[Sulla vicenda del matrimonio forzato della diciassettenne Louisa Goilabiyeva] Ho mandato delle persone a controllare se [la sposa] sia favorevole o meno [al matrimonio]! Sua madre ha detto che lo è! E anche il nonno paterno ha dato il suo permesso! E il problema è stato risolto! Questo è quello che mi hanno detto! Ho mandato a controllare la persona di cui mi fido di più, e abbiamo ottenuto una risposta e una spiegazione![1]
[Sulla persecuzione e l'internamento di 100 omosessuali in un campo di prigionia in Cecenia] Non si possono detenere e perseguire persone che semplicemente non esistono nella Repubblica Cecena. Se ci fosse gente simile in Cecenia le forze dell'ordine non avrebbero bisogno di avere a che fare con loro, perché i loro parenti li manderebbero in un luogo da cui non c'è più ritorno.[2]
Noi non abbiamo gente di questo tipo qui. Non ci sono gay in Cecenia. E se anche ci fossero, li eliminiamo, li mandiamo in Canada. [...] Allah è grande! Portateli via da noi, in modo tale che non li si abbia a casa nostra. Per purificare il nostro sangue, se ce ne sono, prendeteveli! [...] I gay sono dei demoni. Si tratta di gente che si vende. Sono delle non-persone. Dovranno rispondere al Signore per questo.[3]
La persona che viene infettata [dal COVID-19] e crea questo problema, se me lo chiedi, dovrebbe essere uccisa. Non solo si ammala, [ma infetta anche] la sua famiglia, le sue sorelle, i fratelli, i vicini.
Человека, который сам себе создает и создавшего эту проблему, если бы спросить меня, следовало убить. Не только сам заболевает, [но и заражает] свою семью, своих сестер, братьев, соседей[4]
[Sulla ribellione del Gruppo Wagner] Quello che sta accadendo non è un ultimatum al ministero della Difesa. È una sfida per lo Stato e contro questa sfida è necessario radunare tutti attorno al leader della nazione: l'esercito, le forze di sicurezza, i governatori e la popolazione civile. I soldati del ministero della Difesa e della Guardia Nazionale nella Repubblica cecena sono già partiti per le zone di tensione. Faremo di tutto per preservare l'unità della Russia e proteggere lo stato.[6]
Dall'intervista di Anna Politkovskaja
29 agosto 2004; citato in Anna Politkovskaja, Diario russo. 2003-2005 (2007), traduzione di Claudia Zonghetti, Adelphi Edizioni, Milano, 2022, pp. 219-223, ISBN 978-88-459-3711-8.
Chi non si arrende verrà eliminato. È ovvio. Non si discute.
Maschadov non è nessuno. Non lo ascolta nessuno. Il capo è Basaev. Lui sì che sa combattere. È un bravo stratega. E un bravo ceceno. Maschadov è un vecchio, un poveraccio che non sa fare niente.
Rispetto Basaev come soldato. Non è un vigliacco. Spero che Allah mi conceda di incontrarlo in battaglia.
C'è chi sogna di fare il presidente e chi vuol guidare gli aerei o i trattori. Il mio sogno è di combattere con Basaev.
Non ho debolezze. Sono forte, io.
Se Alu Alchanov è presidente è perché io lo considero un uomo forte. Mi fido di lui al cento per cento. Cosa credi, che sia il Cremlino a scegliere? No, è il popolo. È la prima volta che sento dire che decide il Cremlino...
Obbedivo solo a mio padre. Nessun altro mi ha mai dato ordini. Né mai lo farà.
[«Ha mai ordinato di ammazzare qualcuno?»] Certo. [...] Non ero io, era Allah che lo voleva!
Intervista di Andrew Osborne, The Independent, 12 gennaio 2007; citato e tradotto in Balcanicaucaso.org
[Su Anna Stepanovna Politkovskaja] Perché avrei dovuto ucciderla? Scriveva cose negative su mio padre, e se avessi voluto avrei potuto farle qualcosa quella volta. Perché adesso? [...] Avrebbe fatto meglio a stare a casa e fare la casalinga.
La Russia non ha mai avuto un presidente come Putin. Se potessi, lo farei presidente a vita. Lui e la sua squadra sono gli unici che possono mantenere il potere e la grandezza della Russia.
Sono un figlio della mia nazione. Non importa se sono primo ministro, soldato, o poliziotto. La cosa principale è essere utile per la gente, poter guardare le persone negli occhi, e che la gente veda che dalle mie azioni derivano veri benefici.
In passato di noi ceceni non aveva bisogno nessuno. Ci chiamavano banditi, terroristi. Persino la stampa russa diceva che eravamo fascisti. Ci hanno usato, non voglio che nessuno ci usi mai più.
[Sulla guerra in Iraq] Se l'America non trova un'intesa con la popolazione locale, i musulmani, non riusciranno mai a stabilire l'ordine laggiù. Dovrebbero trovare un secondo Saddam Hussein e dialogare con lui. Questa è la mia opinione personale.
