[L'uomo nella notte sta riempiendo una vasca da bagno] Donna: Che succede? Perché ti fai il bagno? Uomo: Non mi faccio il bagno. Donna: Cazzo! Voce maschile fuori la casa: Dobbiamo andare via! Forza, dai! Voce femminile fuori la casa: Dove sei? Dove sei!
Gli orologi si erano fermati all'una diciassette. Il cielo trapassato da una luce abbagliante e poi una serie di scosse profonde. Credo che sia ottobre, ma non è una certezza. Sono anni che non tengo un calendario. Ogni giorno è più grigio del precedente. Fa freddo e il freddo aumenta man mano e il mondo lentamente muore. Non sono sopravvissuti animali e le coltivazioni sono da tempo sparite. Presto tutti gli alberi del mondo cadranno. Le strade sono popolate da profughi che trascinano carrelli e bande di uomini armati, in cerca di carburante e cibo. Nel giro di un anno erano comparse sulle creste delle montagne roghi e macabre litanie allucinate. Era arrivato il cannibalismo. Il cannibalismo è la grande paura. La mia maggiore preoccupazione è il cibo, sempre il cibo. Il cibo, il freddo e le nostre scarpe. A volte racconto al bambino vecchie storie di coraggio e giustizia, ormai così difficili da ricordare. L’unica cosa che so è che il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato. (L'uomo)
Ammazzerò chiunque provi a toccarti. È questo il mio compito. (L'uomo)
Il cuore mi è stato strappato la notte in cui è nato lui. (Donna)
Quando non ho altro, cerco di sognare i sogni che nascono dall'immaginazione di un bambino. (L'uomo)
Chiunque abbia creato l'umanità, non troverà alcuna umanità qui. (Il vecchio)
Quando sogni delle cose brutte vuol dire che stai ancora lottando, che sei ancora vivo; è quando incominci a sognare cose belle che devi incominciare a preoccuparti. (L'uomo)
Se fossi Dio, avrei creato il mondo così com'è, non diverso. E così ho te, io ho te. (L'uomo)
Ti parlerò tutti i giorni e non ti dimenticherò per niente al mondo. Per niente al mondo, papà. (Il bambino)
L'uomo: Noi sopravviveremo. Non ci possiamo, non ci possiamo arrendere. Non ci arrendremo. Donna: Non mi basta sopravvivere. Non lo capisci? Non mi basta.
L'uomo: Dobbiamo stare attenti ai cattivi. Perché noi portiamo il fuoco. Il bambino: Che fuoco? L'uomo: Il fuoco dentro di noi.
Il bambino: Siamo ancora noi i buoni? L'uomo: Sì, siamo ancora noi i buoni. Certo che lo siamo. Il bambino: E lo saremo sempre, qualsiasi cosa ci capiti? L'uomo: Lo saremo sempre.
Il bambino: Vorrei essere con la mamma. L'uomo: Cioè vorresti essere morto? Il bambino: Sì.
L'uomo: Dobbiamo smetterla di pensare a lei. Il bambino: E come si fa?
Il bambino: Noi non mangeremo mai nessuno, vero? L'uomo: No, certo che no. Il bambino: Nemmeno se avessimo tanta fame? L'uomo: No. Il bambino: Nemmeno se morissimo di fame? L'uomo: Moriamo già di fame. Il bambino: Perché noi siamo i buoni. L'uomo: Sì. Il bambino: E portiamo il fuoco. L'uomo: Sì.
Il bambino: Stiamo per morire, ora? L'uomo: Secondo te è così che si muore? Secondo te a un tratto ci si inginocchia e si muore? Ci vuole molto tempo per morire di fame.
Il vecchio: Te l'immagini [ride] se fossi l'ultimo uomo rimasto? L'uomo: Come farei a sapere di essere l'ultimo uomo sulla Terra? Il vecchio: Non lo sapresti. Semplicemente, lo saresti.
L'uomo: Non hai mai il desiderio di morire? Il vecchio: No, è da stupidi chiedere certi lussi in tempi come questi.