Lucio colpisce solo esistendo. Non faceva nulla per colpire, anche da solo con la chitarra.[1]
[Su Rino Gaetano] La gente se lo ricorda, passano gli anni e lui diventa importante. È un'alchimia, è indecifrabile veramente, secondo me è la sua libertà d'artista, la sua non appartenenza a nessun codice.[2]
[Su Rino Gaetano] Nel mondo della musica è passato come la primavera, velocissimo...[2]
[Su Lucio Battisti] Fra noi c'era una grandissima stima reciproca, una stima esagerata. Io pensavo che lui fosse un musicista straordinario, lui pensava che io fossi un grande poeta.[3]
[Su Rino Gaetano] Se alcune sue canzoni sono ancora vive, questa è la prova del nove. Voglio dire, sono canzoni adatte ad ogni tempo, ad ogni era, ad ogni stagione.[4]
Credo che in tutti noi ci sia un po' di Dio. Nei bambini ce n'è di più.[5]
[Su Mango] Era un artista generoso. Aveva una gentilezza d'animo e una sensibilità eccezionale, come ha potuto vedere tutta l'Italia quando si è sentito male sul palco. Era un lucano Doc, un artista diverso con una unicità particolare non rintracciabile anche in altri grandi artisti.[6]
Se tu ascolti adesso i dischi di Mango, ti accorgi che lui è un numero uno mondiale.[7]
Intervista di Eugenio Arcidiacono, Famiglia Cristiana.it, 5 marzo 2015
Lucio era un "testone", un perfezionista maniacale: studiava 8-9 ore al giorno. Come tutti i veri geni, sapeva che il talento non porta da nessuna parte se non è accompagnato dalla volontà di migliorarsi sempre.
[...] lui [Lucio Battisti], a differenza di me, non era affatto uno sportivo. Eppure una volta mi invitò al mare, indossò una muta e salì su un windsurf. In un baleno, lo vidi diventare un puntino tra onde enormi. Lui era così: quando decideva di imparare qualcosa, diventava un esperto.
Nei suoi ultimi giorni, quando era in ospedale, gli scrissi una lettera, affidandola a un'infermiera. Diceva: "Caro Lucio, spero che i giornali esagerino come sempre, però se hai bisogno io sono qui". Non seppi se l'aveva ricevuta oppure no fino a dieci anni dopo, quando scoprii che un medico gliel'aveva consegnata. Vide Lucio, in uno dei suoi ultimi momenti di lucidità, leggerla e poi mettersi a piangere.
Intervista di Carlo Moretti, Rep.repubblica.it, 4 settembre 2018.
Cerco di capire il testo che è dentro la musica, ho sempre fatto così. E ho sempre fatto riferimento ai ricordi reali: "Il carretto passava e quell'uomo gridava: gelati" è la mia infanzia. Ero bambino e ogni dieci giorni passava il gelataio, io correvo dalla mamma a chiederle 10 lire ma sapevo che dopo una certa data i soldi non c'erano più, neanche per me.
[Lucio Battisti] È rimasto sempre lo stesso, erano le canzoni a cambiare. Lucio era costante, tranquillo, sereno, studiava i più grandi, da Otis Redding a Frank Zappa. Nessuno aveva neanche la metà delle sue conoscenze musicali.
Negli anni Settanta fecero piangere De Gregori quando lo accusarono, lui di sinistra, di essere uno sporco miliardario. E il '68 era stato una follia: o eri falce e martello, Mao o eri un fascista. [A Lucio Battisti]Gli dissi: "Non andare più in giro, finiranno per sputarti addosso, meglio stare a casa che essere contestato nei concerti".
Noi ci trovavamo per scrivere insieme, una volta all’anno, lavoravamo per una settimana e il disco era finito
[SuLucio Battisti] Noi ci trovavamo per scrivere insieme, una volta all’anno, lavoravamo per una settimana e il disco era finito
Se vedo nella musica attuale qualche suo erede? Come scriveva Lucio[Battisti] lo faceva solo lui. Era unico. Come Mango scriveva da Mango, Lucio Dalla da Lucio Dalla, non ci sono eredi di questi artisti. C’è sicuramente chi scrive bene, ma non è certo ai livelli di questi compositori
Nella musica di oggi ne sento pochi di ideali, mi rifaccio ad alcuni degli ultimi nostri corsi [al Cet, Centro Europeo Toscolano], ho notato che c’è il gelo. Nella musica di oggi è subentrata una forma anche di individualismo, non splende più il sole... [la musica trap] Parla di violenza, droghe, soldi? Questo ho avuto modo di accertarlo anche nella mia scuola, non c’è più un discorso basato sul sentimento, solare. Si punta molto sull’individualismo, sul gelo. Questo è un fatto preoccupante
I suoi sermoni mi sono sempre piaciuti, lui la pensa veramente così. Vive nel suo mondo. In studio decide tutto lui. Alle prove si metteva sulla sedia a dondolo e pensava... Nessuno osava disturbarlo. A volte si addormentava. (Asia Argento)
In ciascuna delle voci di cantanti e gruppi musicali di questo elenco sono presenti testi scritti in parte o per intero da questo autore. Per approfondire leggi qui.
↑ Citato in Gino Castaldo, Con Lucio l' avventura non è finita, la Repubblica, 25 novembre 2004, p. 47
1 2 Dal programma televisivo Rino vive! – Ma il cielo è sempre più blu di Antonio Carella, La storia siamo noi, Rai 3, 19 novembre 2007. Video disponibile su Youtube.com.
↑ Citato in Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, Il mio amico Lucio Battisti, 2008, retrocopertina.
↑ Dal programma televisivo Vite Straordinarie, Rete 4, 1 maggio 2010. Video disponibile su Youtube.com.