È un idiota e durerà poco, lo ammazzeranno presto come hanno fatto con il padre. (Aleksandr Politkovskij)
Ha cambiato posizione una volta sola nella sua vita. Quando da guerrigliero antirusso venne sconfitto pesantemente. Da allora è diventato l'uomo di Putin nel Caucaso ed è sempre stato per la linea dura, anzi durissima. Contro gli oppositori, gli omosessuali, gli occidentali, gli ucraini. (Fabrizio Dragosei)
Il padrone di Grozny ha ereditato il metodo della violenza, le camere di tortura hanno continuato a funzionare ma sono diventate le sue, non più dei russi. Il suo terrore si è fatto mirato, selettivo perché sa che uccidere decine di persone non è necessario. Basta eliminarne uno perché gli altri capiscano. I parenti dei terroristi sono stati avvertiti: uccideremo voi, se non si consegnano. Crudelmente ha funzionato. Ha imposto una pace del cimitero, poi ha avviato la «ricostruzione» che con un islam arcaico e tribale è l'altro suo grande argomento di propaganda. Ma Ramzan non è un suddito. Certo senza Putin non esisterebbe. Ma in Cecenia la Russia ha perso, il padrone è davvero lui e la sua nomenklatura di corrotti con grossi orologi d'oro e anelli di diamanti. (Domenico Quirico)
Kadyrov ha esentato la sua repubblica dalla giurisdizione della Costituzione russa e della legge russa; in Cecenia pratica la sharia, le esecuzioni extragiudiziali e la presa di ostaggi, e impedisce addirittura ai rappresentanti delle forze dell'ordine federali di mettere piede sul suo territorio. (Sergej Medvedev)
Kadyrov jr. è [...] uno dei personaggi più odiati della Cecenia: commandante di una milizia privata di 4000 uomini che faceva paura alla popolazione civile quasi quanto i soldati russi, si dice che avesse un carcere personale dove rinchiudeva e torturava gli oppositori di suo padre. (Anna Zafesova)
Kadyrov non è certo un tipo delicato, anzi, è uno che, per così dire, ha fatto l'università nei boschi e nelle gole del Caucaso. (Michail Gorbačëv)
Sarebbe stata [l'idea di Vladislav Surkov] di portare alla presidenza il giovane e manesco Ramzan Kadyrov, figlio del precedente leader assassinato. E di affidare la repubblica come un feudo completamente indipendente al nuovo signore. Che effettivamente l’ha completamente pacificata (con i suoi metodi) togliendo a Putin una ricorrente preoccupazione. (Fabrizio Dragosei)
Sotto Ramzan Kadyrov, la stessa Cecenia è stata trasformata da tempo in un khanato medievale, basato su esecuzioni, torture e terrore. Nel marzo 2021, il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani in Russia, in cui descriveva venti tipi di violazioni dei diritti umani – coprendo solo quelle principali – commesse dalle autorità locali in Cecenia. Hanno denunciato esecuzioni illegali di massa, comprese quelle di gay; rapimenti violenti di persone; e torture perpetrate da membri delle forze dell'ordine nelle carceri segrete della Repubblica cecena. Il rapporto includeva anche omicidi compiuti oltre i confini della Cecenia e della Federazione Russa che si pensava fossero collegati alla gente di Kadyrov. [...] Tutte queste azioni barbare che hanno luogo sul territorio della Cecenia e oltre avvengono senza alcuna reazione da parte delle autorità federali. Anche l'assassinio politico più importante del 27 febbraio 2015, avvenuto al Cremlino, del principale politico dell'opposizione Boris Nemcov, le cui origini risalgono alla massima leadership cecena, non è stato completamente indagato. (Sergej Medvedev)
Finita l'intervista, ringrazio e saluto Kadyrov, stringendogli la mano e pensando: Sto dando la mano a un uomo dall'anima svuotata, che ha svenduto la Cecenia dei suoi avi, che lottavano e desideravano essere liberi, consegnandola con un'incredibile fede a Putin. Un uomo che ha fatto uccidere senza pietà giornalisti e gente comune seminando il terrore. Chissà se di lui, Dio avrà pietà.
Il presidente della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov è uno degli uomini più vicini a Putin ed è tra quelli che maggiormente spingono per l'utilizzo dell'arma nucleare contro l'Ucraina. Addirittura, nella guerra tra Russia e Ucraina, ha mandato al fronte anche i suoi due figli ancora minorenni.
Insomma, ne emerge il ritratto di un uomo che ha governato e governa incutendo terrore, in modo bestiale. E io che mi sto accingendo a intervistarlo, a incontrare un personaggio che, come diceva Andrej, ha fatto uccidere e soffrire tutta quella gente, mi chiedo: è giusto comandare, essere presidente, essere a capo della Repubblica cecena, se la popolazione non ti ama? Come può rispettarti, se li tieni a bada con la forza del terrore? Cero, fa comodo a Putin, perché riesce a mantenere lontana la guerriglia e a tenere unito e sotto controllo il Caucaso...
Kadyrov ha ricostruito la capitale, ma ha anche spento qualsiasi sogno indipendentista ceceno con una politica di autentico terrore.
