La città incantata, film d'animazione giapponese del 2001, regia di Hayao Miyazaki.
Citazioni in ordine temporale.
Il primo mazzo di fiori della mia vita è un dono d'addio, che tristezza! (Chihiro)
Il benvenuto diamo | al signor di ricca mano! | Il più buono che ci sia, | non c'è oro che non dia! | Tutti insieme | ci inchiniamo | al signor di ricca mano! | Tutti insieme ci inchiniamo, | ci inchiniamo | al signor di ricca mano! (Aogaeru) [canzone]
E al mio incantesimo cos'è successo? Solo l'amore poteva romperlo! (Zeniba)
Ogni volta che ci accade qualcosa, quel ricordo ci apparterrà per sempre, anche se non lo ricordiamo più. Basta solo un po' di tempo per far tornare la memoria. (Zeniba)
Citazioni in ordine temporale.
Chihiro: Papà, forse ci siamo persi. Akio: Tutto sotto controllo. Abbiamo quattro ruote motrici.
Haku: Resta immobile! Ti cercano anche dall'alto. Devi andartene da qui, subito. Chihiro: Oh, no, le gambe. Non riesco ad alzarmi! Aiutami, come faccio? Haku: Calmati, respira profondamente. [Fa una magia per liberarle le gambe] Nel nome del vento e dell'acqua racchiusi in te, scioglila!
Chihiro: Oh! Che ci devo fare con questo? Che faccio, lo lascio qui? Kamaji: Finisci ciò che hai cominciato, stupida umana! Ehi! Perditempo! Volete tornare semplice fuliggine? E tu levati dai piedi! Non puoi togliere così il lavoro agli altri. Se non lavorano, l'incantesimo si rompe e tornano nella fuliggine! Non c'è niente da fare per te qui. Vattene! Prova da un'altra parte. E voi, palle di carbone, che avete da schiamazzare? Tornatevene al lavoro!
Lin: È troppa fatica dire "sì, signora" o almeno "grazie"? Chihiro: Sì, signora! Lin: Che cretina! Sbrigati! Chihiro: Sì, signora! Lin: Non ti servono le scarpe e i calzini. Lasciali stare! Chihiro: Sì, signora! Lin: E ringrazia l'uomo delle caldaie, sciocchina! Sta rischiando la pelle per te! Chihiro: Grazie, signore delle caldaie. Kamaji: Buona fortuna.
Chihiro: Mamma, papà, come state? Sono io, Sen! Ehi, svegliatevi! Mamma! Papà! Che cos'hanno, sono malati? Haku: No, è solo che mangiano troppo e si addormentano. Non si ricordano di essere stati umani. Osservali bene, sarai tu a doverli riconoscere. Chihiro: Mamma, papà, non vi preoccupate, vi farò uscire di qui, ma non ingrassate troppo, altrimenti vi mangeranno!!
Chihiro: Chihiro... è il mio nome, vero? Haku[annuisce]: È così che Yubaba ti controlla, rubandoti il nome. Perciò non perdere il bigliettino, nascondilo, e finché sarai qui fatti chiamare Sen. Chihiro: Non dimenticherei il mio nome, è lei che l'ha rubato. Haku: Se te lo dimentichi completamente, non tornerai mai più a casa. Io ho fatto di tutto per ricordare il mio. Chihiro: Non ricordi il tuo nome? Haku: No, ma per qualche strano motivo ricordo il tuo.
Lin: Cosa sta succedendo? Kamaji: Qualcosa che non riconosceresti: si chiama amore.
Chihiro: Haku, mi sono appena ricordata una cosa successa tanto tempo fa. Potrebbe aiutarti. Quand'ero piccola m'è caduta una scarpa nel fiume. Per riprenderla sono caduta dentro anch'io. Pensavo che sarei annegata, ma l'acqua mi ha riportata a riva. Adesso mi sono ricordata. Il nome di quel fiume era Kohaku. Il tuo vero nome è Kohaku! Ah! Kohaku: Grazie, Chihiro, ce l'hai fatta! Adesso ricordo tutto! Ero lo spirito del fiume Kohaku! Chihiro: Uno spirito del fiume? Kohaku: Il mio nome è Kohaku. Chihiro: L'hanno prosciugato, quel fiume. Ora ci sono solo palazzi. Kohaku: Ecco perché non trovo più la strada di casa! Ricordo quando da piccola sei caduta nel fiume. Mi ricordo anche la tua scarpetta rosa. Chihiro: Allora tu mi hai riportato a riva, mi hai salvato la vita! Eri buono, lo sapevo. Lo sapevo!
In una stagione in cui il cartoon è decisamente diventato anche per grandi, questo film giapponese è un trofeo di fantasia visiva, pur riallacciandosi alla classica fiaba morale con una bambina di dieci anni che si perde e trova un mondo fantastico, folle, pauroso da cui la salveranno poi i genitori. Miyazaki è un autore cult (vedi La principessa Mononoke) e qui racconta un viaggio iniziatico inventando personaggi affascinanti con uno stile e una grafia di disegno che rapisce spettatori di ogni età. (Maurizio Porro)
L'ottavo lungometraggio di Miyazaki (unico sceneggiatore) è il suo risultato finora più alto, anche se i temi che lo percorrono (l'infanzia come sogno di cui ritardare la fine, l'armonia animista delle cose, il pittoricismo delle immagini) sono già tutti nei suoi lavori precedenti. Le invenzioni visionarie e poetiche sono incessanti e sempre felici, tra memorie di Alice nel paese delle meraviglie, iconografia shintoista, teatro kabuki e surrealismo. E si fondono per creare un universo sorprendente e a tratti cupissimo, che disattende le leggi della logica e della fisica, e dove non è possibile discernere tra buoni e cattivi. I personaggi si stagliano nella memoria in sequenze di grande durezza (l'iniziale mutazione dei genitori), di delicata poesia (il memorabile viaggio in treno sulla ferrovia sommersa), di indefinibile suspense (l'arrivo notturno del traghetto da cui fuoriescono silenti gli ospiti della «colonia»). Ottima colonna sonora di Joe Hisaishi. (Il Mereghetti)
La città incantata è uno dei più grandi film d'animazione mai realizzati e potrebbe essere meglio di qualsiasi film Disney che abbia mai visto. Mi ha influenzato profondamente. (Steven Spielberg)
Questa meraviglia visiva è il prodotto di un'immaginazione coraggiosa, le cui creazioni sono uniche e ancora mai viste. (Kenneth Turan)