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docente, biblista, editorialista e storica britannica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Candida R. Moss (Londra, 26 novembre 1978) è una docente, biblista, editorialista e storica britannica, specializzata in storia del cristianesimo in età antica.
Editorialista del The Daily Beast e insegna teologia all'Università di Birmingham nella cattedra che porta il nome del filantropo Edward Cadbury, istituita negli anni quaranta.
Alunna delle università di Oxford e Yale, si specializzò negli studi neotestamentari, origini del cristianesimo e studi sul martirio cristiano durante questo periodo, pubblicando monografie revisioniste riguardo ai primi tre secoli della storia ecclesiastica; in questi studi si sostiene che le persecuzioni anticristiane durante l'Impero Romano avvennero per molti meno anni rispetto a quanto affermano le tradizioni del Cristianesimo, con alterazioni del numero dei martiri e aggiunte di dettagli o invenzioni riguardo alle loro biografie, a fini apologetici da parte dei Padri della Chiesa.[1]
Dopo aver conseguito il Bachelor of Arts in teologia al Worcester College nell'anno 2000, due anni più tardi completò il corso di studi biblici alla Yale Divinity School. Nel 2006, ottenne il Master of Arts dall'Università di Yale e un Master in Scienza delle religioni, al quale seguì un PhD nel medesimo ambito.[2]
Candida Moss è sposata dal 2018 con Justin Foa, presidente e CEO (amministratore delegato) di Foa & Son, compagnia assicurativa internazionale.[3] Ha subito un trapianto di rene nel 2004 a causa di malattia renale cronica sviluppata in adolescenza, nel 1996, ed è attivista per la causa della disabilità, della donazione degli organi e dei diritti dei trapiantati immunocompromessi anche in relazione alle sindromi long covid.[4][5]
Iniziò la carriera accademica all'Università di Notre Dame di South Bend, dove divenne ordinario nel 2012. Prestò la propria consulenza accademica per la serie televisiva La Bibbia[6], in onda su History Channel, e altri documentari. Inoltre, collaborò con il National Geographic Channel e come vaticanista della CBS News.[7] Diversi documentari, tra cui molti sul Nuovo Testamento e sulla figura di Gesù con la partecipazione di Moss come consulente, sono stati poi trasmessi anche su Discovery Channel, e per il canale italiano Focus Tv.
Nel libro Ancient Christian Martyrdom , pubblicato nel 2012, propose la tesi secondo la quale il martirio dei cristiani si sarebbe sviluppato nel corso dei secoli secondo modalità diverse in funzione del contesto storico, distanziandosi in questo modo dalla visione prevalente fra gli studiosi che consideravano il martirio come un fenomeno comune in tutte le regioni dell'impero romano.
Nel libro The Myth of Persecution: How Early Christians Invented a Story of Martyrdom ("Il mito della persecuzione: come primi cristiani inventarono una storia di martirio") affermò che le biografie dei primi martiri cristiani erano state alterate, modificate e plasmate da generazioni di cristiani successive, ovvero che nemmeno una di esse fosse "del tutto accurata dal punto di vista storico". Molti martiri sarebbero figure inventate ricalcate su divinità pagane minori.[1] Aggiunse che nei primi tre secoli di storia cristiana gli imperatori romani avrebbero a suo parere perseguitato i fedeli di Gesù per un arco temporale di dodici anni al massimo[8], negando la maggioranza delle persecuzioni cristiane in tale periodo. La prima vera e unica persecuzione religiosa, a livello non locale ma organizzata dalle autorità, sarebbe stata la persecuzione di Diocleziano e Galerio (detta dagli apologeti "Grande Persecuzione"), seppure ingigantita anch'essa secondo Moss. Queste tesi di revisionismo storiografico, inserite nel filone di studi iniziato da Edward Gibbon ispirandosi ad alcuni passi dell'apologeta Tertulliano, sono state molto criticate dagli ambienti cattolici.[9]
Ad agosto del 2017, divenne membro del corpo docente del Dipartimento di Teologia e Religione dell'Università di Birmingham in qualità di Edward Cadbury Professor of Theology.[10]
La Moss è editorialista del The Daily Beast[11] oltre ad aver scritto articoli pubblicati dalle seguenti testate: Los Angeles Times, Politico Magazine, New York Times, BBC.com, CNN.com, Washington Post, Huffington Post, The Chronicle of Higher Education e il Times Higher Education Supplement.
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