Vittorio Amandola (1952 – 2010), attore e doppiatore italiano.
- Il doppiaggio è metà del lavoro no? E' normale che da parte delle produzioni si tenda a schiacciare una figura che non può prendere e pretendere più spazio di quella sulla quale si è investito di più, ovvero l'attore. Io credo che abbiano ragione, purché paghino bene e in tempo... Quanto alla difficoltà del doppiaggio è un po' come per gli allenatori, tutti credono che saprebbero fare di meglio.[1]
- [Sul ruolo di direttore del doppiaggio] Per carità! La qualifica più bistrattata, carica di responsabilità, misconosciuta, sottovalutata e difficile! Nove ore al giorno in sala!! La potrebbero fare davvero in pochi, ma visto che ne servono tanti... Come disse un giorno, mi pare, Glauco Onorato, "una direzione di doppiaggio è come una sigaretta, non si rifiuta a nessuno..."[1]
- Non è vero che lo stipendio del doppiaggio non è alto, è che non è uno stipendio. Quella degli attori è una posizione ibrida di lavoratori, tra il subordinato e la libera professione. Il grande difetto, comune a tanti settori, è la precarietà , che si "succhia" paghe superiori a quelle di un operaio, di un impiegato di banca, con lunghi, penosi periodi di crisi. Per essere più chiari, ad agosto gli attori non vanno in ferie, sono disoccupati...[1]