Agli uomini di Kadyrov tutto è permesso, anche di violare consuetudini e tradizioni. Vivono come se ogni giorno fosse l'ultimo. Disprezzando le leggi, scritte e non scritte. Se Ramzan vuole un pezzo di terra a Gudermes per piazzarci, mettiamo, una pompa di benzina, se la prende e basta... Senza nemmeno farlo presente – per continuare l'esempio – al ministero dell'Istruzione, legittimo proprietario dell'istituto magistrale che c'è sopra... E al momento Gudermes non ha più un istuto magistrale, ma ha il distributore di benzina di Ramzan: «Leader», si chiama... In questo caso c'entrano gli affari, i soldi... Ma col sangue, coi fiumi di sangue che colano dalle mani degli uomini di Kadyrov, funziona allo stesso modo.
Di fatto Ramzan non combatte un bel niente: ruba e ricatta, e lo fa passare per «lotta al terrorismo».
È privo della benché minima istruzione, Però ha i gradi di capitano di polizia, che non si sa come gli siano stati conferiti, non essendo Ramzan né poliziotto, né diplomatico (requisito necessario per i graduati). Inoltre, pur essendo capitano è autorizzato a comandare colonnelli e generali. E quelli gli obbediscono. Perché? Perché sanno che è il favorito di Putin.
"È talmente stupida che non conosce neanche il valore dei soldi. Le ho offerto del denaro ma non lo ha accettato", ha detto Kadyrov a un mio vecchio conoscente, un ufficiale delle forze speciali della milizia.
I giornalisti, che non conoscono questa regione, dicono che Kadyrov faccia rinascere le tradizioni cecene. Sono tutte fesserie. Lui le distrugge. Non sono certo sostenitrice dell’istituto della vendetta trasversale, ma fatto sta che per lunghi anni tale tradizione aveva mantenuto una certa stabilità nella regione. Ma Ramzan è intervenuto anche in questo campo distruggendola.
Il mio sogno personale nel giorno del compleanno di Kadyrov riguarda soltanto un fatto. Parlo di questo in modo assolutamente serio. Sogno che lui sieda sul banco degli imputati. E che l’indagine su tutti i suoi delitti segua la procedura giuridica piu’ severa, con un’elencazione di tutti i reati.
In Cecenia lo sanno tutti: se ti vuoi vendicare, fatti assumere da Ramzan. Ti arruolano, ti mettono in mano un'arma e benedicono la tua vendetta: è questo il loro mestiere. Perché lo fanno? Per rafforzare il proprio potere: quando non hai autorità, l'unico cemento in grado di tenere insieme il piedistallo del trono sono sangue e paura...
Lasciare un qualsiasi ruolo a Ramzan Kadyrov è assolutamente impossibile, poiché il capo delle forze di sicurezza di Grozny, accusato di molte atrocità, è una figura che scatena solo ostilità.
Non si può negare che Kadyrov figlio abbia talento: ha imparato subito dai suoi compagni di Mosca, presidente della Federazione Russa compreso. Quel che conta non è fare qualcosa, ma dire che l'hai fatto: ecco la lezione più importante che gli hanno insegnato.
Non solo Ramzan è privo del benché minimo barlume di attività cerebrale, ma è soprattutto uomo di guerra e di terrore. Senza i quali, e senza il caos che lo accompagna, non ha niente da fare. L'illegalità è il suo pane.
Perché Kadyrov vuole uccidermi? Una volta l'ho intervistato e ho pubblicato le sue risposte senza cambiare una virgola, rispettando tutta la loro incredibile stupidità e ignoranza. Kadyrov era convinto che avrei riscritto completamente l’intervista, per farlo apparire più intelligente. In fondo oggi la maggior parte dei giornalisti, quelli che fanno parte "dei nostri", si comporta così.
Ramzan Kadyrov [è] il favorito ceceno del presidente Putin, da lui nominato premier chiudendo entrambi gli occhi sul fatto che è un idiota senza cervello, senza istruzione e senza dote alcuna, al di fuori di una spiccata predisposizione al crimine e al ladrocinio.
Tutte mi hanno ricordato che il premier aveva giurato pubblicamente di uccidermi. Era successo durante una riunione dell’esecutivo: Kadyrov aveva dichiarato di averne abbastanza e aveva aggiunto che Anna Politkovskaja era una donna spacciata. Me lo hanno raccontato alcuni membri del governo. Perché tanto odio? Forse non gli piacevano i miei articoli?
È un collaborazionista, un traditore nazionale, come Quisling. Nei Paesi conquistati ci sono sempre persone che tradiscono il proprio popolo. Kadyrov è un traditore totale, un deviato senza educazione e senza scrupoli, di una spudoratezza e di una violenza senza limiti. Putin ha compreso bene la sua essenza, e lo ha nominato dopo aver eliminato suo padre.
Kadyrov è un personaggio in mano a Putin, che fa tutto quello che gli viene ordinato. Si muove a comando e ha rappresentato anche Putin in Ucraina in occasione dell'invasione. Non possiamo definirlo né un presidente né un leader.
Ramzan Kadyrov è una creazione di Putin, che riflette esattamente tutti i risultati ottenuti dalla Russia nella pluriennale guerra anticecena.