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attrice italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Evelina Paoli, nome d'arte di Lina Vianello (Firenze, 30 marzo 1878 – Bologna, 28 dicembre 1974), è stata un'attrice italiana.
Nata nel 1878 in una famiglia della ricca borghesia fiorentina, Evelina Paoli iniziò la sua carriera teatrale alla fine dell'Ottocento, all'età di diciotto anni, nella compagnia di Achille Vitti, passando in seguito a quella del Teatro Fiorentini di Napoli, diretto all'epoca da Cesare Rossi ed Andrea Maggi. All'inizio del '900 entrò come attrice giovane nella compagnia di Eleonora Duse, con la quale fu in tournée nel periodo 1900-1902[1].
Nel 1904-1905 con la Compagnia di Mario Fumagalli. Tra le interpretazioni del periodo il ruolo di Angizia nella prima assoluta de La fiaccola sotto il moggio[2].
A fine 1905 entrò nella Compagnia Stabile Romana del Teatro Argentina di Roma diretta da Eduardo Boutet[3] rinunciando, con il marito Leone Papa, al contratto già firmato con Irma Gramatica[4]. A Ferruccio Garavaglia, ottenuta la direzione della Compagnia, venne affidato il compito di organizzare la nuova tragedia di Gabriele D'Annunzio, La nave, e a Evelina Paoli l'interpretazione della protagonista Basiliola[5][6].
Nel triennio 1909-1912 in ditta con Flavio Andò, anche direttore, e Antonio Gandusio con i quali formò la compagnia Andò-Paoli-Gandusio[7]. Nel 1912 prima attrice con Ruggero Ruggeri[8]. Nel 1913 prima attrice nella Compagnia dei grandi spettacoli diretta da Gualtiero Tumiati[9]. Nel 1914-1915 fondò una nuova compagnia con Alfredo De Antoni e Cesare Dondini, anche direttore. Il 16 giugno 1915 al Teatro Argentina di Roma venne ripresa La nave di Gabriele D'Annunzio che riscontrò molto successo nel clima antiaustriaco di quei giorni[10].
Si avvicinò al cinema a metà degli anni dieci, apparendo nei film Silvio Pellico di Livio Pavanelli (1915) e Il piacere di Amleto Palermi (1918).
Dopo il 1918 si ritirò dalle scene per motivi di salute e riprese a recitare nel 1930 al Teatro greco di Siracusa con Giovanna Scotto e Corrado Racca[11], poi con la compagnia di Lamberto Picasso (1932)[12], con la compagnia Merlini-Cimara-Tofano (1932-33), con la compagnia di Alfredo De Sanctis (1934-35)[13], con i Carri di Tespi del 1938[14] e del 1939[15].
Dal 1932 al 1948 il ritorno alle pellicole del periodo sonoro in brevi ruoli da anziana caratterista, tra le quali Hanno rapito un uomo di Gennaro Righelli (1938), Noi vivi di Goffredo Alessandrini (1942).
Vedova del regista Enrico Guazzoni, nel 1956 andò a vivere nella Casa di riposo per artisti drammatici Lyda Borelli di Bologna[16], dove morì nel 1974, all'età di novantasei anni, in seguito ad una trombosi cerebrale.
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