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architetto italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ettore Sottsass, detto Ettore Sottsass senior (Nave San Rocco, 12 aprile 1892 – Torino, 5 ottobre 1953), è stato un architetto italiano, padre del designer e architetto Ettore Sottsass.
Nato a Nave San Rocco nel 1892, dopo studi compiuti in Trentino e in Tirolo, dal 1912 al 1914 si stabilisce a Vienna, frequentando i corsi alla Scuola di architettura dell'Accademia di belle arti, sotto la guida dell'architetto Friedrich Ohmann[1].
Al termine della prima guerra mondiale rientra in Trentino[1]. Nei primi anni venti partecipa a concorsi promossi dalle amministrazioni civili per la ricostruzione postbellica e per i piccoli monumenti architettonici in onore dei caduti; aderisce al Circolo artistico tridentino e prende parte a varie esposizioni regionali[1]. Intanto esordisce professionalmente con numerose realizzazioni per edifici pubblici come il palazzo per un Consorzio del pubblico impiego e quello commissionato dalla cooperativa "Giovanni Prati" a Trento, entrambi del 1922-1923, e l'edificio comunale di Varena (provincia di Trento), del 1926, che rappresenta una delle opere più riuscite di Sottsass nel contesto locale[1]. Tra il 1928 e il 1931 esegue i progetti per il Municipio di Merano e per lo stabilimento balneare di Bolzano, collaborando con Willy Weyhenmeyer[1].
Si trasferisce a Torino a partire dal 1929[1]. Nel capoluogo piemontese Sottsass partecipa attivamente, con Giuseppe Pagano, Gino Levi-Montalcini, Ottorino Aloisio, Umberto Cuzzi e Giuseppe Gyra alla costituzione del nucleo regionale del MIAR (Movimento italiano per l'architettura razionale)[1]. Nel giugno del 1931 sottoscrive il manifesto La via Roma di Torino[1].
Intensa la partecipazione a concorsi nazionali di alto livello e la realizzazione di opere fondamentali come il Palazzo della Moda di Torino (1936-38) e la Colonia Torino di Marina di Massa (1938)[1].
Nel secondo dopoguerra l'attività professionale è caratterizzata da progetti destinati alla ricostruzione del Paese[1]. Questa fase vede il superamento dei criteri monumentalistici che avevano improntato le realizzazioni degli anni trenta, il recupero di riferimenti al contesto originale e una progettazione ispirata ai principi di massima essenzialità[1].
Con il figlio Ettore jr, anch'egli architetto, realizza alcuni progetti a partire dalla seconda metà degli anni quaranta[1]. Condivide con l'ingegner Pier Luigi Nervi la progettazione della sistemazione del complesso della Torino Esposizioni (ex Palazzo della Moda e delle Esposizioni, 1953)[1].
Muore a Torino nel 1953.[1]
Progetti principali[1]
Il fondo Ettore Sottsass sr[3] è conservato presso il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - MART. Archivio del '900.
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