matematico e naturalista italiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Ovidio Montalbani (1601 o 1602 – 1671), matematico e docente italiano.
Senza oprar miracolo potremo disavelenare il loglio se prima d'incorporarlo al formento fermentarassi solo nell'acqua, e cotto ben bene, perché diverrà piacevole e senza nocumento veruno entrarà nel pane di formento. La decottione ha tanta gran forza di modificare e ridurre alla mediocrità lodevole tutte le cose, che alle volte ella sola basta a farci consentire il desiderato intento: i Messicani si magnarebbono la morte presentanea col loro pane della yuca che chiamano cazaui, se non fosse la decottione che leva al succo di quella radice medema ogni maligna qualità. Stiano pur sicuri i contadini, che essi non riceveranno nocumento alcuno da quelle cose che essi sapranno cuocere a sufficienza.[1]
Ceda pure libera, e prontamente all'inespugnabile Valore della Virtuosa Lentezza ogni di qual si sia braccio possente, o piè veloce faticosa mobilità. I saggi riposi altro non sono, che colpi fatali di quella facilissima forza, la quale per diritto retaggio ha tributarie le Felicità, e le Vittoriose Corone d'Honore, e di Gloria Gloriantur omnes recti corde. Chi non sa quieta, e patientemente porre in uso i fini delle operationi più vere si preclude l'adito ancora ad ogni Principio essentiale di Bene.
Citazioni
L'universale naturalezza de gli Alberi quanto meno è lusureggiante di moto, tanto più s'assicura della prolongata vitalità. (p. 6)
Facciasi conto, che il Christallino humore nell'occhio humano sia l'occhio della Giustitia, e'l Giudice veggente in mezzo anche del sonno; che se bene egli è per se stesso spiritosissimo, e di massima attività, ed oltre modo maestoso pel sito nel Microcosmo, la di lui nondimeno lenticolare figura dall'Albugineo humore ristretta, e sull'Ottico nervo fermata lo dichiara virtuosamente lentissimo, si che le di lui fasmatiche produttioni, ancorche innumerabili sopra i Mondi Anaflagorei, s'accommunano senza fatica veruna la più bella perpetuità [...]. (p. 7)
I Piedi humani, perche hanno la pianta loro, che s'appiana molto col suolo inhabilissima alle rapine, e differentissima da quelle de Bruti, non devono esser rapidi in modo veruno, e molto meno superbi, perche purtroppo corrono al male, quando maligna vi concorre la volontà pedes ad malum currunt, qui festinis est pedibus offendit [...]. (p. 13)
[...] fa apparire oziosi e accademici i consigli di quanti, come il Montalbani, additavano nella raccolta selvaggia dei frutti della terra non coltivata i possibili rimedi contro la fame. In realtà i vagabondi, isolati o in bande, erano da sempre abituati a vagare per la campagna, anche perché le città chiudevano loro la porta in faccia [...]. Assume perciò un aspetto sinistro (la via verso la morte sicura) l'esortazione rivolta al Senato bolognese dal togato Montalbani di persuaderli a prendere la strada dei boschi e delle radure selvagge; l'invito ha tutta l'aria di un perfido raggiro, d'una infernale trappola escogitata per condurli a una silenziosa tomba, a una appartata distruzione per sbarazzare la città, i possidenti, i maggiorenti, i senatori, dalla triste canaglia, sempre portata al tumulto, dalle loro grida e dai loro lamenti, dai loro corpi piagati, dal fetore degli stracci consunti e laidi, vermi divoratori di «dieta o lattuca», di «crusca», di «torsi e ghiande». (Piero Camporesi)
Insieme alla medicina pauperum si teorizza anche una cucina per i poveri, l'una e l'altra utile per reperire – consiglia autorevolmente il grazianesco Ovidio Montalbani, versatile e polimorfo intellettuale che coprì a Bologna anche la carica di «Tribuno della Plebe» – «materie più facili e di minor costo altrettanto buone e valevoli, quanto le più preziose». (Piero Camporesi)
↑ Citato in Piero Camporesi, Il pane selvaggio, Garzanti, Milano, 2004, p. 190. ISBN 88-11-67711-4