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ghiandole parauretrali situate nel diaframma urogenitale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le ghiandole diaframmatiche bulbouretrali (o di Cowper), dette anche ghiandole uretraciniche, trigonali o membranose, sono due notevoli ghiandole parauretrali situate nel diaframma urogenitale, ai lati dell'uretra membranosa; i loro dotti parauretrali attraversano il diaframma e sboccano nell'ampolla uretrale, all'inizio dell'uretra bulbare.[1][2][3][4]
Queste ghiandole appartengono al sistema di Cowper, di cui rappresentano le due strutture più rilevanti dopo le ghiandole accessorie, nonché alle ghiandole parauretrali accessorie dell'apparato urogenitale; il loro diametro ammonta in media a 10 mm, e la forma è lobulata.[5][6][7][8] Costituite da grappoli (cluster) "a corallo ramificato" di ghiandole otricolari bulbouretrali, svolgono un importante ruolo nella produzione del liquido preseminale, nonché dell'antigene prostatico specifico (PSA) e di un potente secreto protettivo, il fattore antimicrobico di Cowper, che difende e sfiamma l'uretra maschile.[1][2][4][9][10][11]
Nei cervi e nei suini, queste ghiandole sono estremamente voluminose e sviluppate, contribuendo anche all'eiaculazione.[12][13][14]
Le ghiandole diaframmatiche bulbouretrali sono anche indicate come ghiandole trigonali (dal trigono urogenitale), membranose (dall'omonimo segmento uretrale) e uretraciniche (dalle fibre muscolari uretraciniche del diaframma urogenitale). Raramente, si può trovare la dizione ghiandole minori di Cowper.[1][2]
Le ghiandole bulbouretrali nel loro complesso sono state studiate dell'anatomista inglese William Cowper. La distinzione delle ghiandole diaframmatiche risale però al secolo successivo, e non è contraddistinta da un eponimo specifico.[15]
Esistono numerose classificazioni possibili per queste ghiandole uretrali:
Le ghiandole diaframmatiche bulbouretrali sono situate entro i foglietti germinali del diaframma urogenitale, su entrambi i lati dell'uretra membranosa, ad una distanza di 3 – 7 mm dalla stessa.[2][6][24] Sono comprese entro il muscolo compressore dell'uretra dello sfintere uretrale esterno, circondate dalle fibre muscolari uretraciniche del diaframma.[2][22][24] Sono in relazione lateralmente con il canale muscolare dell'uretra esterna, e nella parte mediana con il muscolo contralaterale dell'uretra.[25][26][27] Benché adiacenti alla sezione membranosa (ultimo tratto dell'uretra prossimale), riversano il proprio secreto solo a livello dell'uretra bulbare, nella testa anteriore dell'ampolla uretrale, grazie ad un sistema di circa 12 - 30 dotti parauretrali riuniti in 2 - 6 canali maggiori paralleli e lunghi in genere 2,5 – 4 cm (con apici di 4,5 cm).[8][15][24][28][29]
Le ghiandole diaframmatiche sono più piccole di quelle accessorie, ma le loro dimensioni risultano comunque considerevoli. In media, nel giovane il loro diametro ammonta a 10 mm (con un intervallo di riferimento pari 6 – 13 mm), mentre nell'anziano tende ad essere superiore, a causa del naturale processo di ingrandimento cui le ghiandole sono sottoposte.[5][6][7][8][22][23][28][30][31] Srotolando le ghiandole, la loro lunghezza può raggiungere i 12 cm.[7][12][14] Nell'anziano non è raro osservare fenomeni di iperplasia, paragonabili a quelli che coinvolgono la prostata, ma meno frequenti.[6][22][23][30]
I dotti parauretrali diaframmatici sono meno numerosi di quelli accessori, ma più lunghi e consistenti; superato il parenchima della ghiandola, si riuniscono in alcuni canali maggiori: da 1 a 3 per ciascuna ghiandola (in genere uno solo).[28][32][33] La loro lunghezza ammonta in genere a 2,5 – 4 cm, con una media di 3 cm e massimi di 4,5 cm; ciascun canale maggiore ha un diametro di 0,7 - 1,1 mm, e perfora il diaframma urogenitale emergendo nella faccia inferiore dell'ampolla uretrale, presso gli orifizi dei dotti di Cowper.[15][28][29]
Queste ghiandole sono paragonabili ad una piccola nocciola per forma e dimensioni, tuttavia, poiché la porzione superiore è lobulata verso l'alto (benché in modo meno evidente delle ghiandole accessorie), vengono talora assimilate ad una mela.[1][2][34]
