Figlio mio... Non voglio che tu pensi che questa è la felicità... Guarda laggiù... Quella è la felicità... No sta cacat di yacht. (Checco)
Vai a dormire che poi domani ti sblocco! (Checco)
Scusi, della "Che Guevara" c'avete anche i borselli? (Checco)
Ah i debiti da saldare... domani ti mando il fabbro. (Checco)
Don't play in house of the player! (Checco)
Aah Nicolò, le parolacce te le devo prima autorizzare io! (Checco)
Stia tranquillo, Surace, ho un affare tra le mani importantissimo. Allora, le spiego: io sono qui con Piergiorgio Bollini e Vittorio Manieri, che sono due pezzi da novanta, ma parliamo di roba grossa. Questi hanno delle società alle Isole Cayman. Queste società praticamente fanno scatole cinesi con i fondi neri, quindi immagini un po' la polvere come si vede sopra. Vogliono ripulirle e si sono rivolti a me. Però vogliono ripulirle lì per portarle in Italia già pulite. Io però quando ho sentito parlare di Isole Cayman... beh, là qualche dubbio mi è venuto... La spina a tre ce l'hanno questi? Perché se non hanno la spina a tre non si fa niente. Io vi dissi facciamo la Schuko, pure... (Checco)
Papà mi autorizzi a mandarti a cagare? (Nicolò)
Checco: Scusi! Il comune, per cortesia! Sindaco: A chi cercate? Checco: Il sindaco. Sindaco: Sono io il sindaco. Checco: Aaah! Senta, se un papà porta qui il bambino in vacanza... Sindaco: È un coglione! Checco: Grazie! Sindaco: Prego!
[Dopo aver sistemato i bagagli a casa della zia] Checco[meravigliato]: Incredibile! Non è cambiato niente! Gli stessi letti, lo stesso armadio! Tutto qua! [a suo figlio] Vieni, vieni a papà, vieni! Allora devi sapere che papà, quando aveva la tua età, la prima vacanza la fece qui, in questo posto qui! Incredibile! È fantastico! [Ridendo divertito] Aspè, senti un fatto: la prima sera che arrivai, praticamente, su questo letto [indica il letto] feci la pipì! La zia, come s'incazzò, il giorno dopo, perché era proprio, sì, qua... [solleva il lenzuolo del letto scoprendo un'enorme macchia] No! C'è ancora la macchia! Fantastico! Ma poi la stessa muffa, la stessa umidità! [indica il soffitto cadente] Ah, sai perché ci sono le crepe lì, papà? Nicolò[annoiato]: Perché? Checco: È zona sismica qui! Tititititititi! Ci divertiamo! Nicolò[molto deluso]: Bisogna chiamare mamma... Checco: Sì... Nicolò: ...e il Telefono Azzurro! [Squilla il telefono di Checco] Checco: Dottor Surace, buongiorno! Dottor Surace: Zalone, dove cazzo sei? Stai lavorando? Stai battendo la tua zona? Checco: Dottor Surace, lei deve stare tranquillo, perché io sono qui in Molise, dove c'è una fortissima presenza familiare, lei sa che quello è il mio target, no? Dottor Surace: Certo... Checco: Ho già fatto una lista clienti, sono tutti facilmente penetrabili! Dottor Surace: Sentimi bene, Zalone... se questa settimana non mi vendi almeno sette aspirapolveri... sei fuori!!
[Al telefono] Dottor Surace: No, Zalone, fammi capire, tu sei stato in Molise e non mi hai chiuso neanche un cazzo di contratto! Checco: Dottor Surace, lei non si deve preoccupare! Dottor Surace: Infatti! Sei tu che ti devi preoccupare! Checco: Arrivederci! [butta il telefono per la vergogna] Nicolò[annoiato]: Papà, perché non andiamo con loro? Checco: Nicolò, te l'ho detto perché, Nicolò... ma li hai visti come sono? [gesticolando] Il letto basso, l'energia, l'ippoterapia, la respirazione... son comunisti, Nicolò, questi... Nicolò: Papà, a scuola mi hanno insegnato che non bisogna discriminare nessuno, né per motivi politici, né per motivi etnici e né per l'orientamento sessuale! Checco: Ma statti zitto, statti! Nicolò: Sei un vero gretto! E un giorno venissi a confessarti che sono... Checco: Che sei...? Nicolò: No, no, niente... Checco[mettendo una mano sulla spalla a Nicolò]: Oh, tengo già i cazzi per la capa a papà! Che cos'è che mi stavi dicendo? Se un giorno vieni a dirmi che sei...? Nicolò: Facevo un'ipotesi! Checco: Se ne parliamo adesso, magari si può ancora fare qualcosa, si può intervenire... andiamo, se un giorno mi vieni a confessare che sei...? Nicolò[sospirando]: Omosessuale! Checco: Aaah! Pensavo comunista! Vaffanculo a te, mi hai fatto prendere uno spavento, a papà!
'Checco[a Nicolò, che gli ha appena detto di dover partire con i figli dell'amica della madre]: Cioè, papà ti porta in vacanza però poi tu, poi, te ne vai? Nicolò: Papà, perché mi tratti da stupido? Checco: Che "mi tratti da stupido", tu sei venuto con me? E mo', oggi siamo arrivati, domani vuoi andare via? Nicolò[arrabbiato]: Papà, io ho studiato tutto l'anno per questa vacanza, perché ci tenevo! Tu invece sei venuto qui per vendere aspirapolveri! Checco: Calmo, però! Stai calmo! Nicolò: Altro che vacanza! Me lo dicevi, stavo a casa con i miei amici, che mi divertivo di più! Domani ce ne andiamo! Checco: Perché fai così? Nicolò: Perché domani ce ne andiamo! Checco: Ma perché?! Nicolò: Perché mi hai rotto il cazzo! Checco[arrabbiato]: Nicolò! Vieni qui! Cosa hai detto? Nicolò: Che domani ce ne andiamo. Checco: No, no... quello che hai detto dopo. Nicolò: Che mi hai rotto il cazzo. Checco: Allora sei sano! Vieni qua! [abbracciandolo] Io ti stavo portando dal logopedista, perché gli chiedevi scusa... Vieni, andiamo a dormire adesso.
Zoe: Perché non vi fermate qui stasera?. Checco: Non posso accettare... è gratis? Zoe: Sì. Checco: Accetto!
Checco[cercando di collegare una console per videogiochi ad un vecchio televisore]: Ma dove cazzo si mette 'sta puttana? Nicolò: La smetti di dire parolacce?! Quel televisore non ha la presa SCART! Checco: Innanzitutto non sono parolacce, sono formulette, per trovare una soluzione! Nicolò: Non c'è una soluzione! Ha quarant'anni, il televisore!
Zia Ritella[gemendo insistentemente sul letto]: Stacca la spina, stacca la spina! Checco: E va bene! Vorrà dire che farò... un'"eutanazia".
Sole a catinelle. Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia. (Renato Brunetta)