scrittore britannico (1867-1933), premio Nobel per la letteratura Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
John Galsworthy (1867 – 1933), romanziere e commediografo inglese.
Il vescovo di Porthminster era in agonia, e già s'era provveduto a chiamare i quattro nipoti, le due nipoti e il marito di una di esse. Si temeva che non avrebbe passato la notte.
L'alba fredda e pura, penetrando nell'ampia sala – una sala tanto alta che il soffitto scolpito si sottraeva ad un esame minuto – andava scoprendo in una fantastica collezione di oggetti svariatissimi, e rivelava via via all'occhio spregiudicato strane incongruità, quasi volesse illuminare il cammino spassionato della storia. In quel salone da pranzo – uno dei più belli del Regno – i Caradoc da secoli avevano raccolto trofei e memorie di famiglia.
RICEVIMENTO
IN CASA DEL VECCHIO JOLYON
Quelli che hanno avuto il privilegio di assistere a una festa di famiglia in casa dei Forsyte hanno goduto uno spettacolo pieno ad un tempo di attrattiva e di insegnamenti: e cioè la gran parata di una famiglia della ricca borghesia. Ma qualcuno di quei privilegiati che aveva per caso qualche dote di chiaroveggenza psicologica (un dono che non ha nessun valore monetario e che i Forsyte ignorano) è stato anche, in quell'occasione, testimonio di una scena che getta luce su di un oscuro problema umano.
Quanti hanno avuto il privilegio di assistere a una festa familiare in casa Forsyte possono dire di essersi goduto uno spettacolo piacevole e istruttivo insieme: quello di una famiglia dell'alta borghesia in grande parata.[6]
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