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titolo della nobiltà esistente nei paesi europei Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Conte è un titolo nobiliare, diffuso in Europa, superiore al titolo di visconte e inferiore a quello di marchese. In età carolingia il titolo era usato per indicare genericamente un funzionario pubblico nella veste di governatore civile di un territorio, infatti, nelle fonti non è raro trovare indicati come comes anche aristocratici a cui era affidato il controllo di marche o ducati.
Conte | |
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Corona per il titolo nobiliare di conte in Spagna |
Comes (pl. comites) indicava inizialmente solo chi accompagna un altro (da “cum-eo”, cioè: “vado con”). Da questa radice latina deriva non solo la parola italiana “conte”, ma anche altre, fra cui “comizio”. Secondo il Glossarium mediae et infimae latinitatis del Du Cange (cfr. II, pp. 422-430), che a sua volta cita il Tillemont, negli ultimi tempi dell'impero di Augusto l'imperatore chiamò a palazzo alcuni senatori con il ruolo di consiglieri, funzionari o ministri. Dato che l'istituzione dell'impero non si era ancora consolidata e occorreva rispettare la suprema dignità del senato, li chiamò semplicemente Caesaris comites, cioè: “compagni dell'imperatore”. Questa terminologia restò anche nei secoli successivi per i funzionari imperiali: il ministro delle finanze, ad esempio, era detto comes sacrarum et privatarum elargitionum. Anche i consoli erano talvolta detti comites, non tanto perché erano in due, quanto perché in età imperiale erano anch'essi un'autorità subordinata all'imperatore.
Quando poi i funzionari imperiali erano inviati a reggere una provincia, erano detti comites di quella provincia per indicare che la governavano con l'autorità implicita nella funzione di “compagni dell'imperatore”. Il titolo feudale “conte” ha origine proprio da questa trasformazione, che, legando il titolo di comes al territorio, ne fece dimenticare il significato originario.
La corona comitale normale è formata da un cerchio d'oro gemmato, con 16 perle (nella blasonatura visibili soltanto 9 perle); troviamo anche altre corone comitali dette tollerate cioè con le perle disposte in fogge diverse[2].
Come spiegato nell'inserto a lato, il titolo deriva dal latino comes, comitis - pl. comites, letteralmente «compagno». Nell'antica Roma era un nome ufficiale usato dagli accompagnatori di alcuni magistrati. Dal III secolo in poi fu sempre più spesso usato per i funzionari imperiali. Nel IV secolo c'erano, ad esempio, un «conte della costa sassone» (comes litoris saxonici) che era il comandante militare addetto alla difesa contro i pirati sassoni, un «conte dell'Africa» (comes africae) e poi «un conte delle sacre elargizioni» (comes sacrarum largitionum), che era un ministro con varie mansioni finanziarie e di controllo. Nel IV secolo e nel V secolo i comes erano praticamente i comandanti generali di divisione, avendo a disposizione le truppe stanziate nelle diocesi dette appunto comitatensis.
Nel Medioevo erano insigniti del titolo quanti avevano seguito l'imperatore nelle sue battaglie e si erano distinti per qualche merito. Alcune famiglie reali preferirono il titolo di conte come titolo di sovrano che quello di re. Vi erano anche i comites palatini, «conti di palazzo», detti poi paladini (palatīnus → "paladino"), che prestavano servizio alla corte e alle dirette dipendenze del sovrano.
Il termine tedesco corrispondente a "conte" (Graf) era usato per indicare una vasta gamma di cariche differenti all'interno del Sacro Romano Impero, delle quali solo alcune equivalevano alle responsabilità e ai privilegi nobiliari del titolo di conte. In particolare, alcune di esse facevano diretto riferimento alla specifica tipologia di territorio amministrata dal feudatario (ad esempio la vicinanza a una foresta, una riserva di caccia, un castello o al fiume Reno).
