cantautore e poeta statunitense (1943-1971) Da Wikiquote, il compendio di citazioni gratuito
James Douglas Morrison (1943 – 1971), cantautore e poeta statunitense.
La morte e il mio cazzo sono il mondo. (da An American Prayer; citato in Charles Shaar Murray, Jimi Hendrix. Una chitarra per il secolo)
Epitaffio
Nel segno del suo demone (letteralmente "Sotto il demone di sé stesso") [1]
ΚΑΤΑ ΤΟΝ ΔΑΙΜΟΝΑ ΕΑΥΤΟΥ (Kata ton daimona eautou)[1]
Attribuite
Poesie apocrife
Affrettati a spegnere le passioni prima che ti brucino.
Ti guardo e ti ascolto ma non ti vedo né ti sento.
Rimpiangerai solo di non essere stato l'amante di te stesso.
Se non mi stancherò di cercare e cercare scoprirò le mie origini segrete.
Coloro che parlano e parlano lo fanno soltanto per nascondersi meglio.
Nessuna notte buia potrà impedire al sole di sorgere.
Volevo provare i confini della realtà, volevo vedere a che punto potevo arrivare. Tutto qui, solo curiosità.
Chi vuol vivere senza pudore è solo un vigliacco che beve camomilla.
Innamorarsi è lasciare i piedi vagare per le lande senza una bussola: gli occhi sono l'unica realtà.
La vita stanca, ma la morte fa rabbrividire. Meglio un giorno da pecora che una vita da sonnambulo.
[Jim Morrison, Poesie apocrife, Ed. Blues Brothers, 1995]
Il più grande piacere della mia vita è l'arte. Tentare di dare forma alla realtà. (p. 19)
I giovani adorano ciò che è stato da sempre celebrato: la gioia di vivere, la scoperta di se stessi, la libertà. (p. 19)
Nel nostro tipo di società domina il consumismo, sia di prodotti che di divertimenti. (p. 20)
La suprema arte è la poesia, poiché ciò che ci definisce come esseri umani è il linguaggio. (p. 20)
Il dolore è l'elemento che può ancora risvegliarci. La gente tenta di nascondere la propria sofferenza, ma è un errore grave. Il dolore è qualcosa da portarsi dietro, come una radio. Puoi avere cognizione della tua forza affrontando il tuo dolore. Tutto dipende da come lo sopporti. È questo che conta. La sofferenza è un sentimento, e i tuoi sentimenti sono parte di te, sono la tua realtà personale. Se ti vergogni di loro e li nascondi permetti alla società di distruggere la tua realtà. Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore. (p. 20)
La gente proclama di voler essere libera, tutti insistono che la libertà è il desiderio più grande, il bene più sacro e prezioso... ma sono solo stronzate. La gente è terrorizzata dall'idea di essere liberata. Si aggrappa alle proprie catene. Si oppone a chiunque tenti di distruggere quelle catene. È la sua sicurezza. (p. 20)
Deploro il fatto che tanta gente viva una vita tranquilla, banale e perbene quando ci sono così tante ingiustizie. Credo sia triste. È come se la gente sia destinata da qualche forma superiore di vita, dalla nascita alla morte, a condurre un'esistenza preordinata e programmata. È una tragedia. (p. 20)
La repressione dell'energia sessuale è sempre stato il miglior strumento di controllo dei sistemi totalitari. Se tutto il mondo fosse libero nelle sue attività sessuali, quante persone si presenterebbero al lavoro? Diciamo la verità: l'uomo è andato sulla luna perché aveva un sacco di energia sessuale repressa. (p. 21)
Le donne sono migliori degli uomini. Hanno idee giuste. Sembrano più adatte ad accettare la vita e a viverla in modo più semplice. (p. 22)
Ogni forma d'arte è essenzialmente energia intercettata. (p. 22)
L'artista è sciamano e capro espiatorio. Il pubblico proietta le proprie fantasie su di lui e quelle fantasie prendono vita: distruggendo l'artista, la gente può distruggere i propri fantasmi. Io obbedisco agli impulsi che ognuno possiede ma che nessuno ammetterebbe mai di avere. Attaccandomi e punendomi, tutti possono sentirsi liberati da questi impulsi. (p. 20)
La maggior parte della gente si sente completamente vuota e impotente rispetto al controllo del proprio destino e di quello della vita umana. È una delle tragedie odierne. Le decisioni vengono prese per noi senza che noi abbiamo alcuna voce in capitolo. (p. 23)
È incredibilmente triste che tanti esseri umani restino seduti a guardare qualcosa... lo spettacolo di milioni e milioni di persone accomodate nelle sale dei cinema o davanti alla televisione tutte le sere, che guardano una riproduzione della realtà di seconda o terza mano, invece di capire che il loro mondo è là, nei loro salotti, o proprio fuori, nella strada. Credo si tratti della migliore macchina ipnotizzatrice che getta la gente in uno stato di sonnambulismo. (p. 23)
Il movimento hippy è una reazione di tipo dionisiaco, ma molto naïf e sterile. Lo stile di vita hippy è veramente un fenomeno piccolo-borghese. (p. 19)
A nessuno interessa ciò che succede al prossimo. (p. 23)
La scuola può essere veramente utile solo se è fornita di una buona biblioteca. La principale chiave per l'apprendimento è innanzitutto la lettura. (p. 24)
Amo i film perché sono così estremamente deperibili: una grande esplosione atomica e tutta la celluloide si scioglierebbe. Non esisterebbero più film. (p. 21)
Esibirsi sul palco è una ricerca, come aprire una porta dopo l'altra. Fino ad oggi non c'è stata nessuna filosofia o ideologia coerente. La sensualità e il male sono immagini molto attraenti, ma dobbiamo pensare ad esse come alla pelle di un serpente di cui ci si libererà. (p. 24)
Le persone provano un senso di impotenza e vulnerabilità di fronte alla realtà. Non hanno nessun controllo effettivo su ciò che accade o sulle proprie vite. Anzi, sono loro stesse a essere controllate. Non riescono ad andare oltre il proprio televisore. (p. 24)
L'arte è la rivelazione del Bello. Il Bello è un Assoluto. Si basa sulla semplice percezione della realtà quotidiana. Trovare una parità, un equilibrio fra l'oggetto e il fruitore, equivale a svelare il mondo senza alcuna connotazione. (p. 26)
L'unico momento in cui mi esprimo davvero è sul palco. La maschera della rappresentazione me lo consente, mi dà un posto dove nascondermi, così che possa rivelarmi. Per me è qualcosa di più del solo fare spettacolo, del cantare dei brani e andarmene. Io vivo ogni cosa in modo davvero personale. Non sento di aver fatto un qualcosa di completo finché non ho condotto tutti gli spettatori presenti a un livello comune. A volte interrompo la canzone e resto a lungo in silenzio, lascio che vengano fuori tutte le ostilità latenti, il disagio e le tensioni, prima di ricominciare. (p. 21)
Esiste un mondo segreto dove tutti dormono. Tutto un altro mondo che ogni persona cerca di rimuovere. (p. 27)
Una canzone è più primitiva di una poesia, perché in genere è in rima e ha una metrica precisa. Una poesia, invece, può andare dove vuole. (p. 27)
La creazione è sempre posseduta dal mistero e dal dolore. Oggi stai creando te stesso: accetta l'inaccettabile, qualunque cosa accada, abbandonati. Devi provare in modo completo qualsiasi tipo di sensazione, qualsiasi tipo di sofferenza. (p. 28)
Ammiro profondamente quei poeti che, di fronte a un gruppo di persone, sono capaci di alzarsi in piedi, con o senza microfono, e recitare la loro poesia. (p. 29)
La poesia mi attira perché è eterna. Finché ci saranno delle persone, ci sarà qualcuno in grado di ricordare parole e combinazioni di parole. Poesie e canzoni potrebbero essere le uniche cose in grado di sopravvivere a un olocausto. (p. 30)
Ogni generazione vuole simboli nuovi, gente nuova, nomi nuovi. Vuole divorziare dalle generazioni che l'hanno preceduta. Ogni generazione, per affermare se stessa come entità umana consapevole, deve rompere con il passato. A un certo punto tutti si mettono insieme e formano sciami; poi tutto finisce e ognuno va per la sua strada. (p. 31)
Saggio i limiti del reale. Sono curioso di vedere cosa succede. Tutto qui: pura curiosità. Mi piace portare all'estremo le situazioni. (p. 31)
Nella vita puoi fare qualunque cosa purché sia in armonia con le forze dell'universo, della natura, della società. Se è in sintonia, se "funziona", tutto va bene. Se però, per un qualsiasi motivo, sei su un'altra lunghezza d'onda rispetto alle persone che ti circondano, urterai la loro sensibilità e loro reagiranno evitandoti o reprimendoti. Finché ogni cosa coincide e gira bene, potresti passarla liscia anche se ammazzassi qualcuno. (p. 32)
Le prime cinque o sei canzoni che ho scritto erano semplicemente annotazioni di un fantastico concerto rock che avevo nella testa. E una volta scritte, ho sentito il bisogno di cantarle. Fu circa tre anni fa. Uscii dal college e scesi in spiaggia. Non avevo niente da fare di preciso, per la prima volta ero libero, per quindici anni ero sempre andato a scuola. Era una splendida calda estate: fu a quel punto che cominciai a sentire le melodie. (p. 21)
Ciò che mi interessa di più sono le attività prive di significato, ossia le attività completamente libere, il gioco. Attività che non racchiudono in sé nient'altro che quello che sono. Nessuna ripercussione, nessuna motivazione. Attività libera. Secondo me dovrebbe esserci un carnevale nazionale, più o meno come il martedì grasso a Rio. Dovrebbe esserci una settimana di allegria nazionale, una sospensione di tutto il lavoro, di tutti gli affari, di tutte le discriminazioni, di tutte le forme di autorità. Una settimana di libertà totale. La gente dovrebbe sentirsi vera per una settimana, potrebbe essere d'aiuto per il resto dell'anno. Dovrebbe esserci una specie di rituale come questo. Penso ce ne sia proprio bisogno. (p. 33)
Se l'energia e gli impulsi sessuali vengono repressi per troppo tempo, diventano violenza. È naturale che ciò che è tenuto sotto pressione sfoci nella violenza per reazione. Una persona che è stata repressa troppo duramente prova un piacere immenso in quegli sfoghi violenti. Sono esplosioni rare e brevissime. E alla lunga ti rendono infatuato della violenza. (p. 34)
Bisogna liberarsi dalle scorie del passato che turbinano nella memoria come insetti rapaci. Sono soltanto vecchie idee di cui non abbiamo bisogno. (p. 35)
