali ad un albero dai molti rami o ad un corallo.[56][22][39] Ciascuna ghiandola è in realtà una struttura composita (lobulo), costituita da decine di microlobuli provvisti di minuscole papille, che riversano il proprio secreto in tanti piccoli tubuli che confluiscono nei più grandi condotti: i diverticoli tubulari od otricolari, dotti parauretrali, uno per ciascuna ghiandola.[22][39][29] Questi canali corrispondono di fatto ai tubuli maggiori o dotti pre-eiaculatori, che attraversano il parenchima della ghiandola (cioè la zona periferica) fino all'esterno.[22][39][57] Qui i dotti preseminali si riuniscono in circa 10 canali maggiori (5 per ciascuna ghiandola), che attraversano il muscolo uretrale e il muscolo bulboglandulare, proseguendo nella regione periuretrale fino a sboccare mediante orifizi ampollari.[55][30][40] Indipendentemente dalla ghiandola, il lume dei dotti periuretrali ha un'ampiezza molto variabile, mentre il contorno è irregolare.[22][39][31]
I microlobuli sono costituiti da epitelio cilindrico, semplice o pseudostratificato, e sono avvolti da un plesso di capillari; soprattutto negli anziani, possono contenere aggregati di colloide di natura iperplastica, noti come corpi amilacei.[22][39][55][40] Le cellule che li compongono hanno grandi nuclei basali sferici, e nella porzione apicale si ritrovano vescicole secretorie; tra le cellule secernenti, si trovano cellule neuroendocrine e adenomeri aberranti.[22][39][55][40] I piccoli tubuli che si dipartono dai microlobuli sono rivestiti da un singolo strato di cellule epiteliali, di tessuto cilindrico semplice, mentre i dotti parauretrali di Cowper in cui essi confluiscono (diverticoli otricolari) sono costituiti da epitelio cilindrico a più strati; si evidenzia un duplice strato di cellule: cubiche nella porzione basale e cilindriche in quella laminare.[22][39][55][40] Ciascun lobulo è inoltre circondato da una sottile membrana fibrosa nota come capsula lobulare bulbouretrale, mentre i dotti bulbouretrali sono avvolti da un sottile strato di epitelio ghiandolare colonnare, fintanto che attraversano lo stroma fibromuscolare interno.[51][57][58] I canali maggiori sono inoltre rivestiti da uno strato aggiuntivo di epitelio laminare semplice, con funzione protettiva.[22][57][58]
I dotti delle ghiandole accessorie si riuniscono in una media di 10 canali preseminali maggiori (di norma 5 per ciascuna ghiandola, benché il loro numero possa variare da 1 a 10). Questi canali accessori sono relativamente ampi (circa 6 mm) e piuttosto lunghi (fino a 2 cm), poiché devono attraversare i muscoli uretrale e bulboglandulare, entro il corpo spugnoso, fino a sboccare nella faccia inferiore dell'ampolla uretrale.[29][30][16]
Gli orifizi dei dotti bulbouretrali sono spesso collocati in prossimità della cresta del bulbo o ai suoi lati, disposti simmetricamente come accade per molti dotti prostatici, ma potrebbero anche affiorare in modo disordinato lungo tutto il pavimento del calice uretrale.[22][39][55][40] L'entità e la funzione di questa cresta uretrale, comunque, sono molto variabili da un individuo all'altro, e pertanto lo è anche la collocazione degli orifizi dei dotti di Cowper accessori; di norma si riscontrano 5 orifizi per ciascun lato della plica.[59][60][61]
Le ghiandole accessorie, come tutte le ghiandole del sistema di Cowper, contribuiscono a produrre parte del liquido preseminale (detto anche pre-eiaculazione o liquido di Cowper - Littré).[62][37][63] Questo secreto viene emesso durante la fase di eccitazione, e il suo volume è paragonabile a quello dello sperma, benché estremamente variabile da un individuo all'altro (da 0,5 ml a 14 ml, con una media di 2 - 5 ml) .[64][37][63][65][66] Ha il compito di:
Fuori dallo stato di eccitazione, le ghiandole otricolari bulbouretrali (e di conseguenza le ghiandole accessorie stesse) svolgono la stessa funzione di tutte le ghiandole uretrali e parauretrali. Di conseguenza, le loro secrezioni (drenate costantemente attraverso i dotti parauretrali):
La presenza di un catetere nel maschio può limitare o impedire il naturale drenaggio del secreto delle ghiandole parauretrali, con il rischio di provocare infezioni (uretriti) che possono eventualmente ascendere attraverso i dotti parauretrali, fino ad infiammare le ghiandole stesse.[85][86][87][88][89][90] Viene inoltre limitato fortemente l'apporto del fattore antimicrobico di Cowper e delle sostanze protettive, con il rischio di lasciare l'epitelio uretrale scoperto verso fenomeni infettivi o infiammatori.[85][86][87][88][89][90]
Il fattore antimicrobico di Cowper fa parte delle secrezioni note come fattore antimicrobico dell'uretra maschile: si tratta di sostanze emesse da tutte le ghiandole uretrali e periuretrali, sia costantemente sia attraverso le secrezioni sessuali, volte a proteggere e sfiammare l'uretra maschile.[91][92][93][94][95]
Le analisi effettuate sulle secrezioni di natura non sessuale hanno mostrato la presenza di questi elementi:
Zinco, magnesio, fosforo, rame e acido ialuronico sono presenti in tutte le ghiandole uretrali, mentre l'acido sialico e il potassio si possono ritrovare (in quantità apprezzabili) solo nel fattore antimicrobico prostatico e vescicolare.[91][92][93][94][95]
La porzione di secretio ex libidine prodotta dalle ghiandole bulbouretrali mostra in linea di massima le stesse componenti della secrezione costante (riportate nel paragrafo precedente), con alcune differenze in composizione e quantità:
Il principale motivo di queste differenze va ricercato nel fatto che il rapporto comporta un elevato rischio di infezioni delle vie urinarie, a causa dei possibili traumi cui l'uretra è sottoposta e, soprattutto, del rischio di una trasmissione batterica: questo è molto evidente nel sesso femminile (la cui uretra non secerne alcun fattore antimicrobico), per cui l'infezione urinaria più comune è proprio la cistite postcoitale.[113][114][115][116] Per contrastare il pericolo di infezioni, l'uretra maschile si avvale dunque del secreto emesso dalle ghiandole uretrali, le cui componenti aumentano in quantità e qualità nella secretio ex libidine, proprio con lo scopo di contrastare un passaggio batterico e ridurre al minimo il rischio di infezioni durante e dopo il rapporto.[91][92][93][94][95] Gli studi dimostrano che l'efficacia antimicrobica e antinfiammatoria di questo secreto perdura per diverse ore dopo la sua emissione (fino a 24 ore in casi particolari), con un picco di attività nei minuti successivi all'espulsione e un effetto apprezzabile della durata di 4 - 6 ore.[99][117][118][119]
Un'altra importante funzione svolta dalle ghiandole di Cowper nel loro complesso è l'emissione di un secreto riepitelizzante; ancora una volta, si tratta di una sostanza emessa da tutte le ghiandole uretrali e periuretrali, costantemente o con le secrezioni sessuali, volta a proteggere l'uretra maschile. Oltre a salvaguardare il delicato pavimento uretrale dall'acidità delle urine (sia depositando un velo protettivo, sia grazie al proprio pH basico) queste sostanze sfiammano l'uretra e accelerano o favoriscono i processi di guarigione e cicatrizzazione delle ferite alla mucosa.[76][77][78][79][80]
La composizione del fattore riepitelizzante non varia particolarmente dalle secrezioni costanti al liquido di Cowper - Littré; include questi elementi:
Nel liquido di Cowper - Littré si possono rinvenire anche altri elementi, la cui funzione non può essere classificata secondo i precedenti criteri:
Il fluido di Cowper - Littré, prodotto nel suo complesso da numerosissime ghiandole uretrali accessorie dislocate lungo l'intera uretra, di norma non contiene naturalmente spermatozoi, tuttavia raccoglie quelli emessi con le precedenti eiaculazioni e non espulsi dall'uretra. Pertanto, una possibilità di causare gravidanza è improbabile ma non può essere assolutamente esclusa.[130][131][132][133]
Diversi studi hanno dimostrato la possibilità di questo fluido di veicolare infezioni sessualmente trasmissibili; in particolare, la sua probabilità di trasmettere il virus dell'HIV sembra perfino superiore a quella del liquido seminale vero e proprio.[134][135][133] Questo fenomeno potrebbe derivare dal fatto che il liquido preseminale, a differenza dello sperma, non presenti un significativo fattore antivirale, che secondo le ricerche potrebbe inibire anche l'HIV.[136][137][138][139]
Dal punto di vista clinico, tutte le ghiandole bulbouretrali sono significative per vari fenomeni di entità e incidenza molto variabili. Questi includono in particolare:
In generale, i fenomeni di iperplasia, cisti parauretrale e neoplasia delle ghiandole bulbouretrali sono più rari rispetto a quelli della prostata, ma più comuni di quelli delle vescicole seminali. Al contrario, le vescicole seminali sono più soggette ad infiammazioni ed infezioni.[164][165][71]
La presenza del catetere urinario aumenta fortemente il rischio di infezioni, poiché ostruisce il drenaggio del secreto uretrale.[85][86][87][88][89][90] Viene inoltre limitato fortemente l'apporto del fattore antimicrobico di Cowper e delle sostanze protettive, con il rischio di lasciare l'epitelio uretrale scoperto verso fenomeni infettivi o infiammatori.[85][86][87][88][89][90] Inoltre, solo nel maschio sono estremamente frequenti i traumi iatrogeni dell'uretra e, conseguentemente, delle ghiandole uretrali e dei relativi dotti.[166][167][168][88]
I sintomi delle patologie a carico di queste ghiandole sono gli stessi di una uretrite o uretroprostatite, e includono:[169][170][171][145][30][172]
In caso di iperplasia o cisti parauretrale grave, o notevole rigonfiamento in seguito ad infezione o traumi (siringocele), le abnormi dimensioni delle ghiandole potrebbero impedire completamente la minzione (anche per conseguente stenosi uretrale) o la defecazione.[169][170][171][145]
Le ghiandole bulbouretrali sono presenti nella quasi totalità dei mammiferi, tuttavia la loro entità (e funzione) può variare in modo molto considerevole da un animale all'altro. Seguono alcuni esempi emblematici:
La funzione delle ghiandole bulbouretrali è identica a quella umana nella grande maggioranza dei mammiferi; esistono, tuttavia, alcune eccezioni:
In numerosi mammiferi, il muscolo uretrale e il muscolo bulboglandulare sono parte integrante dello sfintere uretrale esterno, e si caratterizzano per la struttura notevole e complessa; esempi emblematici sono lepri, cani, cervi, tori e cavalli.[190][27][26] In altri mammiferi, per contro, si sono ridotti a semplici vestigia: ne è un esempio lo scimpanzé.[35][183] Nell'uomo questi muscoli non sono particolarmente sviluppati, ma neanche vestigiali: la loro funzione è probabilmente quella di avvolgere e proteggere le stesse ghiandole accessorie, costituendo una sorta di doppio anello - cuscinetto alla base del corpo spugnoso uretrale.[191][192][193]
Alcuni manuali propongono un'omologia tra le ghiandole accessorie di Cowper e alcune delle ghiandole vaginali nella femmina, in particolare:
Si tende a privilegiare l'omologia con le ghiandole di Bartolino, poiché derivano dalla stessa porzione del seno urogenitale che origina le stesse ghiandole accessorie di Cowper.[200][201][195]
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