cantautore, musicista e scrittore australiano Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
Nick Cave, pseudonimo di Nicolas Edward Cave (1957 – vivente), cantautore, compositore, scrittore, sceneggiatore e attore australiano.
Non sono un monarchico e nemmeno un sostenitore della monarchia o un fervente repubblicano. Ma nemmeno sono così spettacolarmente non curioso verso il mondo e il modo in cui funziona, così ideologicamente assorbito e talmente burbero da rifiutare un invito a prendere parte a quello che con grande probabilità sarà il più importante evento storico britannico della nostra epoca [l'incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla]. E nemmeno solo il più importante, anche il più strano e il più assurdo. Mi capitò di incontrare la regina [Elisabetta II, madre di Carlo III] a un evento a Buckingham Palace per "aspiranti australiani residenti nel Regno Unito" (o qualcosa del genere). Fu un evento davvero strambo, ma la regina, vestita con un twin-set color salmone, sembrava quasi extraterrestre ed era la donna più carismatica che abbia mai incontrato. Forse era una questione di luci, ma brillava davvero. Quando raccontai a mia madre – che aveva la stessa età della regina e che come lei morì dopo i novant'anni – di quella sera, gli occhi le si riempirono di lacrime. Quando l'anno scorso vidi il funerale della regina in televisione mi resi conto, non senza sconcerto, che stavo piangendo anche io mentre la corona, la sfera e lo scettro venivano tolti dalla bara e appoggiati a terra. Immagino che quel che voglio dire è che oltre gli interminabili ma necessari dibattiti sull'abolizione della monarchia, provo un inspiegabile attaccamento emozionale verso i reali, la loro stranezza, la loro natura profondamente eccentrica e tutta questa faccenda che riflette così perfettamente la bizzarra unicità del Regno Unito. Sono cose che mi attirano: lo strano, l'incredibile, lo spettacolo stupefacente, la maestosità. E per quanto riguarda quello che avrebbe pensato il giovane Nick Cave, beh, il giovane Nick Cave era, con tutto il rispetto per il giovane Nick Cave, giovane, e così come molti giovani, pazzo. Cosa che mi rende cauto nell'usarlo come punto di riferimento per quello che dovrei o non dovrei fare. [...] Quindi, tenuto conto di tutto questo, non vedo l'ora di andare all'incoronazione. Penso che indosserò un completo.[1]
20,000 Days on Earth
Quando sento un brano alla radio e mi chiedo "cos'è questa schifezza?", la risposta è sempre la stessa: "È dei Red Hot Chili Peppers".[2]
Sono felice di sapere che ciò che faccio ispira scrittori e pittori, è un gran complimento per me. L'arte dovrebbe essere sempre uno scambio.[2]
Sto creando un mondo, un mondo pieno di mostri ed eroi, buoni e cattivi. E' un mondo assurdo, pazzo, violento, dove la gente è piena di rabbia e Dio esiste realmente e più scrivo, più dettagliato ed elaborato diventa il mondo più tutti i personaggi che vivono o muoiono o semplicemente svaniscono sono solo versioni distorte di me stesso, comunque sia per me tutto inizia da qui, dal più piccolo dei modi.
Quando esco da quel mondo, rimango sempre sorpreso dal cosiddetto mondo reale; mangio, guardo la tv, gioco con i bambini, e tormento mia moglie, raccolgo esperienze e poi torno al mio mondo.
I posti ti scelgono, possono impossessarti di te che tu lo voglia o no. Anni fa venivo spesso a Brighton e quello che ricordo di più è che faceva freddo e pioveva sempre, il freddo glaciale soffiava nelle strade e ti congelava le ossa, ma bisogna gettare l'ancora da qualche parte ed eccomi qua. Brighton con il suo clima è diventata la mia casa e grazie all'influsso che ha su di me è penetrata con violenza nelle mie canzoni.
Volete sapere come scrivere una canzone? La scrittura di una canzone è fatta di contrappunti, il contrappunto è la chiave, mettere due immagini diverse una accanto all'altra e vedere se fanno scintille, come lasciare un bambino nella stanza con un psicopatico mongolo o qualcosa del genere e mettersi comodi a vedere che cosa succede, poi fai entrare un pagliaccio su un triciclo e di nuovo aspetti e guardi, e se non succede niente spari al pagliaccio.