La gente fa resistenza alla libertà perché ha paura dell'Ignoto. Ma è un fatto curioso: l'ignoto una volta era ben noto, è la dimensione a cui appartengono le nostre anime. L'unica soluzione è di confrontarsi – confrontare il proprio Io – con la più grande paura immaginabile. Confida a te stesso i tuoi terrori più profondi: dopo di ciò, la paura non avrà più potere, la paura della libertà si assottiglierà fino a scomparire, e tu sarai libero. (p. 36)
La nostra epoca è fantastica: gente che sfreccia su moto o auto veloci, vestita in modo creativo, pronta a inventare e ad esprimersi sinceramente... gente giovane! Mi sembra proprio una visione romantica. Sono felice di vivere in questo periodo. È incredibile. Credo che le generazioni future ci giudicheranno molto validi. (p. 26)
In un concerto rock, come nella vita, non dovrebbero esserci regole o limitazioni. Dovrebbe essere possibile tutto. (p. 36)
Le due forme indigene di musica dominanti in America sono la black music/blues e il folk, che è stato importato dall'Europa e che potremmo chiamare country music, il sound acutamente malinconico del West Virginia. Penso siano le due principali radici della musica americana moderna. (p. 26)
Bisogna distruggere nel proprio intimo tutto ciò che sviluppa la personalità umana. Tutto l'immenso egoismo che essa contiene. (p. 36)
La tua politica, la tua religione, la tua filosofia non sono ciò che fumi, ciò che bevi o come ti vesti, e neppure come porti i capelli o quali azioni hai compiuto. La tua religione o la tua politica sono ciò a cui dedichi la maggior parte del tuo tempo. (p. 36)
Mi considero un essere umano intelligente e sensibile con l'anima di un clown. Ed è questa a prendere il sopravvento nei momenti più importanti. (p. 37)
Qualunque cosa succeda, l'America sarà il punto focale. È il centro dell'azione e ci vorranno persone forti e capaci per sopravvivere in un clima come questo. Sono sicuro che la gente ci riuscirà ma penso che molti, e in particolare gli abitanti delle città, si trovino ora in uno stato di costante e completa paranoia. La paranoia è una paura irrazionale. Ma cosa succederebbe se invece la paranoia fosse giustificata? (p. 38)
Durante un concerto cerco sempre di far alzare il pubblico in piedi, di farlo sentire libero di muoversi e andarsene in giro dove gli pare. Voglio che la gente sia libera, non incatenata. (p. 25)
Esistono parecchi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito. Il genere più importante di libertà è la libertà di essere se stessi. Noi siamo abituati a scendere a patti con la realtà per acquistare un ruolo. Svendiamo i nostri sensi per trovare un gesto. Rinunciamo alla capacità di sentire e in cambio otteniamo una maschera. Non potrà esserci nessuna rivoluzione di massa finché non vi sarà una rivoluzione personale, a livello individuale. Prima deve avvenire all'interno. Puoi privare un uomo della sua libertà politica e ciò non gli farà del male. Ma se lo priverai della libertà di sentire, questo potrà distruggerlo. (p. 38)
A Los Angeles, a New York e in molte altre grandi città ci si sente sempre una folla, in ogni momento, sia psicologicamente che fisicamente. La gente diventa sempre più nevrotica e paranoide. Credo che i concerti rock siano la versione umana dello sciame: servono a comunicare questo disagio causato dalla sovrappopolazione. (p. 38)
Una canzone arriva con la musica, con un suono o con un ritmo. Io inizio a buttare giù le parole più in fretta possibile, per rimanere aggrappato all'ispirazione, finché musica e testo non sgorgano quasi simultaneamente. In caso di poesia, invece, non serve per forza la musica. D'altro canto, però, la poesia ha bisogno di un certo senso del ritmo e quindi, in qualche modo, di musica. (p. 22)
Qualunque reazione susciti la musica, sono contento. Qualsiasi cosa, purché induca la gente a pensare. Se riesci a ottenere che un'intera sala o un intero locale pieno di gente ubriaca o fatta alla fine si svegli e pensi, stai facendo qualcosa di importante. (p. 39)
La gente chiede all'arte, e in particolare al cinema, conferme della propria esistenza. In qualche modo le cose sembrano più reali se le si può fotografare e si può creare un simulacro della vita sullo schermo. (p. 39)
Dentro di noi c'è un'intera regione di immagini e sensazioni che raramente emergono nella vita quotidiana, e quando ciò accade assumono forme perverse. È il nostro lato oscuro. Più ci ammantiamo di civiltà, più queste forza cercano pretesti per rivelarsi. (p. 40)
Riconoscere e disvelare a se stessi il proprio lato oscuro produce un trauma capace di restituire l'individuo ai propri primitivi sensi. (p. 40)
Al momento sono più interessato al lato oscuro della vita, al male, alla parte oscura della luna, alla notte. Ma nella nostra musica siamo impegnati in una ricerca: aprirci un varco verso un regno più libero e pulito. (p. 25)
I rettili rappresentano un completo anacronismo. Se domani sparissero tutti i rettili del mondo l'equilibrio della natura non ne sarebbe minimamente turbato. Sono una specie del tutto arbitraria. Se esistono creature capaci di sopravvivere a un'altra guerra mondiale o a un completo avvelenamento del pianeta, quelle sono loro. La lucertola e il serpente vengono associati all'inconscio e alle forze del male. (p. 40)
Ho sempre amato i rettili, mi piacciono le lucertole... ma mi riuscirebbe difficile raccogliere un serpente e giocarci. Mi rendono nervoso. C'è qualcosa di profondamente radicato nella natura umana che reagisce con virulenza ai serpenti. Credo che il serpente incarni tutte le nostre paure. Hanno una pelle davvero splendida, probabilmente è per questo che sono tanto affascinanti. (p. 40)
Quanto a musica popolare l'America è un paese incredibilmente dotato, incredibilmente ricco. Pensa alla gente venuta alla luce negli ultimi dieci o vent'anni. Col passar del tempo sarà interessante lanciare uno sguardo all'indietro sul blues e sul rock. Dal punto di vista storico sarà visto come il periodo trobadorico in Francia. Sono certo che apparirà estremamente romantico. (p. 25)
Oggi il pubblico è diventato passivo. Gli spettatori dovrebbero avere un ruolo attivo nella creazione dell'evento. Ci si può riuscire persino al cinema. Per esempio, puoi decidere di chiudere gli occhi ogni volta che ti va oppure puoi alzarti e abbandonare la sala per cinque minuti. Così facendo il film diventa completamente diverso da quello che vede chi rimane seduto dall'inizio alla fine della proiezione, ligio al proprio dovere. (p. 40)
Ogni volta che ascolto The End significa qualcosa di diverso per me. Non so cosa cercavo di dire quando l'ho scritta. Era nata come una semplice canzone d'addio; addio forse solo ad una ragazza... ma io lo vedrei piuttosto come un addio all'infanzia. Non saprei specificarlo. Le immagini di quella canzone sono sufficientemente complesse e universali da potergli attribuire qualsiasi significato tu voglia. (p. 26)
La mentalità del giornalista assomiglia alla psicologia del guardone. Mi sembra che i giornalisti non parlino mai di sé come fanno gli altri. Assorbono come spugne e non mettono mai seriamente in discussione la propria psiche. (p. 26)
Non c'è niente di più divertente che suonare per un pubblico. C'è una fantastica tensione. Si è liberi, e al tempo stesso si ha l'obbligo di suonare bene. Amo questa sensazione, allo stesso modo in cui un atleta ama correre, tenersi in forma. Diversi dei migliori trip musicali che abbiamo avuto sono avvenuti nei locali. Nei concerti live non puoi permetterti di fare stronzate. Se non va, se ne accorgono tutti. (p. 27)
Una folla, intesa come unità, non ha un cervello. Ma individualmente tutti ce l'hanno. Nella testa di certe sedicenni c'è più filosofia di quanta se ne possa immaginare. Alcune lettere di fan che leggo sulle riviste sono desolate, profonde, sincere. Mi colpiscono davvero tanto. Sono assolutamente aperte. (p. 27)
Il nostro lavoro, le nostre esibizioni, sono uno sforzo di metamorfosi. È come un rituale di purificazione in senso alchemico. Prima ci deve essere un periodo di disordine, di caos, il ritorno a una landa di disastro primordiale. In tal modo si purificano gli elementi e si trova un nuovo seme di vita che trasforma l'intera esistenza, l'intera materia, l'intera personalità, finché alla fine, se tutto va bene, si riemerge per ricomporre ogni dualismo e opposizione. Allora non si parlerà più di Male e di Bene ma di qualcosa di uniforme e puro. La nostra musica e la nostra personalità, così come appaiono nelle performance, sono ancora in uno stato di caos e di disordine, forse con un incipiente elemento di purezza pronto a svilupparsi. (p. 25)
Mi piace qualunque ragazza mi rivolga la parola. (p. 27)
I dischi hanno sostituito i libri. I libri e i film. Sono meglio dei film, perché un film lo vedi una o due volte e forse lo rivedi solo dopo un po' di tempo in televisione. Ma un album raggiunge più persone di qualsiasi forma d'arte. Colpisce chiunque nel profondo. (p. 25)
Bere è un modo di rendere sopportabile la vita in una situazione di sovraffollamento, ed è anche una conseguenza della noia. La gente beve perché si annoia. Amo bere. A volte stimola la conversazione, le persone si sciolgono. È un po' come il gioco d'azzardo: esci di casa per passare la serata a bere e non sai dove ti troverai il giorno dopo. Potrebbe andarti bene o finire in un disastro. È come un lancio di dadi. (p. 41)
Sono sempre stato attirato dalle idee di ribellione contro l'autorità. Quando ti riconcili con l'autorità, diventi tu stesso un'autorità. (p. 41)
Mi piace tutto ciò che riguarda la trasgressione o il rovesciamento dell'ordine costituito. M'interessa qualunque cosa abbia a che fare con la rivolta, il disordine, il caos, in particolare le attività apparentemente prive di significato. Mi sembra sia questa la strada per la Libertà. (p. 42)
La libertà esteriore – la rivolta fisica – è un modo per conquistare la libertà interiore. Piuttosto che partire dall'interno, comincio dall'esterno. Raggiungo la dimensione mentale e spirituale partendo da quella fisica e corporea. (p. 42)
La musica libera la mia immaginazione. Quando canto le mie canzoni in pubblico compio un atto drammatico, ma non è come recitare in teatro. È un gesto sociale, e anche un'attività sincera.
