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Musica tradizionale italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Con l'espressione canzone genovese (canson zeneise) si fa riferimento alla canzone d'autore in lingua genovese. Si distingue dunque dal repertorio tradizional-popolare (che trova nel canto polifonico del trallalero le manifestazioni più evidenti), sebbene gran parte dei brani oggi imputati a questa seconda categoria sia di fatto di introduzione novecentesca.
La canzone d'autore in genovese nasce negli Venti del Novecento, attestandosi su tematiche popolari e sentimenti di appartenenza accorata al contesto urbano e sociale genovesi..
Ma se ghe penso, Piccon dagghe cianìn, A Seissento, A cansun da Cheullia, Ave Maria zeneize.
I primi autori di brani in genovese sono Mario Cappello e Attilio Margutti, autori di Ma se ghe penso, e Costanzo Carbone[1].
Fra gli interpreti della canzone più prettamente «dialettale», connessa soprattutto a tematiche locali, vanno ricordati Piero Parodi, I Trilli e Franca Lai.
Negli anni '50 tra i primi cantanti in genovese vi sono Mario Bertorello, che incide alcuni dischi per la Parlophon[2], i Canterini vecchia Sturla[3], Giuseppe Marzari[4] e il Trio Universal[5].
Le personalità che segnano la nascita di un vero e proprio modello di canzone d'autore dialettale genovese moderna sono Bruno Lauzi nel 1962 con il 45 giri O frigideiro/A bertoela, entrambi i brani scritti per il testo da Giorgio Calabrese[6], autore anche di Madda-enna/O pescou (1964)[7] e Texo/Me son innamoou de ti (1965)[8] interpretate da Natalino Otto, interprete anche di Bossa figgeu/Arrio (1964)[9] Joe Sentieri[10] e Gino Paoli, che pubblica nel 1975 un intero album in genovese, Ciao, salutime un po' Zena[11], nello stesso anno in cui anche Bruno Lauzi pubblica un album in genovese, Genova per noi[12]
Successivamente Fabrizio De André pubblicazione Crêuza de mä, su musiche di Mauro Pagani, nel 1984.
Tra gli altri autori, Vittorio De Scalzi, Gian Piero e Roberta Alloisio, sino ai più recenti Bob Quadrelli[13][14] con i Sensasciou (vincitore di una Targa Tenco)[15], Binduli[16] e Paolo Besagno (vincitore nel 1996 della VII edizione del Premio Città di Recanati con il brano O trallalero Canson de 'na vitta, premiato per aver utilizzato la sonorità delle squadre di canto trallalero per eseguire una canzone d'autore).
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