La mia più grande paura credo che sia perdere la memoria, a volte mi preoccupa pensare di non poter continuare a fare quel che faccio e non raggiungere una situazione che mi soddisfi, [in che senso?], perché la memoria è quello che siamo e credo che la propria anima e il motivo stesso di essere in vita siano legati alla memoria, credo che per molto tempo io abbia costruito una sorta di mondo con le ballate che ho scritto e questo mondo si basa su quei preziose ricordi originale che definiscono la nostra vita e che ci ritroviamo a inseguire per sempre. [quali ricordi pensa di inseguire?] esattamente quelli di cui abbiamo parlato, i primi ricordi dell'infanzia, quei momenti in cui meccanismi del cuore cambiano davvero come per esempio quando si scoprono certe opere d'arte, potrebbe essere un'esperienza traumatica e potrebbe essere un attimo il frammento di un momento, per me il processo di scrittura di una canzone è la rinarrazione e la mitizzazione di queste e, perdere la facoltà di ricordare è un enorme trauma nell'ambito di quel mondo.
Se riesci ad entrare nel cuore della canzone e in quel momento stesso a dimenticarti di tutto il resto, è come essere trasportato, per un momento sei come Dio.
Credo che più o meno tutti vorremo essere qualcun altro, e tutti cerchiamo quell'esperienza trasformativa che può accadere una volta nella vita, credo che la maggior parte delle persone la trovi in qualche modo è un luogo in cui si può dimenticare chi si è e diventare qualcun altro, dimenticando chi si è. Forse è a ciò che mi riferisco quando parlo di mio padre che leggeva Lolita notai che stava facendo qualcosa, stava solo leggendo ma era molto coinvolto ed era emozionato di leggere a suo figlio.
Devi capire i tuoi limiti, sono i limiti a fare di te quel bel disastro che molto probabilmente sei, secondo me è lì che entrano in gioco le collaborazione, prendere un'idea che è ceca e in forme che è stata covata in gran parte in solitudine e permettere alle strane creature con cui lavoro di trasformarla in altro qualcosa, in qualcosa di meglio, bhe questo è da vedere.
Amo la sensazione che ti da una canzone prima di capirla, quando stiamo tutti suonando dentro al momento, la canzone appare selvaggia e intatta, poi viene addomesticata resa di nuovo qualcosa di familiare e docile, e finisce nella stalla con tutte le altre canzone ma c'è un momento in cui è la canzone a comandare e temi di morire, di cadere, di romperti il collo, è quel momento fugace che cerchiamo in studio.
Chi conosce la propria storia? Certamente non ha senso quando la stiamo vivendo, è tutto solo clamore e confusione, diventa una storia solo quando la raccontiamo e la riraccontiamo, piccole e preziose reminiscenze che raccontiamo in continuo a noi stessi o agli altri, prima creando la narrativa della nostra vita e poi impedendo alla storia di dissolversi nel buio.
Da un certo punto di vista sono una persona molto pratica per il modo in cui mi comporto in certe situazioni ma sono anche molto superstizioso e ho la tendenza a vedere certe cose nelle cose, soprattutto se quello è il giorno in cui la mia immaginazione si mette in movimento, e così è accaduto per il clima, nel momento in cui scrivo del clima da reale esso diventa immaginario, il clima diventa una menzogna, nella mia vita di tutti i giorni diventa una menzogna perché è un esercizio di fantasia.
La cosa che mi fa più paura è la natura, ora ha inviato il suo clima a vendicarsi siamo tutti nel suo mirino, presto il tempo darà un vero spettacolo, stranamente più scriverò del clima più sembra peggiorare e più interessante diventa, più si adatta alla narrazione che ho impostato; posso controllare il clima con i miei stati d'animo ma non riesco a controllare i miei stati d'animo.
A volte ho la sensazione che i fantasmi del passato siano una moltitudine che lotta per spazio e riconoscimento, non sono più contenti di essere tenuti laggiù nel buio, ci sono stati troppo a lungo, sono arrabbiati, stanno raccogliendo le forze richiedono attenzione, si aprono un varco verso il futuro e ci aspettano là, gli ho ricordati abbastanza, li ho onorati a sufficienza, ho fatto del mio meglio per mantenerli in vita.
La canzone è eroica perché affronta la morte, la canzone è immortale e guarda coraggiosamente alla nostra stessa estinzione, la canzone emerge dal mondo degli spiriti con un vero messaggio un giorno ti dirò come uccidere il drago.
I nostri giorni sono contati, non possiamo permetterci di essere indolenti, agire in base a una cattiva idea è meglio che non agire affatto, perché il valore dell'idea non è mai evidente finché non la metti in pratica, a volte questa idea può essere la più piccola del mondo, una piccola fiamma che proteggi con la mano e preghi che non venga spenta dalla tempesta che le imperversa intorno, se riesci a tenere accesa quella fiamma grandi cose possono possono essere costruite intorno ad essa, cose enormi, e potenti, e che possono cambiare il mondo, tutte nate dalla più piccola delle idee.
In fondo non sono interessato a ciò che capisco totalmente, le parole che ho scritto nel corso degli anni sono solo una cortina, ci sono verità che si trovano sotto la superficie delle parole, verità che compaiono senza preavviso come la gobba di un mostro marino e poi scompaiono, le performance e le canzoni per me, sono un modo per tentare il mostro, per farlo venire in superficie, per creare uno spazio in cui la creatura può emergere da ciò che è reale e da ciò che conosciamo, questo spazio luccicante dove la fantasia e la realtà s'intersecano, è il luogo dove esistono tutto l'amore le lacrime e la gioia, questo è il luogo, qui è dove viviamo.
Prayers on Fire
Etichetta: 4AD, 1981, prodotto da Tony Cohen and The Birthday Party.
La nostra vita insieme è come un dente cariato.
Our life together is a hollow tooth. (da Zoo Music Girl, n. 1)
Junkyard
Etichetta: 4AD, 1982, prodotto da The Birthday Party and Nick Launay.
Grande-Gesù-Re-del-Petrolio giù in Texas | Grida grandi autocisterne sacre tutte d'oro | Guida dal cimitero del Paradiso | Teste americane rotoleranno in Texas.
Big-Jesus-Oil-King down in Texs | Drives great holy tanks of gold | Screams from heaven's graveyard | American heads will roll in Texas. (da Big-Jesus-Trash-Can, n. 7)
Bad Seed
Etichetta: 4AD, 1983.
L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.
Love is for fools and all fools are lovers. (da Deep in the woods, n. 4)
I marciapiedi sono pieni di solitari figli dell'amore | Al marciapiede spiace che sia necessario ucciderli.
The sidewalks are full of love's lonely children | The sidewalk regrets that we had to kill them. (da Deep in the woods, n. 4)
Mutiny!
Etichetta: 4AD, 1983.
La mia anima a brandelli, brulica di vermi e pidocchi | Il pensiero si sviluppa come una piaga sulla testa... nella casa di Dio!
Mah threadbare soul teems with vermin and louse | thought comes like a plague to the head... in God's house! (da Mutinity in heaven, n. 6)
From Her to Eternity
Etichetta: Mute Records, 1984, prodotto da Nick Cave & The Bad Seeds.
Signore, ho scoperto la ricetta per il paradiso | Prendi la solitudine e mischiala con rifugio e silenzio | Poi cuoci tutto al forno!
Lord I've discovered the recipe of heaven | You get solitude and mix with sanctuary and silence | Then bake it! (da Wings of flies, n. 8)
Death favours those that favour Death. (da A box for Black Paul, n. 9)
Your Funeral, My Trial
Etichetta: Mute Records, 1986, prodotto da Flood, Tony Cohen.
Lasciate che le campane suonino a puttane.
Let all the bells in whoredom ring.(da Your funeral, my trial, n. 1)
Let Love In
Etichetta: Mute Records, 1994, prodotto da Tony Cohen.
È molto peggio essere l'amante dell'Amore | che l'amante che l'Amore ha disprezzato.
It's far worse to be Love's lover | than the lover that Love has scorned. (da I Let Love In, n. 6)
Dio benedica Nick Cave per avermi mostrato cosa sia l'onestà. L'ho visto suonare davanti a diecimila sedie vuote con tutta la passione e la furia che un uomo può mettere in un pugno di canzoni. Come puoi salire su quello stesso palco quando le diecimila sedie sono occupate e non dare il massimo? (Billy Corgan)