Quando suoniamo stiamo partecipando alla creazione di un mondo e celebriamo questa creazione con il pubblico. Diventa una scultura di corpi in movimento. Questa è la parte politica, ma il nostro potere è sessuale. Nei nostri concerti facciamo della politica sessuale. Il sesso parte da me, poi si propaga ai musicisti che sono in scena, sotto incantesimo. La musica che facciamo è diretta al pubblico e interagisce con esso. Gli spettatori tornano a casa e interagiscono con il resto della realtà, così io interagisco con l'intera realtà e tutta questa storia di sesso finisce per essere una sola, immensa palla di fuoco.
Il rock sta morendo e tutti ritornano alle proprie radici. Qualcuno torna al country e qualcuno al blues delle origini. La musica della nuova generazione sarà una sintesi fra questi due elementi e un nuovo fattore, un qualcosa che potrebbe avere molto a che fare con l'elettronica, con i nastri, come un'estensione del sintetizzatore moog, una tastiera con la complessità e la ricchezza di un'intera orchestra. Riesco quasi a vederla: potrebbe essere una persona sola con un mucchio di macchine nastri e attrezzature elettroniche, che canta o parla e usa questi aggeggi.
La politica è la ricerca del potere privato da parte di certi individui. Possono mascherarla in termini ideologici o con qualche stronzata romantica o filosofica quanto vogliono, ma si tratta essenzialmente di una ricerca privata di potere.
La religione è come una filosofia, ciò a cui dedichi gran parte del tuo tempo. Potrebbe essere una donna. Potrebbe essere una droga. Potrebbe essere la letteratura. Penso che la religione sia il fulcro di ogni pensiero o attività.
Ho bisogno di distinguermi dalla massa. Non mi sento al mio posto in mezzo alla maggioranza.
La rivoluzione deve essere permanente, altrimenti si esaurisce tutto. Dovrà esserci sempre rivoluzione, dovrà essere una cosa costante, non qualcosa che cambierà tutto e avrà finito il suo compito. Non una rivoluzione che risolva tutto definitivamente. Dev'essere quotidiana.
I film ingigantiscono tutto, riescono a comprimere un mucchio di energia in una piccola inquadratura. Ogni volta che ritraggono la realtà la fanno apparire più intensa.
Bisogna capire, per ogni evento, quante ancore di salvataggio ci sono piuttosto che votare sì o no su un determinato problema. Bisogna vedere l'universo come un qualcosa di complesso.
Oggi non esistono vere menti creative in nessun settore della comunicazione di massa. Siamo tutti abbastanza sciolti, abbiamo buone qualità, ma credo non vi sia nessun grande genio all'opera a livello popolare. Esistono grandi poeti, parolieri e autori di canzoni, ma non ci sono grandi concerti. Tuttavia un sacco di geni come Mozart furono bambini prodigio, scrissero lavori brillanti in età giovanissima. Forse succederà ancora, arriverà qualcuno bravo e diventerà famoso. Da qualche parte, al lavoro in una cantina, magari c'è qualcuno che sta inventando una forma musicale completamente nuova.
La sessualità viene riempita di menzogne. Il corpo cerca di dire la verità ma siamo talmente soffocati dalle regole che non riusciamo ad ascoltarlo. Ed è legata dalla finzione, così non riesce neppure a muoversi. Siamo paralizzati dalle bugie.
Bisogna amare qualsiasi cosa che sia una violenta reazione contro le norme.
La maggior parte delle persone non ha idea di cosa stia perdendo, la nostra società assegna un valore supremo all'autocontrollo, al nascondere ciò che si sente. Si sbeffeggiano le culture primitive e si è orgogliosi della propria, che impone la soppressione di istinti e impulsi naturali.
Se si rifiuta il proprio corpo, esso diventa la propria prigione. È un paradosso: per andare oltre i limiti del corpo, ci si deve immergere in esso, si devono spalancare i propri sensi. Non è così facile accettare il proprio corpo, ci hanno insegnato che è un qualcosa da controllare, da dominare. Processi naturali come pisciare e cagare sono considerati sporchi. Le tendenze puritane tardano a morire. Come può essere liberatorio il sesso se in realtà non si vuole toccare il proprio corpo? se si tenta in tutti i modi di eluderlo?
Non sempre la violenza è sinonimo di malvagità. Ciò che è malvagio è l'infatuazione per la violenza.
Insegnanti, capi religiosi, amici – o presunti tali – riprendono l'opera dal punto in cui l'hanno lasciata i genitori. Ci chiedono di provare solo ciò che essi vogliono e si aspettano da noi. Ci obbligano continuamente a recitare dei finti sentimenti per loro. E noi siamo come attori abbandonati in questo mondo per vagare alla ricerca di un fantasma, in cerca di un'ombra semidimenticata della nostra realtà perduta. Quando gli altri ci chiedono di diventare come essi vogliono, ci costringono a distruggere la nostra vera personalità. È una sottile forma di assassinio. I genitori e i parenti più affezionati a noi compiono questo omicidio col sorriso sulle labbra.
Devi riuscire a liberarti da solo delle forze repressive esterne. Se cerchi qualcuno che possa farlo per te, segnifica che dipendi ancora dagli altri. Significa che sei ancora vulnerabile rispetto a quelle forze malvagie e oppressive.
Chiunque controlla i media, controlla le menti.
C'è qualcosa di peggio di una brutta fotografia? Una foto può trasformare qualsiasi persona in un santo, un angelo, un pazzo, un demonio, una nullità. In parte è casuale, in parte premeditato. Molti ingredienti riguardano l'idolatria. Una brutta fotografia può trasmetterti svariate intensità di impoverimento psichico. Sai benissimo che quell'immagine non sei tu, ma c'è qualcuno che ha deciso di vederti in quel modo.
I nuovi eroi sono i militanti politici. Negli anni Venti erano gli sportivi, negli anni Trenta e Quaranta le star del cinema e della seconda guerra mondiale, poi i nuovi eroi sono diventati i musicisti. Credo che i prossimi eroi saranno più intellettuali, politici o scienziati, o esperti di informatica. Insomma, gente di questo tipo: quelli che comprendono, quelli che riescono a capire come funzionano veramente le cose, come funziona la società moderna. Ecco i nostri prossimi eroi.
La malattia della cultura del XX secolo è l'incapacità di percepire la realtà. Le masse si raccolgono davanti alla televisione a guardare telenovelas, film, idoli rock, e vivono selvagge emozioni attraverso questi simboli, ma le loro vite quotidiane sono emotivamente morte.
Contano solo i punti massimi e i punti minimi. Tutto ciò che sta nel mezzo è inutile.
Un amico è qualcuno che ti lascia totalmente libero di essere te stesso, e in particolare di sentire o di non sentire. È in questo che consiste il vero amore: lasciare che una persona sia ciò che davvero è. La maggior parte delle persone ti amano per quello che pretendono tu sia. Per ottenere il loro amore devi fingere, esibirti. Ottieni amore per la tua finzione.
Viviamo in una società malata e parte della malattia consiste nell'inconsapevolezza di essere malati. La nostra società ha troppi beni materiali da preservare, e valori come la libertà sono alla fine dell'elenco.
Facciamo tutti appello agli stessi bisogni umani come la tragedia classica e il blues primordiale sudista. I Doors sono come una seduta spiritica in un ambiente divenuto ostile alla vita, freddo, limitativo. La gente sente che sta morendo in un brutto ambiente. Allora la raduniamo per levare le invocazioni, per trovare sollievo, per cacciare gli spiriti di morte. Cantiamo, danziamo, intoniamo le nostre cantilene, facciamo musica per curare questa malattia, per riportare armonia nel mondo.
Non so nulla del futuro. Il futuro dovrà badare a se stesso. Nel nostro piccolo noi possiamo tentare di condizionarlo. Ma accadrà e basta, immagino.
Comincio a pensare che sia più facile spaventare la gente che farla ridere.
L'amore è soltanto una delle manciate di espedienti che abbiamo a disposizione per evitare il vuoto.
La società si dibatte nell'eterno bipolarismo di due forze in contrapposizione: quelle del cambiamento e quelle della conservazione. La ribellione e la repressione, la ricerca del nuovo e l'imposizione delle norme.
I poeti, solitamente, diventano eroi molto tempo dopo la loro morte.
Mi piace la gente che scuote le altre persone e le fa sentire a disagio.
La società, i genitori, tutti ti impediscono di conservare la libertà con cui sei nato. Basta guardarsi attorno per scoprire che tutti hanno distrutto la propria autentica natura sensibile.
Ciò che mi trasmette la maggior parte della musica dei Doors è come un senso di pesantezza... in qualche modo tetro, come di uno che non si sente a casa sua... che non è esattamente rilassato: cosciente di molte cose ma mai sicuro al cento per cento. Un giorno vorrei scrivere una canzone che m'infonda la sensazione di essere completamente a casa.
I grandi processi sono il mezzo attraverso il quale la società assimila gli eventi drammatici.
Siamo ingabbiati in un'immagine, in una messinscena. La cosa triste è che le persone sono molto abituate alla propria immagine, crescono attaccate alle proprie maschere, amano le proprie catene, si dimenticano chi sono in realtà, e se cerchi di ricordarglielo loro ti odiano. Come se tu stessi per carpirgli le loro proprietà più preziose.
Si utilizzano i sistemi più sottili per costringere l'individuo a uniformarsi al comune sentire e per punire coloro che cercano di tenere viva la propria soggettiva natura sensibile. Si induce tutta la gente a recitare un determinato ruolo.
