Tre miliardi di vite umane si spensero il giorno 29 agosto del 1997. I sopravvissuti dell'olocausto nucleare chiamarono quella guerra "il giorno del giudizio". E sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo, la guerra contro i robot. Il computer che controllava i robot, Skynet, inviò due Terminator a ritroso nel tempo. La loro missione: distruggere il leader della Resistenza umana, John Connor, mio figlio. Il primo Terminator era programmato per colpire me, nell'anno 1984, prima che John nascesse, e fallì la sua missione. Il secondo fu inviato per colpire direttamente John quando era ancora un bambino. Come per la prima volta, la Resistenza riuscì ad inviare un guerriero solitario con il compito di proteggere John. Si trattava solo di vedere quale dei due lo avrebbe trovato per primo. (Sarah Connor) [voce fuori campo]
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Sono un organismo cibernetico: tessuto vivente su endoscheletro metallico. (Terminator)
[A Sarah] Vieni con me se vuoi vivere.[1] (Terminator)
Si metteva con gente che poteva insegnarmi roba di guerra ed educarmi al mio destino di grande capo militare. Poi si fa beccare, e quelli mi fanno: "Spiacente, tua madre è psicotica, non te n'eri accorto?". E le cose che ero stato educato a credere sono diventate tutte stronzate! E per questo l'ho odiata. Ma... tutto quello che diceva era vero. Lei sapeva. E nessuno volle crederle. Nemmeno io. (John Connor)
Che fico! Il mio Terminator privato! (John Connor)
[Voce fuori campo] Guardando John con quel robot, tutto mi divenne chiaro. Il Terminator non si sarebbe mai fermato, non lo avrebbe mai lasciato. Né lo avrebbe mai fatto soffrire, né lo avrebbe sgridato. Non l'avrebbe picchiato, né avrebbe trovato scuse per non stare con lui. Gli sarebbe sempre stato accanto, e sarebbe stato pronto a morire per proteggerlo. Di tutti i padri putativi, fin troppo umani, che si erano avvicendati attraverso gli anni, questo robot sarebbe stato l'unico uomo giusto. In un mondo pazzo era la scelta più sensata. (Sarah Connor)
"Non esiste il destino. Il destino è quello che noi ci creiamo." Glielo disse mio padre. Cioè, fui io che feci in modo che lui glielo dicesse. [...] La frase intera è: "Il futuro non è fissato. Il solo destino è quello che ci creiamo noi". (John Connor)
Dyson ascoltava l'esposizione del Terminator... Skynet... il giorno del giudizio... la storia delle cose a venire... non capita tutti i giorni di scoprire che si è responsabili di tre miliardi di morti... (Sarah Connor)
Il futuro che mi era sempre stato così chiaro, era divenuto una strada buia. Eravamo in un terreno inesplorato, ora. Facevamo la storia in quel momento. (Sarah Connor)
[Ultime parole] Non so... per quanto tempo ancora... lo posso reggere! (Myles Dyson)
[Sparando al T-1000] Hasta la vista, baby![2] (Terminator)
Ora capisco perché piangete, ma io non potrei mai farlo. (Terminator)
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Terminator: Voglio i tuoi abiti, stivali e motocicletta. Motociclista: Hai dimenticato di dire "per favore"!
[Registrazione di una delle sedute psichiatriche di Sarah] Sarah: È come una gigantesca luce stroboscopica che mi trapana gli occhi. Non capisco come mai ci vedo ancora. Oh Dio! Sappiamo che il sogno è lo stesso ogni notte, perché devo sempre... Dr. Silberman: Per favore, continua. Sarah: I bambini sembrano di carta bruciata. Neri. Immobili. E poi l'onda d'urto li colpisce e volano via come foglie secche. Dr. Silberman: Sognare cataclismi o la fine del mondo è molto comune. Sarah: Non è un sogno, imbecille, è vero! Lo so prima quando mi succederà! Dr. Silberman: E immagino che a te sembri molto reale. Sarah: Il 29 di agosto del 1997 sembrerà molto reale anche a te! Tutti quelli che non porteranno almeno due paia di occhiali termici avranno poco da stare allegri! Dr. Silberman: Sta' calma, Sarah. Sarah: Dio, tu ti credi vivo e al sicuro, tu s... tu sei già morto! Siete tutti morti! Lui, tu! Tu sei già morto e non lo sai! Tutto quello che vedete è sparito! Sei tu che vivi in un sogno, Silberman, perché io so già quello che succederà! E ti giuro che succederà!
John: Non la prendere storta, ma non sarai mica un Terminator? Terminator: Sì. Cyberdyne Systems modello 1-0-1.
John: Ehi! Ma tu lo stavi facendo secco! Terminator: Certo, sono un Terminator.
