John Ford, nato John Martin Feeney (1894 – 1973), regista e produttore cinematografico statunitense.
Mi chiamo John Ford e faccio western.
My name is John Ford: I make Westerns. (titolo di un'intervista televisiva condotta da Philip Jenkinson, BBC, giugno 1968 [trasmessa nell'agosto 1968][1])
Credo che in lui, in quei western, ci sia l’epicità che ritroviamo soltanto nella commedia italiana. (Gastone Moschin)
Penso che in Sentieri selvaggi Ford abbia tentato in modo imperfetto, persino nervoso, di descrivere il razzismo che giustificava il genocidio. (Roger Ebert)
Quando una certa critica ha tacciato, durante la sua lunga e articolata attività, il regista di faziosità, manicheismo, persino fascismo, sarebbe bastato ricordare Furore, grandissimo manifesto populista. Ford non era fascista e non era comunista, stava dalla parte di quella che riteneva la giustizia, si fidava del proprio buon senso e giudizio. La sua apparente semplicità era ricchezza. Anche adesso il suo mondo è condivisibile e non è mai lontano. Quanto manca Ford. (il Farinotti)