Il confronto, la competizione, sono un qualcosa di superfluo e orribile.
The End parla di tre cose: il sesso, la morte e il viaggio. Il tema è lo stesso di Light My Fire, la liberazione del ciclo nascita-orgasmo-morte. Tuttavia è possibile leggerla anche come una canzone sul parricidio e l'incesto: basta vedere nell'ultimo verso uno spiraglio di accoglienza, non di sterminio.
Le culture primitive, come gli indiani d'America, vivono in pace e in armonia con la terra, le foreste e gli animali. Non costruiscono strumenti di guerra e non investono milioni di dollari per attaccare altri Paesi che hanno idee politiche diverse dalle loro.
La violenza ci spaventa meno dei nostri sentimenti. La sofferenza personale, privata e solitaria è più terrificante di qualsiasi altro dolore possa essere inflitto dall'esterno.
Io offro immagini, evoco magicamente ricordi di libertà. Ma noi possiamo soltanto schiudere Le Porte, non possiamo costringere la gente a varcarle se non ne ha la volontà.
Forse i popoli primitivi hanno meno cazzate a cui rinunciare, meno stronzate da abolire. Una persona che voglia la libertà deve essere pronta a rinunciare a tutto, non solo alla ricchezza: tutte le idiozie che ti hanno insegnato, tutto il lavaggio del cervello che la società ti ha fatto. Devi liberarti di tutto questo se vuoi passare al di là della barricata. La maggior parte della gente non è disposta a un cambiamento così radicale.
Alcuni rinunciano facilmente alla propria libertà. Ad altri invece la libertà può essere sottratta solo con la forza.
Non sono sicuro che sia la salvezza ciò che la gente vuole, e neppure che la voglia ottenere da me. Lo sciamano è un guaritore, come lo stregone. Non credo che la gente si rivolga a me per questo. Ma soprattutto, io non mi considero assolutamente un salvatore.
Vorrei scrivere una canzone, o un pezzo musicale, che sia semplicemente pura espressione di gioia, come una celebrazione dell'esistenza. Come l'avvento della primavera o il sorgere del sole. Pura gioia sconfinata.
Dietro la tirannia c'è una precisa filosofia: ideali pressocché fanatici di equità e giustizia, e ferma devozione a un qualche Dio.
La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità, apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite.
La gente ha paura di se stessa, della propria realtà e dei propri sentimenti più di ogni altra cosa. Si fa un gran parlare dell'amore, ma sono tutte stronzate. L'amore ferisce, i sentimenti provocano fastidio. Si insegna alla gente che il dolore è negativo e pericoloso. Come si può aver a che fare con l'amore se si ha paura di provare qualsiasi sensazione?
Possiamo liberarci dalle regole e dalle menzogne ascoltando il nostro corpo, aprendo i nostri sensi. Blake sostiene che il corpo è la prigione dell'anima finché non vengono completamente spalancati i cinque sensi, che lui chiama "le finestre dell'anima". Quando infatti il sesso coinvolge pienamente tutti i sensi può tradursi in una sorta di esperienza mistica.
Il sesso può essere liberatorio ma può anche rivelarsi una trappola. Dipende da quanto una persona dà ascolto al proprio corpo, alle proprie sensazioni. La maggior parte della gente è troppo impegnata a nascondere le proprie sensazioni per poterle percepire.
Quando scrivi una poesia devi entrare in uno stato mentale particolare, che è quello in cui può indurti la musica con la sua capacità ipnotica di allentare i freni, di lasciare che l'inconscio faccia la sua parte, quale che sia.
La cosa buona della cinematografia è che non ci sono esperti. Chiunque può assimilare in sé l'intera vicenda del film, cosa impossibile in qualunque altra forma artistica.
Non c'è posto dove la musica venga presa più seriamente che in Europa. Non è soltanto il normale campo d'azione dei ragazzi. Loro ne discutono.
Nelle tribù lo sciamano può avere qualsiasi età, può essere anziano o giovane, ma tutta la tribù, tutte le età, lo spingono nel suo stato di trance e lo ascoltano. Senza distinzione. È solo questione di una certa tendenza psichica presente in un individuo.
Non credo che lo sciamano, per quel che ho letto, sia molto interessato a definire il suo ruolo nella società. Gli importa essenzialmente seguire le proprie fantasie.
Mi chiedo perché al pubblico piaccia credere che io sia sempre fatto. Forse qualcuno pensa che gli altri debbano sballarsi per conto suo.
Per me non si è mai trattato di una messinscena, delle cosiddette performance. Era una questione di vita o di morte; un tentativo di comunicare, per coinvolgere molte persone nel privato mondo del pensiero.
Non sono molto consapevole di ciò che accade sul palco, non mi piace neppure pianificarlo o analizzarlo. Mi piace lasciar accadere ogni cosa liberamente, magari gestendola con un filo di lucidità, per poi seguire le vibrazioni scaturite in ogni particolare circostanza. I colpi di teatro non si possono pianificare.
Ricevo lettere incredibili dai fan, ma sono loro che insegnano a vivere a me, non il contrario. I miei fan sono ragazzi intelligenti. Gente molto sensibile.
Fare immersioni è un'esperienza stupenda: stai lì e galleggi, semplicemente. È un'esperienza intrauterina.
La musica mi dà una sicurezza che rende più facile esprimermi, piuttosto che leggere i versi in modo "asciutto". Mi piacerebbe saperlo fare.
Il sesso resterà sempre un mistero. Quando ero al liceo o andavo all'università, la sessualità era sempre in piena età vittoriana, era tabù. Se si pensava che una ragazza lo faceva, questo scatenava pettegolezzi e discussioni. Ci saranno sempre storielle e allusioni scherzose sul sesso, ma le nuove generazioni sono più libere.
Ciascuna generazione supera la precedente quanto a intelligenza e consapevolezza. Penso che ultimamente ci sia stato un salto enorme in questo senso.
Il mio più grande talento, più che scrivere canzoni o cantarle, è la capacità istintiva di proiettare la mia immagine pubblica. Sono stato molto bravo a manipolare i media con espressioni come politici erotici. Politici dell'eros è il tipo di termine che vuol dire qualcosa ma che è impossibile spiegare. Se cercassi di spiegare cosa significa per me, perderebbe tutta la sua forza come slogan.
Nessuno ha mai considerato di me il sottofondo ironico. Sono sempre stato preso troppo seriamente, come se gli altri non si fossero resi conto del mio sarcasmo.
Mi piacciono i musicisti blues, jazz e country perché non fanno altro che continuare ad esplorare la propria musica. Ciò che conta è che musicisti, poeti e artisti in genere continuino a esplorare il proprio campo d'azione.
La maggior parte dei musicisti o cantanti rock ama sul serio quello che fa. Sarebbe mentalmente snervante suonare e cantare soltanto per denaro.
La prima volta che ho visto Feast of Friends sono rimasto molto sorpreso, perché essendo uno dei protagonisti sempre sul palco l'avevo immaginato solo dal mio punto di vista. Poi, vedendo una serie di avvenimenti che credevo di poter controllare, vedendo come erano in realtà, ho capito di essere solo un burattino al centro di un flusso di forze vagamente decifrabili... è stato piuttosto scioccante. C'erano un sacco di attività attorno a me che credevo di aver compreso. Ma guardando il film mi sono accorto che ero stato consapevole soltanto di una minima parte della realtà, come se l'avessi osservata dalla fessura di un muro.
Sono interessato al cinema perché è la forma d'arte moderna che più si avvicina all'effettivo flusso di coscienza, sia a livello onirico che nella percezione della realtà quotidiana.
Secondo Aristotele la catarsi non riguarda il pubblico di una tragedia ma è un modo di purificare le emozioni degli stessi attori. Il pubblico è solo un testimone dell'evento che accade in scena.
Questo è il tempo degli eroi, che vivono per noi e attraverso i quali sperimentiamo altezze e profondità dell'emozione. Lo spettatore è un animale agonizzante e la purificazione dell'emozione è riservata all'attore, non al pubblico.
Mi ritengo un artista conscio dei propri mezzi, che giorno dopo giorno si dà da fare per assimilare informazioni. Mi piacerebbe poter fare uno spettacolo teatrale tutto da solo. Cantare, comunque, continua a piacermi molto.
Nella seduta spiritica lo sciamano è la guida. Un panico sensuale, deliberatamente evocato attraverso droghe inni e danze, lo conduce in trance. La voce è alterata, i movimenti convulsi, lo sciamano agisce come un folle posseduto. Questi isterici di professione, scelti proprio per le loro inclinazioni psicotiche, un tempo erano tenuti in gran conto, mediavano tra l'uomo e il mondo degli spiriti. I loro viaggi mentali costituivano il nucleo della vita religiosa della tribù.
Le nuove generazioni hanno un'incredibile consapevolezza degli eventi che fa impallidire quella della gente con cui sono cresciuto. Avrò anche ventisei anni, ma ai loro occhi sono in declino. Mi piace essere pessimista, ma credo che loro siano molto meglio attrezzati ad affrontare il futuro rispetto alla nostra generazione.
Le mie poesie sono una sorta di invocazione alle forze occulte, però, come tutto ciò che ho scritto, le mie grandiose immagini fantastiche non vanno prese troppo sul serio. È come quando interpreti la parte del cattivo in un western: non significa che sei davvero quel personaggio. C'è sempre un po' d'ironia attorno.
La paura è molto eccitante. Alla gente piace essere spaventata. È esattamente come l'attimo che precede l'orgasmo: tutti vogliono provarlo, è un'esperienza esaltante.
Il sesso è soltanto una parte dei miei spettacoli, vi sono molti altri fattori. Il sesso è importante ma non è l'elemento principale, perché tutta la musica è un fenomeno con basi davvero naturali e quindi le due cose non possono essere scisse. Ma la faccenda del sesso è stata tirata fuori perché fa vendere i giornali.
Non posso pretendere di misurarmi con ogni cosa in tutti i luoghi. Così me ne resto in un posto solo, e ogni sorso di vita è una nuova occasione di ebbrezza.
Il rituale è una specie di scultura umana. Da un certo punto di vista è come l'arte, perché dà forma all'energia, ma d'altro canto è anche una consuetudine o una ripetizione, un evento ricorrente o una rappresentazione che ha un significato. È qualcosa che pervade tutto quanto. È come un gioco.