Tedesco | Latino | Italiano | Commento/etimologia |
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Markgraf | Marchio | Marchese o Margravio[3] | Mark ("marca", terra di confine) + Graf |
Pfalzgraf | Comes palatii | Conte palatino | Pfalz ("palazzo", inteso come Palazzo imperiale) + Graf |
Reichsgraf | Comes imperii | Conte dell'Impero | Reich (inteso come Sacro Romano Impero) + Graf |
Landgraf | Comes | Conte o Langravio | Land ("paese") + Graf |
Freigraf | Comes liber | Libero Conte[4] | Frei ("libero", dotato dell'immediatezza) + Graf |
Gefürsteter Graf | Comes principali | Conte Principesco | Gefürsteter ("istituire un principato") + Graf |
Burggraf | Comes castelli | Burgravio | Burg ("castello", borgo) + Graf |
Altgraf | Comes vetus | Altgravio[5] | Alt ("vecchio", di antica nobiltà) + Graf |
Rheingraf | Comes Rheni | Renegravio | Rhein (il fiume Reno) + Graf |
Waldgraf | Comes sylvanus | Valgravio | Wald ("foresta") + Graf |
Wildgraf | Comes ferus | Vilgravio | Wild ("selvaggina") + Graf |
Raugraf | Comes hirsutus | Raugravio | Rau ("disabitato") + Graf |
Vizegraf | Vicecomes | Visconte | Vize (vice, sostituto) + Graf |
Il titolo di conte palatino deriva da quello di "Conte del Sacro Palazzo", ovvero del palazzo dei sovrani franchi, nel regno dei quali fu in uso sin dal VI secolo. La mansione del conte palatino era di giudicare tutte le cause giunte in appello al tribunale del sovrano, e portare poi a conoscenza del re soltanto quei giudizi che riteneva importanti.[6] A seguito della conquista del regno longobardo effettuata da Carlo Magno nel 773-774, cominciò a essere nominato un conte palatino a Pavia anche per il Regno d'Italia.[7] In principio vi era un solo conte palatino, ma la moltiplicazione dei regni costrinse alla creazione di più personalità con detta carica, inoltre, a partire da Ludovico il Pio se ne ricordano due contemporanei, Gebuino e Ruodberto, per il solo regno franco.[8] Il primo conte di palatino noto in Italia è un tale Echergo, riportato nell'812 a Pistoia, mentre nell'814 è invece attestato a Spoleto un certo Hebroardo.[9] Nel Regno dei Franchi Orientali c'era un conte palatino per ogni ducato, che fungeva da vicario dell'Imperatore, mentre nel Regno di Borgogna il conte palatino di Borgogna governava l'odierna Franca Contea. Infine, l'unico conte palatino a rimanere importante fu il Conte Palatino del Reno, che con la Bolla d'oro del 1356 divenne uno dei principi elettori. Il titolo era associato ad una delle più illustri cariche dell'alto medioevo, ma nel corso del basso medioevo assunse significati molto diversi da una nazione all'altra, infine, esso perse gradatamente d'importanza nei secoli fino a divenire, soprattutto nel XV secolo, una merce di scambio utilizzata dagli imperatori nei confronti dei propri vassalli per far cassa.[10] Secondo la leggenda, alla corte di Carlo Magno era il titolo attribuito ai suoi cavalieri più fidati, detti familiarmente, "paladini", con lieve corruzione linguistica.
Un conte del Sacro Romano Impero godeva della immediatezza imperiale, ovvero era vassallo diretto dell'Imperatore e titolare di un feudo sovrano (contea o signoria); egli poteva essere ammesso nel sub-collegio elettorale dei "Conti e Signori" (nel quale non tutti i conti dell'Impero erano ammessi), appartenente al Consiglio dei Principi, e come tale aveva il diritto di votare alla Dieta imperiale.