Ogni ghiandola bulbouretrale è avvolta da una capsula fibroelastica quasi sferica, nota come capsula bulbouretrale, paragonabile a quella che avvolge la prostata e con funzione protettiva. È interamente composta di fibre muscolari scheletriche: sono le stesse fibre che formano lo sfintere uretrale esterno (nello specifico, le fibre uretraciniche del compressore dell'uretra).[33][35][36] L'epitelio prevalente che costituisce le ghiandole varia da cubico semplice a colonnare semplice.[15][28][29] Dalla capsula partono dei setti rigidi che delineano decine di zone, attraversate dai tubuli e dai dotti parauretrali, ognuna delle quali contiene una singola ghiandola otricolare (cisterna).[19][37][38] Si possono definire le ghiandole diaframmatiche come strutture composite, costituite da grappoli (cluster) di ghiandole otricolari bulbouretrali, ognuna delle quali è contenuta in una regione delineata dai setti.[19][37][39]
Ciascuna delle quattro ghiandole bulbouretrali principali presenta una struttura complessa e composita, paragonabile a quella della prostata (sebbene più semplificata e in scala ridotta). Pertanto, è possibile distinguere alcune aree di rilievo:
Sebbene questa classificazione sia poco utilizzata, è possibile individuare quattro lobi prevalenti in ognuna delle quattro ghiandole di Cowper principali. Ogni lobo è determinato dalla diversa collocazione delle ghiandole otricolari, che delineano le seguenti porzioni:
Nel denso stroma fibromuscolare di ogni ghiandola si collocano numerose ghiandole parauretrali mucose, di ridotte dimensioni (circa 1 mm di diametro per 2 mm di altezza), chiamate ghiandole tubulo-otricolari bulbouretrali, o semplicemente ghiandole otricolari bulbouretrali. Appartengono alla categoria della ghiandole tubulo-otricolari ramificate, e la loro struttura è simile a quella delle ghiandole otricolari prostatiche o vescicolari, o delle ghiandole otricolari minori (presso l'utricolo prostatico), benché siano più piccole.[41][49][50] La loro forma è nel complesso irregolarmente conica, a base periferica e apice rivolto verso l'uretra; si apre in direzione anticaudale.[37][51][52]
Il numero di queste ghiandole è variabile; in genere, nel giovane le due ghiandole diaframmatiche presentano un sistema ramificato e labirintico di 12 - 30 dotti e ghiandole periuretrali, con una media di 20.[8][15][24][28][29] Questo dato è comunque molto variabile da un individuo all'altro.[15][28][29] Nell'anziano il numero delle ghiandole otricolari e dei relativi condotti tende a crescere, poiché le ghiandole bulbouretrali aumentano di volume e sono spesso soggette a fenomeni di iperplasia, con formazione di corpi amilacei (proprio come accade per la prostata).[19][37][38][53]
Una caratteristica delle ghiandole otricolari bulbouretrali è che sono collegate fra loro da un complesso sistema di molti tubuli cavi, chiamati anche dotti minori, che formano una struttura fortemente ramificata e labirintica, paragonata da alcuni manuali ad un albero dai molti rami o ad un corallo.[19][37][54] Ciascuna ghiandola è in realtà una struttura composita (lobulo), costituita da decine di microlobuli provvisti di minuscole papille, che riversano il proprio secreto in tanti piccoli tubuli che confluiscono nei più grandi condotti: i diverticoli tubulari od otricolari, dotti parauretrali, uno per ciascuna ghiandola.[19][28][37] Questi canali corrispondono di fatto ai tubuli maggiori o dotti pre-eiaculatori, che attraversano il parenchima della ghiandola (cioè la zona periferica) fino all'esterno.[19][37][55] Qui i dotti preseminali si avvicinano e si riuniscono in 1 - 3 canali maggiori (fasci o coppi) per ciascuna ghiandola diaframmatica, che proseguono fino al punto in cui essi sboccano tramite gli orifizi ampollari.[29][38][53] Indipendentemente dalla ghiandola, il lume dei dotti periuretrali ha un'ampiezza molto variabile, mentre il contorno è irregolare.[19][24][37]
I microlobuli sono costituiti da epitelio cilindrico, semplice o pseudostratificato, e sono avvolti da un plesso di capillari; soprattutto negli anziani, possono contenere aggregati di colloide di natura iperplastica, noti come corpi amilacei.[19][37][38][53] Le cellule che li compongono hanno grandi nuclei basali sferici, e nella porzione apicale si ritrovano vescicole secretorie; tra le cellule secernenti, si trovano cellule neuroendocrine e adenomeri aberranti.[19][37][38][53] I piccoli tubuli che si dipartono dai microlobuli sono rivestiti da un singolo strato di cellule epiteliali, di tessuto cilindrico semplice, mentre i dotti parauretrali di Cowper in cui essi confluiscono (diverticoli otricolari) sono costituiti da epitelio cilindrico a più strati; si evidenzia un duplice strato di cellule: cubiche nella porzione basale e cilindriche in quella laminare.[19][37][38][53] Ciascun lobulo è inoltre circondato da una sottile membrana fibrosa nota come capsula lobulare bulbouretrale, mentre i dotti bulbouretrali sono avvolti da un sottile strato di epitelio ghiandolare colonnare, fintanto che attraversano lo stroma fibromuscolare interno.[49][55][56] I 2 - 6 canali maggiori sono inoltre rivestiti da uno strato aggiuntivo di epitelio laminare semplice, con funzione protettiva.[19][55][56]