Se l'energia e gli impulsi naturali vengono repressi per troppo tempo, diventano violenza. È naturale che ciò che è tenuto sotto pressione sfoci nella violenza per reazione. Una persona che è stata repressa troppo duramente prova un piacere immenso in quegli sfoghi violenti. Sono esplosioni rare e brevissime. E alla lunga ti rendono infatuato della violenza.
Cantare ha in sé tutto quello che mi piace: parole, musica... un sacco di recitazione. E anche un'altra cosa: un elemento fisico, un senso di immediatezza. Quando io canto, creo personaggi. Centinaia di personaggi.
L'intervista è la nuova forma d'arte, e l'autointervista è l'essenza della creatività: fare domande a se stessi e cercare di trovare delle risposte. Lo scrittore è uno che risponde a una serie di domande non pronunciate. È come rispondere alle domande sul banco dei testimoni. È quello strano contesto in cui cerchi di puntualizzare qualcosa accaduto in passato, e tenti onestamente di ricordati quali fossero le tue intenzioni. È un esercizio mentale decisivo. Un'intervista ti dà spesso l'occasione di confrontare la tua mente con delle domande, il che a parer mio è quel che s'intende per arte.
Una volta ho inventato questa frase: «La logica estensione dell'ego è Dio». Credo che la logica estensione del vivere negli Stati Uniti sia diventare presidente.
Occorre liberarsi delle scorie del passato che turbinano nella memoria come insetti rapaci. Sono soltanto vecchie idee di cui non abbiamo più bisogno.
Mi piace bere. Non capisco come si faccia a bere solo latte o acqua o cocacola. Mi rovinerebbe lo stomaco. Quando bevi, fino a un certo punto hai tutto sotto controllo. Ogni volta che mandi giù un altro sorso, è una tua scelta. Fai tantissime piccole scelte. Immagino sia questa la differenza fra suicidio e lenta capitolazione.
L'alcol per me è come il latte materno, ed è migliore di qualsiasi latte mi abbia mai dato mia madre.
Non credo nel karma, nella reincarnazione e nelle forze occulte, ma siccome non ho nulla da proporre in alternativa, non li escludo a priori.
Possono toglierti la pelle di dosso a suon di botte, ma non per questo cambierai idea. Ciò servirà invece a renderti ancora più deciso.
Noi discendiamo dai serpenti. Una volta ho immaginato che l'universo fosse come un enorme serpente peristaltico. Vedevo la gente, gli oggetti e i paesaggi come minuscoli disegni sulle sfaccettature della pelle del serpente. Penso che il movimento peristaltico rappresenti il meccanismo fondamentale della vita: persino le nostre strutture unicellulari di base si muovono così, e la deglutizione, l'ingestione, i ritmi del rapporto sessuale.
L'eroe è uno che si ribella – o sembra ribellarsi – ai fatti della vita, e apparentemente trionfa. Ovviamente può essere solo un evento sporadico, non può essere una condizione permanente. Il che non significa che la gente non dovrebbe continuare a tentare di ribellarsi contro i fatti della vita. Un giorno, chissà, potremmo sconfiggere la morte, la malattia e la guerra.
La tua politica, la tua religione, la tua filosofia non sono ciò che fumi, ciò che bevi o come ti vesti, e neppure come porti i capelli, che faccia hai o quali azioni hai compiuto. La tua religione o la tua politica è ciò a cui dedichi la maggior parte del tuo tempo. È un'esplosione di risultati. Non importa se sei comunista, anarchico o capitalista.
I fatti di Miami sono stati uno scandalo più politico che sessuale. Le autorità hanno puntato all'aspetto erotico perché non avrebbero potuto accusarmi di un reato di tipo politico. Sarebbe stato troppo assurdo. Credo proprio che sotto accusa ci fosse più un modo di vivere che un episodio specifico. Penso che quello che li ha mandati in fibrillazione sia stato aver detto al pubblico che erano un mucchio di fottuti idioti, proprio in quanto pubblico; quantomeno per quello che stavano facendo in quel momento. Il messaggio di fondo era che le persone non si trovavano lì per ascoltare un po' di musica da qualche bravo musicista, ma erano lì per dell'altro, e avrebbero dovuto ammetterlo e fare qualcosa in proposito.
La polizia varia da città a città, da nazione a nazione. Fra i poliziotti migliori, almeno finché non te li trovi contro, ci sono i bobby inglesi. Mi danno l'impressione di essere molto gentili, con quei modi da galantuomini. I poliziotti di Los Angeles sono diversi da quelli della maggior parte delle città. Sono degli idealisti e sono convinti, fin quasi al fanatismo, della giustezza della loro causa. C'è tutta una filosofia dietro alla loro tirannide. Nella maggior parte dei posti la polizia fa semplicemente il suo lavoro. A Los Angeles lo vive con un senso di integrità. È spaventoso.
Qualunque cosa succeda, l'America sarà il punto focale. È il centro dell'azione e ci vorranno persone forti e capaci per sopravvivere in un clima come questo. Sono sicuro che la gente ci riuscirà ma penso che molti, e in particolare gli abitanti delle città, si trovino ora in uno stato di costante e completa paranoia. La paranoia è una paura irrazionale. Ma cosa succederebbe se invece la paranoia fosse giustificata?
La gente va ai concerti rock perché le piace sentirsi una folla. Dà una strana sensazione di potenza e sicurezza. C'è il piacere di sfregarsi contro centinaia di propri simili. Rafforza il loro trip... Come esecutore, io sono soltanto un centro focale per l'attenzione di ognuno, perché bisogna avere un pretesto per accalcarsi.
Sostengono che tutti nasciamo. Io non me lo ricordo. Forse ho avuto uno dei miei blackout.
Esistono diversi tipi di libertà, e ci sono parecchi equivoci in proposito. Il genere più importante di libertà è la libertà di essere se stessi. Noi siamo abituati a scendere a patti con la realtà per acquistare un ruolo. Svendiamo i nostri sensi per trovare un gesto. Rinunciamo alla capacità di sentire e in cambio otteniamo una maschera. Non potrà esserci alcuna rivoluzione di massa finché non vi sarà una rivoluzione personale, a livello individuale. Prima deve avvenire all'interno. Puoi privare un uomo della sua libertà politica e ciò non gli farà del male. Ma se lo priverai della sua libertà di sentire, questo potrà distruggerlo.
A Los Angeles, a New York e in molte altre grandi città si ha un senso di affollamento, in ogni momento, sia psicologicamente che fisicamente. La gente sta diventando davvero paranoica. Credo che i concerti rock siano forme di sciami umani che comunicano questo disagio legato alla sovrappopolazione.
Il processo di Miami è stata un'esperienza preziosa perché mi ha aperto gli occhi sul sistema giudiziario americano. Ogni giorno, prima che toccasse a me, si presentavano alla sbarra dei neri: li sbrigavano in cinque minuti con venti o venticinque anni di galera. Se non avessi avuto denaro a profusione per sostenere la mia causa, adesso sarei già in prigione e ci resterei tre anni. Di regola si evita la prigione solo se si hanno parecchi soldi.
La politica non è un tema significativo nelle mie canzoni. Lo è in qualche canzone, e sempre in maniera secondaria. La politica è la gente e il suo interagire con altra gente. Quindi non puoi separarla da tutto il resto.
Oggi tutti fumano erba. Penso che non si possa considerarla neppure più una droga. Il trip degli allucinogeni è diverso: nessuno ha la forza di sostenerlo per sempre. Così ci si dà ai narcotici, fra cui l'alcol. Invece di amplificare il pensiero, lo si uccide. I narcotici sono degli ammazza-dolore, per questo la gente ne è attratta.
La gente chiede all'arte, e in particolare al cinema, conferme della propria esistenza. In qualche modo le cose sembrano più reali se le si può fotografare e se si può creare sullo schermo un simulacro della vita reale.
Ai concerti dei Doors non c'è mai stata una vera e propria rivolta. È un gioco che non porta da nessuna parte. Penso che sarebbe meglio tenere un concerto e tirare fuori tutte quelle sensazioni sommerse, così che quando ognuno se ne va porti via con sé questa energia e torni a casa con essa, piuttosto che sprecarla inutilmente in una piccola esplosione di massa.
Non sono del tutto convinto di essere un sex-symbol. Nelle società umane esistono certi ruoli archetipici, e le società richiedono che vengano riempiti. Penso si tratti soltanto di un'occasione che si presenta di riempirli. Ad ogni modo, gli unici posti dove questo genere di cose hanno una qualche realtà sono alcune riviste e pochi quotidiani.
In realtà non ho mai avuto molto successo con le ragazze. Davvero. Non so come sia. Faccio fatica ad avere un appuntamento, tipo.
Oggi il pubblico è diventato passivo. Gli spettatori dovrebbero avere un ruolo attivo nella creazione dell'evento. Ci si può riuscire persino al cinema. Per esempio, puoi decidere di chiudere gli occhi ogni volta che ti va oppure puoi alzarti e abbandonare la sala per cinque minuti. Così facendo il film diventa completamente diverso da quello che vede chi rimane seduto dall'inizio alla fine della proiezione, ligio al proprio dovere.
Se dai al pubblico quel che vuole, o crede di volere, ti lascerà fare qualsiasi cosa. Però se vai troppo velocemente per loro e sfoderi una mossa inaspettata, lo confondi. Quando la gente si reca a un evento musicale, ad un concerto, ad uno spettacolo teatrale o a qualsiasi show, vuole essere entusiasmata, vuole sentirsi come in un viaggio fuori dalla realtà e vedere qualcosa fuori dall'ordinario. Ma se invece di farli sentire tutti accomunati in un volo fuori dal mondo li poni di fronte a uno specchio e gli mostri come sono in realtà, se insomma gli fai capire che sono soli anziché uniti, restano confusi e ti si rivoltano contro.
In un grande concerto la teatralità è necessaria perché trasforma la performance in qualcosa di più di un mero evento musicale: fa sì che diventi spettacolo.
Bisogna spingere le situazioni alle estreme conseguenze. Occorre analizzarle con la logica: la polizia costituisce una barriera che sprona i ragazzi a lanciarsi contro il palco. Se non ci fosse questa barriera, verrebbe meno l'incentivo. Penso sia una bella cosa. I ragazzi, in questo modo, hanno l'occasione di mettere alla prova l'autorità.
I Doors sono un gruppo orientato al blues, con una notevole dose di rock e alcuni elementi di jazz, pop e sonorità classiche. Fondamentalmente siamo una blues band bianca.
Il concerto di Miami ha rappresentato il culmine della nostra carriera di intrattenitori di folle. Nel mio subconscio ho cercato di trasformarlo in un'assurdità. Ero stufo dell'immagine che mi era stata appiccicata addosso e che anch'io – più inconsciamente che consapevolmente – avevo contribuito a creare. Ne ero proprio nauseato. Così, in una gloriosa serata, ho deciso di liberarmene.
Il rock ha fatto irruzione dopo la guerra di Corea, ed è stato come una liberatoria purga psicologica. Sembrava che ci fosse bisogno di un'esplosione sotterranea, di una nuova eruzione. Forse dopo la fine della guerra in Vietnam le morti cesseranno, e ci sarà nuovamente bisogno di una forza vitale che si esprima e si affermi.
La politica è la ricerca del potere privato da parte di certi individui. Possono mascherarla in termini ideologici o con qualsiasi stronzata romantica o filosofica quanto vogliono, ma si tratta essenzialmente di una ricerca privata di potere.
La religione è come una filosofia, ciò a cui dedichi gran parte del tuo tempo. Potrebbe essere una donna. Potrebbe essere una droga. Potrebbe essere il denaro oppure la letteratura. Penso che la religione sia il chiodo fisso in ogni pensiero o attività.
Ho bisogno di distinguermi dalla massa. Non mi sento al mio posto in mezzo alla maggioranza.
Il mondo che vogliamo proporre è un nuovo selvaggio Far West. Un mondo voluttuosamente malvagio, strano e ammaliante, popolato di fantasmi, prossimo all'orbita del Sole.
La raccolta di poesie The Lords riguarda principalmente le sensazioni di impotenza e di abbandono che provano le persone di fronte alla realtà. Non hanno un reale controllo sulle proprie vite. C'è qualcuno che li controlla. La fonte di controllo più vicina che abbiamo mai avuto è l'apparecchio televisivo. Nel creare questa idea dei Signori c'è anche lo stimolo a cambiare se stessi. Ora, per me, i Signori, significano qualcosa di completamente diverso. È praticamente l'opposto. I Signori sono una razza romantica di persone che hanno trovato un modo di controllare il loro ambiente e le loro vite. Sono qualcosa di diverso dalle altre persone.
I paragoni sono superflui e sgradevoli. Chi ricorre ai paragoni usa le scorciatoie del cervello. È un modo di pensare riduttivo.
Los Angeles è una città alla ricerca di un rituale per ricomporre i suoi frammenti, e anche i Doors sono in cerca di un simile rituale. Una sorta di matrimonio elettrico. Ci nascondiamo nella nostra musica per rivelarci.
Una volta si pensava fosse possibile generare un movimento, la gente che si solleva e si unisce in una protesta di massa, rifiutando di essere continuamente repressa; unire tutte le forze per spezzare quelle che William Blake definisce «le manette forgiate dalla mente». Ma ormai i tempi della strada dell'amore sono finiti. Certo, è possibile andare oltre, ma non a livello di massa, non come ribellione universale. Oggi dovrebbe accadere a livello individuale, ogni uomo per se stesso... come si dice. Salva te stesso.
Esibirmi è l'unico gioco che faccio, e credo sia il senso della mia vita.
Non sempre la violenza è sinonimo di malvagità. Ciò che è malvagio è l'infatuazione per la violenza. In alcuni casi l'infatuazione per la violenza implica una segreta complicità con i propri oppressori. La gente va in cerca dei tiranni, li onora e li sostiene. Gli oppressi convivono con regole e restrizioni, e restano succubi della violenza insita nelle loro brevi e illusorie ribellioni.
Guardo alla storia del rock come alle origini del dramma greco. Nacque sulle aie nella cruciale stagione del raccolto. In origine c'era una tribù di adoratori che danzavano e cantavano. Poi, un giorno, un uomo posseduto uscì dalla folla e cominciò a imitare un dio. Dapprima era pura canzone e movimento. Man mano che le città si svilupparono, sempre più gente cominciò ad accumulare denaro, ma in qualche modo dovevano mantenere il contatto con la natura, e lo fecero mediante gli attori, che assolvevano a quel ruolo. Penso che il rock abbia la stessa funzione.
Facciamo parte dello stesso contesto in cui vivono i ragazzi. Siamo a Los Angeles. Qui i ragazzi vivono più liberamente e intensamente che altrove, ma questo è anche il posto dove vengono a morire i vecchi. I ragazzi sanno entrambe le cose, e noi le esprimiamo entrambe.
L'America è stata edificata con la violenza. Tutti gli americani sono dei fuorilegge. Gli americani sono affascinati dalla violenza. La televisione è un invisibile guscio protettivo contro la nuda realtà. La malattia della cultura del XX secolo è l'incapacità di percepire la realtà. Le masse si raccolgono davanti alla televisione a guardare teleromanzi, film, idoli rock, e vivono selvagge emozioni attraverso questi simboli; ma nelle loro vite quotidiane sono emotivamente morte.
Contano soltanto i punti massimi e i punti minimi. Tutto ciò che sta nel mezzo non serve. Voglio essere libero di provare ogni cosa.
Le mie prime influenze sono stati i vecchi cantanti blues e quelli rock, Elvis su tutti. Li ho sentiti all'età giusta per esserne condizionato. Sembravano spalancarmi un mondo nuovo di cui neanche sospettavo l'esistenza. Uno strano paesaggio del quale riuscivo a scorgere solo qualche fugace immagine nella mia vita quotidiana.
Le operazioni politiche non mi interessano più di quanto possa incuriosirmi la microbiologia o l'astronautica. È un campo di cui non so assolutamente niente in termini pratici, ma mi sarebbe piaciuto dare una mano per la campagna elettorale di Norman Mailer. Mi interessano i meccanismi reali dell'organizzazione politica. Mailer sarebbe stato un buon sindaco, ha sviluppato una posizione morale sempre più ricca e complessa, e trovo sia pieno d'immaginazione: è un anarchico, un comunista un capitalista. È un marito, un padre, un amante, un conservatore, un politico, un eroe uno scrittore, un intellettuale. Ha toccato più basi di qualunque altro giocatore mi venga in mente. E poi mi piace la sua idea di trasformare New York in una città-Stato, perché New York è un posto speciale. Dovrebbe godere di una qualche indipendenza politica.
Arriva un momento in cui sei perfettamente in sintonia con il tuo pubblico. Poi capita che questa intesa si perda, e bisogna prenderne atto da entrambe le parti. Non è che tu sia cresciuto più del tuo pubblico. È che ormai siete entrambi troppo vecchi per certe cose. Bisogna dedicarsi ad altro e lasciare spazio ai più giovani.
Sono del sagittario, il segno più filosofico di tutti. Ma in ogni caso non credo a questa roba. Per me sono solo una massa di stronzate.
Woodstock mi è parso soltanto il ritrovo di un mucchio di giovani parassiti imboccati per quei tre-quattro giorni. Sembravano come vittime, i truffati da una cultura più che altro. Comunque una qualche celebrazione della cultura giovanile è sempre meglio che niente, e sono sicuro che quando è tornata in città, quella gente ha portato con sé una sorta di mito.
Un concerto è un evento aperto. È libero. I ragazzini sono come dei cani, corrono tutt'intorno, toccano le cose, cantano una canzone. Così sono gli attori teatrali e anche i musicisti, e te ne puoi rendere conto guardando qualcuno che si esibisce, perché è in quel modo che si suppone la gente dovrebbe essere: libera come gli animali.
Alcune persone regalano facilmente la propria libertà, ma altre vi sono costrette con la forza. Veniamo imprigionati fin da piccoli. La società, i genitori, tutti ti impediscono di mantenere la libertà con cui siamo nati. Esistono maniere sottili per punire chi osa provare dei sentimenti. Basta guardarsi attorno per scoprire che tutti hanno distrutto la propria autentica natura sensibile. Ognuno di noi finisce per adeguarsi a questo scenario, imitandolo.
Crescendo ho avuto come la sensazione di qualcosa di strano. Mi sono reso conto che stavano tentando di impedirmi di capire, che mi stavano mettendo dei paraocchi, e che venivo spinto pian piano dentro un tunnel a forma di imbuto, e quindi sempre più stretto. Quando vai a scuola corri un rischio: puoi ricavarne molto, ma puoi anche esserne gravemente danneggiato.
L'unica cosa che ho fatto, per prepararmi alla celebrità, è stato smettere di tagliarmi i capelli.
Mi piacciono tutti e quattro gli album dei Doors, ma sono particolarmente fiero del secondo, perché racconta una storia. È un lavoro completo. Un giorno otterrà il riconoscimento che merita.
La grande esplosione di energia creativa di tre-quattro anni fa era difficile da sostenere, per le persone sensibili... Credo che sarebbero state deluse da qualsiasi cosa non fosse il massimo. Così quando la realtà ha smesso di dare alimento alle loro visioni interiori, sono piombate nella depressione.
Ciò che davvero ho sempre desiderato di fare, addirittura più di cantare in una band, sia lavorare nel cinema. Mi piacerebbe scrivere e dirigere un film tutto mio.
Esistono cose che si conoscono e altre che non si conoscono. Esiste il noto e l'ignoto: nel mezzo ci sono Le Porte. I Doors sono i sacerdoti del regno dell'ignoto che interagisce con la realtà fisica. Perché l'uomo non è soltanto spirito, ma anche sensualità.
Noi siamo Le Porte perché tu te ne vai in una città straniera, scendi in un albergo, poi, dopo che hai tenuto il tuo concerto, torni alla tua camera attraverso un lungo corridoio senza fine punteggiato da porte, finché non arrivi alla tua. Ma quando apri la porta, ci trovi dentro della gente e ti domandi: «Sono nella stanza sbagliata? o si tratta forse di una specie di festa?»
Un concerto funziona quando quando i musicisti e il pubblico raggiungono una sorta di esperienza unificante. È commovente e appagante sapere che i confini che separano una persona dall'altra si annullano nell'arco di un'ora.
Il confronto, la competizione, sono un qualcosa di superfluo e orribile.
Da qualche parte ci deve essere una legge non scritta che dice: «Non lasciare che i tuoi figli diventino ciò che sono. Spezzagli lo spirito, prima che diventino adulti». Vogliono spezzarci lo spirito, e farci entrare dentro il loro fottuto Dio.
Le culture primitive, come gli indiani d'America, vivono in pace e in armonia con la terra, le foreste e gli animali. Non costruiscono strumenti di guerra e non investono milioni di dollari per attaccare altri Paesi che hanno idee politiche diverse dalle loro.
La violenza ci spaventa meno delle nostre sensazioni. La sofferenza personale, privata, solitaria è più terrificante di qualsiasi altro dolore possa essere inflitto dall'esterno.
Io offro immagini, evoco magicamente ricordi di libertà. Ma noi possiamo soltanto schiudere Le Porte (The Doors), non possiamo costringere la gente a varcarle, se non ne ha la volontà.
La musica è molto erotica, libera emozioni. La musica dei Doors conduce le persone verso un orgasmo emotivo attraverso la mediazione delle parole e delle note.
Per me i film devono essere totalmente artificiali e surreali oppure totalmente reali e documentaristici. Più sono all'estremo di una delle due tendenze, meglio è.
La forma dell'intervista ha i suoi ascendenti nel confessionale, nel dibattito e nel confronto incrociato. Una volta che hai detto qualcosa, non c'è modo di ritrattare. Troppo tardi. È un vero momento esistenziale.
Non ascolto spesso la musica rock. Mi piace cantare il blues, quelle lunghe tirate libere senza un inizio o una fine predefiniti: a un certo punto il pezzo prende una certa piega e io non faccio che improvvisarci sopra. Tutti in assolo. Mi piace questo tipo di canzone: attaccare con un ritmo blues e vedere dove ti porta.
Mantengo un pessimismo illuminato riguardo alle cose, così non resto deluso quando non vanno come voglio. Non voglio una rivoluzione. La rivoluzione non è altro che il passaggio da una corrente all'altra. E io penso che una rivoluzione in questo paese sarebbe un disastro. Vale ancora la pena di lottare per gli ideali democratici. Occorre solo cambiare qualche leader, cambiare qualche legge.
Siamo un po' come i nostri antenati indiani: ci accomunano la paura del sesso, la pietà per i morti e un ossessivo interesse per i sogni e le visioni.
La gente oggi vuole una band che accantoni completamente il passato e qualunque legame con il business. Una band che dica: «Lo facciamo per un motivo. Non perché vogliamo spillarvi denaro a palate dalle tasche». Vogliono sentire che il gruppo appartiene alla loro comunità, non gli interessa qualcosa che arriva dall'esterno.
Sono molto legato al gioco dell'arte e della letteratura: i miei eroi sono artisti e scrittori.
Ho sempre voluto scrivere, ma ho sempre pensato che non sarebbe stata roba buona fino a che la mia mano non avesse preso la penna e cominciato a muoversi per conto suo, con me assolutamente non coinvolto, per così dire. Come la scrittura automatica. Ma non è mai successo.
Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.
Spero di morire attorno ai centoventi anni di età, conservando il mio umorismo e in un bel letto comodo. Non vorrei nessuno intorno. Vorrei solo andarmene placidamente alla deriva.
Mi sono divertito molto in questi ultimi anni. Ho incontrato un sacco di persone interessanti e visto cose che probabilmente non sarei riuscito a vedere in un ventennio di vita normale. Non posso dire di avere rimpianti, e tuttavia, se dovessi ricominciare daccapo, penso che farei una tranquilla vita da artista che cammina faticosamente nel suo campo d'azione.
A volte il dolore è troppo forte per poter essere esaminato, o anche tollerato; il che comunque non basta a renderlo cattivo o necessariamente pericoloso. Ma la gente ha paura della morte, e più ancora del dolore. È strano che abbia paura della morte: la vita fa molto più male della morte. Quando si muore, il dolore finisce. La morte, in un certo senso, è un'amica.
[Jim Morrison, Versi poetici e dichiarazioni di guerra, a cura di F. Guadalupi, Aliberti editore, 2007]
Il bourbon è un infuso maligno, richiama un siero di temerarietà, un veleno raffinato di scarafaggi e corteccia, foglie e ali di mosca raschiate dalla terra, una pellicola spessa; fluidi mestruali certo contribuiscono col loro splendore. È la bevanda delle aquile.
Talvolta mi piace vedere la storia del rock'n'roll come l'origine della tragedia greca. Immagino un gruppo di fedeli che danzavano e cantavano in piccoli spazi all'aperto. Poi un giorno dalla folla emerse una persona posseduta e cominciò a imitare un dio.
Perché bevo? Così posso scrivere poesie. Talvolta quando si è a fine corsa e ogni bruttura recede in un sonno profondo c'è come un risveglio e ogni cosa rimasta è reale. Per quanto devastato è il corpo lo spirito cresce in energia. Perdona a me Padre poiché io so quello che faccio. Voglio ascoltare l'ultima Poesia dell'ultimo Poeta.
Se non è un problema, che ne parliamo a fare. Ogni cosa detta significa questo, il suo opposto, e tutto il resto. Sono vivo. Sto morendo.
Il mare è una Vagina che può essere penetrata a ogni punto.
Lo sai quanto pallida e pazzamente tesa e sospesa | giunge la morte in un'ora strana | non annunciata, non pianificata | come un terrificante ospite in eccesso di amicizia che ti sei | portato a letto. | La morte ci rende tutti angeli | e ci mette ali | dove avevamo spalle | lisce come artigli | di corvo.
Le parole mi hanno ferito e mi faranno star bene. Se ci credi.
Tra infanzia, adolescenza, giovinezza & età adulta (maturità) ci vorrebbero demarcazioni nette segnate con esami, decessi, gesta, rituali, racconti, canzoni, & giudizi.
Nessuno ha mai progettato di essere.
Io sono una guida al Labirinto.
Come possiamo odiare o amare o giudicare in un mondo che è un mare di atomi sciamanti.
Il Tempo ti ha reclamato, viene a prenderti.
I ragazzi delle caverne faranno splendere il loro fuoco occulto.
Ciascun giorno è farsi un giro nella storia.
In quell'anno ci fu un'intensa visitazione di energia.
A volte, quando si è a fine corsa e ogni bruttura recede in un sonno profondo, c'è come un risveglio e ogni cosa rimasta è reale. Per quanto devastato è il corpo, lo spirito cresce in energia.
Il tempo non esiste. Non c'è nessun tempo. Il tempo è una piantagione rettilinea.
Ti voglio bene amica. Ti voglio bene perché sei tu.
Fredda musica elettrica, rovinami, lacerami la mente, col tuo cupo torpore.
Grazie alle ragazze che mi hanno dato da mangiare.
Essersi appena posti la domanda se il mondo è reale.
Un attributo dell'ignoranza, l'autoinganno, potrebbe essere necessario al poeta per sopravvivere.
Quelli in corsa verso la Morte, Quelli che aspettano, Quelli che si preoccupano.
La nostra estate insieme è finita troppo presto.
Se guardo indietro alla mia vita a colpirmi sono cartoline, Foto Rovinate, manifesti sbiaditi di un tempo che non riesco a ricordare.
Il sesso ti dà stimoli maggiori di quanto avessi mai immaginato & la pace i libri & tutto perdono il loro fascino & ti trovi sbattuto indietro nell'occhio della visione.
Essere ubriachi è un buon travestimento. Io bevo così posso parlare con le teste di cazzo. Me incluso.
Devi affrontare la tua vita che ti sta strisciando addosso come un'ipnotica serpe avvolgente.
La speranza è soltanto una parola.
Scrollati i sogni dai capelli, bambina mia, dolcezza mia, scegliti il giorno, & il segno del tuo giorno, la prima cosa che vedi.
Ci sono immagini che mi servono a completare la mia propria realtà.
Uno spettro ci procede, un'ombra ci segue, e a ogni fermata cadiamo.
Ho fatto un salto da te, nella notte, ma tu eri come una luce che se n'è andata.
Sono turbato immensamente dai tuoi occhi.
"Hai mai visto Dio?" Un mandala. Un angelo simmetrico.
Ci svegliammo palando. Raccontandoci i sogni.
I sogni sono a un tempo frutto & clamore contro un'atrofia dei sensi. Sognare non è la soluzione.
Torneranno quei nomi caldi & quei visi. Avrà fine la foresta d'argento?
Dove sono i miei sognatori, oggi e stanotte. Dove sono i miei danzatori, che saltano follemente.
Il giardino resterà qui, ora e sempre.
Tornate ancora nella dolce foresta, tornate nel sogno bollente, venite con noi. Tutto è in frantumi, & danza.
Sono caduto nella terra & ho stuprato la neve, ho sposato la vita & respirato col mio midollo.
Essere nati solo per la beltà & veder tristezza. Cos'è questa malata debolezza?
Voglio recingere il mio sacro fuoco. Essere semplice, nero & pulito. Un nulla indistinto.
La fine del sogno sarà quando conta. Ogni cosa mente. Buddha mi perdonerà.
Conosco il mare impossibile, quando latrano i cani.
L'amore non ti salva dal tuo destino.
Abbandonate le città corrotte di vostro padre. Abbandonate i pozzi avvelenati & le strade macchiate di sangue. Entrate ora nella dolce foresta.
Non mi sveglierò mai più di buon umore.
Autostoppisti costellano la Grande Autostrada.
Portami a letto. Fammi ubriacare (ricomponimi).
Sudiamo e risparmiamo tutta la vita costruendo una tomba poco profonda.
È tempo di deserto selvaggio.
L'arte può addolcire. Le parole non possono placare la Notte.
Amo gli angoli di paura.
La realtà è ciò che ci hanno nascosto per tanto tempo. Nascita sesso morte. Siamo vivi quando ridiamo. Quando possiamo sentire l'impeto & il getto del sangue.
Benvenuti nella profonda buona tenebrosa Notte Americana.
