Dopo la buona stagione d'esordio in massima serie, in quest'annata il Perugia migliorò ulteriormente il piazzamento finale in classifica raggiungendo un lusinghiero sesto posto, che lo pose a ridosso delle big del calcio italiano. La squadra dell'anno precedente venne solo ritoccata in alcuni ruoli, con l'arrivo di Antonio Ceccarini in difesa, prelevato dall'Avellino, e di Giordano Cinquetti in attacco, acquistato dal Rimini a cui venne invece ceduto Sollier, entrambi provenienti dalla cadetteria e debuttanti in Serie A.
La stagione segnò la consacrazione di Walter Novellino, che nel corso del suo secondo torneo di A esplose definitivamente, rivelandosi come uno dei migliori centrocampisti offensivi del campionato.[1] Le prestazioni dell'ala campana, assieme a quelle dei compagni di reparto Renato Curi e Franco Vannini, portarono i grifoni a raggiungere la prima, storica, qualificazione alle competizioni europee, conquistando un posto nel tabellone della Coppa Mitropa.
Nella stagione 1976-1977 il Perugia abbandonò le divise monocolore degli anni precedenti, optando per delle maglie rosse con collettobianco e scollo a V, impreziosito da alcune righe rosse. Anche le maniche erano bordate di bianco, e su di esse ricorreva il dettaglio delle righe rosse ornamentali. I pantaloncini erano bianchi, mentre i calzettoni erano rossi con risvolto bianco.
La seconda casacca presentava lo stesso stile, ma a colori invertiti, con maglia bianca, pantaloncini rossi, e calzettoni bianchi con risvolto rosso. In questa stagione ritornò sulle maglie biancorosse dopo alcuni anni d'assenza anche il Grifo, storico simbolo della squadra; inizialmente cucito sulla manica destra, venne poi subito spostato sul petto all'altezza del cuore.