Silberman: Mi hai spezzato il braccio! Sarah: Ci sono duecentoquindici ossa nel corpo umano! Quello è il primo! E non ti muovere.
John: Alza la mano e di': «Io giuro che non ammazzo nessuno». Terminator[alzando la mano]: Io giuro che non ammazzo nessuno.
Terminator: Dobbiamo distanziarci al massimo dal centro urbano. Sarah: Va' verso sud. Sta' sotto le 60 miglia, sennò ti ferma la polizia. Terminator: Affermativo. John: No, no, no. Devi stare a sentire come parla la gente. Non devi dire [imitando la voce del Terminator]: «Affermativo» o altre cavolate del genere. Tu di': «No hay problema». E se qualcuno si mette a fare il duro con te, tu di': «Attaccati». E se vuoi fare un po' il fanatico gli fai: «Hasta la vista, baby». Terminator: Hasta la vista, baby. John: Sì. Oppure «Ciao, stronzetto». E se qualcuno s'arrabbia tu gli dici: «Frena», o fare delle combinazioni. Terminator: Frena, stronzetto. John: Perfetto! Visto che impari? Terminator: No hay problema.
John: Non sopravviveremo, vero? Noi umani, dicevo. Terminator: È nella vostra natura distruggervi.
Sarah: Devo conoscere come sarà costruito Skynet, chi è il responsabile. Terminator: L'uomo più direttamente responsabile è Miles Bennet Dyson. Sarah: Chi è? Terminator: Il direttore dei progetti speciali alla Cyberdyne Systems Corporation. Sarah: E perché lui? Terminator: Tra pochi mesi perfezionerà un tipo rivoluzionario di microprocessore. Sarah: Continua. E dopo? Terminator: Fra tre anni la Cyberdyne diverrà fornitrice di sistemi informatici militari. Tutti i bombardieri Stealth verranno dotati di computer e saranno automizzati, il che significa che voleranno senza bisogno di equipaggio. Lo Skynet verrà finanziato ufficialmente. Il sistema entrerà in funzione il 4 agosto 1997. Il sistema di difesa prescinde dalle decisioni umane, Skynet comincerà ad autoistruirsi. Diverrà autocosciente alle 2:14 del giorno 29 agosto. Prese dal panico le autorità gli ordineranno di disinserirsi. Sarah: Skynet non obbedisce. Terminator: Già. E lancia i suoi missili contro i bersagli in Russia. John: Perché attaccare la Russia? Non è amica nostra adesso? Terminator: Perché Skynet sa che il contrattacco russo eliminerà i suoi nemici da questa parte.
Terminator: Perché piangete? John: Vuoi dire noi umani? Terminator: Sì. John: Non lo so. Piangiamo quando qualcosa ci fa male. Terminator: Il dolore causa pianto? John: Eh, sì, anche, ma è diverso. È peggio quando non hai niente, ma ti senti male lo stesso. Lo capisci? Terminator: No.
Dyson: Mi state giudicando per colpe che non ho ancora commesso. Come potevamo sapere? Sarah: Già, è vero! Certo, come potevate saperlo? I figli di puttana come te hanno fatto la bomba all'idrogeno. Sono i maschi come te che l'hanno inventata. Vi credete tanto creativi! Non capirete mai che cosa significa veramente creare, creare una vita, sentirsela crescere dentro. Tutto quello che voi sapete creare è morte e distruzione!
T-1000: Dimmi dov'è John! Sarah: Fottiti!
John: È morto davvero? Terminator: Terminato.
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Il futuro, di nuovo ignoto, scorre verso di noi, e io lo affronto per la prima volta con un senso di speranza, perché se un robot, un Terminator, può capire il valore della vita umana, forse potremo capirlo anche noi. (Sarah Connor) [voce fuori campo]
Nessuno viaggerà mai nel tempo, finché si arriverà nudi a destinazione. (Rat-Man)
Dieci anni fa. Le macchine che regnano nel futuro hanno mandato un inarrestabile Terminator per assassinare John Connor, non ancora nato. Hanno fallito. Nel 1991, le macchine ci proveranno ancora.
Ten years ago. The machines who rule the future sent an unstoppable Terminator to assassinate the yet unborn John Connor. They failed. In 1991, the machines will try again.[4]
↑ Riprendendo una frase di Kyle Reese pronunciata nel primo film della saga.
↑ Dopo un sondaggio tenuto negli USA nel 2005 dall'American Film Institute, che è andato a comporre l'AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes, questa citazione è stata inserita al 76° posto nella classifica AFI delle cento battute più celebri della storia del cinema.
↑ Battuta improvvisata da Schwarzenegger, ripresa da Un poliziotto alle elementari; fonte: Libretto DVD La cineteca Repubblica - L'Espresso Cinema americano N.7