Vorrei che una bufera venisse & spazzasse via questa merda. O una bomba che bruciasse la Città e lucidasse il mare. Vorrei che mi arrivasse una morte pulita.
Esplose il fragore di un disco & assordò il mondo.
Se solo potessi sentire il canto dei passeri & sentire di nuovo l'infanzia trascinarmi indietro di nuovo & di nuovo sentirmi abbracciato dalla realtà io morirei felice.
Reinventiamoci tutti gli dei, tutti i miti dei tempi. Celebriamo simboli da antiche, profonde foreste. (An American Prayer)
Lo sai che siamo governati dalla tv. (An American Prayer)
Ci servono grandi dorate copulazioni. (An American Prayer)
Sono stufo di facce austere che mi fissano dal ripetitore tv. (An American Prayer)
Preferisco una Festa di Amici, alla Famiglia Gigante. (An American Prayer)
Dove sono le feste che ci avevano promesso? Dov'è il vino novello (morente sulla vite)? (An American Prayer)
Stanno riducendo il nostro universo a uno scherzo. (An American Prayer)
Le parole dissimulano, le parole corrono, le parole rassomigliano a bastoni che camminano, piantale, cresceranno, guardale ondeggiare come fanno. (An American Prayer)
Fratelli & sorelle della foresta opaca, oh Creature della Notte, chi di voi correrà con la caccia? Ora scende la notte con la sua legione purpurea. Rifugiatevi nelle vostre tende e nei vostri sogni. Domani entreremo nella citta della mia nascita. Voglio essere pronto. (Celebration of the Lizard)
Spero che tu sia uscito, sorridendo coma un bimbo, nel fresco residuo di un sogno. (Ode a L.A.)
[Jim Morrison, Tempesta Elettrica. Poesie e scritti perduti, Mondadori, 2001]
Non affrettarti se vuoi che il tuo amore duri.
Ragazza infelice, vola via lontano. Non perdere la tua occasione di fluttuare nel mistero. Stai morendo nella prigione che ti sei inventata.
La gente è strana quando sei uno straniero. Le facce appaiono minacciose quando sei solo. Le donne sembrano malvagie quando sei indesiderato. Le strade sono impervie quando sei depresso.
Quando la musica finisce, spegni le luci. La musica è la tua speciale amica, danza sul fuoco come ti dice di fare. La musica è la tua unica amica fino alla fine.
Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla.
Il mattino ci ha colti beatamente incoscienti. Mezzogiorno ha acceso d'oro i nostri capelli. Di notte abbiamo nuotato nel ridente mare. Dove saremo quando l'estate sarà finita?
Cinque a uno, uno a cinque. Nessuno uscirà vivo di qui.
Non si può supplicare il Signore con la preghiera.
La dolce parata è cominciata.
Il futuro è incerto. E la fine è sempre vicina.
Venti di folli adornano il cielo, mi sembra di non poter trovare la bugia adatta.
Una vivace festa di amici mi aspetta là fuori.
Alcuni nascono per la dolce gioia, altri per la notte senza fine.
Ci sono quattro modi per cavarsela: uno è dormire, l'altro è viaggiare; uno è vagare su per le colline, l'altro è amare il tuo vicino di casa finché la moglie non torna.
Questa è la vita più strana che abbia mai conosciuto.
Uomo, sei malvagio, va' via dal mio giardino.
Sono una spia nella casa dell'amore. So che sogno stai sognando. So che parola vorresti sentire. So qual è la tua più profonda e segreta paura. So ogni cosa. Ogni cosa che fai. Dovunque vai. Chiunque conosci. Posso vederti.
Sono l'aria che respiri, il cibo che mangi, gli amici che saluti, nella strada affollata.
Sono depresso da così tanto tempo che mi sembra di star bene.
Ho bisogno di qualcuno che non abbia bisogno di me.
Nessuna eterna clemenza potrà perdonarci per aver sprecato l'aurora.
L'amore si nasconde nei luoghi più strani. L'amore si nasconde in volti familiari. L'amore viene quando meno te l'aspetti. L'amore si nasconde negli anfratti. L'amore viene per quelli che lo cercano. L'amore si nasconde nell'arcobaleno. L'amore si nasconde nelle strutture molecolari. L'amore è la risposta.
Annulla la mia adesione alla resurrezione.
Questa è la fine, meravigliosa amica. Questa è la fine, mia unica amica. Fa male lasciarti libera, ma non mi seguiresti mai. La fine delle risate e delle dolci bugie. La fine delle notti in cui abbiamo cercato di morire.
Qui fuori nel perimetro non ci sono stelle. Qui fuori siamo completamente immacolati.
Le tue dita tessono rapidi minareti, parlano in segret alfabeti.
Lasciami dormire stanotte nella tua cucina dell'anima, scalda la mia mente accanto alla tua mite stufa. Cacciami e io vagherò, bambina, barcollando in foreste di neon.
Prima che scivolerai nell'incoscienza vorrei avere un altro bacio, un'altra sfavillante occasione di felicità.
Dimmi dov'è la tua libertà. Le strade sono campi senza fine. Liberami dai perché. Preferiresti gridare, preferirei volare.
Tutti i bambini sono folli, aspettando le piogge estive.
I tuoi giorni spensierati sono finiti, bambina, la notte si sta avvicinando, le ombre della sera si allungtano con gli anni, cammini sul marciapiede col tuo fiore in mano, cercando di dirmi che nessuno ti capisce.
Strani giorni ci hanno trovato, strani giorni ci hanno catturato. Distruggeranno le nostre sporadiche gioie. Staremo al gioco o troveremo una nuova città.
Scivoliamo dolcemente verso la luna, cavalchiamo la marea, arresi ai mondi sospesi che incombono su di noi.
Non riesci a credere cosa provo nel vederti piangere.
Non piangere, bambina, ti prego non piangere, non avrò bisogno della tua fotografia finché non ci diremo addio.
Ti parlo di un mondo che inventeremo, uno sfrenato mondo senza lamenti.
I giorni sono luminosi e pieni di dolore, avvolgimi nella tua mite pioggia, il tempo che hai trascorso era troppo folle, c'incontreremo ancora.
Non ci sarà mai nessuno come te. Non ci sarà mai nessuno capace di fare quello che fai tu.
Se hai una sera sicura potresti prestarmela, te la restituirò.
Sciocca regina, sii mia sposa, infuria al mio fianco nel buio, afferra l'estate col tuo orgoglio, cattura l'inverno nel tuo cammino. Andiamocene.
Chi ti ha spaventata, perché sei nata, bambina mia, nelle braccia del tempo con tutto il tuo fascino, amore mio.
Dimmi dov'è la tua libertà, le strade sono campi senza fine, liberami dai perché, preferiresti piangere, preferirei volare.
Vedo che i tuoi capelli bruciano, le colline sono in fiamme. Se dicono che non ti ho mai amata, sai che mentono.
[Jim Morrison, Jim Morrison & Doors. Canzoni, Blues Brothers, 2008]
Gran parte della stampa è costituita da avvoltoi che calano sulla scena per l'indifferenza della curiosa America. Cineprese che intervistano vermi all'interno di una bara.
Il fucile del cecchino è un'estensione del suo occhio. Egli uccide con la sua visione ingiuriosa.
Il sonno è un'oceanica profondità immersa in ogni notte.
La divisione degli uomini fra attore e spettatori è il fatto centrale del nostro tempo. Siamo ossessionati da eroi che vivono per noi e che noi puniamo.
Siamo stati trasformati da un corpo che danza sfrenato sulle pendici in un paio d'occhi che fissano nel buio.
La vita moderna è un viaggio in auto. I Passeggeri mutano terribilmente nei loro fetidi sedili, o vagano di auto in auto, soggetti a incessati trasformazioni.
Non si può camminare attraverso specchi o nuotare attraverso finestre.
Più o meno siamo tutti affetti dalla psicologia del voyeur.
Gli spettatori di film sono quieti vampiri.
Il cinema è la più totalitaria delle arti.
Il corpo esiste a beneficio degli occhi; diviene un fusto secco per sostenere questi due delicati insaziabili gioielli.
Il film conferisce una sorta di spuria eternità.
Il fascino del cinema risiede nella paura della morte.
I genitali maschili sono piccoli volti che formano trinità di ladri e Cristi. Padri, figli e spiriti.
Lo spettatore è un animale morente.
Le multimedialità sono immancabilmente tristi commedie. Funzionano come una sorta di pittoresca terapia di gruppo, un afflitto accoppiamento di attori e spettatori, una reciproca semimasturbazione.
L'Alchimia è una scienza erotica, riguarda sotterranei aspetti della realtà, volta a purificare e trasformare tutto l'essere e la materia. Gli alchimisti trovano nell'attività sessuale dell'uomo una corrispondenza con la creazione del mondo, con la crescita delle piante e con la formazione dei minerali. Quando vedono l'unione di pioggia e terra, la vedono in senso erotico, come una copulazione.
Il cinema ci riporta all'anima, religione della materia, che assegna a ogni cosa la sua particolare divinità e vede dèi in tutte le cose e gli esseri.
Il cinema, erede dell'alchimia, ultimo di una scienza erotica.
Gli eventi accadono oltre la nostra conoscenza e controllo. Le nostre vite sono vissute per noi.
I Signori ci placano con immagini. Ci danno libri, concerti, mostre spettacoli, cinema. Specie i cinema. Attraverso l'arte ci confondono e ci accecano nel nostro asservimento. L'arte adorna le mura della nostra prigione, ci rende silenziosi e divertiti e indifferenti.
[Jim Morrison, I signori. Le nuove creature. Le poesie di «Re Lucertola», Kaos, 1993]
Jim Morrison, Tempesta elettrica. Poesie e scritti perduti., trad. di Tito Schipa jr, a cura di Riccardo Bertoncelli, Mondadori, 2001.
Jim Morrison, Versi poetici e dichiarazioni di guerra, a cura di Francesco Guadalupi, Aliberti, 2007
Jim Morrison, I signori. Le nuove creature. Le poesie di «Re Lucertola», trad. di L. Ruggiero, Kaos, 1993
Jim Morrison, Jim Morrison & Doors. Canzoni, Blues Brothers, 2008
Jim Morrison, Poesie apocrife, Ed. Blues Brothers, 1995. ISBN 8880740040