I dotti delle ghiandole diaframmatiche si riuniscono in 2 - 6 canali maggiori (in genere uno solo per ogni ghiandola), dall'ampio lume (0,7 - 1,1 mm) e molto lunghi (in genere 2,5 – 4 cm e fino a 4,5 cm, con una media di circa 3 cm) poiché devono attraversare tutti i foglietti germinali del diaframma urogenitale, sbucando dalla sua faccia inferiore per poi sboccare all'inizio dell'ampolla uretrale.[15][28][29] Qui escono dal pavimento uretrale in modo simmetrico (ma disordinato) lungo la cervice dell'ampolla, riversando il proprio secreto nella faccia anteriore del calice uretrale.[15][28][29] Le lacune uretrali di Morgagni formate dai dotti di Cowper prendono il nome di orifizi dei dotti bulbouretrali; sono spesso più consistenti delle lacune circostanti, soprattutto quando i dotti giungono in coppi, cui conseguono lacune più voluminose.[57][58][59]
Nel caso siano presenti ghiandole bulbouretrali aberranti, i loro dotti tendono ad unirsi ai canali maggiori dei dotti diaframmatici, talora fondendosi con alcuni dotti per originare un tubulo di dimensioni maggiori.[34][39][60]
Le ghiandole diaframmatiche, come tutte le ghiandole del sistema di Cowper, contribuiscono a produrre parte del liquido preseminale (detto anche pre-eiaculazione o liquido di Cowper - Littré).[33][61][62] Questo secreto viene emesso durante la fase di eccitazione, e il suo volume è paragonabile a quello dello sperma, benché estremamente variabile da un individuo all'altro (da 0,5 ml a 14 ml, con una media di 2 - 5 ml).[33][62][63][64][65] Ha il compito di:
Fuori dallo stato di eccitazione, le ghiandole otricolari bulbouretrali (e di conseguenza le ghiandole diaframmatiche stesse) svolgono la stessa funzione di tutte le ghiandole uretrali e parauretrali. Di conseguenza, le loro secrezioni (drenate costantemente attraverso i dotti parauretrali):
La presenza di un catetere nel maschio può limitare o impedire il naturale drenaggio del secreto delle ghiandole parauretrali, con il rischio di provocare infezioni (uretriti) che possono eventualmente ascendere attraverso i dotti parauretrali, fino ad infiammare le ghiandole stesse.[84][85][86][87][88][89] Viene inoltre limitato fortemente l'apporto del fattore antimicrobico di Cowper e delle sostanze protettive, con il rischio di lasciare l'epitelio uretrale scoperto verso fenomeni infettivi o infiammatori.[84][85][86][87][88][89]
Il fattore antimicrobico di Cowper fa parte delle secrezioni note come fattore antimicrobico dell'uretra maschile: si tratta di sostanze emesse da tutte le ghiandole uretrali e periuretrali, sia costantemente sia attraverso le secrezioni sessuali, volte a proteggere e sfiammare l'uretra maschile.[90][91][92][93][94]
Le analisi effettuate sulle secrezioni di natura non sessuale hanno mostrato la presenza di questi elementi:
Zinco, magnesio, fosforo, rame e acido ialuronico sono presenti in tutte le ghiandole uretrali, mentre l'acido sialico e il potassio si possono ritrovare (in quantità apprezzabili) solo nel fattore antimicrobico prostatico e vescicolare.[90][91][92][93][94]
La porzione di secretio ex libidine prodotta dalle ghiandole bulbouretrali mostra in linea di massima le stesse componenti della secrezione costante (riportate nel paragrafo precedente), con alcune differenze in composizione e quantità:
Il principale motivo di queste differenze va ricercato nel fatto che il rapporto comporta un elevato rischio di infezioni delle vie urinarie, a causa dei possibili traumi cui l'uretra è sottoposta e, soprattutto, del rischio di una trasmissione batterica: questo è molto evidente nel sesso femminile (la cui uretra non secerne alcun fattore antimicrobico), per cui l'infezione urinaria più comune è proprio la cistite postcoitale.[112][113][114][115] Per contrastare il pericolo di infezioni, l'uretra maschile si avvale dunque del secreto emesso dalle ghiandole uretrali, le cui componenti aumentano in quantità e qualità nella secretio ex libidine, proprio con lo scopo di contrastare un passaggio batterico e ridurre al minimo il rischio di infezioni durante e dopo il rapporto.[90][91][92][93][94] Gli studi dimostrano che l'efficacia antimicrobica e antinfiammatoria di questo secreto perdura per diverse ore dopo la sua emissione (fino a 24 ore in casi particolari), con un picco di attività nei minuti successivi all'espulsione e un effetto apprezzabile della durata di 4 - 6 ore.[98][116][117][118]