Il conte imperiale veniva allora iscritto in uno dei quattro consigli del collegio (Wetterau, Westfalia, Franconia, Svevia) ed esprimeva il proprio voto in modo collettivo con gli altri membri. Tale diritto diveniva, salvo revoca imperiale, ereditario. Tuttavia, poteva essere ammesso nel collegio anche un conte imperiale a titolo personale, cioè senza avere diritto all'ereditarietà della carica, anche in assenza di feudi sovrani, ma solo per meriti personali verso l'Impero. Per motivi ereditari potevano essere ammesse nel collegio anche famiglie titolari di feudi aventi essi stessi il diritto di voto. Un conte che non fosse un conte imperiale aveva solo un feudo secondario o mediato (Afterlehen) ed era soggetto a un Principe o a un Duca, quindi privo di sovranità effettiva.
A differenza del conte del Sacro Romano Impero, il conte principesco riceveva la propria nomina attraverso un preciso atto dell'Imperatore, a dimostrare che i propri antenati avevano ottenuto questo privilegio nell'Alto Medioevo. In particolare, è un conte elevato a Principe dell'impero, ma che esercita di fatto solo la sovranità su una contea o una signoria sovrana.
Un Landgraf (in olandese Landgraaf e in francese Landgrave) o Landgravio era un nobile tedesco di grado comitale che godeva della giurisdizione su di un considerevole territorio. Il titolo si riscontra nel Sacro Romano Impero per la prima volta nella Bassa Lorena dal 1086 ed era sopravvissuto nel tempo. Lo status di Langravio associava spesso diritti particolari di giurisdizioni a quelli del semplice "Graf", ma non aveva prerogative legali. I principali langraviati noti sono:
Venne occasionalmente sfruttato come titolo sussidiario anche dal granduca di Sassonia-Weimar, che aveva il titolo di langravio di Turingia nel primo decennio del XX secolo, ma il titolo cadde in disuso dopo la prima guerra mondiale.
La combinazione dei tedeschi Landgraf e Gefürsteter Graf stava a indicare nel Sacro Romano Impero i principi che erano sovrani come conti di feudi imperiali. Tra i Gefürsteter Landgraf si ricordano:
Un Burggraf, deriva attraverso il francese dal tedesco Burggraf e dall'olandese (inclusi i dialetti fiamminghi) burg- o burch-graeve (in latino medievale burcgravius o burgicomes), o Burgravio, cioè conte di un castello o di una città fortificata, fu tra il XII e il XIII secolo un governatore, militare o civile, di un castello dominante una città o un territorio a esso annesso. Pertanto, il titolo è equivalente a quello di Castellano, (Lat. castellanus), cioè custode di un castello e/o di una città fortificata. Successivamente, divenne una sinecura e venne equiparato a un titolo nobiliare. La sua giurisdizione prendeva il nome di Burggrafschaft o Burgraviato.
Tra i burgraviati si ricordano:
Nonostante a livello di rango fossero equiparati a quello del titolo di conte, a differenza degli altri titoli comitali, i titoli di altgravio, renegravio, valgravio, vilgravio e raugravio non erano titoli generici. Infatti, essi erano associati a una specifica competenza. In particolare, vennero utilizzati dai vari rami del casato di Salm per distinguersi tra loro.
La nobiltà elevata al titolo comitale dall'imperatore, poteva essere ammessa, valutati determinati requisiti nella sezione del "Collegio dei Conti e Signori", facente parte del Consiglio dei Principi, secondo corpo elettorale del Reichstag. Il collegio era composto da un certo numero di famiglie e di feudi, variabile nel tempo, con diritto a un solo voto collegiale (Kuriatstimm) alla Dieta imperiale. Era suddiviso in quattro sezioni, ognuna con proprio voto, collegialmente espresso dai suoi membri. A titolo esemplificativo si indicano di seguito le varie famiglie e feudi che sono stati ammessi come membri delle quattro sezioni del collegio.
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