Un'altra importante funzione svolta dalle ghiandole di Cowper nel loro complesso è l'emissione di un secreto riepitelizzante; ancora una volta, si tratta di una sostanza emessa da tutte le ghiandole uretrali e periuretrali, costantemente o con le secrezioni sessuali, volta a proteggere l'uretra maschile. Oltre a salvaguardare il delicato pavimento uretrale dall'acidità delle urine (sia depositando un velo protettivo, sia grazie al proprio pH basico) queste sostanze sfiammano l'uretra e accelerano o favoriscono i processi di guarigione e cicatrizzazione delle ferite alla mucosa.[75][76][77][78][79]
La composizione del fattore riepitelizzante non varia particolarmente dalle secrezioni costanti al liquido di Cowper - Littré; include questi elementi:
Nel liquido di Cowper - Littré si possono rinvenire anche altri elementi, la cui funzione non può essere classificata secondo i precedenti criteri:
Il fluido di Cowper - Littré, prodotto nel suo complesso da numerosissime ghiandole uretrali accessorie dislocate lungo l'intera uretra, di norma non contiene naturalmente spermatozoi, tuttavia raccoglie quelli emessi con le precedenti eiaculazioni e non espulsi dall'uretra. Pertanto, una possibilità di causare gravidanza è improbabile ma non può essere assolutamente esclusa.[129][130][131][132]
Diversi studi hanno dimostrato la possibilità di questo fluido di veicolare infezioni sessualmente trasmissibili; in particolare, la sua probabilità di trasmettere il virus dell'HIV sembra perfino superiore a quella del liquido seminale vero e proprio.[132][133][134] Questo fenomeno potrebbe derivare dal fatto che il liquido preseminale, a differenza dello sperma, non presenti un significativo fattore antivirale, che secondo le ricerche potrebbe inibire anche l'HIV.[135][136][137][138]
Dal punto di vista clinico, tutte le ghiandole bulbouretrali sono significative per vari fenomeni di entità e incidenza molto variabili. Questi includono in particolare:
In generale, i fenomeni di iperplasia, cisti parauretrale e neoplasia delle ghiandole bulbouretrali sono più rari rispetto a quelli della prostata, ma più comuni di quelli delle vescicole seminali. Al contrario, le vescicole seminali sono più soggette ad infiammazioni ed infezioni.[70][162][163]
La presenza del catetere urinario aumenta fortemente il rischio di infezioni, poiché ostruisce il drenaggio del secreto uretrale.[84][85][86][87][88][89] Viene inoltre limitato fortemente l'apporto del fattore antimicrobico di Cowper e delle sostanze protettive, con il rischio di lasciare l'epitelio uretrale scoperto verso fenomeni infettivi o infiammatori.[84][85][86][87][88][89] Inoltre, solo nel maschio sono estremamente frequenti i traumi iatrogeni dell'uretra e, conseguentemente, delle ghiandole uretrali e dei relativi dotti.[87][164][165][166]
I sintomi delle patologie a carico di queste ghiandole sono gli stessi di una uretrite o uretroprostatite, e includono:[29][32][167][168][169][170]
In caso di iperplasia o cisti parauretrale grave, o notevole rigonfiamento in seguito ad infezione o traumi (siringocele), le abnormi dimensioni delle ghiandole potrebbero impedire completamente la minzione (anche per conseguente stenosi uretrale) o la defecazione.[32][167][168][169]
Le ghiandole bulbouretrali sono presenti nella quasi totalità dei mammiferi, tuttavia la loro entità (e funzione) può variare in modo molto considerevole da un animale all'altro. Seguono alcuni esempi emblematici:
La funzione delle ghiandole bulbouretrali è identica a quella umana nella grande maggioranza dei mammiferi; esistono, tuttavia, alcune eccezioni:
Le ghiandole diaframmatiche di cervi e suini sono considerate tra le principali ghiandole parauretrali accessorie, e possiedono caratteristiche emblematiche, che le differenziano da quelle di molti altri mammiferi. Le ghiandole accessorie sono quattro, di dimensioni non molto diverse da quelle umane (con le dovute proporzioni). Si sottolineano le seguenti peculiarità delle ghiandole diaframmatiche: